00 28/09/2011 12:36

[SM=g1740733] Visto il successo di visite del thread: MA CHI SONO I FALSI MAESTRI, COME RICONOSCERLI? (qui alcuni esempi)

per comodità di lettura ne apriamo uno nuovo con questa notizia che ha veramente dell'assurdo....


LA NUOVA CHIESA GLOCAL

Il Vescovo Bruno Forte dice di se stesso: "Progressista fedele ai valori"

Vaticanista de La Stampa 27.9.2011
 
«Un progressista, dalla mentalità aperta, ma fedelissimo nei valori fondamentali». Così si autodefinisce monsignor Bruno Forte - nel libro-intervista 'Una teologia per la vita.
Fedele al cielo e alla terrà, scritto con Marco Roncalli per l'editrice 'La Scuolà - e confida: «è ciò che io sento nella mia identità profonda». Rispondendo alle domande di Roncalli, l'arcivescivo di Chieti e celebratissimo teologo si smarca da parecchi colleghi soprattutto dell'area progressista e, ad esempio, definisce «inaccettabile la proposta di Hans Kung dove la differenza del cristianesimo sparisce».

Si sofferma a lungo sull'idea di 'glocal': l'unione tra gli aspetti positivi della globalizzazione, global, e quelli della valorizzazione del territorio, local «nessuna realtà al mondo è glocal quanto la Chiesa cattolica».

Rievocando la sua formazione napoletana, Forte ricorda la preparazione del documento «Memoria e Riconciliazione», nel 2000 (occasione, tra l'altro, per conoscere da vicino il cardinal Ratzinger), e gli Esercizi al Papa con Giovanni Paolo II che lo volle vescovo (nel 2004, anno di cesura). E da qui l'intervista passa in rassegna i rapporti della teologia con il magistero, la psicologia, la comunità credente«. Sull'identificazione delle sfide nella trasmissione della fede oggi, dice: »
La questione di Dio, la dignità e la libertà dell'uomo, i vincoli di comunione e l'arcipelago delle solitudini, l'identità e il dialogo.
«Infine, la conversazione con Marco Roncalli sfocia in un tour geoteologico: dall'Asia al Nord America, dal Sud del mondo all'Oriente, l'Ortodossia, l'ebraismo, l'islam»

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Uno leggendo:
«Un progressista, dalla mentalità aperta, ma fedelissimo nei valori fondamentali». Così si autodefinisce monsignor Bruno Forte
non può che restare senza parole e indignato, perchè la frase, priva di senso, viene da un vescovo che dovrebbe essere un maestro....

Partiamo dal termine "progressista", quale elemento identificativo del cattolico moderno, mai piaciuto sia a Giovanni Paolo II quanto a Benedetto XVI.... detto da un vescovo su se stesso non è affatto un complimento!
Il "progrssista" è di fatto una sorta di "movimento moderno" attraverso il quale con la scusa del PROGRESSO (progresso della fede nel nostro caso) di fatto sfrutta il concetto di progresso per avanzare un progressismo atto invece a MODIFICARE LA FEDE... e di conseguenza essere "progressisti" non è affatto un bene per un cattolico, figuriamoci per un vescovo!

Negli anni '70 prende vita dai Media questa differenza fra cattolici: progressisti e tradizionalisti.
Va detto che il Cattolico per sua natura è sempre stato un TRADIZIONALE nel senso puro della parola, ossia, colui che ricevendo UNA TRADIZIONE la conserva (conservatori) per custodirla e al tempo stesso LA TRASMETTE (trasmissione della fede).
Naturalmente poichè non parliamo di oggetti o di un museo, diciamo che la Tradizione E' VIVA e di conseguenza essa stessa usa IL PROGRESSO per arricchirsi in ogni tempo, guidata dallo Spirito Santo che suggerisce alla Chiesa, a Pietro in particolare, il come proggredire nella fede (dottrine)....memori appunto, del monito di Cristo:
"Ho ancora molte cose da dirvi; ma non sono per ora alla vostra portata; quando però sarà venuto lui, lo Spirito di verità, Egli vi guiderà alla Verità (Conoscenza) tutta intera, perché non parlerà di suo, ma dirà tutto quello che avrà udito, e vi annuncerà le cose a venire. Egli mi glorificherà perché prenderà del mio e ve lo annuncerà." (Giovanni, 16,12-14), questo è il vero PROGRESSO che non ha nulla a che vedere con il progressismo o con l'essere progressisti... al contrario, in queste parole non si può essere che CONSERVATORI E TRADIZIONALI, fedeli alla parola del Cristo che per mezzo dello Spirito Santo PARLA ED ISTRUISCE LA CHIESA, IL PAPA IN PARTICOLARE..... vi ricordiamo anche questo thread sull'argomento ! [SM=g1740733]

La regola dello sviluppo nella Chiesa tra il concetto di PROGRESSO E TRADIZIONE, la troviamo formulata fin dall’anno 434 in un’opera di S. Vincenzo Lirinense, scrive:

“Dirà forse qualcuno: Non si dà, dunque, progresso alcuno della religione nella Chiesa di Cristo? Altroché se si dà, e grandissimo! Chi vorrà essere tanto ostile agli uomini e tanto odioso a Dio da tentare di impedire un simile progresso? Però avvenga in modo tale da esser veramente un progresso della fede e non un’alterazione.
Progredire, infatti, significa che una cosa si amplifica rimanendo se stessa; mutamento, invece, significa che una cosa passa a diventare un’altra cosa.
È necessario, dunque, che crescano — e crescano molto gagliardamente — col passare delle generazioni e dei tempi l’intelligenza e la scienza e la sapienza della fede sia nel singolo sia presso la comunità, sia in ciascun cristiano sia in tutta la Chiesa: però la crescita della fede avvenga soltanto ferma restando la sua propria natura, cioè entro l’ambito dello stesso dogma, nel medesimo significato e nella medesima sentenza — in suo dumtaxat genere, in eodem scilicet dogmate, eodem sensu eademque sententia” (Commonitorium,23 -PL50,667)


Mi colpiscono due aspetti di questo quadro che riporto dal libro "Nova et Vetera di mons. Luigi Maria Carli del 1969, che tratta appunto di questo TRADIMENTO alla Tradizione ed al vero Progresso da dopo il Concilio Vaticano II....ed è riportato in questo thread :

1) il primo aspetto è la serenità attraverso la quale tale san Vincenzo espone, meravigliosamente, una verità talmente logica, talmente razionale da farla diventare davvero divina (come il Verbo era Dio ma anche veramente Uomo!) di cui, per altro, era già frutto maturo della conoscenza della Chiesa, altrimenti tale santo non avrebbe potuto esprimersi così chiaramente, ossia, ciò che scrive è leggibile chiaramente già come pensiero assunto e maturato dalla Chiesa....
Mi appare pertanto una gravissima REGRESSIONE ciò che stiamo vivendo da 40 anni a questa parte...un tradimento al vero senso del Progresso...

2) il secondo aspetto è quello della FEDE, la sua progressione associata indissolubilmente alla Tradizione....anche questo aspetto, così magnificamente espresso nell'Anno Domini 434 è stato grandemente tradito ed assistiamo ad una regressione della fede come non si era mai visto neppure al tempo dell'arianesimo, perchè Ario almeno in qualcosa credeva!

In entrambi gli aspetti da me analizzati, e senza pretesa alcuna, la Fede non è più associata alla Tradizione ma al "GESU' SOLO", slogan di protestante memoria...non importa a quale Cristo si faccia poi riferimento, non importa se Egli ha il viso di Kiko o di Simba, o di Gandhi....l'importante è che NON abbia il volto PURAMENTE CATTOLICO...

E' QUESTO IL VERO PROGRESSO DELLA FEDE NELLA TRADIZIONE creduta sempre dalla Chiesa come ci dimostrano le parole di san Vincenzo?


Non è un caso che Benedetto XV ebbe a ricordare al Cattolico la sua identità dicendo:
«Questa è la fede cattolica; chi non la crede fedelmente e fermamente non potrà essere salvo»(28); o si professa intero, o non si professa assolutamente. Non vi è dunque necessità di aggiungere epiteti alla professione del cattolicesimo; a ciascuno basti dire così: «Cristiano è il mio nome, e cattolico il mio cognome»; soltanto, si studi di essere veramente tale, quale si denomina.
"AD BEATISSIMI APOSTOLORUM" di Papa Benedetto XV




Ora, seguendo le parole di mons. Bruno Forte: "Progressista fedele ai valori"
che senso possono mai avere queste parole? [SM=g1740729]

nella medesima enciclica di Benedetto XV riportata, diceva ancora il Papa:
"
Né soltanto desideriamo che i cattolici rifuggano dagli errori dei Modernisti, ma anche dalle tendenze dei medesimi, e dal cosiddetto spirito modernistico; dal quale chi rimane infetto, subito respinge con nausea tutto ciò che sappia di antico, e si fa avido e cercatore di novità in ogni singola cosa, nel modo di parlare delle cose divine, nella celebrazione del sacro culto, nelle istituzioni cattoliche e perfino nell'esercizio privato della pietà. "

Se uno è "progressista" non può essere fedele ai valori se non attraverso una pruriginosa "novità" tendente a modificare il valore stesso che pretende difendere o esserne fedele..... [SM=g1740733]

Facciamo alcuni esempi concreti:
il progressista può restare fedele al valore in quanto tale, per esempio il matrimonio fra l'uomo e la donna verso il quale moltissimi progressisti sono fedeli.... ma egli vi aggiunge UNA NOVITA', uno spirito nuovo, ossia, che pur restando "fedele" a questo valore ve ne aggiunge un altro, il suo, nel quale anche l'unione che non sia fra uomo e donna, può rientrare in un "nuovo valore da aggiungere".... qui si spiega perchè il progressista cattolico è favorevole non tanto al matrimonio omosessuale in quanto tale giacchè non sussiste, ma alla benedizione dei due definendoli persino "coppia"..... il progressista giunge ad un sincretismo tale da non rendersi spesso conto della gravità delle sue opinioni assunte come nuove verità.... Il "tradizionale", invece, assume l'immagine di una persona severa e poco "dolce" perchè sa perfettamente che il matrimonio e l'unione di due persone è possibile solo fra persone con sesso diverso, e di conseguenza non può e non benedice alcuna altra unione che non sia legittimamente inscritta nella legge naturale...

Il progressista USA I COSIDDETTI VALORI come base, furbamente non li rinnega perchè sa che rinnegandoli non avrebbe più le fondamenta della ragione stessa, per poi aggiungervi ulteriori valori che di fatto vanno a destabilizzare le fondamenta stessa, definendo il tutto come PROGRESSO DELLA FEDE, ma che in verità è progressismo e non progresso, anzi, diventa un REGRESSO perchè mimando le fondamenta della verità sui valori che non possono essere modificati, di fatto si va verso un sincretismo dei valori dove alla fine tutto va bene....

«Un progressista, dalla mentalità aperta, ma fedelissimo nei valori fondamentali». Così si autodefinisce monsignor Bruno Forte -

la domanda che viene spontanea è: [SM=g1740733] perchè il progressista avrebbe una mentalità aperta e il tradizionale no? Forse che un san Pio X che denunciò il progressismo e condannò il modernismo non aveva la mentalità aperta?
la risposta l'abbiamo riportata sopra dalle parole di Benedetto XV.....

Veniamo al punto "forte" di mons. Bruno Forte, egli
si sofferma a lungo sull'idea di 'glocal': l'unione tra gli aspetti positivi della globalizzazione, global, e quelli della valorizzazione del territorio, local  e dice: «nessuna realtà al mondo è glocal quanto la Chiesa cattolica».

[SM=g1740771] Glocalizzazione o glocalismo è un termine introdotto dal sociologo Zygmunt Bauman (di origini ebreo-polacche, ma vissuto in Inghilterra) per adeguare il panorama della globalizzazione alle realtà locali, così da studiarne meglio le loro relazioni con gli ambienti internazionali....
a primo impatto in questa frase è racchiusa una realtà Bimillenaria della Chiesa, la Chiesa infatti parte da una realtà locale (Gerusalemme, il Cenacolo) e da alcuni fatti concreti: Incarnazione di Dio, fondazione della Chiesa, Morte e Risurrezione, Ascensione del Fondatore, da qui la Chiesa partendo da una realtà locale e da fatti reali locali, diventa UNIVERSALE, globale...ma il termine "globalizzazione", come ben sappiamo, viene ritenuto equivoco e contraddittorio nel suo universo semantico usato e abusato; per tale motivo Bauman ha voluto introdurre "glocalizzazione", senza volervi trovare un senso politico di opposizione alla globalizzazione (come ad esempio fanno i no-global).....
"Un errore frequente è quello di credere che la glocalizzazione ponga l'accento soprattutto sul locale e la globalizzazione sul globale. Non è esatto in quanto la glocalizzazione, pur ponendo idealmente il micro gruppo alla base della sua analisi, è cosciente che esso cresce, si sviluppa, interagisce con gli altri gruppi sempre più complessi fino ad arrivare alle complesse realtà globalizzanti di oggi. Il significato della parola "locale" si espande di fatto inglobando senza confondere realtà locali che rimangono a tutti gli effetti sottosistemi significanti".

[SM=g1740771] mi fermo e rifletto: ma nel CREDO non diciamo: Credo la Chiesa, una, santa, CATTOLICA(=UNIVERSALE) ed apostolica? che senso ha PIEGARE la Chiesa, la sua cattolicità-universalità all'interno di nuove terminologie che servono solo a confondere i semplici?
Forse che da "domani" potremmo dire:
Credo la Chiesa, una, santa, CATTOLICA(=UNIVERSALE), GLOCALIZZATA ed apostolica?

[SM=g1740733] Di fatto si.... sono nate le Chiese Glocal
 e sono fondate sulla "necessità di chiese spirituali di credenti e non".... parola di "Ecobihum" ... un progetto culturale e sociale che al di là delle buone intenzioni che nessuno gli nega, di fatto esordisce con un progetto devastante per il Cristo stesso e per l'uomo stesso, esso infatti ha per progetto una NUOVA ERA E UN NUOVO UMANESIMO con questo programmino:
Eco = dimora
Eco = principio sistemico
Eco = libertà per la propria genealogia
Bios = elemento primario della genetica, della microfisica, del digitale
Hum = un umanesimo dove l’unico centro è l’uomo


...dove l'unico centro E' L'UOMO... e Dio? e il Cristo? Chiese senza Cristo dove l'uomo diventa dio di se stesso, il centro di se stesso.... così si possono spiegare anche i devastanti progetti delle nuove chiese svuotate dei simboli cristiani, svuotate da stuatue di Madonne e Santi, svuotate del Tabernacolo, oppure messo in nicchie anonime o in cappelle esterne tanto da non disturbare la centralità che deve essere l'uomo...

L’Ecobihum impone un nuovo concetto di Bene Comune.
"Si passa dalla visione novecentesca di una equa distribuzione delle ricchezze, ad una visione atta all’equa diffusione della dignità umana con il superamento di tutto ciò che è insicurezza".
IMPONE? impone un NUOVO concetto di BENE COMUNE.... ancora una volta la Dottrina Sociale della Chiesa viene offuscata e schiacciata....
Naturalmente questa Nuova Era NON rinnega affatto Dio... e spiega:
"L’ecobihum sarà uno di questi strumenti e la fronesofia (l’insieme delle discipline che compongono la saggezza e la sapienza) la palestra di pensiero.
Dobbiamo dare all’uomo la possibilità di partecipare insieme al Creatore alla creazione conformandola anche a sua immagine e somiglianza, con l’in-nesto ed il co-nesto senza interrompere la propria come l’altrui natura.
E'’ il “Nuovo Mondo” da noi auspicato dove ogni uomo può diventare Re, e dove ogni creatura può migliorare se stessa senza il senso di chiedere elemosina".....

L'utopia finisce per sostituire colui che ha detto: IO SONO LA VIA, LA VERITA' E LA VITA, chi vuol venire con me, prenda ogni giorno la sua croce e mi segua... Cristo è l'unica misura del vero umanesimo, ovviamente questo non significa non trovare nuovi progetti per il futuro dell'uomo, al contrario, come abbiamo dimostrato il PROGRESSO è alla radice della vera maturazione dell'Uomo, ma il punto è: perchè non seguire il progetto di Dio, il progetto del Cristo?

Infine il concetto di CHIESA SPIRITUALE non ci scandalizza, perchè la Chiesa è anche spirituale... ci impensierisce tuttavia l'interpretazione che se ne vuole dare....
nel programma Ecobihum la questione viene spiegata con una serie di citazioni, cattoliche, ma con una conclusione contraddittoria che fa capire dove si vuole arrivare:
Citazioni
- In una chiesa veramente spirituale sono azzerate le distinzioni di ordine terreno, tanto che possono divenire maestri coloro che a stento altrove avrebbero potuto essere discepoli. (Ambrogio)
- Ad una chiesa spirituale spetta un compito assoluto: non estinguere mai lo Spirito calato da Dio nel suo popolo. (Lumen Gentium)
- L’Apostolo Giovanni è talmente convinto dell’importanza dello Spirito, che afferma che una volta ricevuto non avrete più bisogno che alcuno vi ammaestri purché rimaniate continuamente saldi a Lui.
- Quindi dobbiamo essere consapevoli del fatto che la chiesa spirituale deve trovare il coraggio dell’integrazione della moltitudine, separando il Magistero dalla propria giurisdizione. (Hermann Pottmeyer)
- Il nuovo ruolo della chiesa è quello di divenire Glocal, molto locale, con un’apertura della propria struttura ai laici, con la salvaguardia di tutte l’esperienze spirituali laiche, a cui si deve aggiungere una continua comunione universale tra tutte le strutture territoriali e apostoliche.
Sancire il diritto di completa dimora di tutti i laici nella chiesa.

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l'interpretazione al passo giovanneo è spaventosa... gli si attribuisce  "che una volta ricevuto (lo Spirito Santo) non avrete più bisogno che alcuno vi ammaestri purché rimaniate continuamente saldi a Lui ".... ma questo è assurdo!!
è come dire che una volta ricevuta la Cresima, io non avrò più bisogno di studiare il Magistero della Chiesa! capite dove si vuole arrivare? Nessun uomo può fare a meno di Colui che ammaestra e Cristo ha scelto LA CHIESA per ammaestrare le genti...Come si può rimanere saldi a "LUI" senza i Sacramenti e tutto il Magistero che ne consegue? è ovvio allora che tale Magistero verrebbe semplicemente SOSTITUITO....

ed ecco la ciliegina sulla torta: " la chiesa spirituale deve trovare il coraggio dell’integrazione della moltitudine, separando il Magistero dalla propria giurisdizione " ... una Chiesa spirituale fatta di cattolici  E NON, SEPARANDO IL MAGISTERO DALLA PROPRIA COMUNITA' LAVORATIVA... ma poichè l'uomo, la giurisdizione, la chiesa locale e spirituale, la famiglia, ecc... non può essere maestra di se stessa, separando il Magistero non avremo altro che una sostituzione ad esso: l'Ecobihum sarà il nuovo MAESTRO...

La Chiesa dovrà così AVERE UN NUOVO RUOLO, perchè quello "vecchio" papale, pontificio, della Tradizione, non va più bene ovviamente per una chiesa che contenga una moltitudine di cattolici e NON... deve diventare GLOCAL, aprire la sua struttura ai laici (preti-laici, eliminazione del sacerdozio ministeriale se non l'aveste capito) salvaguardando, si badi bene, non l'esperienza spirituale ECCLESIALE E RELIGIOSA BIMILLENARIA, ma bensì salvare l'esperienza spirituale LAICA, alla quale si deve unire una buona dose di SINCRETISMO per mezzo del quale TUTTE le strutture territoriali "apostoliche", devono avere una COMUNIONE UNIVERSALE....

Questa è la Chiesa che vuole mons. Bruno Forte?

[SM=g1740771]

Un grazie al sito di papalepapale per aver pubblicato in modo inedito l'articolo :

L’ORACOLO DI CHIETI

BRUNO FORTE: “IO PROGRESSISTA,

CREDO LA CHIESA

UNA,

GLOCAL

E APOSTOLICA”

  (Pensiero debole del teologo Forte: come superare il magistero senza darlo a vedere)



[Modificato da Caterina63 30/09/2011 11:17]
Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
Maestro dell’Ordine)