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  Un altro punto dolente del Vangelo, riguardante i Sacramenti, – anch’esso squassato dall’imposizione dell’interpretazione – è il capitolo 6 di Giovanni, quello in cui viene riportato il discorso del Signore sul cibarsi del suo stesso Corpo. Molti discepoli, anche tra quelli della prima ora, se ne vanno, perché non capiscono. Chissà forse qualcuno avrà addirittura pensato al cannibalismo… Gli apostoli, vedendo tanti abbandoni, fanno notare al Maestro che un linguaggio – una dottrina – così duro farà diminuire sempre di più i suoi seguaci. Gesù non ha risposto: “Non siate fiscali, non siate teologi da cattedra, cercate di interpretare, di andare incontro alla gente nelle periferie. Non prendetemi alla lettera, usate nuove pastorali per raggiare l’ostacolo della mia dottrina, affinché ognuno si senta a casa sua”.

La sua replica, invece, è stata ancora più decisa e radicale: “Volete andarvene anche voi?”.

Pietro è confuso, senza dubbio, non sa che pesci prendere, non ha certo capito il mistero che si cela nell’Eucaristia, ma si fida della Parola di Gesù: “Signore, da chi andremo? Solo tu hai parole di vita eterna”. Il non comprendere, l’essere in difficoltà, non comporta “addomesticare” il Comandamento del Signore a secondo della situazione storica, culturale, sociale o religiosa, ma accettarlo ancora più profondamente. I padri sinodali faranno così ai prossimi sinodi dedicati al sacramento del matrimonio e, indirettamente, a quello dell’Eucarestia? Si fideranno fino in fondo del Signore, oppure imporranno le proprie interpretazioni?

Ci sarà sempre qualche teologo, laico, catechista, parroco, suora o vescovo che proverà – c’è sempre un “diavoletto” che sussurra qualcosa alle nostre orecchie – a interpretare ciò che dice davvero il Signore, ma questo deve stimolarci a difendere e diffondere il Depositum Fidei – in particolare facendo conoscere il Catechismo della Chiesa – che abbiamo ricevuto dagli apostoli e dai Padri.

 





Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)