00 27/06/2009 16:38
L'Anno Paolino è giunto al termine....
c'è chi ne trae le somme, c'è chi ne parla bene, c'è chi ne parla meno bene, c'è chi, legittimamente, pone domande rimaste senza risposta e c'è chi, giustamente, si chiede in quale modo san Paolo fosse un "ecumenico" e che senso ha oggi questo termine....

Per fare queste brevi riflessioni mi sono, volutamente, lasciata aiutare da un significativo aricolo uscito nel giornalino della FSSPX (Fraternità Sacerdotale San Pio X - e per piacere, non chiamateli lefebvriani in senso dispregiativo!), il n. è  "La Tradizione Cattolica" Anno XX -n.2 (70) - 2009 (si può richiederlo alla Sede centrale CLICCANDO QUI), a pag.9, a firma di don Chad Kinney e che personalmente ho molto apprezzato e molto mi ha fatto riflettere....

Per affrontare l'argomento vorrei che tenessimo come traccia fondamentale di comprensione di unità quanto disse  Benedetto XVI, appena eletto Pontefice, a Colonia (agosto 2005) nell'incontro con i Protestanti:

Non può esserci un dialogo a prezzo della verità; il dialogo deve svolgersi nella carità e verità”.

Naturalmente la FSSPX critica l'idea Ecumenica che anima Benedetto XVI, e naturalmente vuole chiarire la posizione del Concilio Vaticano II sulla forma di Ecumenismo adottato.... noi riteniamo che forse la FSSPX dovrebbe comprendere invece che Benedetto XVI ha una idea sana del vero ecumenismo e  occorre che anche loro facciano uno sforzo per comprenderlo, così come i cattolici "modernisti-progressisti" comprendano che la loro idea di ecumenismo è falsa e fuorviante....e che la responsabilità non sta nel Concilio, ma nella interpretazione che fu data come denuncia a più riprese lo stesso Pontefice...

Dunque, don Kinney, in questo articolo dedicato alla chiusura dell'Anno Paolino, solleva alcune problematiche che condivido e che in parte mi fanno riflettere...

Pochi sanno che Benedetto XVI aveva annunciato (per l'Anno Paolino) l'allestimento di una cappella ecumenica DENTRO LA BASILICA... tale iniziativa fu contestata però non solo da molti cattolici ma anche dai Protestanti stessi! Pochi sanno che furono proprio i Protestanti  a volere invece insistere che per pregare bastava la Basilica stessa, senza cappelle separate...
I lavori per la cappella ecumenica furono così sospesi....ma la situazione non è stata risolta!


Ma cosa è questa ECU-MANIA a tutti i costi e a discapito della Verità?

Don Kinney riporta:

" Questo errore di affermare (o anche di dare l'impressione) che tutti i battezzati siano nella stessa Chiesa di Cristo, era ben noto al grande Papa Pio IX.
Infatti alla sua epoca, circolava, soprattutto in Inghilterra, la teoria dei rami ("Branch Theory").
Secondo questa teoria, la Chiesa di Cristo considererebbe in un ceppo comune con tre (almeno) rami - cioè la Chiesa romana con il Papa, l'ortodossia in Oriente, e l'anglicasimo in Inghilterra, indipendentemente dalla loro fede o obbedienza.

Ecco quanto diceva Pio IX circa una fondazione di Londra avente per scopo questo progetto:
<< Fondata infatti e diretta dai protestanti, essa si ispira a questo concetto espressamente affermato, che le tre comunioni cristiane: ossia la cattolico-romana, la greco-scismatica, e l'anglicana, ancorchè tra di loro separate e divise, hanno tutte uguale diritto di chiamarsi cattoliche.
La Società è perciò aperta a tutte le persone di ogni luogo, siano esse cattoliche, siano greco-scismatiche o anglicane, a questa condizione però che non sia lecito a nessuno discutere sui diversi punti dottrinali in cui dissentono, e che ognuno possa liberamente conformarsi con tutta tranquillità di spirito alle opinioni della propria confessione religiosa....
Questa novità - continua Papa Pio IX - è tanto più pericolosa, in quanto essa si presenta sotto le apparenze della pietà e della viva sollecitudine per l'unione della Società cristiana.
Il fondamento sul quale (il movimento) si appoggia è tale da sconvolgere, da cima a fondo, la Costituzione divina della Chiesa.
Esso infatti - prosegue il Papa Pio IX - si basa sulla supposizione che la vera Chiesa di Gesù Cristo sia formata in parte dalla Chiesa Romana stabilita e diffusa nel mondo intero, in parte dallo scisma di Fozio, e in parte dall'eresia anglicana: queste parti avrebbero in comune con la Chiesa Romana "un solo Signore, una sola fede ed un unico battesimo".
Per far sparire le divergenze - dice ancora Papa Pio IX - che separano queste tre comunioni cristiane con grande scandalo e con danno della verità e della carità, detta Società ordina delle preghiere e dei sacrifici (rituali) per ottenere da Dio la grazia dell'unione.
Certamente - sottolinea Papa Pio IX - ad un cattolico nulla deve stare più a cuore che vedere sparire completamente scismi e dissensi tra i cristiani, e vedere i cristiani tutti preoccupati di conservare l'unità di spirito nel vincolo della pace.
Per questo la Chiesa prega e invita i fedeli a pregare Iddio ottimo e massimo, perchè tutti quelli che hanno lasciato la Chiesa si convertano alla vera fede e, rinnegati i loro errori, rientrino in grazia con la santa Chiesa Romana, fuori della quale non vi è salvezza >>.


Fino a qui le parole di Pio IX riportate da don Kinney, dunque le parole sono del Pontefice, come dare torto a quella preoccupazione e a quella sollecitazione a non cadere nella trappola di una ECU-MANIA-CALE...quando possiamo constatare, oggi, che tali preoccupazioni sono diventate una triste realtà?

Non dimentichiamo che Papa Pio IX è stato riconosciuto Beato da Giovanni Paolo II e da lui inscritto nell'Albo dei Beati della Chiesa nell'Anno del Giubileo del 2000!

Nella sua Lettera ai Vescovi, proprio per chiarire la questione della Tradizione nella Chiesa associata alla discussione alla FSSPX, il Pontefice Benedetto XVI ha detto:

"Ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del
Concilio deve essere richiamato alla memoria che il Vaticano II
porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa.
Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare
la fede professata nel  corso dei secoli e non può tagliare le
radici di cui l’albero vive
".





Come ha insegnato, dunque, il supporto ecumenico della Chiesa in tutti questi secoli proprio in funzione di una vera e futura comunione?
Il Beato Pio IX l'ha detto:

Per questo la Chiesa prega e invita i fedeli a pregare Iddio ottimo e massimo, perchè tutti quelli che hanno lasciato la Chiesa si convertano alla vera fede e, rinnegati i loro errori, rientrino in grazia con la santa Chiesa Romana, fuori della quale non vi è salvezza...

Una cosa è l'Ecumenismo, altra cosa è l'Ecu-MANIA attraverso la quale non solo non si prega più la conversione dell'altro, ma si usa l'ecumenismo per affermarsi e consolidarsi negli errori che diedero origine alla divisione nella Chiesa...
Non si propaga così la FEDE della Verità, bensì l'errore sostenuto per altro (involontariamente? in buona fede?), da molti prelati e Principi della Chiesa...

Don Kinney nell'articolo segnalato, porta anche un altra riflessione che condivido....scrive:

" La dichiarazione del Papa (all'apertura dell'Anno Paolino), ci spinge, senz'altro, a riscoprire questo grande apostolo, la cui storia ci è raccontata in modo particolare negli Atti degli Apostoli e nei suoi scritti (non dimentichiamoci che più della metà del N.T. è stato scritto da lui!).
Premesso questo, ci si può legittimamente chiedere il motivo profondo di questo patrocinio di san Paolo tra le molteplici altre opzioni d'anniversario che il Papa avrebbe potuto scegliere all'inizio di questo nuovo millenario..."

Don Kinney attribuisce la risposta esclusivamente dalle parole del Pontefice all'Omelia di apertura dell'Anno paolino, rinchiudendolo nella motivazione ECUMENICA....il Papa per la verità ha motivato tale iniziativa anche per i cattolici e per tutti gli uomini del nostro tempo che dimostrano di NON conoscere affatto cosa ha scritto san Paolo...tuttavia la motivazione scaturita dalla riflessione di don Kenney la condivido....egli scrive e domanda:

"Lo scopo del cosidetto ecumenismo è cercare l'unità.
Tuttavia, il principio dell'unità nella Chiesa è il capo, il Vicario di Cristo, successore di san Pietro. Allora, perchè non aver fatto un "ANNO PIETRINO", o almeno un "Anno Pietro-Paolino"?
In realtà - prosegue don Kinney - san Pietro dà fastidio al programma dell'ecumenismo.
E' precisamente lui, nella persona del suo successore attuale, che gli scismatici rifiutano.
Allora gli ecumenisti devono cercare un'altra figura di riferimento per creare l'unità con coloro che rifiutano il primato del Vescovo di Roma.
In realtà l'ecumenismo non si sposa con la spiritualità Paolina, perchè non è cattolico.
(..)
San Paolo è molto chiaro nei suoi scritti rispetto all'atteggiamento che devono avere i fedeli nei confronti di chi ha lasciato la Chiesa.
Non parla di "fratelli separati" ma usa il termine più chiaro di "falsi fratelli" (Galati 2,4).
(..)
Nella Liturgia romana, san Pietro e san Paolo non vanno mai separati. Ogni qualvolta si celebra l'uno, si fa necessariamente commemorazione dell'altro.
 (...)
...analizzando le Scritture, possiamo dire che questi due giganti della fede si equilibrano, o meglio, si completano..."

Don Kinney analizza quando san Paolo rimprovera Pietro per la sua debolezza in Galati 2,11-17 guarda caso il brano sembra proprio sottolineare un aspetto ecumenico del suo tempo...
secondo Paolo Pietro è..."troppo ecumenico" e Paolo lo ferma a riflettere...
l'altro episodio che don Kinney porta a riflessione è il monito di Pietro questa volta, a quanti leggono le Scritture:
2Pietro 3,15

15 La magnanimità del Signore nostro giudicatela come salvezza, come anche il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data; 16 così egli fa in tutte le lettere, in cui tratta di queste cose. In esse ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina.
17 Voi dunque, carissimi, essendo stati preavvisati, state in guardia per non venir meno nella vostra fermezza, travolti anche voi dall'errore degli empi; 18 ma crescete nella grazia e nella conoscenza del Signore nostro e salvatore Gesù Cristo. A lui la gloria, ora e nel giorno dell'eternità. Amen!

don Kinney si chiede se il Successore di Pietro ribadirà questo monito agli "ignoranti e poco stabili" che leggeranno san Paolo....

Concludo questa prima parte di riflessioni, usando le stesse parole del Beato Pio IX usate da don Kinney nell'articolo:

" La vera soluzione
...leggiamo le parole piene di fede cattolica e carità cristiana del Papa Pio IX rivolte a tutti i Protestanti in occasione della convocazione del Concilio Vaticano I:
<< Ora poi, chi accuratamente consideri e rifletta sulla condizione in cui si trovano le diverse e fra loro discordanti società religiose separate dalla chiesa cattolica (...) dovrebbe persuadersi molto facilmente che nessuna in particolare fra le medesime società, e neppure tutte insieme congiunte, in nessun modo costituiscono e sono quell'una e cattolica Chiesa che Cristo Signore ha edificato, costituito e voluto che fosse, e che neppure possono essere dette in nessun modo un membro o una parte della stessa chiesa, dal momento che sono visibilmente separate dalla cattolica unità.
Perciò tutti quelli che conservano l'unità e la verità della chiesa cattolica, accolgano l'occasione di questo concilio, con il quale la Chiesa cattolica, della quale i loro Antenati facevano parte, mostra un nuovo argomento dell'interiore unità e della sua invincibile forza vitale e, corrispondendo ai bisogni del loro cuore, cerchino di strapparsi da quello stato nel quale  non possono essere sicuri della loro propria salvezza >>.

Se Benedetto XVI nella Lettera ai Vescovi ha scritto:

"Ad alcuni di coloro che si segnalano come grandi difensori del
Concilio deve essere richiamato alla memoria che il Vaticano II
porta in sé l’intera storia dottrinale della Chiesa.
Chi vuole essere obbediente al Concilio, deve accettare
la fede professata nel  corso dei secoli e non può tagliare le
radici di cui l’albero vive
".


appare evidente che le parole sopra riportate del Beato Pio IX, pronunciate all'apertura del Concilio Vaticano I non hanno perduto nulla della loro autenticità ed autorità...e che l'Ecumenismo lanciato dal Concilio Vaticano II deve essere letto in questa chiave o non essere affatto sostenuto se non vogliamo farne una....ECU-MANIA atta a distruggere le fondamenta della Chiesa stessa...

E con don Kinney ci chiediamo:
se molti vescovi e laici della Chiesa Cattolica ritengono illegittima la FSSPX, la ostacolano in tutti i modi, la avversano, insegnano contro di lei ogni ostilità...gli si vieta di celebrare la Divina Liturgia....gli si impone loro di obbedire senza quasi porsi domande, l'autorità dei Vescovi, come mai, invece, si pronunciano assidui incoraggiamenti verso i pastori Protestanti, li si invitano calorosamente, si prestano loro addirittura gli Altari, le chiese, si impone ai fedeli l'obbligo di pregare INSIEME senza pretendere da essi, dai Protestanti, alcuna forma di obbedienza o peggio, nessuna conversione alla Chiesa?

E' ovvio che la FSSPX non è valutata alla stessa stregua delle comunità Protestanti.... la richiesta d'obbedienza la si rivolge infatti a chi è cattolico, non a chi NON lo è
la loro situazione e posizione è unica nella Chiesa, è molto particolare come particolare è la situazione che stiamo vivendo...ciò non toglie che spesso si usa l'arma dell'ecumenismo per offuscare la Verità, per giungere a compromessi, spesso obbligando i fedeli ad accettare forme di convivenza che san Paolo letteralmente condanna verso chi NON accettava il monito degli Apostoli legittimi, verso chi rifiutava la Tradizione, finendo per penalizzare invece, una piena comunione verso coloro che, veramente cattolici, finivano per formare nuove comunità ma in obbedienza alla Tradizione della Chiesa e degli Apostoli...

Buona meditazione....


[Modificato da Caterina63 27/06/2009 17:04]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)