Nel rileggere anche l'enciclica "Laudato si'" per ben prepararsi all'imminente sinodo sulla famiglia, a qualche padre sinodale è caduto l'occhio su una curiosa omissione.
Nel capitolo secondo dell'enciclica, quello che è intitolato "Il Vangelo della creazione" e comincia col chiedere timidamente al lettore: "Perché inserire in questo documento, rivolto a tutte le persone di buona volontà, un capitolo riferito alle convinzioni di fede?", papa Francesco comincia col ricordare la creazione dell'uomo e della donna "a immagine e somiglianza di Dio", prosegue con l'affidamento fatto da Dio all'uomo di tutti gli altri esseri creati, e poco più avanti, nel paragrafo 68, scrive:
"Questa responsabilità di fronte ad una terra che è di Dio, implica che l’essere umano, dotato di intelligenza, rispetti le leggi della natura e i delicati equilibri tra gli esseri di questo mondo, perché 'al suo comando sono stati creati. Li ha resi stabili nei secoli per sempre; ha fissato un decreto che non passerà' (Salmo 148, 5b-6). Ne consegue il fatto che la legislazione biblica si soffermi a proporre all’essere umano diverse norme, non solo in relazione agli altri esseri umani, ma anche in relazione agli altri esseri viventi".
Per avvalorare questo rispetto delle leggi della natura il papa cita a questo punto un brano del Deuteronomio:
"Se vedi l’asino di tuo fratello o il suo bue caduto lungo la strada, non fingerai di non averli scorti [...]. Quando, cammin facendo, troverai sopra un albero o per terra un nido d’uccelli con uccellini o uova e la madre che sta covando gli uccellini o le uova, non prenderai la madre che è con i figli".
Il brano è tratto dal capitolo 22, versetti 4 e 6 del quinto libro della Torah. Ma come segnalano i puntini entro la parentesi quadra, con l'omissione di un passaggio, che corrisponde al versetto 5.
Ebbene, che cosa dice il versetto, anzi, il precetto del Deuteronomio saltato dall'enciclica "Laudatio si'"?
Dice qualcosa di molto politicamente scorretto:
"La donna non si metterà un indumento da uomo né l'uomo indosserà una veste da donna; perché chiunque fa tali cose è in abominio al Signore tuo Dio".
Qualche padre sinodale se l'è segnato sul taccuino, per quando la discussione arriverà al capitolo omosessualità.