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La Santa Messa spiegata ai Fanciulli, ai Bambini.... un grazie alla FSSP di Venezia

Ultimo Aggiornamento: 08/02/2011 00:30
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10/10/2010 15:33
 
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Un grazie al blog della Fraternita Sacerdotale san Pietro (FSSP) di Venezia, per questo servizio... il Blog è raggiungibile dal link del titolo dell'articolo...

La Santa Messa spiegata ai fanciulli. parte I

Comincia con questo articolo la trascrizione di un libretto dal titolo :LA SANTA MESSA, spiegazione storica, dogmatica e liturgica.
Pubblicato nella collana: " Per la cultutura religiosa dei bambini" del 1930


INTRODUZIONE:

Mio caro bambino,Già da qualche anno tu vai a Messa tutte le domeniche e forse anche, qualche volta,nei giorni feriali.Ma dimmi, mio caro, sai tu che cosa è la Santa Messa? Sai che cosa fa il Sacerdoteall'altare, con tutte le sue preghiere, genuflessioni, inchini, ecc? Sai a che cosa servono l'ostiaed il vino che il Sacerdote adopera sull'altare?E se io ti domandassi come si chiama ciascuno degli oggetti che il Sacerdote adoperaper celebrare la Messa, mi sapresti rispondere? E delle diverse vesti che il Sacerdote indossaper celebrare la Messa, sapresti dirmi il nome ed il significato? E sapresti dirmi perchéle vesti, che il Sacerdote indossa per celebrare la Messa, sono talvolta di un colore etalvolta di un altro?Quante cose non sai ancora, mio caro! Eppure è un dovere per ogni fanciullo cristianoconoscere bene tutte queste cose, perché, assistendo alla Santa Messa, non debba starlì come una seggiola o come una panca, senza capir nulla di quel che fa il sacerdote.In questo volume, dunque, ti spiegherò non soltanto che cosa è la Santa Messa, ma anche il significato di tutte le cerimonie e di tutto ciò che adopera il Sacerdote per celebrare la Messa.Dopo tali spiegazioni io son sicuro che tu assisterai alla Santa Messa con viva soddisfazione, con profonda devozione, e con grandissimo profitto per l'anima tua. Questa grazia io chiedo al Signore, di gran cuore, per te.

Un amico dei bambini



1. I sacrifici antichi


Per comprendere bene che cosa sia il Sacrificio della Santa Messa, è necessario prima ricordare in qual modo gli uomini hanno onorato Iddio, per mezzo dei Sacrifici, fin dai primissimi tempi, fin dal tempo di Adamo.

Leggiamo nella Santa Scrittura che i figli di Adamo, Caino ed Abele, offrivano al Signore i loro sacrifici. E che cosa offrivano? Abele offriva i migliori agnelli del suo gregge e Caino offriva i frutti della terra. I sacrifici di Abele erano molto graditi al Signore, perché Abele era buono e faceva di cuore le sue offerte; invece i sacrifici di Caino non erano graditi al Signore, perché Caino era cattivo ed invidioso, e faceva le sue offerte di mala voglia e quasi per forza.

Ma in che modo offrivano essi i loro sacrifici? Facevano un bel mucchio di pietre, sopra quelle pietre mettevano un fascetto di legna, e sulla legna ponevano la loro offerta; poi davano fuoco alla legna e lasciavano bruciare quello che vi era sopra: gli agnelli (che, prima di esser bruciati, venivano uccisi) o le frutta (fig. 1).


Figura 1: Caino ed Abele mettevano le loro offerte sopra un mucchio di pietre e le bruciavano in onore di Dio.


E perché facevano così? Chi aveva loro insegnato ad offrire in questo modo i sacrifici al Signore? Adamo aveva insegnato ai suoi figli; ma Adamo era stato istruito da Dio stesso, il quale voleva in tal modo essere onorato dagli uomini sulla terra.

E la ragione, per cui Iddio veniva onorato coi sacrifici, era questa: siccome Iddio è il creatore ed il padrone di tutte le cose, perciò si doveva a Lui offrire una parte delle cose da lui create, appunto per riconoscerlo padrone di tutto.

Caino ed Abele insegnarono la stessa cosa ai loro figli, e questi ancora la insegnarono ai loro figli; e così, di generazione in generazione, tutti gli uomini impararono ad offrire a Dio i sacrifici, per onorarlo e per riconoscerlo come padrone assoluto di tutte le cose.

Nei primi tempi qualunque uomo poteva offrire a Dio sacrifici; ma poi Iddio stesso stabilì che ci fossero degli uomini prescelti a questo ufficio; e tali uomini si chiamarono Sacerdoti.
Essi soli potevano offrire sacrifici al Signore.
Sacerdote significa uomo sacro, e si chiamava così appunto perché era incaricato difare una cosa sacra. Infatti la parola sacrificio significa: faccio una cosa sacra (sacrumfacio).




Fraternamente CaterinaLD

"Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
(fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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La Santa Messa spiegata ai fanciulli. II parte

2. Il sacrificio di Abramo


Un giorno il Signore disse ad Abramo: Prendi il tuo figlio Isacco, che tu ami tanto, e salì sopra un monte che io t'insegnerò, Sopra quel monte mi offrirai in sacrificio il tuo figlio Isacco, uccidendolo e bruciandolo in mio onore. Abramo, che amava teneramente il suo figlio Isacco, si sentì stringere il cuore al pensiero di dover uccidere il figlio suo. Ma era tanta l'abitudine che avevano gli uomini, a quel tempo, di offrire sacrifici al Signore, che Abramo non dubitò neppure un momento di dover ubbidire al comando di Dio. Egli pensò: il Signore è padrone di tutte le sue creature, dunque è padrone anche del figlio mio; se egli vuole che io gliel'offra in sacrificio, debbo certamente ubbidire.

E non ci pensò più oltre; mise il basto al suo asino, prese con sè due servi e il suo figlio Isacco, e partì alla volta del monte, che gli era stato indicato da Dio.

Arrivato sulla cima del monte, Abramo fece un altare con un mucchio di pietre, vi mise sopra alcuni pezzi di legna, e, sulla legna legò il suo figlio Isacco.... E alzò il coltello per ucciderlo (fig. 2).




Figura 2: Abramo alzò il coltello per immolare il figlio suo al Signore.


Ma, in quel momento venne un angelo dal cielo, e gridò: Abramo, Abramo! Non uccidere il tuo figlio Isacco!

E Abramo non uccise più il figlio suo; ma, avendo visto lì vicino un ariete, lo prese e l'offrì in sacrificio al Signore.

Il Signore dunque volle far comprendere il grande dovere che avevano gli uomini di offrire a lui sacrifici; ma nello stesso tempo volle far comprendere che egli non voleva sacrifici di creature umane. Voleva che gli si offrissero soltanto gli animali, le frutta, l'incenso, ed anche il pane ed il vino, come spiegheremo nei capitoli seguenti.


Intanto, per comprendere bene quanto diremo nei capitoli seguenti, bisogna tener presente l'idea precisa del sacrificio, che si può riassumere in queste poche parole: il sacrificio

consiste nel fare a Dio, per mezzo di un ministro legittimo, l'offerta di una cosa sensibile,

distruggendola o mutandola, allo scopo di riconoscere il supremo dominio di Dio sopra tutte le creature.

Fraternamente CaterinaLD

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La Santa Messa spiegata ai fanciulli. III parte

3. I sacrifici umani


Quando gli uomini incominciarono a moltiplicarsi sulla terra, un solo popolo rimase fedele al Signore. Tutti gli altri dimenticarono la legge di Dio e caddero in mille errori.

Invece di adorare il vero Dio creatore del cielo e della terra, incominciarono ad adorare tante false divinità. Alcuni adoravano un bue, come se quel bue fosse stato un dio; altri adoravano un coccodrillo, altri adoravano il sole, e altri certe brutte statue di pietra o di metallo, che mettevano paura a guardarle!

E davanti a queste false divinità offrivano i loro sacrifici. Ma essi non si contentavano di offrire in sacrificio a queste false divinità gli animali, le frutta, l'incenso, il pane ed il vino; ma offrivano anche creature umane! E ne uccidevano e ne bruciavano a centinaia e a migliaia!

Disgraziatamente questo barbaro costume non è ancora cessato sulla terra; ed anche ai tempi nostri nell'India, nell'Africa, nell'Oceania, in quelle regioni dove non è ancora conosciuta la vera religione, migliaia di vittime umane sono continuamente immolate in onore di tante false divinità!





 Dove non è conosciuta la vera religione sono immolate vittime umane!


Questo è certamente un orribile delitto e un gravissimo peccato, perché Iddio non vuole sacrifici umani. Ma un sì barbaro costume ci fa comprendere come sia profondamente radicato nel cuore umano il sentimento del supremo dominio di Dio sopra tutte le sue creature, e il dovere che hanno gli uomini di riconoscere questo supremo dominio, offrendo a lui sacrifici.

Il popolo del Signore, nei tempi antichi, offriva a Dio i sacrifici di animali, di frutta, d'incenso, di pane e vino, non solo per riconoscere Iddio come padrone assoluto di tutte le creature, ma anche per chiedere grazie, per implorare perdono dei peccati, e per ringraziare Iddio dei favori ricevuti. E, con questi stessi sentimenti, anche i popoli barbari offrono alle loro false divinità i sacrifici. Ma l'offrono commettendo due gravissimi peccati; primo

perché offrono sacrifici a divinità false, e poi perché offrono sacrifici umani.


La Santa Messa spiegata i fanciulli. IV parte

4. Il grande tempio di Salomone


Durante i quarant'anni in cui il popolo Ebreo dovette viaggiare attraverso al deserto, prima di giungere alla Terra Promessa, volle il Signore che i sacrifici gli fossero offerti con grande solennità, ed in un luogo a ciò consacrato.Mosè ebbe ordine da Dio di costruire un grande tabernacolo, formato di legno di setim (preziosissimo) rivestito di lamine d'oro. Questo tabernacolo era lungo circa 15 metri, largo 5 metri, alto 5 metri. E intorno al tabernacolo vi era un grandissimo cortile, lungo 50 metri; e tutt'intorno al cortile vi erano colonne di legno prezioso, con basi di rame e capitelli d'argento. Dentro al tabernacolo vi era l'Arca Santa, che stava dietro ad una grande tenda preziosa, tutta ricamata. Davanti al tabernacolo vi era un grande altare, per offrire al Signore buoi, pecore ed altri animali, che i Sacerdoti uccidevano e bruciavano in onore di Dio. E vi era anche una grande mensa tutta d'oro, sulla quale si offrivano al Signore i pani benedetti. Un altro altare, tutto d'oro, si chiamava l'altare dei profumi, perché sopra di esso il Sacerdote offriva al Signore l'incenso tutti i giorni, mattina e sera. Or tutto questo fu ordinato da Dio a Mosè, perché il popolo, durante il suo lungo peregrinare attraverso al deserto, sentisse sempre più profondamente il dovere di offrire a Dio sacrifici in ogni tempo e in ogni luogo. Ma quando il popolo del Signore si fu stabilito nella Terra Promessa, ed ebbe finito le sue guerre di conquista, il Signore comandò che fosse costruito in suo onore un tempio grandioso, perché fossero offerti i sacrifici alla sua Maestà infinita, in una forma più conveniente e più solenne. Ed il grande re Salomone ebbe l'altissimo onore di costruire a Dio il magnifico tempio di Gerusalemme, che fu una delle più grandi meraviglie del mondo. Per la costruzione del grandioso tempio fu una profusione di oro, di argento, di marmi e di pietre preziose da non potersi ridire. Si computa che vi sia stata spesa una somma, che oggi equivarrebbe a circa due miliardi delle nostre lire!.... Vi lavorarono più di centocinquantamila operai, ed i lavori durarono sette anni e mezzo. Davanti al Santuario, nel mezzo del cortile, che era circondato da un grandioso colonnato (lungo 258 metri), era costruito un grande altare, sul quale i Sacerdoti uccidevano e bruciavano gli animali in sacrificio al Signore (fig. 4).


Figura 4: Davanti al Santuario era costruito un grande altare, sul quale i Sacerdoti uccidevano e
bruciavano gli animali in sacrificio al Signore!

Nel giorno della dedicazione del tempio il re Salomone ordinò che su quell'altare fossero offerti a Dio migliaia di buoi! Nel vasto cortile volle Salomone che fossero poste dieci grandi conche di rame, ed una più grande assai delle altre che fu detta mare di bronzo. In tutte queste conche si teneva l'acqua, che doveva servire ai Sacerdoti per lavarsi le mani ed i piedi, prima di avvicinarsi all'altare per offrire a Dio i sacrifici. Così aveva comandato il Signore fin dai tempi di Mosè. Queste lavande ricordavano ai Sacerdoti la purezza che essi dovevano avere nell'anima e nel corpo per offrire sacrifici al Signore. Or dunque, se il Signore volle che i Sacrifici gli fossero offerti in un tempio a lui consacrato, sfarzosamente ricco di oro di argento e di pietre preziose, e se volle che i Sacerdoti si appressassero all'altare mondi nell'anima e nel corpo, ciò significa che egli dava una grandissima importanza ai sacrifici; e voleva far comprendere il grave dovere, che hanno gli uomini, di offrirne a lui in ogni tempo ed in ogni luogo.

Fraternamente CaterinaLD

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La Santa Messa spiegata ai fanciulli. V parte

5. I sacrifici nella legge ebraica


Quando il Signore diede a Mosè, sul monte Sinai, i dieci Comandamenti, gli spiegò anche il modo con cui i Sacerdoti dovevano offrirgli le varie specie di sacrifici. E Mosè sceso dal monte, mise subito in esecuzione quello che il Signore gli aveva comandato: costruì il tabernacolo e l'altare; e, sull'altare, i Sacerdoti incominciarono ad offrire i sacrifici, con tutte le regole e le cerimonie ordinate da Dio. Si distinguevano due specie di sacrifici: cruenti ed incruenti. Sacrifici cruenti erano quelli nei quali si spargeva il sangue della vittima.
Incruenti erano quelli nei quali non si spargeva il sangue; questi consistevano in offerte di animali, che si uccidevano, se ne spargeva il sangue sull'altare, e poi si bruciavano in onore di Dio. I sacrifici cruenti erano di tre specie:
1) Olocausto. In questo sacrificio la vittima, dopo averla uccisa, si lasciava bruciare tutta sul fuoco, per riconoscere il supremo ed assoluto dominio di Dio sopra tutte le creature.
2) Propiziatorio. In questo sacrificio la vittima si divideva in due parti; una parte si bruciava in onore di Dio e un'altra parte la prendeva il sacerdote. Si chiamava anche sacrificio espiatorio, perché serviva ad implorare da Dio il perdono dei peccati.
3) Ostia pacifica. Questo sacrificio serviva a ringraziare il Signore per i benefici ricevuti e ad implorare nuove grazie. La vittima si divideva in tre parti: una parte si bruciava, un'altra parte la prendeva il sacerdote, e un'altra parte la prendeva la persona stessa che aveva fatto l'offerta, per mangiarla insieme agli amici, davanti all'altare.
I sacerdoti, secondo l'ordine dato da Dio a Mosè, offrivano tutti i giorni, sull'altare degli olocausti, due agnelli, uno la mattina ed uno la sera. E, in alcune solennità principali dell'anno, i Sacerdoti offrivano altri sacrifici di buoi, vacche, capri, pecore, agnelli, ecc.
Il Sommo Sacerdote, una volta l'anno, nel giorno della grande espiazione, offriva in sacrificio un toro, una vacca rossa e un capro, oltre gli agnelli di ogni giorno (fig. 5); e poi, tenendo in mano il turibolo fumicante d'incenso, entrava nella parte più segreta del tempio (che si chiamava Sancta Sanctorum) per offrire l'incenso e per pronunziare il santo Nome di Dio, che a lui solo era permesso di pronunziare una volta all'anno.



Figura 5: Il Sommo Sacerdote, nel giorno della grande espiazione, offriva un toro, una vacca rossa, un capro, due agnelli…
Ma oltre a questi sacrifici comandati da Dio per tutti i giorni e per le varie solennità dell'anno, moltissimi altri sacrifici offrivano al Signore i sacerdoti, con le vittime che erano offerte dal popolo.
I Sacerdoti avevano l’obbligo strettissimo di mantenere il fuoco sacro acceso sull’altare continuamente, giorno e notte; e guai al Sacerdote che l’avesse lasciato spegnere!
Sarebbe stato inesorabilmente messo a morte.
Altro dovere dei Sacerdoti era quello di suonare le trombe per invitare il popolo intorno all’altare nell’ora del Sacrificio. E il suono delle trombe si continuava talvolta anche per tutto il tempo che durava il Sacrificio.
Qui si deve osservare una cosa. L’animale che veniva offerto a Dio in sacrificio si chiamava vittima, e si chiamava anche ostia. Per noi adesso la parola ostia significa una sottilissima sfoglia fatta con farina ed acqua, che serve per vari usi, ma specialmente per il SS. Sacramento dell’Eucarestia.
Perché questa piccola sfoglia di pane senza lievito ha preso lo stesso nome che avevano
anticamente le vittime, che si offrivano sull’altare in onore di Dio? Appunto perché nel SS. Sacramento Gesù si fa Vittima per la nostra salvezza. Questa cosa si comprenderà meglio colle spiegazioni che faremo nei capitoli seguenti.


La Santa Messa spiegata ai fanciulli. VI parte


6. Offerta dei pani
Si legge nella Sacra Scrittura che una volta il re Melchisedech, che era Sacerdote dell’Altissimo, andò incontro ad Abramo, dopo che questi aveva riportato una grande vittoria sopra i suoi nemici, ed offrì al Signore, in ringraziamento, pane e vino.
Questo fatto ci fa conoscere come fin dai tempi antichissimi vi fu il costume di offrire al Signore pane e vino, in riconoscimento del suo supremo dominio sopra tutte le creature.
Infatti nel tabernacolo costruito da Mosè nel deserto, e poi anche nel tempio di Gerusalemme, i Sacerdoti offrivano a Dio, sulla mensa d’oro, dodici pani, che si chiamavano i pani della oposizione (fig. 6). I pani erano fatti con fior di farina, senza lievito, e pesavano tredici libbre ciascuno.



Figura 6: I Sacerdoti offrivano a Dio, sulla mensa d’oro, dodici pani.


I pani rimanevano sulla mensa d’oro per una intera settimana e, ogni sabato, si toglievano i vecchi e si mettevano i nuovi. I pani che si toglievano dalla mensa del Signore, essendo diventati cosa sacra, potevano essere mangiati soltanto dai sacerdoti.
La mensa dei pani era fatta di legno di setim, ricoperto di lamine d’oro; ed aveva intorno una cornice con fregi d’oro. Due bastoni d’oro, ai lati, servivano a trasportar la mensa durante il viaggio nel deserto, dopo l’uscita del popolo d’Israele dall’Egitto, Sulla stessa mensa si offriva al Signore anche il vino e l’incenso.
Quei pani, che si tenevano continuamente sulla mensa del Signore, davanti al tabernacolo, come un perenne sacrificio, simboleggiavano assai bene l’Ostia Santa, che tutti i giorni si consacra adesso sui nostri altari, nella quale Gesù Cristo si offre perennemente al Padre suo, come Vittima sacrificata per la nostra salvezza.


Fraternamente CaterinaLD

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La Santa Messa spiegata ai fanciulli VII parte

7. Il sacerdozio ebraico

Fin dal tempo dell’uscita del popolo d’Israele dall’Egitto, il Signore aveva comandato
che tutti gli uomini della tribù di Levi (così si chiamava una delle tribù del popolo d’Israele)
fossero a lui consacrati per offrire sacrifici e per compiere le altre Funzioni sacre. Perciò gli
uomini addetti al servizio di Dio furono chiamati Leviti.
Il re David mise in ordine ed assegnò i vari uffici a tutti i Leviti, suddividendoli in tre
classi.
Quelli della prima classe dovevano fare da giudici, per amministrare la giustizia; e
dovevano spiegare al popolo la legge del Signore.
Quelle della seconda classe dovevano ricevere tutte le offerte che faceva il popolo
per i sacrifici, come: buoi, pecore, agnelli, colombi, pane e vino. Essi dovevano preparare
anche tutto ciò che poteva occorrere per i sacrifici.
Quelli della terza class poi erano i Sacerdoti propriamente detti, e facevano a turno il
servizio nel tempio. Essi si distinguevano in quattro ordini: - I Sacrificatori, che immolavano
gli animali ed offrivano i sacrifici sull’altare. I Musici (erano quattromila) che cantavano
salmi e suonavano le trombe e gli altri instrumenti. – Le Guardie d’onore (erano quattromila)
che studiavano gli ingressi del tempio e l’Arca Santa. – I Custodi del tesoro, che custodivano
e lavavano i vasi sacri d’oro e di argento, che servivano per i sacrifici (fig. 7).
Figura 7: Il Sommo Sacerdote e i diversi Ordini di Leviti e di Sacerdoti.

Vi erano poi due Sommi Sacerdoti, i quali, un anno per ciascuno, tenevano la direzione
di tutto l’ordinamento sacerdotale, e compivano le sacre Funzioni, offrendo i scrifici,
nelle maggiori solennità.
I sacerdoti, secondo l’ordine dato da Dio a Mosè, quando compivano le sacre Funzioni
indossavano vesti speciali.Sommi Sacerdoti, i quali, un anno per ciascuno, tenevano la direzione
di tutto l’ordinamento sacerdotale, e compivano le sacre Funzioni, offrendo i sacrifici,
nelle maggiori solennità.
I sacerdoti, secondo l’ordine dato da Dio a Mosè, quando compivano le sacre Funzioni
indossavano vesti speciali.
I Leviti ed i semplici Sacerdoti indossavano una tunica di lino stretta alla vita da una
cintura ricamata a vari colori. Questa cintura era lunghissima: dopo averla girata più volte
intorno alla vita, la passavano sopra le spalle, incrociandola sul petto e sul dorso. Sulla testa
poi tenevano una specie di turbante, detto migbaah.
Il Sommo Sacerdote invece indossava vesti più preziose. Sopra la tunica di lino indossava
un’altra tunica di colore violetto, con un ricamo sparso di melagrane; e al bordo
inferiore di questa tunica, tutt’intorno, erano appesi tanti campanelli d’oro, che col loro
suono annunziavano la presenza del Sommo Sacerdote nel Santuario. Una terza tunica,
più corta e senza maniche, era fatta di un ricco tessuto di porpora, di scarlatto e di oro.
Nella congiuntura, su ciascuna spalla, una pietra preziosissima era incastonata in un fermaglio
d’oro. Appeso a due catenelle d’oro, scendeva sul petto il Razionale, che era un
quadrato di stoffa preziosa, sul quale erano fermate dodici pietre preziose, in memoria delle
dodici tribù d’Israele. E finalmente il Sommo Sacerdote portava sulla testa un turbante
di stoffa intessuta d’oro (detto tiara); e sulla fronte una lamina d’oro, sulla quale erano incise
queste parole: Dottrina e Verità.
Tutto questo ci fa comprendere quale grande importanza volle dare Iddio ai sacrificiDottrina e Verità.
Tutto questo ci fa comprendere quale grande importanza volle dare Iddio ai sacrificisacrifici
nella legge antica. Essi dovevano servire a preparare la mente ed il cuore degli uomini ad
apprezzare il grande e vero Sacrificio, che di sé stesso avrebbe fatto Gesù Cristo, sul Calvario
e sull’altare, per la salvezza di tutto il mondo


 





 *******************************************



La Santa Messa spiegata ai fanciulli VIII parte

8. Il Sacrificio del Calvario

Dal giorno in cui Caino ed Abele incominciarono ad offrire al Signore i sacrifici, passarono
tanti e tanti secoli. Migliaia di vittime furono offerte a Dio, con un desiderio immenso
di placare la sua giustizia e di rendergli quel culto che a Lui si conveniva.
Nell’offrire i sacrifici gli uomini pensavano così: Signore, noi vi offriamo e distruggiamo,
in vostro onore, queste creature per riconoscere che voi siete il padrone assoluto di
tutte le cose. – Signore, noi confessiamo che, per i nostri peccati, ci meritiamo la morte; vi
preghiamo di accettare questa vittima al posto nostro. – Signore, non siamo capaci di ringraziarvi
convenientemente, e non siamo meritevoli delle vostre grazie; per questa vittima,
che vi offriamo, concedeteci i vostri favori, ed accettatela in ringraziamento di quelli che ci
avete concesso.

Questi erano i sentimenti buoni con i quali si offrivano i sacrifici; ma quale valore poteva
esserci in quegli animali ed in quei frutti della terra, per adorare Iddio, per ottenere il
perdono dei peccati, per ringraziarlo, per ottenere i suoi favori?
Erano ormai passati più di quattromila anni, e, per il peccato di Adamo e per i peccati
di tutti gli uomini, il Paradiso era ancora chiuso! Nessuno mai vi poté entrare! La giustizia
di Dio non era ancora soddisfatta!... Migliaia e milioni di sacrifici non erano stati sufficienti!
Ma arrivò finalmente il giorno della infinita misericordia di Dio! Gesù prese la croce
sulle spalle, e, con immenso strazio e con infinito amore, salì il monte Calvario. Sulla vetta
di quel monte Egli si lascia configgere, con tre chiodi, sulla croce; e per tre ore agonizza,
in un mare di dolori… Il Sangue sgorga a rivi dalle sue piaghe, e bagna la terra! Nell’ora
estrema Gesù solleva lo sguardo al cielo ed esclama: Padre, nelle tue mani raccomando
l’anima mia!... Inchina il capo e muore!...
Il Sacrificio è compiuto. Gesù si è offerto all’Eterno Padre per la salvezza del mondo.
Sulla croce Egli ha fatto da Sacerdote e da Vittima (fig. 8). Questa è una Vittima di valore
infinito, perché Gesù è Figlio di Dio.

Figura 8: Il Sacrificio è compiuto: Gesù sulla croce è Sacerdote e Vittima.


La giustizia di Dio è stata soddisfatta; il Paradiso è stato riaperto; i peccati saranno
perdonati!...





La Santa Messa spiegata ai fanciulli IX parte


9. Confronto fra i sacrifici antichi ed il Sacrificio del Calvario

Facciamo adesso un breve confronto fra i sacrifici antichi e il sacrificio di Gesù sulla
croce.
I sacrifici antichi erano soltanto un simbolo ed una figura del sacrificio di Gesù (fig.
9). Gli agnelli che offriva Abele e gli agnelli che offrivano, mattina e sera, i Sacerdoti di Israele,
erano simboli di Gesù, che, come agnello mansueto, è stato sacrificato sul monte
Calvario. Isacco che, sull’altare fatto di pietre, stava per essere immolato in onore di Dio,
era simbolo di Gesù, che, sull’altare della croce, s’immola per la salvezza del mondo…

Figura 9: I sacrifici antichi erano solo un simbolo ed una figura del sacrificio di Gesù sulla croce.


 
E così tutti i sacrifici della Legge antica: furono tutti simboli, tutte figure di grande
sacrificio di Gesù. Furono come ombre, come disegni, come ritratti. Il Sacrificio vero fu soltanto
quello di Gesù. Per oltre quattromila anni gli uomini cercarono, fra le cose create, una vittima per
poter onorare Iddio, in un modo degno della sua maestà infinita; ma questa vittima non la
trovarono mai! Soltanto Gesù, immolato sulla croce, fu Vittima degnissima, d’infinito valore,
capace di onorare convenientemente Iddio.

Col sangue delle vittime, che anticamente si immolavano sull’altare del Signore, desideravano
gli uomini di ottenere il perdono dei loro peccati; ma il perdono non si otteneva.
Soltanto il Sangue prezioso di Gesù, che sgorgò abbondantissimo dalle sue piaghe, fu capace
di ottenere il perdono di tutti i peccati del mondo.

Quando gli uomini volevano domandare a Dio qualche grazia, o volevano ringraziarlo
dei benefici ricevuti, immolavano vittime sugli altari; ma quelle vittime, dinessun valore,
non potevano ottenere da Dio le grazie, né potevano essere un conveniente ringraziamento
per i benefici già ricevuti. Soltanto Gesù, immolato sulla croce, fu una vittima di infinito valore, colla quale si ringrazia degnamente Iddio per tutti i benefici compartiti agli uomini, e si ottengono grazie a mille a mille.
Dal giorno, dunque, in cui Gesù morì sulla croce, cessarono tutti i sacrifici antichi, si
abbandonarono tutte le vittime; perché l’unico vero sacrificio si era compiuto sul Calvario;
la più perfetta, la più santa Vittima era stata offerta a Dio!



[Modificato da Caterina63 08/02/2011 00:30]
Fraternamente CaterinaLD

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