Dopo aver letto l’ intervento di Teofilo, ricco di citazioni, ho pensato che sarebbe stato utile inviare qualcosa sul tema del Battesimo dei bambini visto nell’ ottica cattolica e, anche se solo in parte, protestante. In effetti nello scrivere questo post sono debitore, oltre che a fonti cattoliche, anche a fonti luterane e calviniste che sono due movimenti che sostengono la necessità del battesimo nei primi giorni di vita
Quando ho cominciato a scrivere pensavo di cavarmela con una pagina o due al massimo. In realtà man mano che procedevo mi sono reso conto che il lavoro diventava un po’ più lungo del previsto. Ho pensato allora di inserirlo spezzato in due o tre parti per rendere meno noiosa la lettura. Ho anche diviso il testo in capitoli per sottolineare gli argomenti che stavo di volta in volta trattando
Spero che la mia fatica ( perché tale si è rivelata alla fine) possa essere di qualche utilità soprattutto ai “fratelli separati” che a volte lanciano accuse senza cognizione di causa perché sono privi di memoria storica e, soprattutto, sono lasciati volutamente e colpevolmente in questa situazione di ignoranza.
INTRODUZIONE
Uno dei testi fondamentali sul Battesimo è la Lettera di San Paolo ai Romani nella quale l’ Apostolo vuole mettere in evidenza che la salvezza ci è stata donata gratuitamente in Cristo.
” L'umanità si trovava in una situazione di peccato e di morte senza via d'uscita. Tutti hanno peccato. “Ma là dove ha abbondato il peccato ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5, 20). Questa è un'affermazione chiave per comprendere il pensiero di S. Paolo. Ma lo stesso Paolo si rende conto di quanto questa stessa affermazione sia rischiosa e suscettibile di fraintendimenti, allora egli si fa da solo l'obiezione prevedibile: “Che diremo dunque? Continuiamo a restare nel peccato perché abbondi la grazia?” (6,1). “E' assurdo! - si risponde Paolo - Noi che siamo già morti al peccato come potremo ancora vivere nel peccato?” (6,2). E' a partire di qui che egli sviluppa la sua teologia pasquale del battesimo: quanti siamo stati battezzati in Cristo siamo stati battezzati nella sua morte. “Per mezzo del battesimo siamo stati sepolti insieme con lui nella morte, perché come Cristo fu risuscitato dai morti per mezzo della gloria del Padre, così anche noi possiamo camminare in una vita nuova” (6,4). Per il cristiano tornare a peccare è una cosa assurda perché egli è morto ed è risorto con Cristo: “Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato e noi fossimo liberi dal peccato” (6,6).
C'è dunque un uomo vecchio che è morto, con la sua vita di prima, e un uomo nuovo che è risorto da questa morte e che non vive più per se stesso ma per Dio.
Questo discorso di Paolo era certamente comprensibile a chi aveva fatto l'esperienza del battesimo da adulto. Egli aveva creduto al buon annuncio di una vita nuova in Cristo, morto e risorto e, quindi, aveva deciso di iniziare questa vita nuova nel battesimo, rinnegando la vita di prima, con le sue opere di morte e ricominciando tutto da capo. Egli, che ora camminava nella speranza della risurrezione, poteva dirsi già un risorto.
La riflessione della chiesa dei primi secoli ha sviluppato questa intuizione di S. Paolo nelle catechesi mistagogiche, cioè nelle catechesi che si facevano agli adulti dopo che avevano ricevuto i sacramenti dell'iniziazione nella Veglia di Pasqua. Nelle famose catechesi di Gerusalemme, della fine del 4° o degli inizi del 5° secolo, si sottolinea che il battesimo è figura ed espressione della passione di Cristo, mettendo in relazione le tre immersioni nell'acqua, che il battezzato aveva compiuto, con i tre giorni passati da Cristo nel sepolcro. Con una espressione suggestiva, in una di queste catechesi, si dice ai nuovi cristiani: “Nello stesso istante siete morti e siete nati e la stessa onda salutare divenne per voi sepolcro e madre”.
Per un cristiano che si battezzava da adulto, avendo aderito ad una dottrina nuova, il significato pasquale di morte e risurrezione era ben comprensibile. Ma per chi, come noi, è stato battezzato da bambino e, quindi, l'inizio della vita nuova di cristiano ha coinciso praticamente con l'inizio dell'esistenza umana, questa dinamica pasquale è forse meno evidente. Ed è comprensibile che nelle formulazioni catechistiche quando si è parlato degli effetti del battesimo, più che la dinamica pasquale, si è avuta la tendenza a sottolineare altri aspetti del sacramento quali la remissione dei peccati e in particolare del peccato originale, l'essere fatti figli adottivi di Dio, l'essere incorporati alla Chiesa, aspetti indubbiamente veri ma collocati, forse, in una ottica troppo statica.” (Prof. Gianni Cioli)
IL BATTESIMO DEI BAMBINI
Una delle critiche che vengono fatte ai cattolici è il battesimo che viene amministrato ai bambini nei primi anni d i vita. La frase che si sente più spesso ripetere è: “Sono stato battezzato da piccolo senza che potessi dire la mia in merito. Il Battesimo dovrebbe essere fatto solo quando uno ha la possibilità di credere. La Bibbia del resto dice che bisogna prima credere e poi essere battezzati.”
Queste sono le obiezioni più comuni. Comunque se è vero che la Bibbia non dice esplicitamente di non battezzare i neonati, d’altro canto non afferma esplicitamente neppure il contrario. Quindi vediamo di capire che cosa la Bibbia vuole dai veri credenti. In questo breve commento mi limiterò a citare esclusivamente la Scrittura. In realtà noi cattolici abbiamo anche la Tradizione e il Magistero della Chiesa a guidarci nei nostri giudizi e, in questo caso, l’ insegnamento della Chiesa è unanime e privo di ambiguità: i bambini devono essere battezzati. Quando vi dicono che la Chiesa primitiva non battezzava i neonati vi imbrogliano. O per ignoranza o per malafede vi raccontano delle frottole grandi come una casa. In effetti il primo gruppo che si oppose al battesimo dei bambini appena nati furono gli Anabattisti nel 16° secolo. Prima di allora questo tipo di battesimo era accettato da tutti senza tanti problemi tant’è vero che Lutero e Calvino ( usando il principio della Sola Scriptura) lo predicavano nei loro scritti con Lutero che parlava esplicitamente di “rigenerazione battesimale”.
Io intendo provare che la pratica di battezzare i bambini appena nati è assolutamente coerente con gli insegnamenti biblici. Ovviamente quello che dico non è farina del mio sacco ma è semplicemente quello che la Chiesa di Cristo, da 2000 anni a questa parte, insegna ai suoi fedeli.
- IL PECCATO ORIGINALE
La Bibbia afferma in maniera estremamente chiara che dopo Adamo ed Eva la razza umana è stata infettata da un virus che colpisce l’ anima stessa dell’ uomo. Da allora il peccato è nella nostra anima. Il salmo 51 al versetto 7 ( un salmo attribuito a Davide) dice: “Ecco, nella colpa sono stato generato, nel peccato mi ha concepito mia madre”. Che siamo stati concepiti nel peccato è confermato anche da Gb 15,14 :” Che cos’è l’uomo perché si ritenga puro?”
Anche il N.T. affronta il problema e, nella Lettera ai Romani, Paolo non solo espone il problema ma dimostra come la venuta di Gesù sia stata la cura che Dio Padre ha riservato all’ umanità per affrancarsi dalla schiavitù del peccato d’origine.
San Paolo dimostra chiaramente come il peccato da Adamo in poi affligga tutta l’umanità ma subito dopo, al cap. 6, ci dà anche la soluzione: il Battesimo.
Ci si potrà chiedere: tutto questo vale anche per i neonati? La risposta, che affronteremo più avanti, la si trova in 1 Cor 7 dove si afferma che anche i bambini nascono impuri.
A coloro che sono contrari al battesimo dei bambini possiamo chiedere che se anche i più piccoli nascono in uno stato di peccato, come evidenziato da Davide, Giobbe e Paolo, perchè dovremmo lasciarli in questo stato e non farli entrare nella Grazia di Dio? Anche se, per forza di cose, i bambini piccoli non hanno peccato personalmente, perchè lasciare nella loro anima il virus del peccato originale? Nessun bambino ha scelto spontaneamente di nascere impuro e quindi perchè dovremmo lasciare a loro, che non possono decidere, la decisione di restare impuri o di essere purificati?
2 LE PAROLE DI GESU’ IN GV 3,5
Credo che il versetto sopracitato sia fatale a coloro che sostengono la teologia del non battezzare i neonati, ed ecco perchè lo inserisco da solo.
Abbiamo detto cheil peccato originale è come un virus nell’ animo dell’ uomo ma Dio ci ha donato la cura per questo virus e questa cura ha avuto tre fasi:la morte, la sepoltura e la resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo. Ciò che Lui ha fatto per noi sulla Croce si applica alla nostra anima. Come? Gesù ci ha dato un insegnamento chiarissimo sulla nostra necessità di salvezza. In Gv 3,5 dice “In verità, in verità vi dico:se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel Regno di Dio” Notate bene la frase. Innanzitutto inizia con la formula “In verità” ripetuta due volte che è il modo classico per dire: Prestate molta attenzione, sto per dirvi qualcosa di fondamentale.
Poi l’ affermazione assoluta, senza alcuna eccezione. Tutti devono nascere da acqua e Spirito Santo.Non c’è alcuna ambiguità nella dichiarazione di Gesù. Non dice: Tutti devono nascere da acqua e Spirito tranne i bambini che invece entraranno nel Regno dei Cieli senza passare per questa fase. L’ affermazione di Gesù è universale e si applica a tutti.
A coloro che dicono che si può “nascere di nuovo” solo quando si raggiunge l’ età della ragione per accettare Gesù nella propria vita, si può rispondere che la loro teologia condanna all’ inferno tutti quelli che muoiono in tenera età, dato che a loro è assolutamente preclusa la nuova nascita.
(fine della prima parte)