Caro 2julius2, a mio parere con gli ultimi interventi sei andato un po' fuori dai binari. Quindi è meglio che tu ti dia una regolata. Subito. Detto in tutta amicizia, naturalmente e ti preciso che le tue email private non riceveranno più risposta nè da me nè da altri
Per quanto riguarda le tue contro - osservazioni ti faccio notare velocemente alcuni particolari.
Tu stesso ammetti di aver usato il termine "amanuensi" in maniera impropria ed infatti il termine corertto sarebbe "copisti". Certo, la frase si può capire benissimo anche come l' hai scritta tu, ma tieni presente che questa non è corrispondenza privata. Ci sono altri che leggono e questi altri potrebbero essere tratti in inganno da termini imprecisi come questo. Ed è per questo motivo che ho preferito sottolinearlo.
Veniamo alla LXX.. Forse non ti sei accorto che io ho riportato le tue parole ( mi pare di averle virgolettate) ma il punto su cui si incentarva la discussione non era se questi 72 ( poi diventati 70) anziani avevano o no tradotto l' AT ma piuttosto che quandob si discusse il canone, i Padri conciliari diponevano della traduzione dall' ebraico/aramaico in greco.
Tu invece hai scritto:Quando fu stipulato il Canone non si procedeva con le traduzioni, ma con le "trascrizioni" o "copiature" da parte degli amanuensi!
Questa affermazione, come detto, è sbagliata e fuorviante. E sono due.
Vediamo un altro passaggio:Prima di arrivare a queste conclusioni affrettate, devi tenere presente la differenza che esiste tra "traduzione" e "versione". La traduzione che è quella "letterale", consiste nel riportare un testo da una lingua ad un'altra secondo una metodologia di massima fedeltà e in maniera impersonale. La "versione" è una traduzione in cui entra in gioco l'interpretazione personale. La differenza è sottile ma sostanziale.
Ti dispiacerebbe portarci qualche elemento a supporto di questa tua tesi? perchè, vedi, solitamnete il termine traduzione viene collegato ad un aggettivo qualificativo. Per esempio "fare una buona traduzione" oppure "una cattiva traduzione". Si dice: "fare una traduzione libera" per indicare che non ci si attiene troppo al testo originale ma si cerca di rendere in maniera ottimale il senso della frase piuttosto che le singole parole. E c'è la "traduzione letterale". Ora, se fosse vero quello che tu scrivi, dire "traduzione letterale" sarebbe una tautologia.
Quindi sono proprio curioso di sapere quali fonti sostengono la tua tesi.
Ci sarebbero altri punti da rivedere ma per il momento mi fermo qui.
Faccio però un'ultima osservazione. Tu scrivi:Caro Raptor ho scritto che quei forum che mi hai consigliato li ho letti e sono esattamente le stesse cose che già sapevo per questo ho continuato nella discussione. Poi che significa: "abbiamo già trattato le questioni". E con questo? Le conclusioni a cui siete arrivati si devono accettare e basta? Ma in base a quale criterio e autorità uno dovrebbe sottostare a quello che fate capire? Chi siete? Vedo che posterai su <<kecharitomene>>, ma se devi riproporre le stesse cose scritte su quei forum, lo dico fraternamente credimi, puoi risparmiartelo, sarebbe solo una vana ripetizione
Vedi caro 2julius2, se a te è stato permesso di scrivere per l' ennesima volta le stesse identiche cose sul termine "kekaritomenene", non puoi negare agli altri la stessa possibilità. Quindi ( e qui mi riallaccio all'incipit della mia lettera) non permetterti più di dire quello che gli altri possono o non posssono fare.
Spero di essere stato chiaro.