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Quale animale meraviglioso, l'asino !

   L'asino, nato a quanto pare nelle steppe che circondano il mar Caspio e d'Aral, è sempre stato tenuto in gran conto nell'antichità a motivo della sua velocità e della straordinaria resistenza alla fatica. Parecchi popoli, come gli Egizi, i Greci, ma anche gli Ebrei, riconoscevano una certa sacralità all'asino.

   Aristofane lo considerava un portatore di misteri.

   L'asino nella Bibbia : l'asino compare in numerose pagine della Bibbia. Vengono ricordati, ad esempio, per documentare la consistenza del patrimonio di alcuni personaggi famosi, compresi i Patriarchi.

   Debora nel suo Cantico dirà : Voi che cavalcate asine bianche, seduti su gualdrappe...( Gdc 5,10 ).

   L'asina che bloccandosi ferma Balaam che , istigato dal re di Moab, stava recandosi a far danni agli Ebrei,divenne intermediario di Dio, in difesa del popolo eletto. Il commento di San Pietro, davanti all'incredulità di alcuni studiosi della scuola razionalista dice : Un muto giumento parlando con voce umana, impedì la demenza del profeta ( 2^ Pt 2,16 ). La verità per essere proclamata, non ha bisogno delle nostre intelligenze, poichè possiede una sua luce in se stessa, non in colui che la dice.

   Il ruolo dell'asina che porta Gesù nel suo ingresso messianico in Gerusalemme è fondamentale. Esulta grandemente figlia di Sion, giubila figlia di Gerusalemme ! Ecco viene a te il tuo Re. Egli e giusto e vittorioso, umile, cavalca un asino, un puledro figlio d'asina (Zc 9,9-10).

Gesù sceglie l'asino come cavalcatura, rifiutando il cavallo di cui non potevano fare a meno  condottieri altezzosi e principi guerrieri. Ha preteso l'asino, una cavalcatura modesta, e da parte di Gesù questa scelta assume un significato preciso, un orientamento di fondo : l'adozione di uno stile  di umiltà e semplicità, il ripudio di ogni forma di esibizionismo, mania di grandezza, sfoggio di potenza. Gesù non ha nessuna pretesa di imporsi, sbalordire, fare sfoggio di potenza, apparire come un dominatore, nè tantomeno intimorire.

L'asino invece ci suggerisce che per il Signore, nulla è troppo poco
... La causa della fede non progredisce con il troppo  , ma con il  poco . Lo sfoggio di mezzi umani rappresenta un impedimento più che una possibilità. Gesù avanza, guadagna terreno nel mondo, silenziosamente, lentamente, discretamente. Egli vuole dominare senza forzatura, nessuna impresa clamorosa, nessuna battaglia ( nemmeno pubblicitaria ). Il ritmo lento dell'asino Gli va bene. Gli uomini non si raggiungono con la fretta. Le distanze non si superano con gli aerei capaci di velocità supersonica.



                                         asino

   La vittoria di Cristo esige il prezzo della tenacia, della dedizione quotidiana, del sacrificio, del lavoro oscuro. Il suo dominio è reale quando non è appariscente, il suo potere si stabilisce senza ricorrere al potere. Lui è il più forte perchè non ricorre alla forza.

   Lo zoccolare sommesso del ciuco sulla soffice terra può essere, in quest'epoca di frastuono e di rimbombi sgangherati, una bellissima musica, capace magari di aprire qualche cuore.
   San Francesco aveva due asini. Ambedue li chiamava col nome di fratello .

   Uno gli serviva, specie quando era infermo, per i viaggi. L'altro era il suo corpo.

   San Francesco chiamava asino il suo corpo , quasi per distaccarsene senza respingerlo, poichè è con questo compagno che bisogna andare in cielo. Non esiste altra via  d'accesso alle sommità eterne che questa strada ripida, sassosa, una vera mulattiera.

   L'asino rappresenta tutti i bastonati della terra, bastonati e umiliati, sfruttati ignobilmente, maltrattati dalla vita e dai propri simili.

   Shakespeare, ne “ La commedia degli errori” interpreta così i sentimenti del somaro : Sono proprio un asino... Ho servito l'uomo dal momento della nascita fino a questo istante e dalle sue mani, per il mio servizio, non ho ricevuto che bastonate .

   Non so granchè mio Signore, ma so di portarTi sul mio dorso: e ne sono molto fiero...sono io che Lo porto, ma è Lui che mi guida, tiro avanti a passettini e quando inciampo il mio Signore traballa, ma non mi rimprovera mai niente. La sua pazienza e gentilezza con me sono meravigliose ed io sereno tiro avanti in silenzio. Tanto noi due ci capiamo anche senza parlare.

 ( da Gli animali del Vangelo raccontano... ) 
( di Alessandro Pronzato-Ed. Gribaudi )



[Modificato da Caterina63 02/10/2009 23:23]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)