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Da: Soprannome MSNbasta_chiedere_di_Raptor  (Messaggio originale)Inviato: 25/11/2002 19.57
 Poichè in un altra community si sta trattando questo argomento, inserisco un interessante commento di don Alferdo Morselli al versetto di Gen 3,15
[Gen 3,15] Io porrò inimicizia tra te e la donna, tra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno".

Possiamo dividere il testo in tre parti:
[3,15a] Io porrò inimicizia tra te e la donna,
[3,15b] tra la tua stirpe e la sua stirpe:
[3,15c] questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.

Chi sono i personaggi?
1) [3,15a] "te e la donna".
a) il "te" è riferito al serpente, quindi si tratta del Diavolo.
b) la donna

Si tratta di Eva?
Non può essere solo Eva, in quanto si tratta di una inimicizia perpetua. Il diavolo vive sempre, Eva sarebbe morta, anche ammessa una lunga vita. Non si tratta evidentemente di una inimicizia destinata a durare quanto la vita di Eva, ma è *un'inimicizia che va oltre Eva*.

Si tratta di Eva in quanto capostipite dell'umanità in generale?
Non può essere Eva considerata come capostipite dell'umanità in generale; infatti, in seguito, si parla di lotta tra la "discendenza-stirpe della donna" e "discendenza-stirpe del serpente". Il serpente non ha discendenza carnale; i suoi discendenti sono la famiglia di uomini che gli danno retta: ora anche i malvagi hanno Eva come madre carnale; e i figli di Eva (intesi in quanto "uomini") comprendono i figli della Donna e i figli del diavolo. (cf 1 Gv 3,8; Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio).

Chi è dunque la "Donna"? Non può essere altro che la "capostipite di una discendenza spirituale".

(Il resto della rivelazione ci fa capire che si tratta di Maria, quella DONNA a cui verrà detto "DONNA ecco tuo Figlio" e di cui al discepolo verrà detto "ecco tua madre").

2) [3,15b] tra la tua stirpe e la sua stirpe:
si tratta di due discendenze spirituali: quali sono? È sufficiente leggere la Bibbia:
[Gv 8,44] voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro.
[1 Gv 3,8] Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché il diavolo è peccatore fin dal principio.

[Ap 12,17] Allora il drago si infuriò contro la DONNA e se ne andò a far guerra contro il resto della sua DISCENDENZA contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù.

3) [3,15c] questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno.
Chi è il soggetto di "schiaccerà"?

Porrò in calce a questa risposta una piccola memoria grammaticale, per i più esperti nelle lingue bibliche, la quale mostra che i testi scritturistici più antichi non sono univoci per quanto riguarda il soggetto di "schiaccerà": la plurivalenza grammaticale e testuale, il contesto prossimo, l'analogia della fede ci dicono che il soggetto di "schiaccerà" è, nel contempo e a diversi livelli, Gesù, Maria e la Chiesa:

1) Gesù in quanto "il discendente", radice e causa prima della Vittoria; discendente di Eva - partecipe quindi della natura umana per mezzo della quale ha vinto - e figlio di Maria, madre di tutte le membra di Cristo che costituiscono così una discendenza spirituale.

2) Maria, Madre di Colui dal quale ha ricevuto il potere di vincere anch'essa, e che, avendo generato il vincitore, è Causa della vittoria.

3) Il vero Isarele, ovvero la Chiesa, la stirpe di Maria.

Cristo ha vinto il serpente e in lui siamo "più che vincitori" (cf Rom 8,27) E tra i "più che vincitori" eccelle Maria "più che Vincitrice", perché il vincitore è Sua discendenza: Maria è la Madre della Vittoria.

Alcune note filologiche su Gen 3,15 c:
Non si conosce la lettura ebraica esatta di Gen 3,15 c, giacché anche se la grafia potrebbe essere quella del pronome maschile o neutro "HU" (quindi non solo maschile), il testo potrebbe corrispondere anche al femminile "HI", a causa di una peculiarità del pentateuco ebraico per cui, anche se è SCRITTA la III p. maschile o neutra, si potrebbe LEGGERE al femminile: questa particolarità è dovuta alla regola del "QERE PERPETUUM" (una complicazione circa la lettura del testo ebraico, precisamente delle regole del QERE-KETIB).
Fatta questa premessa abbiamo la seguente quadruplice possibilità di lettura di Gen 3,15c.
1) Ebraico (T.M.): EGLI/ESSO ti schiaccerà il capo (il pronome-maschile neutro potrebbe avere l'ampio spettro di traduzione Egli -il Messia- la discendenza in generale, la donna e la discendenza insieme).
2) Greco (LXX): EGLI STESSO (autos) ti schiaccerà il capo (il Messia, il discendente della donna), con remote possibilità di un letteralismo estremo: i traduttori della LXX avrebbero in questo caso usato il pronome maschile perché "discendenza, stirpe, seme" (ZeRa`) in ebraico è maschile: allora anche EGLI della LXX intenderebbe un collettivo, "la discendenza".
Perché la LXX verte al maschile e non al neutro? Perché il neutro greco è diverso dal neutro ebraico (non ha la stessa comprensione): il neutro greco non sarebbe adatto ad includere anche il Messia, un Discendente in particolare: il maschile greco è però meno adatto ad includere la donna e la discendenza collettiva. Ma si sa, quando c'è da tradurre, ci sono sempre delle perdite di significato; ed è questo il motivo per cui bisognerebbe tendere a leggere la Bibbia nelle lingue originali.
3) Varie vv latine e la Vulgata: ESSA STESSA ti schiaccerà il capo; questa traduzione è giustificata:

*dalla possibile lettura ebraica di HU (= EGLI ESSO - pronome III sing maschile-neutro) come HI (= ELLA femminile)
*dall'oggettiva unità tra la donna e la stirpe

*dall'oggettivo coinvolgimento della donna nell'inimicizia.
4) Targum jonatan (aramaico): "egli" in senso collettivo (il popolo d'Israele)
Si vede già come tutte queste letture non sono esclusive l'una dell'altra, ma accentuano ora l'uno o l'altro aspetto del significato globale.