00 02/12/2008 14:47
La mariologia di Benedetto XVI
dal sito stpaulus.it sezione: La Madre di Dio

 


Dopo Giovanni Paolo II, il "grande Papa" del ‘Totus tuus’, la Provvidenza ci ha donato un altro "grande Papa", Benedetto XVI.

Vogliamo conoscere il suo pensiero teologico, la sua spiritualità – anche nella dimensione mariana, che già possiamo intuire non meno profonda ed autentica di quella del suo venerato Predecessore –, la sua vita di Pastore e, vorremmo dire già fin d’ora, di "Dottore della Chiesa".

Nell’art. delle pp. 11-13 proponiamo un primo ‘saggio’ della mariologia di Papa Ratzinger, attingendolo da uno dei suoi due libri sulla Madonna: Maria, Chiesa nascente [Ed. ‘San Paolo’, 1998], mentre ci riproponiamo di tornarci sopra con una serie di riflessioni, per apprendere la sua "catechesi mariana" in modo quanto più possibilmente completo. Intanto ci poniamo, con le sue parole, di fronte al "mistero Maria": "Il mistero di Maria significa che la Parola di Dio, cadendo in terra, ne assume l’humus: nella "terra" della Vergine Madre la Parola divenne uomo ["Verbum caro factum"] e ora di nuovo, impastata con la terra dell’intera umanità, può far ritorno a Dio".

Un pensiero di ‘teologia mariana’ che basta da solo a darci l’idea della sapienzialità profonda del nuovo Papa.



Il Testamento di Giovanni Paolo II

di ALBERTO RUM

Una eredità spirituale


Rileggendo il Testamento del defunto Pontefice, è facile scoprire il significato profondo dell’affidamento a Maria che egli esprimeva nel motto Totus tuus.

Ci chiediamo quale valore teologico e pastorale Giovanni Paolo II ha inteso attribuire nel Testamento alla sua devozione verso la Madre del Signore.

Quel Testamento, infatti, è stato da lui composto in anni successivi, nel corso di Esercizi Spirituali; composto quindi, per così dire, alla luce dell’eternità: "Nella vita e nella morte Totus tuus mediante l’Immacolata" [Anno 1980]; negli adesso del tempo e nell’ora della morte.

Diciamo subito che Giovanni Paolo II ha lasciato alla Chiesa la preziosa eredità di una vivissima devozione a Maria, Madre di Cristo e Madre della Chiesa. Il suo motto non era forse Totus tuus, rivolto alla Vergine? Sapevamo tutti che, con tutta la sua passione mariana nell’anima, egli non terminava mai un discorso senza dedicare un pensiero a Maria.

L’insegnamento del Montfort

Il Santo Padre Giovanni Paolo II, vivendo la spiritualità di San Luigi Maria di Montfort nella sua totalità, ci ha insegnato le profondità e la "donazione senza limiti" della consacrazione totale a Gesù per Maria: "Totus tuus ego sum, et omnia mea tua sunt".

Egli ha realizzato pienamente ciò che Montfort fa dire alla Santa Vergine, nostra buona Madre: "Felici quelli che praticano le mie virtù e camminano sulle tracce della mia vita! Sono felici in questo mondo, durante la loro vita, per l’abbondanza delle grazie e delle dolcezze che io comunico loro dalla mia pienezza [...]; felici nella loro morte, che è dolce e tranquilla e alla quale abitualmente assisto di persona per introdurli io stessa nelle gioie del Cielo" (VD 200).

        
Giovanni Paolo II, Papa del "Totus tuus" e del Rosario.

"Io sono tutto tuo e tutte le cose mie sono tue, o Vergine gloriosa e benedetta sopra tutto" (VD 216). All’inizio del suo Testamento Papa Wojtyła pone intanto il motto Totus tuus come chiave di lettura di quanto egli scriverà volta a volta, lungo il corso degli anni. Egli intende così affidare a Maria tutta la sua vita terrena, compreso il momento dell’ultima chiamata. "Non so - scrive - quando esso verrà, ma come tutto, anche questo momento depongo nelle mani della Madre del mio Maestro.

Totus tuus. Nelle stesse mani materne lascio tutto e Tutti coloro con i quali mi ha collegato la mia vita e la mia vocazione […]. Ognuno deve tener presente la prospettiva della morte […]. Allora anch’io prendo in considerazione questo continuamente, affidando quel momento decisivo alla Madre di Cristo e della Chiesa, alla Madre della mia speranza".

Riconosciamo in questo passo del Testamento quanto lo stesso Giovanni Paolo II scriveva nell’enciclica Redemptoris Mater: "L’affidamento è la risposta all’amore di una persona e, in particolare all’amore della madre. Affidandosi filialmente a Maria, il cristiano, come l’apostolo Giovanni, accoglie "fra le sue cose proprie" la Madre di Cristo e la introduce in tutto lo spazio della propria vita interiore, cioè nel suo "io" umano e cristiano".

In altri brani del suo Testamento, Papa Wojtyła manifesta la nota cristologica e trinitaria del suo affidamento a Maria. Così, dopo l’attentato alla sua vita [13 maggio 1981], egli conferma quanto aveva scritto negli Esercizi Spirituali dell’anno 1980: "Tanto più profondamente sento che mi trovo totalmente nelle mani di Dio – e resto continuamente a disposizione del mio Signore, affidandomi a Lui nella Sua Immacolata Madre (Totus tuus)".

"Desidero ancora una volta totalmente affidarmi alla grazia del Signore. Egli stesso deciderà quando e come devo finire la mia vita terrena e il ministero pastorale. Nella vita e nella morte Totus tuus mediante l’Immacolata".

Come non sentire in queste parole l’eco di quanto il Pontefice ha ripetuto nei suoi tanti scritti e discorsi? "Grazie a San Luigi Grignion da Montfort compresi che la vera devozione alla Madre di Dio è proprio cristocentrica, anzi è profondissimamente radicata nel Mistero trinitario di Dio, e nei misteri dell’Incarnazione e della Redenzione" [Giovanni Paolo II, Varcare la soglia della speranza, Ed. Mondadori 1994, p. 231].

Alberto Rum




[Modificato da Caterina63 25/09/2009 15:30]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)