00 27/11/2008 17:10
Affronteremo qui, cari Amici, la questione del CROCEFISSO, questa CROCE che sono anni ormai che sembra dare fastidio a "qualcuno"...

A periodi e a ondate ci si accanisce contro questo simbolo che per noi però NON è semplicemente tale, ossia un simbolo NO! Per noi è molto di più E' IL SEGNO, neppure "un" segno come potrebbero essercene fra tanto, ma è IL SEGNO DELLA NOSTRA VITTORIA...... [SM=g27988]

E allora, impariamo a conoscerlo non solo attraverso il Segno, ma anche la Croce usata nei nostri simboli cristiani ed Ecclesiali...

Cominceremo dalla CROCE ORTODOSSA....per proseguire in un percorso semplice e a piccoli passi...

La Croce Ortodossa

La più diffusa nell'Ortodossia è la croce con otto bracci, chiamata anche il crocifisso.



Sull'asse centrale (verticale) si trovano tre traverse orizzontali. Quella mediana è grande, per le mani del Cristo crocifisso. La traversa orizzontale superiore ricorda la tavola con la scritta: "Gesù Nazareno, Re dei Giudei". Questa scritta in tre lingue - greco, latino ed ebraico - è stata messa sulla croce di Cristo per ordine di Pilato. Era usanza romana scrivere la colpa del reo su delle tavolette.

Nella tradizione ortodossa i piedi di Cristo non sono trafitti con un solo chiodo, come in quella cattolica, bensì con due chiodi, uno per ciascun piede. Come mostrano le ricerche sulla Sindone di Torino così era in realtà. La traversa orizzontale inferiore è per i piedi del Crocifisso. Un capo di essa è un pò rialzato. Questo lato rialzato mostra il cielo, verso cui è diretto il Buon Ladrone, crocifisso assieme a Cristo, l'altro capo invece è diretto verso il basso, verso l'inferno, il posto per l'altro ladrone, quello che non si è pentito.



Molte volte, al di sotto della croce, si può vedere l'immagine del teschio: è la testa di Adamo, che secondo la tradizione fu sepolto sul Golgotha, sotto il luogo dove è stato crocifisso Cristo. Dalla fenditura della roccia sotto la Croce cadde sulla testa di Adamo una goccia del sangue di Cristo ridandogli la vita, ridando la vita a Adamo: uomo e umanità.

Vicino alla croce sono presentati molte volte la Vergine Maria e il discepolo amato da Cristo: l'Apostolo Giovanni.

Spesso vengono messi anche gli strumenti di morte di Cristo: la lancia con la quale hanno trafitto il suo fianco, e la canna con la spugna imbevuta d'aceto, che fu data a Cristo dal soldato romano.

A volte si può vedere anche la croce con la mezzaluna.
Qualcuno pensa che questo sia il simbolo della vittoria dell'Ortodossia sull'Islamismo. Invece la croce con la mezzaluna è conosciuta molto prima del conflitto tra cristiani e musulmani, è conosciuta già dai tempi della Chiesa primitiva: la forma della croce e quella della luna unite insieme formano un'ancora, simbolo della speranza.
La mezzaluna simboleggia anche il calice eucaristico con il sangue di Cristo che redime i peccati dell'uomo.
Questi tipi di croce sono messi sui templi dedicati alla Vergine Maria, perchè la mezzaluna è il suo simbolo (cfr Ap.12), e il sole è simbolo di Cristo.



Il segno della Croce è un gesto che il cristiano ortodosso compie nella sua preghiera e in ogni momento della giornata per ricordare Dio. Il gesto è una confessione e, nello stesso tempo, una petizione. Con il segno della Croce si confessa che la morte è stata sconfitta dalla morte e risurrezione di Cristo. La Croce non è dunque un segno di morte e di finitezza ma di vita perché unisce veramente i credenti con la sorgente della vita stessa. Il segno della Croce è anche una petizione con la quale si chiede la partecipazione a quella vita trasfigurata anticipata dalla Resurrezione di Cristo, vita che non conosce termine.

Questo segno non deve essere un gesto sporadico o superstizioso. Il suo vero senso si coglie quando nasce da una fede profonda e da un cuore contrito. Come gesto coinvolge anche il corpo che prega con l'anima: la redenzione cristiana coinvolge tutto!

Come si lo fa?
Nella prassi della Chiesa Ortodossa il segno della Croce si fa’ tenendo tre dita della mano destra unite e le altre due libere. Questo gesto è la confessione dell'unità e trinità di Dio e delle due nature (umana e divina) unite in Cristo senza essere confuse tra loro (Dogma del Concilio di Calzedonia). La mano così disposta tocca la fronte (Nel nome del Padre), l'ombelico (del Figlio), la spalla destra (e del Santo) e la spalla sinistra (Spirito).


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"Se sarete quello che dovete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero" (Santa Caterina da Siena)
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)