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Francia: ordinata rimozione monumento a Giovanni Paolo II




La statua di san Giovanni Paolo II a Ploërmel - AFP





06/05/2015



Nuova puntata, in Francia, del dibattito sull’interpretazione e il rispetto del principio di laicità contenuto nella Costituzione e nella legge sulla separazione fra le Chiese e lo Stato datata 9 dicembre 1905. Questa volta al centro dell’attenzione è finito un monumento in onore di Giovanni Paolo II installato nel 2006 in una piazza di Ploërmel, nel dipartimento di Morbihan, in Bretagna. Nei giorni scorsi - scrive L'Osservatore Romano - il tribunale amministrativo di Rennes ha ordinato di rimuoverlo perché contrario alle norme sulla laicità.


Sarebbe "fuorilegge" la collocazione della statua sulla piazza
Più precisamente i giudici hanno spiegato che non è tanto la statua di bronzo che raffigura il Papa (con incisa la celebre frase «Non abbiate paura») a essere “fuorilegge” quanto la sua collocazione nella piazza, sotto un arco in cima al quale è posta una grande croce. Otto metri di altezza in tutto. Secondo il tribunale, quindi, il monumento, «per la sua collocazione e le sue dimensioni, presenta un carattere ostentatorio» e viola così la Costituzione, che sottolinea il carattere laico della Repubblica francese, e la legge del 1905 sulla separazione fra le Chiese e lo Stato.

Il sindaco farà appello al Consiglio di Stato
L’ordinanza implica necessariamente che il monumento sia tolto dalla sua posizione attuale. I giudici hanno dato al Comune di Ploërmel sei mesi di tempo per eseguire il provvedimento. Il sindaco, Patrick Le Diffon, ha annunciato la sua intenzione di fare appello al Consiglio di Stato contro l’ordinanza: «Ho capito che sono l’arco e la croce sovrastante a essere considerati ostentatori e che toglierli potrebbe essere sufficiente, ma non posso farlo senza il consenso dell’artista», ha dichiarato il primo cittadino, spiegando inoltre che «non è all’uomo di Chiesa ma all’uomo di Stato che venne dedicato il monumento in una piazza pubblica».

L'artista russo si opporrà a qualsiasi modifica
Dal canto suo l’artista, il russo Zourab Tsereteli, ha già fatto sapere all’ex sindaco di Ploërmel che si opporrà a qualsiasi modifica dell’insieme dell’opera (protetta dalla legge sulla proprietà intellettuale) perché arco e croce fanno indissolubilmente parte di essa. Ma — osserva il quotidiano «la Croix» — se la croce non potrà essere staccata dal monumento, sarà l’intero monumento a dover trovare un’altra collocazione.

Le polemiche erano iniziate già nel 2010
Fin dall’installazione (nel dicembre 2006) su una piazza ribattezzata «San Giovanni Paolo II», l’opera non ha cessato di alimentare polemiche. Nel gennaio 2010, un tribunale aveva dichiarato illegale una sovvenzione di 4.500 euro versata nel 2006 dal dipartimento di Morbihan. E polemiche erano sorte a seguito dell’accusa di aver fatto ricorso a fondi pubblici per il finanziamento del piedistallo della statua e della cerimonia di inaugurazione. (L.Z.)





L'accusa
Francia, le biblioteche ignorano la religione

Nelle città francesi, le biblioteche municipali e pubbliche sono considerate istituzioni fondamentali, anche in termini di risorse investite. È il frutto di una concezione diffusa della 'cultura per tutti' lontanamente erede del progetto politico illuministico. Ma curiosando fra gli scaffali liberamente accessibili, nasce spesso l’impressione che la 'cultura per tutti' non sia tutta la cultura, data soprattutto la limitata attenzione al fatto religioso.

Nel 2010, uno studio condotto nel quadro dell’Enssib (Scuola nazionale superiore di scienze dell’informazione e delle biblioteche) ha confermato il fenomeno. Analizzando quei risultati, il Bollettino delle biblioteche di Francia concludeva: «Nel momento in cui le pratiche religiose conoscono un sussulto manifesto, proporre un’offerta documentaria coerente sulle religioni, più in fase con le attese dei pubblici e il rispetto del pluralismo, non è sempre considerato come una priorità».

Da allora non ci sono stati miglioramenti e la Chiesa francese ha preso aperta posizione. Monsignor Georges Pontier, arcivescovo di Marsiglia e presidente della Conferenza episcopale, si è appena espresso davanti all’Osservatorio della laicità, sottolineando che «le sezioni religiose nelle biblioteche o mediateche offrono spesso opere senza consistenza e per nulla fondamentali».

Secondo il quotidiano cattolico La Croix, «per mancanza di formazione e paura di fare del proselitismo, la maggioranza delle strutture esita ad acquistare libri di questo tipo». E quando è il caso, i criteri posso divergere da un facile accesso per tutti: «Se il cristianesimo è quantitativamente ben rappresentato, i libri proposti sono spesso poco adatti al grande pubblico».

Non di rado, per ammissione pure di bibliotecari critici verso il fenomeno, una miscela d’ignoranza sul fatto religioso, di 'fastidio' o di chiari riflessi antireligiosi spinge le strutture a limitarsi al "servizio minimo", o a enfatizzare la dimensione più misteriosa delle religioni, con sconfinamenti nell’esoterismo. Anche per rimediare a simili confusioni e derive, certi teologi e studiosi avvertono nuovamente il bisogno di spiegare le definizioni fondamentali di ciò che è religioso in volumi semplici ma rigorosi come Religioni.

Le parole per parlarne, di F. Boespflug, T. Legrand e A.-L. Zwilling. Sperando di giungere, prima o poi, pure negli scaffali delle biblioteche.

(da Avvenire 7 maggio 2015)




[Modificato da Caterina63 12/05/2015 19:17]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)