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[SM=g1740758] L'Ordine dei Frati Predicatori del P. M.V. Bernadot o.p.

Crediamo fare cosa graditi agli “amici domenicani” presentare a puntate l’opera di M. V. Bernadot L’Ordine dei Frati Predicatori, pubblicata in italiano dalle edizioni “IL ROSARIO”, Firenze, nel 1958.
La versione che presentiamo non è più quella del P. G. Nivoli o.p., ma è stata ampiamente ritoccata.

Premettiamo uno schizzo biografico del padre Bernadot, curato da p. Giorgio Carbone o.p., pubblicato congiuntamente a una recente traduzione italiana di un’altra opera del p. Bernadot: “Dall’Eucaristia alla Trinità” (ESD, Bologna 2004), che raccomandiamo a tutti coloro che desiderano trarre giovamento dalla Comunione sacramentale.

Presentazione del p. Bernadot

Marie Vincent Bernadot è sicuramente molto noto in Francia, ma è quasi sconosciuto in Italia. Perciò mi sembra utile presentare brevemente prima la sua personalità e poi questo suo piccolo libro che esercitò un influenza decisiva nella vita cristiana di molti francesi.

Chi è Marie Vincent Bernadot

Marie Vincent Bernadot nacque il 14 giugno 1883 nella diocesi di Montauban, una città a 50 Km a nord di Tolosa. Dopo essere diventato sacerdote, nel 1906, e vicario della sua diocesi, nel 1912 a ventinove anni chiese di entrare nell’Ordine dei Frati Predicatori attratto soprattutto dalla vita contemplativa. Entrò nel noviziato di san Domenico di Fiesole e poi proseguì i suoi studi teologici a Roma presso l’”Angelicum”. Ritornato nella sua provincia religiosa, cioè la Provincia Tolosana, fu assegnato al convento di SaintMaximin in Provenza, di cui fu più volte priore. Durante questi suoi primi anni di vita domenicana pubblicò, grazie all’aiuto finanziario di alcuni laici domenicani, due dei suoi più famosi libri: Dall’Eucaristia alla Trinità e L’Ordine dei Frati Predicatori.

La “Vie Spirituelle”

Il successo notevole di questi due libri e la triste constatazione della rapida diffusione delle dottrine materialiste e anticristiane spinsero Bernadot a impegnarsi in un’impresa molto più ampia e durevole, la pubblicazione della rivista La Vie Spirituelle, originariamente mensile. Il suo primo numero comparve il 10 ottobre 1919; nell’editoriale Bernadot delineava con precisione il suo programma: “Nel momento in cui il mondo, sconvolto da spaventose sventure, si impegna a restaurare immani rovine e ognuno proclama la pressante necessità di un’azione vigorosa, è forse arrivata l’ora di volgersi ai misteri più alti e più intimi della fede e predicare la vita interiore? Noi abbiamo pensato di sì. [...] Se la nostra generazione è profondamente attratta dalle dottrine materialiste che la degradano nel disprezzo dei suoi interessi spirituali, è più che necessario ricordare costantemente il nostro fine soprannaturale e i mezzi per raggiungerlo”.
Bernadot vuole condurre i suoi lettori ad abbandonare la conoscenza superficiale della fede cristiana per elevarli alla conoscenza, più approfondita possibile, precisa e pratica, di Dio e dei misteri che la sua grazia santificante compie in noi: “Quanti pochi cristiani e anche quante poche persone pie si nutrono di ciò che è la vera vita, del senso profondo dei misteri dell’Incarnazione, della Redenzione, dell’Eucaristia, dell’inabitazione della Santissima Trinità in noi! Una conoscenza seria di Dio è necessaria per il progresso spirituale. Nessuna pietà profonda per chi conosce i misteri divini solo in modo superficiale senza penetrare le formule di fede. Quanto più un’anima si decide a servire Dio, tanto più deve impegnarsi a conoscerlo”.

Con questa sua rivista Bernadot darà vita a una corrente di spiritualità incentrata soprattutto sulla realtà della grazia santificante e ricondotta alle sue più autentiche fonti, cioè la Sacra Scrittura, i Padri della Chiesa e i testi dei grandi mistici: san Tommaso d’Aquino, Taulero, Susone, santa Caterina da Siena, santa Teresa d’Avila.
Il nostro frate domenicano riuscì brillantemente in questa grande impresa grazie alla preziosa e costante collaborazione di molti confratelli, tra cui il francese Garrigou Lagrange e lo spagnolo Arintero.

La “Vie Intellectuelle”

Un evento decisivo nella vita di padre Bernadot, quasi una seconda conversione, fu la condanna dell’Action francaise, un movimento positivista fondato da Maurras che aveva largo seguito presso i cattolici francesi.
Lo stesso Bernadot non aveva mai nascosto le sue simpatie per l’Action française. Tuttavia, dopo che il Papa Pio XI condannò severamente questo movimento il 29 dicembre 1926, egli apri gli occhi e ne scopri gli aspetti anticristiani. Subito si mise all’opera e insieme a due suoi confratelli, Lajeunie e Doncoeur, a Maritain, Lallement e Macquart, pubblicò Perché Roma ha parlato, un libro in cui veniva documentato perché le idee dell’Action francaise erano inconciliabili con la fede cattolica.

A partire da questo momento Bernadot ideò il progetto di una nuova rivista, La Vie Intellectuelle, che prolungasse nel tempo le idee di quello scritto e che diffondesse in Francia l’insegnamento del sommo Pontefice.
Fin dal 1927 il Maestro dell’Ordine, Garcia de Paredes, incoraggiò Bernadot a inaugurare questa seconda rivista scrivendogli che: “Bisogna esporre i punti della dottrina cattolica che illuminano queste questioni (quelle che la vita moderna pone in modo così aspro) e così risolvere alla luce della Verità sempre viva poiché è il Verbo di Dio i grandi problemi della vita individuale, familiare, sociale, politica, letteraria e artistica, nella soluzione dei quali generalmente si mette più passione che logica”. Jacques Maritain diede un contributo insostituibile alla fondazione di questa rivista: trovò i primi collaboratori, ideò le rubriche, scrisse molti articoli e soprattutto ne guidò la linea editoriale nei primi anni.
I preparativi per il lancio de "La Vie Intellectuelle" si svolsero tra il 1927 e il 10 ottobre 1928, data in cui apparve il primo numero. Furono mesi molto entusiasmanti e ricchi di idee, ma, come in ogni impresa voluta da Dio, non mancarono le croci, le amarezze e i contrasti. Il Papa Pio XI e il nunzio a Parigi, Mons. Maglione, futuro cardinale segretario di Stato, applaudirono il progetto. Il Maestro dell’Ordine, Paredes, in un primo tempo incoraggiò Bernadot, mentre successivamente sembra che non sia riuscito a garantirgli la libertà di inaugurare e dirigere la rivista nel suo Convento di SaintMaximin. Probabilmente in quei mesi nacquero delle profonde divergenze su questa progettata rivista, per cui il Papa in persona trasferì Bernadot dalla Provincia Domenicana di Tolosa, che corrisponde alla Francia meridionale, a quella di Parigi.
Finalmente la rivista vide la luce, iniziò a guadagnare un numero crescente di lettori e soprattutto a realizzare con tenacia i suoi propositi: far conoscere il magistero pontificio, giudicare alla sua luce gli eventi, criticare alla luce del Vangelo sia il capitalismo liberale che il comunismo marxista, reintrodurre la morale nella vita politica, promuovere un’azione dei cattolici che non si lasciasse corrompere da una preferenza politica e educare a una pietà non individualista, ma fortemente ecclesiale.

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)