L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani.
Tutto qui, io non vado oltre questo. Perciò non mi opporrei in linea di principio
Cara Patrizia,
Un individuo catturato diviene inoffensivo, sempre che vengano attuate le opportune cure perchè rimanga tale.
Questo risponde alle tre ultime righe: "...quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani".
Altrimenti dovresti spiegare in quale circostanza potrebbe essere definita "unica via praticabile".
L'unica a cui posso pensare è quella in cui non sia possibile la cattura senza doverlo uccidere.
Solo questo caso ne giustificherebbe l'uccisione, ma se la cattura è possibile e quindi l'individuo è così reso inoffensivo, mettila come la vuoi ma in tal caso sarebbe sempre un omicidio, dato che non si tratterebbe più di difesa ma di punizione.
Che poi, per giustificare questa punizione, la si voglia far apparire come "espiazione", beh ..... io direi di lasciare solo a Dio queste modalità, visto che nessuno ha avuto il mandato per decidere se e come uno deve espiare le proprie colpe.
NESSUNO DEVE UCCIDERE CAINO .. abbiamo dimenticato questo passo?
Ripeto, quel "la Chiesa non esclude ..." è solo un modo per per consentire l'autodifesa ma, di fatto, il caso dell'estrema ratio è puramente teorico e quindi la pena di morte per la Chiesa rimarrà sempre inapplicabile.
Io rispetto le tue convinzioni che non escludono l'applicazione della pena di morte, sia pure in casi eccezionali che devono essere ben ponderati, però ti chiederei di indicare un caso concreto che giustifichi questa eccezionalità.
Per quanto mi riguarda, resto fermo sul fatto che non esiste in nessun caso alcun diritto dell'uomo di decidere la soppressione di un individuo che si trovi nelle condizioni di non poter più nuocere, fatto salvo il caso che ho riportato più sopra.
LA VITA NON APPARTIENE A CESARE, MA A DIO (IN OGNI CASO), E NON SIAMO QUINDI NOI A DOVER DECIDERE IN QUALE MODO DEVE ESSERE ESPIATA UNA COLPA.
Una cosa è il diritto del singolo e della società all'autodifesa, altra cosa è la condanna a scopo deterrente(che poi non è affatto deterrente, come dimostrato nei paesi in cui vige la pena di morte)
Quindi, che significa non essere contrari in linea di principio? O la si approva oppure no, non ci sono vie di mezzo.
iyvan