00 09/12/2014 10:58


 


 
 
 
L'Ordine dei Predicatori si sta preparando per la celebrazione giubilare in occasione degli 800 anni della sua approvazione.
Come domenicani, sappiamo che la preghiera è essenziale per entrare nelle dinamiche di rinnovamento e di metanoia a cui la celebrazione del Giubileo ci chiama.
 
Dio di misericordia,
nella tua eterna Sapienza, hai chiamato Domenico, tuo servo,
a mettersi in cammino nella fede,
quale pellegrino itinerante e predicatore di grazia.
Celebrando questo Giubileo,
ti domandiamo d’infondere nuovamente in noi
lo Spirito di Cristo risorto,
perché possiamo proclamare con fedeltà e gioia
il Vangelo di pace,
per lo stesso Gesù Cristo, nostro Signore.
Amen.


Ricordiamo anche:

San Tommaso d'Aquino, fulgida stella dell'Ordine guzmano, clicca qui;

Novena e Preghiera a Santa Caterina da Siena - 29 aprile - cliccare qui;

Novena e i Nove modi di pregare di San Domenico di Guzman, cliccare qui:

Video su Lettera sul Rosario del Maestro dell'Ordine dei Predicatori :
it.gloria.tv/?media=83264

L'Ordine di san Domenico, per commemorare i suoi 800 anni di vita (1216-2016), sta vivendo momenti forti in preparazione per questo grande Giubileo. E per farlo bene, il nostro Maestro Generale, fra le molte tracce di cammino, ha indicato il Rosario e la sua riscoperta, quale via fondamentale per un nuovo e santo rinnovamento.
 


O Spem Miram 
O spem miram quam dedisti mortis hora te flentibus, dum post mortem promisisti te profutúrum frátribus : Imple Pater quod dixisti, nos tuis juvans précibus.
Qui tot signis claruisti in ægrórum corpóribus, nobis opem ferens Christi, ægris medére móribus.
Imple Pater quod dixisti, nos tuis juvans précibus.
Glória Patri, et Filio, et Spiritui Sancto.
Imple Pater quod dixisti, nos tuis juvans précibus.

****
 
O mirabile speranza, che tu hai donato a coloro che piangono nell’ora della morte e ai tuoi fratelli per il futuro dopo la morte. Adempi, o Padre, quanto promettesti, aiutandoci con le preghiere.
Tu che con tanti segni sei apparso nei corpi degli ammalati portandoci l’opera di Cristo, allontanaci dal peccato.
Adempi, o Padre, quanto promettesti, aiutandoci con le preghiere.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito santo.
Adempi, o Padre, quanto promettesti, aiutandoci con le preghiere.

V. Prega per noi, San Domenico.
 
R. E saremo degni delle promesse di Cristo.
O Dio, che hai fatto risplendere la tua Chiesa con le opere e la predicazione di S. Domenico nostro Padre, dona ai suoi figli di crescere nell'umile servizio della verità.
Per Cristo nostro Signore.
Amen.

Lumen Ecclesiae
 

O lumen Ecclesiae, / Doctor veritatis, / Rosa patientiae, / Ebur castitatis, / Aquam sapientiae / propinasti gratis, / Praedicator gratiae / nos junge beatis.
 

**********
 

Luminare della Chiesa, / dottore di verità, / miracolo di pazienza, / splendore di castità, / gratuitamente hai effuso ovunque / la luce della sapienza: / Predicatore della grazia, / ricongiungi anche noi ai santi del cielo.
 

V. Prega per noi, San Domenico.
 
R. E saremo degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Per intercessione di S. Domenico, nostro Padre e Protettore, ti supplichiamo, Dio Onnipotente, di sollevarci dal peso dei nostri peccati. Per Cristo nostro Signore.
Amen.


 

     


Che cos'è il Giubileo   versione testuale
Mandati a predicare il Vangelo
 
 
 
 
L’ordine dei Predicatori celebrerà un Anno Giubilare, avente per tema “Mandati a predicare il Vangelo”. Queste parole si riferiscono all’incipit delle Bolle promulgate da Papa Onorio III otto secoli fa, che nel 1216 e nel 1217 confermarono la fondazione dell’Ordine.
Propriamente parlando, l’Anno Giubilare sarà celebrato tra il 7 Novembre 2015 (festa di Tutti i Santi dell’Ordine) e il 21 Gennaio 2017 (la data della Bolla Gratiarum omnium largitori di Pope Honorius III).

Approccio di conversione

Per il popolo d’Israele il Giubileo era un tempo di gioia e di rinnovamento, in cui «ognuno di voi ritornerà alla sua proprietà e alla sua famiglia» (Lev 25,10). Se il nostro Giubileo ci inviterà a ritornare alle origini dell’Ordine, paradossalmente sarà così che ci ricorderemo di come S. Domenico mandò via i primi frati dalle loro case, famiglie e nazioni per scoprire la gioia e la libertà dell’itineranza. La nostra mobilità significa di più che muoverci da un posto all’altro; come discepoli di Cristo, noi siamo mandati a predicare il Vangelo.
È stato proposto un duplice modo di avvicinarci a quest’occasione del nostro Giubileo: un approccio di gratitudine per il dono della vocazione nell’Ordine, per la fiducia del Signore in noi e la sua fedeltà a noi, per la tradizione che ci è stata tramandata, per la ricchezza e la diversità con cui i frati di oggi adempiono alla missione di predicare, e per le nuove vocazioni che ci sono state date. Un approccio di verità e umiltà che deriva dalle fonti della nostra storia e della nostra tradizione in spirito di gratitudine e di conversione, pregando il Signore di rinnovare la generosità e la libertà interiori che ci renderanno di nuovo pronti ad essere mandati a proclamare il Vangelo con passione, creatività e gioia, proprio come fecero i primi confratelli di Domenico.

Rinnovamento dell’Ordine

Preparare il Giubileo durante i prossimi tre anni significa entrare in un pocesso dinamico di rinnovamento. L’Ordine cerca di rinnovarsi entrando in un processo che culmini nel mandare i frati a predicare in modo nuovo, proprio come Domenico mandò i primi confratelli. Condividiamo la gioia e la libertà di essere mandati, seguendo S. Domenico, con l’intera Famiglia Domenicana.
Preparandoci per il Giubileo affermiamo che, come Domenicani, siamo mandati a predicare la Buona Novella della Resurrezione di Cristo. Mentre ci prepariamo ad essere nuovamente «mandati» ci chiediamo: da chi siamo mandati? A chi siamo mandati? Con chi siamo mandati? Che cosa portiamo con noi nell’essere mandati?
Il capitolo generale ha scelto di richiamare l’attenzione di tutti i nostri frati e di tutte le nostre comunità su certi aspetti concreti della nostra vita, invitandoci a trarre vantaggio da questo tempo di preparazione al Giubileo come da una possibilità di rafforzare la vita e la missione dell’Ordine. Lungi dall’essere semplicemente un’effimera auto-celebrazione, il capitolo propone che il Giubileo sia un sentiero – una «scuola» – di verità e di umiltà, un sentiero verso la conversione che ci inviti, come individui e come comunità, a riempire pienamente di significato ognuna delle dimensioni e delle esigenze della vita che professiamo.

Criteri per la celebrazione del Giubileo

La celebrazione dovrebbe essere orientata verso Dio, dal quale riceviamo il dono della nostra vocazione domenicana, e verso coloro ai quali siamo mandati.
Ricordare la nostra storia è ricordarci delle nostre origini in spirito di gratitudine, e aiutare noi stessi a scoprire il ruolo dell’itineranza nel nostro stile di vita.
La celebrazione del Giubileo è un’opportunità per noi, in spirito ecumenico, di avventurarci in «mondi nuovi» in dialogo e solidarietà con gli ultimi, i poveri, le vittime della violenza e dell’oppressione. Noi dovremmo stendere la mano ai credenti di altre tradizioni religiose come ai non credenti, vicini a loro nella loro ricerca di significato.
La celebrazione del Giubileo dovrebbe riflettere la creatività che è oggi necessaria per predicare attraverso le arti e i moderni mezzi di comunicazione.
La celebrazione del Giubileo deve includere tutti i rami della Famiglia Domenicana, e riuscire a catturare la voce e l’immaginazione dei giovani.



[Modificato da Caterina63 06/04/2015 10:34]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)