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DIFENDERE LA VERA FEDE

Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità (5)

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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 21/10/2016 11:22


     Cari amici, e ci auguriamo anche molti sacerdoti e vescovi, dopo il successo dei BEN QUATTRO precedenti thread su questi appelli (con oltre VENTIMILA visite in totale):

    vedi: -  Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità
    Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità(2)  e 

    Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità(3)
    - Cari Vescovi, vi supplichiamo, non tacete più, gridate dai tetti la Verità (4)

    arriviamo alla QUINTA pagina dedicata a queste suppliche ai nostri Patori, affinchè VIGILINO  attentamente e con pazienza sul gregge loro affidato, sulla diocesi che sono chiamati a servire..... dal canto nostro assicuriamo preghiera e filiazione affettuosa, sempre... nei Cuori di Gesù e Maria.... specialmente in questo Anno del Centenario di Fatima (1917-2017)





    Pio X : i modernisti predicano una carità senza fede, tenera assai pei miscredenti, che apre a tutti purtroppo la via alla eterna rovina! Attualissimo!!


    “Se i romani pontefici hanno sempre avuto bisogno di aiuto esterno per il compimento della loro missione, questo bisogno è divenuto oggi molto più sensibile, considerate le difficilissime condizioni del tempo, in cui viviamo, e tenuto conto dei continui assalti ai quali la chiesa è esposta da parte dei suoi nemici.
    E qui non dovete, supporre, Venerabili Fratelli, che noi vogliamo alludere agli eventi di Francia, penosi senza dubbio, ma largamente compensati da preziosissime consolazioni: la unione ammirabile di quel venerando episcopato, il generoso disinteresse del clero, e la pia fermezza dei cattolici, pronti ad incontrare ogni sacrificio per la difesa della loro fede e la gloria della loro patria. Sempre più, è dimostrato che le persecuzioni mettono in evidenza e impongono all'ammirazione di tutti le virtù dei perseguitati... No, la guerra che realmente affligge la Chiesa, la guerra che le fa gridare: “Ecce in pace amaritudo mea amarissima” è quella che nasce dalle aberrazioni intellettuali in virtù delle quali le sue dottrine sono bistrattate, e per cui si ripete nel mondo il grido di rivolta, per cui furono cacciati i ribelli dal cielo. 

    E ribelli purtroppo son quelli che professano e diffondono sotto forme subdole gli errori mostruosi sulla evoluzione del dogma, sul ritorno al Vangelo, vale a dire sfrondato, come essi dicono, dalle spiegazioni della teologia, dalle definizioni dei Concilii, dalle massime dell'ascetica; sull'emancipazione della Chiesa, però in modo nuovo, senza ribellarsi per non essere tagliati fuori, ma nemmeno assoggettarsi per non mancare alle proprie convinzioni, e finalmente sull'adattamento ai tempi in tutto, nel parlare, nello scrivere e nel predicare una carità senza fede, tenera assai pei miscredenti, che apre a tutti purtroppo la via alla eterna rovina

    Voi ben vedete, o Venerabili fratelli, se Noi, che dobbiamo difendere con tutte le forze il deposito che Ci venne affidato, non abbiamo ragione di essere in angustie di fronte a questo attacco, che non è eresia, ma il compendio e il veleno di tutte le eresie, che tende a scalzare i fondamenti della fede ed annientare il cristianesimo, perché la Sacra Scrittura per questi critici moderni non è più la fonte sicura di tutte le verità che appartengono alla Fede, ma un libro comune; l'ispirazione per loro si restringe alle dottrine dogmatiche, intese però a loro modo, e per poco non si differenzia dall'ispirazione poetica di Eschilo e di Omero. Legittima interprete della Bibbia è la Chiesa, però soggetta alle regole della cosidetta scienza critica, che s'impone alla teologia e la rende schiava. Per la tradizione finalmente tutto è relativo e soggetto a mutazioni e quindi ridotta al niente l'autorità dei Santi Padri. E tutti questi e mille altri errori li propalano in opuscoli, in riviste, in libri ascetici, e perfino in romanzi, e li involgono in certi termini ambigui, in certe forme nebulose, onde avere sempre aperto uno scampo alla difesa per non incorrere in una aperta condanna e prendere però gli incauti ai loro lacci.



    Allocuzione concistoriale 17 Aprile 1907






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    RICORDA, INVECE:

    IL TESTO DELL'INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO TOMASH PETA: «IL FUMO DI SATANA È ENTRATO NEL SINODO»

    Il testo dell'intervento dell'arcivescovo Tomash Peta: «Il fumo di Satana è entrato nel Sinodo»
    Di seguito il testo dell’intervento al Sinodo, sabato 10 ottobre, dell’arcivescovo di Astana (Kazakhstan) Tomash Peta.

    «Il Beato Paolo VI disse nel 1972: “Da qualche fessura, il fumo di Satana è entrato nel tempio di Dio”.
    Sono convinto che queste del santo pontefice, l’autore dell’Humanae vitae, furono parole profetiche. Durante il Sinodo dello scorso anno, “il fumo di Satana” ha cercato di entrare nell’aula di Paolo VI.
     
    Precisamente ne:
     
    1) La proposta di ammettere alla sacra Comunione chi è divorziato e vive in una nuova unione civile;
    2) L'affermazione che la convivenza è un'unione che può avere in se stessa alcuni valori;
    3) L’apertura all’omosessualità come qualcosa dato per normale.
     
    Alcuni padri sinodali non hanno compreso nel modo giusto l'appello di Papa Francesco per una discussione aperta e hanno iniziato a portare avanti idee che contraddicono la Tradizione bimillenaria della Chiesa, radicata nel Verbo eterno di Dio.
     
    Purtroppo, si può ancora percepire l'odore di questo “fumo infernale” in alcuni passi dell’Instrumentum Laboris e anche negli interventi di alcuni padri al Sinodo di quest'anno.

    A mio avviso, il compito principale di un Sinodo consiste nell’annunciare di nuovo il Vangelo del matrimonio e della famiglia e quindi l'insegnamento del nostro Salvatore. 

    Non è consentito distruggere il fondamento, distruggere la roccia.
     
    Lo Spirito Santo, che vince sempre nella Chiesa, illumini tutti noi nella ricerca del vero bene per le famiglie e per il mondo.
     
    Maria, Madre della Chiesa, prega per noi!»
     

     








    RICORDA ANCHE :

    «Figlio dell'uomo, ti ho posto per sentinella alla casa d'Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia.
    Se io dico al malvagio: Tu morirai! e tu non lo avverti e non parli perché il malvagio desista dalla sua condotta perversa e viva, egli, il malvagio, morirà per la sua iniquità, ma della sua morte io domanderò conto a te.
    Ma se tu ammonisci il malvagio ed egli non si allontana dalla sua malvagità e dalla sua perversa condotta, egli morirà per il suo peccato, ma tu ti sarai salvato.

    Così, se il giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, io porrò un ostacolo davanti a lui ed egli morirà; poiché tu non l'avrai avvertito, morirà per il suo peccato e le opere giuste da lui compiute non saranno più ricordate; ma della morte di lui domanderò conto a te.
    Se tu invece avrai avvertito il giusto di non peccare ed egli non peccherà, egli vivrà, perché è stato avvertito e tu ti sarai salvato».

    questa è: PAROLA DI DIO! (Ezech.3,16-21)



    Risultati immagini per Cristo RE
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    Polonia: sabato 19 novembre i vescovi proclameranno l'”Atto di accoglimento di Gesù Cristo come Re e Sovrano”

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    “Nell’anno del 1050esimo anniversario della cristianizzazione della Polonia e quello del Giubileo straordinario della misericordia, noi polacchi ci proponiamo di riconoscere il Tuo regno e assoggettarci alle Tue leggi, affidando e consacrando a Te, Gesù il nostro paese e tutto il nostro popolo” recita il solenne Atto di accoglimento di Gesù Cristo come Re e Sovrano che l’episcopato polacco ha reso pubblico giovedì 27 ottobre e che verrà proclamato sabato 19 novembre a Cracovia e il giorno dopo nella Festività di Cristo Re in tutte le chiese in Polonia.

    Il portavoce della Conferenza episcopale don Pawel Rytel-Andrianik ha precisato al Sir che non essendoci ancora certezza riguardo alla partecipazione alla cerimonia di Cracovia dei rappresentanti delle autorità, nel testo pubblicato ieri le parole a loro riferite sono state messe tra parentesi.

    L’Atto di accoglimento di Gesù Cristo Re, continuando la tradizione di consacrazione dell’umanità al Sacro Cuore di Gesù da parte di Leone XIII e quella della consacrazione al Cristo Re di Pio XI, “è l’inizio dell’opera di rinforzamento in noi della scelta di Gesù” spiega monsignor Andrzej Czaja, presidente dell’apposito gruppo di lavoro dell’episcopato. Nell’ultimo decennio del Novecento in Polonia hanno ripreso vigore i movimenti popolari per l’intronizzazione di Gesù Re della Polonia. L’Atto solenne è quindi la risposta dei vescovi a numerose richieste dettate dalla pietà popolare.





    PERCHÉ MITIZZARE DA PARTE CATTOLICA UN NEMICO DELLA FEDE COME MARTIN LUTERO, PADRE DEL PROTESTANTESIMO?

    «Non comprendo come uomini della Chiesa contemporanea, compresi alcuni tra i più colti, dotti o illustri, mitizzino la figura di Lutero, l’eresiarca, nello sforzo di favorire un’approssimazione ecumenica, direttamente al protestantesimo e indirettamente a tutte le religioni, scuole filosofiche, ecc.
    Non scorgono il pericolo che è in agguato in fondo a questo sentiero, cioè la formazione, su scala mondiale, di un sinistro supermercato di religioni, filosofie e sistemi di tutti gli ordini, in cui la verità e l'errore si presenteranno frazionati, mescolati e messi alla rinfusa?
    Sola assente dal mondo sarà - qualora fosse possibile arrivare fino a questo punto – la verità integra: cioè la Fede cattolica, apostolica, romana, senza macchia né tanfo. Su Lutero – a cui spetterebbe, sotto un certo aspetto, il ruolo di punto di partenza in questa strada verso la baraonda universale 
     pubblico oggi ancora alcuni passi che ben mostrano l'odore che la sua figura di ribelle spargerebbe in questo supermercato, o meglio in questo obitorio delle religioni, delle filosofie e dello stesso pensiero umano».

    Così scriveva Plinio Corrêa de Oliveira (1908-1995) nell'articolo Lutero si considera divino! pubblicato in Folha de S. Paulo del gennaio 1984.

    Una breve analisi della sua vita e delle sue dottrine inquadra l’impossibilità di confondere Martin Lutero (1483-1546) con la fede cattolica

    leggi l'approfondimento dell'Associazione Tradizione Famiglia Proprietà



     

    [Modificato da Caterina63 02/11/2016 23:14]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)