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  Tenendo a mente in questo link una serie di approfondimenti per comprendere una certa pericolosità dottrinale di questo pontificato, inseriamo qui una serie di articoli di Sandro Magister che, già nel 2011 collezionava una serie di interventi a tti a spiegare una certa e giustificata insofferenza nei confronti di pontificati deboli e consolidanti una certa apostasia ecclesiale a causa dei loro "silenzi" su temi dottrinali....



Un "grande deluso" rompe il silenzio. Con un appello al papa

I mali della Chiesa e la "via soprannaturale" per guarirli, in un manifesto choc scritto da Enrico M. Radaelli, filosofo dell'estetica e paladino della Tradizione. Tredicesima puntata di una discussione tutt'altro che conclusa. In un POST SCRIPTUM le repliche di Arzillo e Cavalcoli 

di Sandro Magister




ROMA, 16 giugno 2011 – Tra i "grandi delusi" da papa Benedetto XVI, citati in un servizio di www.chiesa di due mesi fa, ce n'è uno che non ha fin qui parlato.

Quel servizio ha dato il via, infatti, a una dotta e appassionata discussione sul magistero della Chiesa, se possa o no cambiare il proprio insegnamento, e come, con particolare riferimento alle svolte del Concilio Vaticano II. Discussione nella quale sono intervenuti studiosi di diverse tendenze.

Non però, fino ad oggi, il professor Enrico Maria Radaelli, filosofo dell'estetica, discepolo di colui che è stato uno dei più grandi pensatori tradizionalisti del Novecento, lo svizzero Romano Amerio (1905-1997).

Radaelli, a giudicare soprattutto dal suo ultimo libro, "La bellezza che ci salva", è sicuramente uno dei più "delusi" dal magistero dei papi del Concilio e del dopoconcilio, compreso l'attuale.

A questi papi e alla gerarchia cattolica nel suo insieme, egli imputa di aver abdicato da un esercizio pieno del magistero, fatto di chiare definizioni e condanne, in nome di una vaga "pastorale" che avrebbe lasciato libero campo a confusione ed errori.

Questa delusione non vieta tuttavia a Radaelli di continuare a sperare in un ritorno della Chiesa alla pienezza del suo "munus docendi", per merito in primo luogo proprio di papa Joseph Ratzinger.

Nello scritto riprodotto più sotto – con il quale rompe il suo silenzio nella disputa – Radaelli condensa sia la sua diagnosi dei mali della Chiesa d'oggi, sia la "via soprannaturale" che li può sanare, con una precisa proposta fatta al "Trono più alto", cioè al papa.

È una proposta che egli definisce insieme "di Tradizione e di audacia" e che farà entrare d'ora in avanti nel suo libro "La bellezza che salva", come sua integrazione essenziale.

A questo libro www.chiesa  ha dedicato il seguente servizio:

> Solo la bellezza ci salverà (6.6.2011)

Ma prima di lasciare la parola a Radaelli, è utile riepilogare tutte le precedenti puntate della discussione, nella quale sono intervenuti a più riprese Francesco Arzillo, Francesco Agnoli, Inos Biffi, Agostino Marchetto, Martin Rhonheimer, Roberto de Mattei, David Werling, Giovanni Cavalcoli, Masssimo Introvigne, Basile Valuet, Stefano Ceccanti, Alessandro Martinetti, Giovanni Onofrio Zagloba.

Nell'ordine, su www.chiesa:

> I grandi delusi da papa Benedetto (8.4.2011)

> I delusi hanno parlato. Il Vaticano risponde (18.4.2011)

> Chi tradisce la tradizione. La grande disputa (28.4.2011)

> La Chiesa è infallibile, ma il Vaticano II no (5.5.2011)

> Benedetto XVI "riformista". La parola alla difesa
 (11.5.2011)


> Libertà religiosa. La Chiesa era nel giusto anche quando la condannava?(26.5.2011)

E ancora, nel blog SETTIMO CIELO che fa da corredo a www.chiesa:

> Francesco Agnoli: il funesto ottimismo del Vaticano II
 (8.4.2011)


> La Chiesa può cambiare la sua dottrina? La parola a Ceccanti e a Kasper
(29.5.2011)


> Ancora su Stato e Chiesa. Dom Valuet risponde a Ceccanti (30.5.2011)

> Padre Cavalcoli scrive da Bologna. E chiama in causa i "bolognesi"(31.5.2011)

> Può la Chiesa cambiare dottrina? Il professor "Zagloba" risponde (6.6.2011)

> Tra le novità del Concilio ce n'è qualcuna infallibile? San Domenico dice di sì
(8.6.2011)


Fatti i conti, questa è la tredicesima puntata di una discussione tutt'altro che conclusa.

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Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)