00 17/05/2009 15:39

venerdì 15 maggio 2009

"ANGELI E DEMONI": UNA RECENSIONE DIVERTITA


di Francesco Colafemmina

Un pout-pourri del mistero esoterico-ecclesiastico. Anticlericale? Forse, ma non quanto paventato da molti censori cattolici. Così si presenta ai nostri occhi il film Angeli e Demoni, ultima prodezza del regista Ron Howard.

Il racconto del presunto ritorno della setta secentesca degli "Illuminati", con la sua minaccia di distruggere la Chiesa Cattolica, uccidendo l'intero collegio cardinalizio, è una vicenda avvincente, un thriller dai ritmi incalzanti con qualche lieve venatura di anticlericalismo di maniera.


Partendo da quest'ultimo punto il film cerca di riprodurre la lotta apocalittica tra scienza e fede, dove la fede ed il Cattolicesimo sembra diviso tra progressisti scientisti (i quali ritengono che la scienza sia soltanto un altro metodo per conoscere Dio) e oscurantisti radicali che tentano di annientare i tentativi di appaisement dei primi.

Questa divisione, questo conflitto interno alla Chiesa non è tanto una creazione di fantasia quanto piuttosto una precisa - per quanto sfocata imprecisa e talvolta magnanima - descrizione di reali tensioni interne alla Chiesa Cattolica.

Nel film i progressisti sono i Papi. L'ultimo Papa, Pio XVI, è un progressista amabile ed anziano, dai tratti simili a quelli di Giovanni Paolo II. Il Pontefice osannato e di larghe vedute cerca di annunciare al mondo la complementarità tra scienza e fede in contemporanea con la sperimentazione del CERN di Ginevra che sta per isolare l'antimateria. La scoperta del bosone di Higgs, impropriamente chiamato "la particella di Dio", ovvero l'ultimo elemento del modello della fisica delle particelle. Questa particella - sempre ipotizzata in base ad uno schema matematico - la cui esistenza non è mai stata dimostrata, è alla base del thriller clerical-scientifico tratto dal romanzo di Dan Brown.


Se si segue la parte "clerical" del film, ci si rende conto di innumerevoli errori ed anacronismi, in parte dovuti al contenuto del romanzo, in parte all'approssimazione della dimensione filmica. Il camerlengo ad esempio è il segretario del Papa - un semplice monsignore - mentre nella realtà deve essere un cardinale. Anche l'abbigliamento del segretario del Papa è inusuale: talare con mozzetta nera.

Ciò detto, il compiacimento nella descrizione del conclave e la rievocazione dei funerali di Papa Giovanni Paolo II è evidente. D'altra parte soprattutto gli statunitesi sono affascinati dall'antico rituale delle elezioni papali e il film si sofferma ampiamente e minuziosamente sui dettagli (spesso erronei) del rituale. Una profonda incongruenza ed un anacronismo storico è quello su cui si basa l'intera vicenda: il rapimento dei cardinali "preferiti". Sappiamo perfettamente che queste figure di candidati al Soglio di Pietro non esistono nella Chiesa Cattolica e basterebbe solo questo a squalificare la qualità della trama. Senza la presenza di queste quattro figure di porporati, infatti, il percorso alla ricerca della "chiesa dell'Illuminazione" non avrebbe alcun senso.
 
La pellicola però punta tutto sulla fantasia scenografica, sulla solennità dei luoghi e la descrizione di un Vaticano misterioso, sospeso fra l'ipertecnologica ed improbabile biblioteca vaticana e la figura medievale (e realmente esistente) del clavario. Proprio questo aspetto è una delle ragioni del suo fascino. Sappiamo perfettamente che la Chiesa Cattolica è l'unica istituzione occidentale a durare da quasi duemila anni, con i suoi rituali, le sue pratiche stratificate nei secoli, l'aura di mistero che circonda inevitabilmente la sede del suo Capo spirituale. Tutto ciò indica un concreto stupore anche dinanzi al Mistero della fede sulla quale vive la Chiesa stessa.

Uno stupore che il regista e prima di lui lo stesso Dan Brown mostrano unito ad una forma di deteriore invidia per il "potere", alla cui logica sembrano ridotte le azioni principali della gerarchia ecclesiastica. Forse non sanno la ragione stessa di quel rosso cardinalizio, indice dell'apertura al sacrificio dell'intera gerarchia. E non sanno che quanto più la Chiesa è perseguitata, tanto più essa storicamente riesce a trionfare.


Ma è proprio qui che lo spettatore non deve ingannarsi. La storia è in fondo totalmente ecclesiocentrica. Il nemico - lo si scoprirà soltanto alla fine - è interno al Vaticano ed è asservito alla logica del potere imposto attraverso il terrore e l'omicidio e gestito per mezzo del denaro. Quella degli Illuminati è quindi una storia posticcia, la riesumazione di una antica (e peraltro cronologicamente mal collocata) setta illuminista (della quale non hanno mai fatto parte nella realtà nè Bernini, nè Galileo).

L'allusione evidente - e sempre cara a certa massoneria - è invece alle leggende collegate alla morte di Giovanni Paolo I. Parlo di leggende non perchè effettivamente si tratti solo di mitologia, quanto piuttosto perchè la mitologia vuol fare di quel venerando Papa un martire dell'oscurantismo e delle mafie interne al Vaticano e dipingerlo come un progressista "illuminato" stroncato proprio mentre si accingeva a riforme radicali. Nel film e nel romanzo il Papa Pio XVI è infatti ucciso con una dose letale di eparina, lo stesso ingrediente citato nell'approfondito saggio di David Yallop "nel nome di Dio".

Il papa del film viene comunque ammazzato perchè era pronto a dichiarare una tregua alla scienza, vedendola semplicemente come una forma alternativa di raggiungimento del divino (secondo la concezione galileiana). Un'idea che però non viene approfondita rispetto al tentativo della scienza non solo di conoscere il divino, bensì di sostituirsi ad esso e di manipolare la creazione a fini puramente umani ed ingiusti (vedi polemica sulle staminali marginalmente sfiorata nel film).


Dunque un film sull'oscurantismo montante di una Chiesa che ambisce a mantenere viva la lotta allo scientismo? Non proprio. Più che altro il film descrive l'ambizione di un solo uomo che, pur di ottenere il suo scopo (il papato), è disposto ad usare i mezzi più vili. La Chiesa invece sembra anche nel film riuscire a sopravvivere a tutto ed essere sempre pronta a conciliare e pacificare i conflitti di una umanità deteriore. Le ultime parole del cardinale Strauss sono emblematiche allorchè affermano che il male può esserci anche nella Chiesa visto che quest'ultima seppur divina è fatta di semplici uomini.
 
E infatti qualche uomo di Chiesa stava per aiutare il "diabolico" team di Ron Howard, Dan Brown e Tom Hanks, a servirsi delle chiese di Roma e del Vaticano quali scenografie del film. Il Vaticano però ha espresso un secco e doveroso rifiuto ma il team non si è arreso ed ha sguinzagliato decine di assistenti che muniti di telecamere si sono mescolati ai pellegrini ed hanno ripreso piazza San Pietro e la Basilica da varie angolature, garantendo la ricostruzione al computer delle magnifiche ambientazioni vaticane.

L'uomo che allora stava per aiutare il team era il Card. Wetter, invitato a cena presso la sede degli Illuminati di Baviera, in P.zza di Spagna, 35 dall'ex Gran Maestro Di Bernardo nel 2007. Alla cena - che fu poi riproposta in una sconosciuta località svizzera - avrebbero partecipato anche Murdock e figlio.
 

Quindi, in conclusione, possiamo solo dire che l'organizzato team dotato di grembiulino, non è riuscito a produrre una grande opera di pubblicistica anticlerical massonica. Piuttosto ha prodotto un film divertente, sgangherato, iperbolico, ma tutto sommato gustoso, che invece di incriminare la Chiesa, finisce per esaltare l'opera misteriosa dello Spirito Santo che sconfigge i malvagi e fa sempre trionfare il Corpo Mistico di Cristo.

Una nota finale per gli scientisti anticlericali: non sarà forse un po' retrogrado pensare alla Chiesa come al luogo in cui la scienza è negata e vedere in essa soltanto la verità in grado di rendere autorevole anche la fede cristiana? Sotto questo profilo infatti sia Dan Brown sia Ron Howard, sia i loro fratelli in grembiulino dovrebbero aggiornarsi. Non siamo più nell'ottocento positivista e scientista e forse non ci sono più coscienze da illuminare con la scienza e la tecnologia.

L'uomo di oggi ha bisogno di fede e mistero e siamo certi che se gli illuminati creatori di questo film non si fossero serviti del mistero e della fede custoditi dal Papato, dal Vaticano e dalla storia del Cattolicesimo, le sale cinematografiche sarebbero rimaste pressochè vuote almeno quanto le loro estrose zucche![SM=g1740725] [SM=g1740722] [SM=g1740721]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)