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Da: SweetHawk  (Messaggio originale)Inviato: 23/04/2003 19.12

Ecco l'ultimo lavoretto che ho scritto su Gv 19, 26-27 e inserito in una discussione nel frum di evangelici.net . Spero sia gradito.


Dopo aver ricordato la presenza di Maria e delle altre donne presso la croce del Signore, san Giovanni riferisce: "Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: 'Donna, ecco il tuo figlio!'. Poi disse al discepolo: 'Ecco la tua madre!'" (Gv 19,26-27). Le parole di Gv 19, 26-27 sono state interpretate da molti protestanti (se non tutti) unicamente come manifestazione della pietà filiale di Gesù verso la Madre, affidata per il futuro al discepolo per la necessità contingente di risolvere un problema familiare. Seguendo questa lettura si deduce che Gesù abbia atteso gli ultimi istanti della sua vita per “trovare una sistemazione” a Maria. Bene. Occorre però tenere presenti alcuni particolari interessanti, che il Vangelo opportunamente ci rivela, ovvero che la morte di Gesù pur causando la massima sofferenza a Maria, non cambia di per sé le sue abituali condizioni di vita presenti e future. Infatti, abbandonando Nazaret per iniziare la sua vita pubblica, Gesù aveva lasciato sola la Madre già da tempo. Inoltre, volendo andare anche sulle sfumature, ricordiamo la presenza presso la croce della sua parente, Maria di Cleofa; cosa che permette di capire che la Vergine era in buoni rapporti con la famiglia e il parentado (cosa ravvisabile anche in altri "momenti" raccontati dal Vangelo). Quindi sia per il rispetto umano di cui godeva in famiglia, sia per l’oggettiva condizione di prestigio di cui godeva presso coloro che seguivano Gesù, di certo non vi erano difficoltà per cui avrebbe potuto trovare accoglienza dopo la morte del Figlio presso parenti o rispettosi fratelli. Fermo restando che Maria, sola da tempo, non avesse già una situazione serena dal punto di vista del sostentamento.


Ma torniamo a noi:


Gesù allora, vedendo la madre e lì accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: 'Donna, ecco il tuo figlio!'. Poi disse al discepolo: 'Ecco la tua madre!' (Gv 19,26-27).


Queste parole, particolarmente commoventi, costituiscono una "scena di rivelazione": rivelano i profondi sentimenti del Cristo morente e racchiudono una grande ricchezza di significati per la fede e la spiritualità cristiana. Infatti, volgendosi, alla fine della sua vita terrena, alla Madre e al discepolo che amava, il Messia crocifisso stabilisce relazioni nuove di amore tra Maria e un uomo, Giovanni. Un uomo che amava in quanto Dio d’Amore e che stimava in quanto Vero Uomo. Quell’Amore Gesù lo ha però provato, prova e proverà non solo per Giovanni ma anche per tutti gli uomini in quanto Agnello immolatosi per Amore nostro.

Ecco che Giovanni è segno di una generazione spirituale riguardante l'intera umanità. E qui sta la chiave di tutto.

Quanto detto sopra apre la strada a una verità complessa e straordinaria, ineffabile e misteriosa. In ogni caso queste parole, non casuali, racchiudono l’ennesimo compimento del disegno di Dio (qui dovremmo poi andare a capire cosa si compie, ma riserviamo la questione per ulteriori approfondimenti che esulano da questa discussione specifica). La considerazione attenta di queste parole (confermata dall'interpretazione di molti Padri della Chiesa) ci pone dinanzi nella duplice consegna di Gesù, ad una rivelazione preziosa.

Le parole di Gesù morente sono straordinarie: Maria riceve la missione di essere “Madre” per un uomo che non è suo figlio naturale e Giovanni riceve Maria come Madre sua.

Un ordine chiaro che sottintende una nuova missione, un nuovo ruolo, per la Madre terrena del Redentore. Ma notiamo anche cosa dice l'Evangelista dopo le espressioni di Gesù alla Madre. Riporta un inciso significativo: "Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta..." (Gv 19,28 ), quasi a voler sottolineare che con questo dono della Madre anche quest’ultimo particolare del progetto divino era compiuto.


PACE E BENE



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Da: LuceInviato: 24/04/2003 9.47
Salve a tutti, soprattutto ai nuovi che non avuto modo ancora di salutare.
Caro Sweetl, nella tua semplice esposizione si scorge una profonda ricchezza di approfondimento che mi ha aiutata a penetrare dentro quel quadro che abbiamo da poco meditato nella Settimana Santa. Non vi era alcuna necessità, infatti, che Gesù trovasse una sistemazione terrena alla madre, soprattutto in quel frangente di estrema sofferenza fisica.
Tempo fa si discuteve anche con gli altri iscritti del particolare che nei Vangeli non è stato tutto riportato, ma soltanto ciò che lo Spirito Santo ha ritenuto necessario e sufficiente riportare attraverso gli Evangelisti, questo fa supporre che se da una parte i protestanti sostengono che Gesù per due volte ha fatto notare questo distacco della madre come alle nozze di Cana e quando dice chi sono sua madre e i suoi fratelli, alludendo ai cristiani, diventa contradittorio questo riferimento sotto la Croce, e diventa contraddittorio che poi accettino il capitolo 12 dell'Apocalisse che parla della partoriente dove si comprendono sia la Chiesa sia che Maria, e che loro accolgono quale riferimento della Chiesa.
Per questo condivido con gioia la tua frase che dice:
Queste parole, particolarmente commoventi, costituiscono una "scena di rivelazione": rivelano i profondi sentimenti del Cristo morente e racchiudono una grande ricchezza di significati per la fede e la spiritualità cristiana.
I primi Padri della Chiesa, e primo san Ireneo, descrivono questa scenza in chiave ecclesiale, di Chiesa, dove Maria viene collocata quale Madre di tutti i credenti, così come Eva fu madre nostra ma nel peccato, Maria era ora dichiarata da Figlio mediante il suo sacrificio estremo della croce, Madre di tutti coloro che accogliendo Gesù, sono salvati da Lui.
Leggevo nel forum dedicato ai Padri che Giovanni siamo tutti noi, ognuno di noi diventa un nuovo Giovanni, nel momento che accogliamo Gesù e dobbiamo perciò accogliere Maria, nella visione terrena della Madre Chiesa, che è diventata appunto Madre di tutti i credenti. E' in questa chiave che si usa dire che senza la Chiesa non c'è salvezza.
Senza Maria non avremmo avuto il Cristo che ci ha portato la salvezza, se non accogliamo Maria, rinneghiamo la Chiesa.
Sia lodato Gesù Cristo, Ave Maria!
Luce

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Da: Soprannome MSN7978PergamenaInviato: 24/04/2003 11.22
Grazie per questi contributi.......
Io credo che l'errore fondamentale è quello di vedere Maria FUORI della Chiesa......come una sorta di matrona piazzata li dalla Chiesa di Roma......come una specie di portinaia con dei poteri magici.......
No....no......non ci siamo amici....Maria è DENTRO LA CHIESA.....vi è fra Maria e la Chiesa una FUSIONE......nel Cristo, con Cristo e per Cristo.......
vi sono dei fattori biblici che lo confermano:
1) Genesi: "io porrò inimicia tra te e la donna....fra la tua stirpe e la sua stirpe......" DONNA E STIRPE S'INTRECCIANO......si fondono.....
2) l'A.T. parla chiaramente di questa Chiesa quale SPOSA DEL CRISTO.......e non lo fa in termini invisibili.....
3) Maria nella pienezza del tempo assume in sè il Verbo eterno del Padre......LO CONCEPISCE......come un qualsiasi embrione umano....è il mistero dell'Incarnazione divina.....
4) Cristo, sotto la Croce....sigilla la nascita della Chiesa....Lui sta morendo.......ci saranno dopo la risurrezione gli ultimi preliminari....poi la Pentecoste......
5) Maria è raffigurata al centro del Cenacolo nei giorni della Pentecoste......con gli Apostoli......questa figura assicura la continuità del MISTERO DELL'INCARNAZIONE.....nell'attesa degli Apostoli.....
6) Apocalisse identifica entrambe le due "donne"....o figure se vogliamo....l'una, Maria..che ha REALMENTE PARTORITO IL FIGLIO DI DIO......l'altra, la Chiesa.....che NASCE DA QUESTA FUSIONE PERFETTA.......dal Cristo-Dio fatto UOMO che fonda la Chiesa assimilandola come ad un parto....sulla Croce quando muore.....come quando s'Incarnò per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria.....
Bellissima l'espressione che ho letto:
Senza Maria non avremmo avuto il Cristo che ci ha portato la salvezza, se non accogliamo Maria, rinneghiamo la Chiesa......
Giovanni si è forse rifiutato di portare Maria con sè?
Prendere Maria vuol dire.....RICONOSCERE LA CHIESA PER MADRE........perchè come diceva Ireneo e Agostino dopo....." si deve amare Maria, ma è più perfetto AMARE LA CHIESA.......".....proprio perchè è in questo contesto che dobbiamo accogliere Maria.....
Fraternamente C.