La Pace di Cristo!
E' da una vita che non mi collego, chiedo scusa al gruppo; ma il tempo per internet è davvero risicato... Colgo dunque l'occasione per salutare i Gestori ed in particolare Caterina, e Falco, che non sento da tanto, e spero stia bene.
Intervengo qui, e credo, se conosco bene Caterina, che quando ha letto il messaggio iniziale di questo forum, aveva già intuito che, se fossi intervenuto, sarebbe stato proprio qui.
Comunque, di una cosa ringrazio l'iscritto che ha inserito il post, e cioè di aver segnato la fonte del testo, IL TIMONE. Una rivista che ho potuto leggere e notare, non solo in questo caso, ma in tutti i generi di articoli, il più interessato rifiuto della verità e dei fatti, scelti e selezionati nelle fonti a favore di una Chiesa Trionfante stile post-Tridentino che non ammette alcun tipo di critica o di riflessione sulle fonti.
Ho trovato molti parallelismi tra questa rivista e la Torre di Guardia dei Testimoni di Geova, e cioè la ricerca sfrenata di tutte le ricerche o voci in favore delle tesi che la Redazione desidera fare sue e il totale oblio di qualsiasi voce differente.
Tra l'altro, molti articoli della rivista hanno sottolineato la simpatia della Redazione per il messale tridentino, per non parlare degli articoli che sminuivano il valore delle richieste di perdono dell'attuale papa.
Ma incentrandoci sull'articolo in questione, partiamo da un principio, che una qualsiasi tesi si dice scientifica solo allorquando una comunità di ricercatori riconosce valido un dato e solo quando esso possa essere riproducibile.
Allora, vorrei far notare che in tempi non sospetti, e quando ancora l'omosessualità era mal vista, l'Organizzazione Mondiale della Sanità, e spero che un organo ONU così importante non sia considerato in balia delle lobby, abbia già iniziato a nutrire forti dubbi sulla liceità di inserire l'omosessualità tra le psicopatologie e come l'MSN IV, il testo che elenca e cataloga tutti i disturbi psichici, abbia cancellato l'omosessualità dalle perversioni sessuali.
Non stiamo parlando di politici e politicanti, ma di una comunità di studiosi.
Non posso allora non far notare come l'idea di una "lobby" universale che lavora allo scuro per rintontire la società affinchè riconosca come neutrale l'omosessualità è vicina all'altra tesi (di matrice ultra-montanista, nel cui alveo tra l'altro io inserirei benissimo la rivista in questione) del complotto massonico mondiale ai danni di Santa Romana Chiesa... io non so come faccia la gente a non ridere, o a non disgustarsi davanti a fesserie del genere (non mi rivolgo a nessun iscritto, ma all'autore dell'articolo). E, per stendere un velo pietoso sull'autore, rinuncio a qualsiasi commento sull'inciso della lobby femminista... Da quando in qua la lotta per la pari opportunità (come un giudice, medico, avvocato, parlamentare donne) è qualcosa di subdolo o sbagliato?
Affermavo all'inizio di come sia tipico di questa rivista andare alla caccia delle prove a favore delle proprie tesi mentre ponga nell'oblio le notizie ad essa contrarie.
Eccone subito un esempio: l'articolo afferma che Freud abbia considerato l'omosessualità patologica. Ciò non tiene affatto conto dell'evoluzione del pensiero freudiano. Infatti egli prima inserisce l'omosessualità tra le perversioni.
Ma quando egli definisce con più attenzioni cosa intendere con perversione, la quale deve consistere sia in un atteggiamento che in un oggetto deviato, egli pone in dubbio la possibilità di inserire sotto il termine perversione l'omosessualità, in quanto nei casi da lui affrontati ad un oggetto deviato (cioè una persona dello stesso sesso), non poteva riscontrare anche una perversione di atteggiamento, in quanto la relazione, il suo nascere, perdurare e svolgersi, si compieva in piena normalità.
Possediamo inoltre la lettera di una madre americana che scrive a Freud per chiedegli di guarire il proprio figlio omosessuale; la risposta di Freud è illuminante per capire l'evoluzione del suo pensiero; in essa infatti Freud dice alla madre che non gli può assicurare il ritorno all'eterosessualità di suo figlio, ma che certamente la psicanalisi lo avrebbe aiutato a vivere meglio.
E' poi interessante come la "guarigione" e lo "scandalo" si limitino, nella trattazione dell'articolo e nel libro consigliato nello stesso, all'omosessualità maschile.
Forse pochi ci hanno fatto caso, eppure questo denota semplicemente come sia l'articolo che noi siamo ancora intrisi dei sentimenti di una società patriarcale dove il rischio che il "maschio" perda il suo ruolo è visto con timore.
E' il fatto che l'uomo sia omosessuale il problema, mentre l'omosessualità femminile è come inferiore, dà meno scandalo, non c'è una "perdita di ruolo" come potrebbe esserci nell'omosessuale "passivo".
Poi si parla dell'infelicità degli omosessuali... perchè un eterosessuale non è triste in amore? Il solo fatto di eterosessuale lo rende una persona che sa amare pienamente? Eterosessuale vuol dire automaticamente poter vivere in modo maturo l'amore? Mi sembra che la realtà di cui ogni giorno facciamo esperienza smentisca categoricamente tali opinioni.
Per onestà intellettuale voglio però concludere con una mitigazione del mio discorso (che in nulla però diminuisce il mio giudizio negativo sull'articolo).
Scoprirsi omosessuali è sempre una difficoltà, una diversità. Essa deve essere responsabilmente vagliata.
Anch'io consiglio a chiunque si ritenga omosessuale di fare analisi, ma di saper scegliere un buon analista e non uno psicologo da strapazzo, si tenga lontano da chi scrive pubblicazioni semplicistiche per il grande pubblico e si rivolga a chi è impegnato nello specialistico.
E questo lo dico con la stessa ottica di Freud: se tale omosessualità è un meccanismo di difesa o una fissazione della personalità, l'analisi potrà aiutare a superarla; se essa invece è uno stato "sano" della persona, un suo modo naturale di esserlo, l'analisi potra aiutare a viverlo bene, con responsabilità, e ad integrarlo con le altre dimensioni della personalità.
Con affetto e fiducia che nella ricerca sincera e non di parte si possa giungere alla verità,
Ireneo