00 17/09/2009 22:05

                           Caduti della Folgore

                                                




bandiera+ tenente Antonio Fortunato, 35 anni, originario di Lagonegro (Potenza);
bandiera+ il primo caporal maggiore
Matteo Mureddu, 26 anni, di Solarussa;
bandiera+ il primo caporal maggiore Davide Ricchiuto, 26 anni, nativo di Glarus (Svizzera);
bandiera+ il sergente maggiore
Roberto Valente, 37 anni di Napoli;
bandiera+ il primo caporal maggiore Gian Domenico Pistonami, 26 anni di Orvieto;
bandiera+ il primo caporal maggiore
Massimiliano Randino, salernitano, 32 anni.






KABUL - E' quasi mezzogiorno a Kabul quando si scatena l'inferno. Sulla strada per l'aeroporto, un'auto con 150 chili di esplosivo si lancia contro due blindati italiani. Lo scoppio si sente a chilometri di distanza. Muoiono sei paracadutisti della Folgore, altri quattro militari (tre paracadutisti e un aviere) restano feriti. Molte sono le vittime anche tra i civili, almeno quindici afgani che affollavano un mercato vicino.

Due soldati appena rientrati dalla licenza. Il convoglio assaltato rientrava al quartier generale del contingente Isaf dopo aver raccolto all'aeroporto un paio di paracadutisti appena sbarcati dall'aereo che li riaccompagnava a Kabul al termine di una licenza in Italia. All'altezza del check point che controlla il traffico verso l'aeroporto, la Toyota bianca carica di esplosivo si è lanciata contro il primo mezzo del convoglio. E' stata una carneficina. Nessun soldato a bordo di quel blindato ha avuto scampo. Le fiamme hanno raggiunto anche il secondo Lince, sul quale è morto un altro soldato e sono rimasti feriti gravemente i quattro commilitoni che erano con lui.

I nomi delle vittime e dei feriti. Appartenevano al
186esimo Reggimento Paracadutisti di stanza a Pisa: quattro caporal maggiore; un sergente maggiore, e il tenente che comandava i due blindati. Con loro, sono 21 i militari morti dall'inizio della missione in Afghanistan dal 2004.


Ricoverati nell'ospedale da campo francese i caporalmaggiore Rocco Leo, 26 anni, brindisino; Sergio Agostinelli, 32 anni, nato in Svizzera e residente nel Salento; Ferdinando Buono, 30 anni, di Napoli; il maresciallo dell'Aeronautica militare Felice Calandriello, 58 anni, di Sassano (Salerno). Sono tutti in stato di shock ma senza altre gravi ferite.

Un cratere sull'asfalto: "Sembrava la fine del mondo". Un'esplosione devastante. Decine di veicoli hanno preso fuoco. Lo scoppio è stato così violento che sull'asfalto ha provocato un cratere profondo quasi un metro. Khuja Hedayatullah si trovava nel bazar a pochi metri di distanza dal luogo dell'attentato: "Sembrava la fine del mondo". In quel momento il mercato vicino era affollato di gente che faceva la spesa per la fine del Ramadan. "Prima c'è stato un fragore enorme - racconta il testimone - e poi piccole esplosioni dall'interno del blindato. Tutto intorno, sulla strada, c'era gente che implorava aiuto, sanguinava e gridava. Molti erano morti. L'aria era piena di fumo e le fiamme erano altissime".

I Taliban rivendicano l'attentato. L'attentato è stato rivendicato dai Taliban. Sul sito ufficiale dei militanti è scritto con tono trionfalistico: "Guidava l'autobomba un eroe dell'emirato islamico, il mujahid Hayatullah". Della strage di civili accusano i militari: "E' colpa della forza di occupazione che, dopo l'esplosione, hanno iniziato a sparare alla cieca colpendo molti tra i presenti sul posto".

La giornalista scampata all'attentato. I due blindati Lince stavano rientrando dall'aeroporto al quartier generale del contingente in compagnia di due commilitoni appena rientrati dall'Italia. Cristina Balotelli, giornalista di Radio24-Il Sole 24 Ore, era arrivata all'aeroporto di Kabul sullo stesso volo sul quale avevano viaggiato i soldati. All'uscita dallo scalo c'erano i paracadutisti. "Ci hanno detto: adesso portiamo i nostri al quartier generale. Poi torniamo indietro e veniamo a riprendervi. Stavamo caricando i bagagli in un container - ricorda la reporter - quando abbiamo sentito il rumore sordo di un'esplosione in lontananza e abbiamo visto alzarsi una colonna di fumo verso il cielo".

L'esperto: "Il Lince non ha rivali". E riesplode la polemica sull'affidabilità dei blindati Lince. Dopo l'attacco di luglio in cui morì
il caporal maggiore Alessandro Di Lisio, l'artificiere della Folgore vittima di un ordigno esploso sotto il blindato vicino a Farah, i gipponi sono stati rinforzati ma non è stato sufficiente. Gli esperti però ripetono che i blindati italiani restano i migliori: "Sostenere che i Lince non sono sicuri - ha detto Andrea Nativi, direttore di Rid, Rivista italiana difesa dal 2000, e dal 2008 di Risk - è una polemica inutile. Se qualcuno mi trova un mezzo del genere che resiste meglio alle bombe, lo premio. A livello mondiale, il Lince non ha rivali".

Karzai. L'attentato suicida è avvenuto pochi minuti dopo che il presidente afgano Hamid Karzai aveva concluso una conferenza stampa dedicata ai
risultati contestati delle elezioni. "E' un attentato barbarico e anti-islamico", ha detto Karzai. "Gli afgani non dimenticheranno mai il servizio che i militari italiani stanno rendendo a favore della pace e della sicurezza nel nostro paese".

Sei anni fa, Nassiriya. Quello a Kabul è il più grave attentato subito dalle truppe italiane dalla
strage di Nassiriya, in Iraq, del 12 novembre 2003. Allora l'esplosione di un camion-cisterna davanti alla base italiana Msu dei Carabinieri provocò 28 morti, 19 italiani (12 carabinieri, cinque militari dell'Esercito, due civili di una troupe che girava un documentario), e nove iracheni.

(17 settembre 2009)


bandiera              preghiera del paracudista


Eterno, Immenso Dio che creasti gli infiniti spazi e ne misurasti le misteriose profondità, guarda benigno a noi, Paracadutisti d'Italia, che nell' adempimento del dovere balzando dai nostri apparecchi, ci lanciamo nelle vastità dei cieli.

Manda l' Arcangelo S.Michele a nostro custode; guida e proteggi l'ardimentoso volo.
Come nebbia al Sole, davanti a noi siano dissipati i nostri nemici.
Candida come la seta del paracadute sia sempre la nostra fede e indomito il coraggio.

La nostra giovane vita è tua o Signore!
Se è scritto che cadiamo, sia!
Ma da ogni goccia del nostro sangue sorgano gagliardi figli e fratelli innumeri, orgogliosi del nostro passato, sempre degni del nostro immancabile avvenire.

Benedici, o Signore, la nostra Patria, le Famiglie, i nostri Cari!
Per loro, nell'alba e nel tramonto, sempre la nostra vita! E per noi, o Signore, il Tuo glorificante sorriso.

Così sia.

Preghiera per i Caduti



Signore Gesù,

ti preghiamo per i nostri Militari,

caduti nell’adempimento del loro dovere

nei cieli, in terra, sui mari.

 

Per il loro supremo sacrificio,

per la fede, la speranza e l’amore,

che li animarono nel servire la Patria,

dona a loro la vita eterna,

a noi il conforto,

all’Italia a al mondo la prosperità e la pace.

 

Fa’, o Signore della vita,

che il nostro Popolo accolga il loro esempio,

e sia sempre degno del loro sacrificio,

nella fedeltà delle nobili tradizioni,

e nell’amore ai valori umani e cristiani

della nostra storia.

 

Amen






GRAZIE RAGAZZI!

GRAZIE FOLGORE!












Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)