00 15/12/2008 10:51
fra il prima e il dopo del Concilio


LA CONTINUITA' DELLA CHIESA ATTRAVERSO GLI ULTIMI PONTEFICI UNITI FRA LORO, NELLA TRADIZIONE DELLA CHIESA......
BEATO PIO IX Giovanni Maria Mastai Ferretti nacque a Senigallia il 13 maggio 1792, nono figlio. Il 1 giugno 1846 morì Gregorio XVI; due settimane dopo, il 14, cinquantadue cardinali si riunirono in conclave per eleggerne il successore. Sulla sera del 16, il card. Giovanni Maria Mastai Ferretti era già papa con il nome di Pio IX. Rimarrà sul soglio di Pietro per 32 anni, dando vita al più lungo pontificato della storia.


Speciale Pio IX: contro la leggenda nera.

La vita di Pio IX (link esterno al forum)




Foto di Enrico Battista Canè, 1877. Dall'album conservato nel Museo Pio IX al Palazzo Mastai di Senigallia.

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Pio X fu il primo papa dell’età contemporanea a provenire dal ceto contadino e popolare, seguito 65 anni dopo da papa Giovanni XXIII anch’egli di origini contadine, ma fu senz’altro uno dei primi pontefici ad aver percorso tutte le tappe del ministero pastorale, da cappellano a papa.
Nato il 2 giugno del 1835, aveva 68 anni quando salì al Soglio Pontificio instaurando una linea di condotta per certi versi di continuità con i due lunghissimi pontificati di Pio IX e Leone XIII che l’avevano preceduto, specie in campo politico, ma anche di rottura con certi schemi ormai consolidati, ad esempio, sebbene di umili origini egli rifiutò sempre di elargire benefici alla famiglia, come critica verso certi nepotismi e favoritismi più o meno evidenti, fino allora praticati.


Davanti ai grandi progressi di un liberalismo prevalentemente antireligioso, di un socialismo prevalentemente materialista e di uno scientismo presuntuoso, Pio X avvertì la necessità di erigere il papato contro la modernità, spezzando ogni tentativo di avviare un compromesso efficace tra i cattolici e la nuova cultura.

Con l’enciclica “Pascendi” del 1907 condannò il ‘modernismo’ ma attenzione da non confondersi con LA MODERNITA' E IL PROGRESSO BENEVOLO; in campo politico riprese la linea intransigente di Pio IX, egli considerava la separazione della Chiesa dallo Stato come un sacrilegio, gravemente ingiuriosa nei confronti di Dio al quale bisogna rendere non solo un culto privato ma anche uno pubblico.

La riaffermazione del potere papale, dopo le vicissitudini della caduta dello Stato Pontificio, portarono con il pensiero di Pio X ad identificare l’istituzione papale con la Chiesa intera, la Santa Sede con il popolo di Dio.
Fu beatificato il 3 giugno 1951 da papa Pio XII e proclamato santo dallo stesso pontefice il 29 maggio 1954

Enciclica Pascendi, sugli errori del modernismo.
(Oggi riferibile anche al falso tradizionalismo che aleggia in questi fora).
Altra pagina la troverete qui nel forum nella sezione dedicata ai Pontefici




 
Pio XI, Achille Ratti, nato a Desio (MI), arcivescovo di Milano (1921-22) e poi Papa. La scelta di questi Pontefici di portare lo stesso nome dei predecessori, fu segno anche di continuità programmatica.


Pio XI all'inaugurazione delle prime trasmissioni della Radio Vaticana (1929); dietro di lui Guglielmo Marconi, al suo fianco il Segretario di Stato card. Eugenio Pacelli, futuro Pio XII.






Pio XI si adoperò perché la Chiesa non si isolasse dalla società. Per questo motivo promosse la riforma dell'Azione Cattolica e ne incoraggiò la diffusione in molti paesi. Per regolare la posizione e i diritti della Chiesa, concluse i concordati con una ventina di stati. Il suo più importante successo diplomatico furono i patti lateranensi (Papa dal 11 febbraio 1929) che negoziò con Benito Mussolini, e con i quali fu fondato lo Stato del Vaticano, indipendente e neutrale. Con le encicliche "Divini Redemptoris" (Papa dal 1937) e "Mit brennender Sorge" condannò rispettivamente l comunismo e il nazismo. Fu il primo Papa a usare la radio per scopi pastorali. E' stato il 259° successore di S. Pietro alla guida della Chiesa di Cristo, il suo fu il pontificato del primo difficile dopoguerra, del sorgere e consolidarsi delle ideologie fasciste e naziste e terminò con l’angoscia di vedere approssimarsi sull’Europa e sul mondo, la grande catastrofe della Seconda Guerra Mondiale, che scoppiò sette mesi dopo la sua morte.

I disegni della Provvidenza lo tolsero dai suoi impegni di responsabile di austere Biblioteche, custodi del sapere del mondo Occidentale ed Orientale, per dargli responsabilità di respiro mondiale e facendo legare il suo nome, al finire definitivo della ‘Questione Romana’, che aveva visto i Pontefici dopo Pio IX, non uscire più dai Palazzi Vaticani, considerandosi quasi prigionieri del Regno d’Italia, che aveva annullato definitivamente con la presa di Roma del 20 settembre 1870, il millenario Stato Pontificio e quindi il potere temporale dei Papi.

Il 6 febbraio veniva eletto al Soglio Pontificio e scelse il nome di Pio XI; il suo primo atto fu quello di impartire la benedizione “Urbi et Orbi”, cioè a Roma e al mondo, dalla loggia esterna della Basilica di S. Pietro, che era chiusa per protesta dal 1870; come primo segno di una possibile riconciliazione con l’Italia.

Il suo pontificato durò poco più di sedici anni; Pio XI fissò il suo programma nel motto: “Pax Christi in regno Christi” e non tralasciò nulla per l’attuazione di un così vasto traguardo.

Alcuni suoi scritti importanti:

http://www.vatican.va/holy_father/pius_xi/encyclicals/index_it.htm



Purtroppo durante il suo pontificato avvennero spietate persecuzioni religiose, anche in Paesi notoriamente cattolici, denunziò al mondo i sanguinosi soprusi compiuti nel 1926, dal governo massonico nel Messico a danno dei fedeli e del clero; con l’enciclica “Divini Redemptoris” (19 marzo 1937) condannò il comunismo ateo che imperversava in Russia; dovette assistere con il cuore lacerato dal dolore, all’empia carneficina di oltre 7300 sacerdoti, religiosi e suore e tanti fedeli cattolici, vittime della Guerra Civile in Spagna, dal 1933 al 1939, ad opera delle milizie rosse rivoluzionarie, scatenate in un bieco anticlericalismo; condannò il razzismo nazista, che prima in forma strisciante, poi sempre più apertamente si affermava nella Germania di Adolf Hitler, estendendosi anche ai cristiani.

Il papa in quegli anni, che furono anche gli ultimi della sua vita, non esitò a schierarsi contro Berlino con l’enciclica “Mit brennender Sorge” del 1937 e anche se la sua opposizione si fece più acuta, rispecchiando i sentimenti del Pontefice, essa non riuscì a tradursi in azioni aperte.

Nel 1926 aveva espresso la sua condanna verso l’’Action française’, il cui esasperato nazionalismo gli parve pericoloso per la pace. Nel 1929, l’11 febbraio si giunse al ‘Concordato’ fra la Santa Sede e l’Italia con l’istituzione dello Stato indipendente della Città del Vaticano, firmato da Benito Mussolini e dal card. Gasparri, Segretario di Stato; l’atto prese il nome di “Patti Lateranensi”, che comprendevano appunto un Concordato ed un Trattato.
Ma sorsero ben presto contrasti con il Governo Italiano in merito all’applicazione degli stessi Patti (Enciclica “Domini illius magistri” del 1929), soprattutto per quanto riguardava l’Azione Cattolica, che era diventata l’obiettivo degli attacchi del regime fascista, che mal sopportava che vi fossero delle Associazioni giovanili, al di fuori della sua ottica politica e autorità.

Si giunse allo scontro più aperto il 31 maggio 1931 con lo scioglimento imposto alle Associazioni; papa Pio XI rispose il 29 giugno con l’enciclica “Non abbiamo bisogno”; solo nel 1932 si giunse ad un accordo con Mussolini.
Con la sua politica di Concordati, stipulati con molti Governi, indipendentemente dai regimi politici, per porre la Santa Sede in una posizione neutrale e per non suscitare reazioni antireligiose, papa Ratti attirò su di sé critiche in campo internazionale, come nel caso del silenzio-assenso dato al regime fascista, per le guerre in terra d’Africa.

Contro il dilagare delle dottrine materialistiche e neo-pagane, oppose il culto di “Cristo Re”. Fu chiamato oltre che il papa difensore dell’Azione Cattolica, anche il “Papa delle missioni”, per questo scopo primario del suo pontificato, spostò da Parigi a Roma, l’Opera per la Propagazione della Fede; incoraggiò l’Unione Missionaria del Clero, per stimolare l’interesse dei fedeli per le missioni estere in tutte le parrocchie.

Promosse la formazione del clero indigeno, consacrò nel 1926 nella Basilica di S. Pietro, i primi sei vescovi cinesi, nel 1927 uno giapponese e altri negli anni successivi di altre nazionalità.
Nel 1925 organizzò la grande Esposizione Missionaria, per far conoscere le problematiche missionarie e la necessità della decolonizzazione di quelle terre così lontane. Durante il suo pontificato si tenne l’Anno Santo del 1925 e quello del centenario della Redenzione nel 1933; proclamò santi s. Teresa del Bambino Gesù, s. Giovanni Bosco, s. Giuseppe Benedetto Cottolengo; la devozione al ‘Cuore di Gesù’ ebbe grande impulso.
Istituì la “Giornata pro Università Cattolica” per offrirle i mezzi per sostenersi; con l’enciclica “Quadragesimo anno” completò la politica sociale della Chiesa, espressa già con la “Rerum Novarum” di Leone XIII.

Abituato da buon lombardo a trattare con familiarità e simpatia la tecnologia, accettò con favore le nuove scoperte, inserendo di fatto la Santa Sede nello sfruttamento delle moderne tecniche di comunicazione. Incaricò per questo Guglielmo Marconi di costruire la Stazione di Radio Vaticana, che fu inaugurata nel 1931 e affidata ai Gesuiti.

Trasformò la Pontificia Accademia delle Scienze; ristrutturò la Specola astronomica vaticana, nominò il cardinale Eugenio Pacelli come Segretario di Stato, il quale sarà suo successore.

Non è possibile descrivere dettagliatamente, tutta l’opera pastorale, diplomatica, politica, missionaria, culturale, di più di sedici anni di pontificato di questo grande papa, vanto della terra milanese e dell’Italia, in questo spazio per forza ridotto, occorrerebbe un intero libro.
Certamente ha legato il suo nome ai Patti Lateranensi, salutati con immensa gioia dal popolo italiano, che vide per essi restituito “Dio all’Italia e l’Italia a Dio”. Inoltre i suoi ultimi mesi di vita, videro il vecchio papa amareggiato, rimproverare apertamente l’acquiescenza di Mussolini per l’annessione dell’Austria alla Germania nazista e ancora più combattivo, rifiutò ogni contatto con il dittatore tedesco, ritirandosi a Castelgandolfo quando venne in visita in Italia dal 3 al 9 maggio 1938, chiudendo i Palazzi e Musei Vaticani per impedire la visita dei nazisti in Vaticano.

Inoltre manifestò la sua tristezza, perché a Roma era stata inalberata una croce (svastica) “che non era quella di Cristo”.
Il grande pontefice si spense improvvisamente il 10 febbraio 1939 ad 82 anni, alla vigilia del primo decennale della Conciliazione, mentre vedeva addensarsi sull’Europa le nuvole minacciose della guerra. La sua morte improvvisa gl’impedì di leggere all’episcopato italiano, convocato al suo capezzale, il discorso che aveva preparato su un’ora tanto oscura e pericolosa per la pace del mondo.

Autore: Antonio Borrelli; sito
www.santiebeati.it





 
Pio XII.... Al secolo Eugenio Pacelli. Nato a Roma nel 1876 (+ 1958). Di nobile famiglia, seguì la carriera diplomatica: nel 1911 divenne sottosegretario e nel 1914 segretario agli Affari Straordinari di Stato. Fu poi nunzio in Baviera e a Berlino e dal 1920 al 1938 segretario di Stato.

Eletto papa il 2 marzo 1939, subito si preoccupò di parare la minaccia di guerra gravante sull'Europa ad opera soprattutto del nazismo. Mantenne buoni rapporti con il governo italiano, ma questi non valsero a distogliere il regime fascista dai suoi folli propositi di guerra. Contro il regime hitleriano denunciò i crimini dell'eugenetica e del razzismo nazista.
(Appena eletto Papa, Pio XII si dirige verso la Loggia delle Benedizioni)
Nell'ambito precipuamente religioso Pio XII svolse una vasta attività nel campo della dogmatica: pur lasciando ai principi la loro essenziale immutabilità, volle rivedere molti punti per adeguarne la formulazione esterna ai progressi tecnici e scientifici con opportuni aggiornamenti in campo morale e disciplinare.

Nel campo delle scienze Pio XII diede impulso alla Pontificia Accademia delle Scienze; ordinò scavi sotto l'altare della confessione in S. Pietro per rintracciare il sepolcro del primo pontefice romano.



Con il successore, Giuseppe Roncalli, futuro Giovanni XXIII



Con una delegazione di ebrei rifugiati in Vaticano durante la guerra.

(La sua profonda devozione all'Eucarestia che gli valse il titolo di "Papa Angelico")


LA SUE ENCICLICHE  CHE VERRANNO RIPRESE DAL CONCILIO VATICANO II
  • Orientales Ecclesias (15 Dicembre 1952)
    [Portoghese]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)