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Esegesi dei 50 anni di Giuseppe Flavio

Ultimo Aggiornamento: 13/07/2022 22:25
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09/06/2022 10:29
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 09/06/2022 06:34:



Caro Albano,
ci furono attacchi e deportazioni progressive.
Ad esempio i giovani Azaria, Misael, Anania e Daniele vennero deportati prima della distruzione vera.

Figurati se è vero quallo che dici, gli ebrei hanno commerciato parte dei tesori del tempio in cambio di protezione politica, altrochè "un oggetto".


Simon

Nei casi descritti dalla Bibbia i casi in cui gli oggetti del tempio vengono trasportati non sono certo eventi positivi per il popolo di Israele.

In merito alla deportazione di Daniele è possibile che il terzo anno descritto da Daniele sia l'anno di ascensione di Nabucodonosor perché nel secondo anno di Nabucodonosor ha il sogno del capitolo 2. Questo presuppone che Daniele fu deportato a Babilonia prima del secondo anno di Nabucodonosor.

Daniele 1,1-2 parla di una assedio, di una profanazione del tempio e di servitù di Ioakim a Babilonia.
09/06/2022 16:18
 
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"Temi il vero Dio"



ארמאנדו אלבנו, 09/06/2022 01:41:




ארמאנדו אלבנו (che cosa vuol dire?... replicarlo è fatica aggiunta..,.



Nome e cognome. Nessuno mi vieta di scriverlo in ebraico.



Ciao Nome e cognome.

Controbattere la tua notevole [e apprezzata] risposta qui, rischia di mandarmi fuori tema.

Ciò che dici, con la tua farina aggiunta, è ciò che attualmente "[sembra] che tutti dicano".

Ti ricordo solo che i "due anni di regno di Evil-Merodac" a dirli [come documento originario] in soli due anni, è originariamente e solo il Nabonedo H2,B tramite la testamentaria dichiarazione di Adda-guppì, l'assira madre di Nabonedo.

Tutti gli altri [successivi] riferimenti, siano essi storici o reperti archeologici antichi, si rifanno sempre a quella sola dichiarazione.
Beroso, Tolomeo, Erodoto, Giuseppe Flavio [quando CITA Beroso], riferiscono a "quella dichiarazione".

Verace? Mendace?
La bibbia suggerisce che fosse una dichiarazione mendace, in quanto contando su quei soli due anni di regno [effettivamente regnato secondo Adda-guppì], il 18° anno di regno di Nabucodonosor "dovrebbe" essere stimato per il 587bc.

Le informazioni bibliche (e le corrette informazioni storiche e archeologiche antiche), coerenti a una verifica astronomica di diversi diari astronomici, stimati come suggerisce la datazione biblica, al 607bc come 18° anno di Nabucodonosor II, presentano una ragionevole cronologia dei regni di quel periodo, che a me [UNICO AL MONDO] come dici, sono concordi con il 607bc, e col 1914, 2520 anni dopo.

E' tutto scritto e mostrato nel libro "La Ragione della Bibbia e nel suo "Compendio"".

Discuterne qui, oltre alle limitazioni di lunghezza di testo e di diritti di accesso, non serve a nulla e crea solo ulteriore confusione.

Perciò ti inserisco tre riassunti cronologici del periodo... in essi sono presentate entrambe le cronologia in conteso... sia quella basata su 587bc o quella basata su 607bc... vedi tu... [SM=g10765]

accettali o rifiutali è tua libera scelta.
Per quanto mi riguarda, considero concluso il Thread poiché...

La verità sarà accettata solo da coloro che "veramente" la amano [e amano Colui che l'ha proferita [Geova]].



oppure:



e, anno per anno...



Infine, astronomicamente..., proprio con la LBAT 1420...



Riguardo a "Furuli",

Giustamente, egli sostenne il 607bc, ma datò il VAT 4956 al 588bc invece della vera data del 587bc...

Ogni altra cosa, (per me, ormai) è "vanità.

Ne riparleremo fra circa due anni...
[SM=x1408447] [SM=g10765] oppure..... [SM=x1408443]


monseppe2

--------------------------------------------------------------
Ricercatore indipendente.
--------------------------------------------------------------
La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
10/06/2022 17:35
 
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Re: "Temi il vero Dio"
monseppe2, 09/06/2022 16:18:




ארמאנדו אלבנו, 09/06/2022 01:41:




ארמאנדו אלבנו (che cosa vuol dire?... replicarlo è fatica aggiunta..,.



Nome e cognome. Nessuno mi vieta di scriverlo in ebraico.



Ciao Nome e cognome.

Controbattere la tua notevole [e apprezzata] risposta qui, rischia di mandarmi fuori tema.

Ciò che dici, con la tua farina aggiunta, è ciò che attualmente "[sembra] che tutti dicano".

Ti ricordo solo che i "due anni di regno di Evil-Merodac" a dirli [come documento originario] in soli due anni, è originariamente e solo il Nabonedo H2,B tramite la testamentaria dichiarazione di Adda-guppì, l'assira madre di Nabonedo.

Tutti gli altri [successivi] riferimenti, siano essi storici o reperti archeologici antichi, si rifanno sempre a quella sola dichiarazione.
Beroso, Tolomeo, Erodoto, Giuseppe Flavio [quando CITA Beroso], riferiscono a "quella dichiarazione".

Verace? Mendace?
La bibbia suggerisce che fosse una dichiarazione mendace, in quanto contando su quei soli due anni di regno [effettivamente regnato secondo Adda-guppì], il 18° anno di regno di Nabucodonosor "dovrebbe" essere stimato per il 587bc.

Le informazioni bibliche (e le corrette informazioni storiche e archeologiche antiche), coerenti a una verifica astronomica di diversi diari astronomici, stimati come suggerisce la datazione biblica, al 607bc come 18° anno di Nabucodonosor II, presentano una ragionevole cronologia dei regni di quel periodo, che a me [UNICO AL MONDO] come dici, sono concordi con il 607bc, e col 1914, 2520 anni dopo.

E' tutto scritto e mostrato nel libro "La Ragione della Bibbia e nel suo "Compendio"".

Discuterne qui, oltre alle limitazioni di lunghezza di testo e di diritti di accesso, non serve a nulla e crea solo ulteriore confusione.

Perciò ti inserisco tre riassunti cronologici del periodo... in essi sono presentate entrambe le cronologia in conteso... sia quella basata su 587bc o quella basata su 607bc... vedi tu... [SM=g10765]

accettali o rifiutali è tua libera scelta.
Per quanto mi riguarda, considero concluso il Thread poiché...

La verità sarà accettata solo da coloro che "veramente" la amano [e amano Colui che l'ha proferita [Geova]].



oppure:



e, anno per anno...



Infine, astronomicamente..., proprio con la LBAT 1420...



Riguardo a "Furuli",

Giustamente, egli sostenne il 607bc, ma datò il VAT 4956 al 588bc invece della vera data del 587bc...

Ogni altra cosa, (per me, ormai) è "vanità.

Ne riparleremo fra circa due anni...
[SM=x1408447] [SM=g10765] oppure..... [SM=x1408443]


monseppe2

Monseppe

Scrivi

Ciò che dici, con la tua farina aggiunta, è ciò che attualmente "[sembra]che tutti dicano".



I miei calcoli sono basati sulla Bibbia in particolare quelli di Daniele 9,24-27. Solo per curiosità: li hai almeno letti? Al momento non ho trovato nessuno che ha proposto questi calcoli su Daniele 9,24-27 e l'esilio me a parte. Poi se i miei calcoli concordano anche con quello che dicono gli astronomi e gli archeologi questo è un altro discorso che non riguarda me ma appunto gli astronomi e gli archeologi.

Scrivi

Ti ricordo solo che i "due anni di regno di Evil-Merodac" a dirli [come documento originario] in soli due anni, è originariamente e solo il Nabonedo H2,B tramite la testamentaria dichiarazione di Adda-guppì, l'assira madre di Nabonedo.



La cronaca che io ho utilizzato è ABC7 che descrive gli eventi del Regno di Nabonedo fino alla conquista di Babilonia da parte di Ciro. In questa cronaca vengono menzionati anche alcuni eventi della vita di Ciro. Si tratta di una delle fonti babilonesi più importanti. Non affrontano il problema della cronologia di tutti i re babilonesi e in essa Evil Merodach non viene citato. La cronaca di Nabonedo ABC7 narra l'anno di ascensione più 17 anni di Regno. Sono un totale di 18. Quindi Nabonedo inizia a regnare nel 556ac fino al 539ac. Nel suo sesto anno (7 con l'ascensione) Ciro viene chiamato re di [B]Ansan. È evidente che Ciro non era riconosciuto come re di tutte le tribù persiane in quel momento. Quello è l'anno 550/549ac in cui Astiage prova a combattere contro Ciro ma viene consegnato.
Curiosamente se considero l'ottavo anno di Nabucodonosor il 598ac e conto 7 settenari secondo Daniele 9 arrivo esattamente al 550/549ac. Se invece considero come ottavo anno di Nabucodonosor il 618ac e conto 7 settenari arrivo al 570/569ac. Solo contando dal 618ac 7 più 62 anni (quindi 69) si arriva all'anno 550/549ac ma poi fino al 536/5 c'è uno spazio morto di 15 anni. Ma a cosa serviva una profezia con uno spazio morto al Profeta se al profeta interessava sapere il momento in cui il popolo sarebbe tornato? Inoltre i 7 e 62 anni sono eventi legati direttamente a Israele. La conquista della media non è un evento direttamente collegato al ritorno dall'esilio da parte di Israele. Nella mia ipotesi invece contando 62 anni dal 598 arrivo al 537/6ac che è il primo anno di Ciro quale re di Babilonia ed è anche il primo anno del ritorno dei Giudei.Poi un anno dopo inizia la costruzione del tempio e il patto sulla costruzione del tempio si concretizza.Nella mia ricostruzione non c'è alcun spazio morto tra il 62°settantesimo (anno) e l'ultimo settantesimo (ultimo anno dei 70 anni). Non essendoci alcun spazio morto e con un punto di partenza ben preciso il profeta poteva capire molto bene la profezia e quando il popolo sarebbe tornato e quando sarebbe iniziata la ricostruzione del tempio.

L'ottavo anno di Nabucodonosor se posto nel 598ac conduce anche ad un altra data. Contando infatti 62 settenari ossia 434 anni lunari si arriva esattamente al 165/4ac anno biblico in cui Giuda Maccabeo unge il santo dei santi riconsacrando il tempio. L'unzione dei Santi dei Santi è uno degli obiettivi della profezia nel lungo periodo e Daniele 9 va interpretato anche tenendo conto dei capitoli 8,10-11 che parlano chiaramente del periodo fino ai Maccabei. Le profezie descritte nei capitoli 8,9,10,11 si applicano su più periodi.Contando invece 434 anni dal 618 non si arriva al 165/4 nemmeno aggiungendo altri 7 anni ai 434. Si potrebbe arrivare al massimo al 178/7ac con un vuoto di 14 anni.
L'angelo è chiaro. Non spiega solamente gli eventi legati ad Antioco IV Epifane e Yeshiva, ma spiega anche gli eventi del presente di Daniele e quello serviva a Daniele e quello doveva capire. L'angelo lega i 70 shavuim ai 70 anni di desolazione e li conteggia dall'ottavo anno di Nabucodonosor. Secondo questa interpretazione di Daniele 9 70 anni sono anche il tempo dal primo assedio di Nabucodonosor (Daniele 1,1) al 536/5 anni in cui inizia la ricostruzione del tempio. Daniele 1,1 non può riferirsi all'ottavo anno di Nabucodonosor. A mio parere è il primo anno di Nabucodonosor perché Daniele era già a Babilonia nel secondo anno di Regno di Nabucodonosor (Daniele 2,1). Il primo anno di Nabucodonosor se posto nel 605 AC fino al 535 ac sono 70 anni di desolazioneperché per desolazione in termini ebraici si può riferire anche ad un esilio parziale, oppure una distruzione parziale o anche una una asportazione degli oggetti sacri del tempio. Questi 70 anni di desolazione coprono un arco di tempo che comprende i 70 anni di Babilonia (dal 608ac primo anno di Ioakim secondo Geremia 27,1) fino alla caduta di Babilonia nel 539/8ac più quei pochi anni

Ti ho anche messo in evidenza i passi di 2 re 24,1-4 con 2 Re 23,27 dove il verbo allontanare è all'imperfetto ma inizia già sotto il Regno di Ioakim.

Curiosamente si può trovare un appoggio anche a Zaccaria 1,12 e 7,5

Zaccaria 1,12 è ambientato nel 7 Il ventiquattro dell'undecimo mese, cioè il mese di Sebàt, l'anno secondo di Dario.

Dario inizia a regnare nel 522. Il secondo anno del suo Regno è il terzo in totale (con l'ascensione) e corrisponde all'anno ebraico 520 che va dal 1 Nisan 520 al 1 Nisan 519. Andando indietro di 70 anni si arriva all'anno ebraico 589 che va dal 1 Nisan 589 al 1 Nisan 588 che è il nono anno di Ioakim. In quell'anno inizia l'assedio se Gerusalemme viene distrutta nell'anno ebraico 587 che va dal 1 Nisan 587 al 1 Nisan 586.

Invece in Zaccaria 7,5 su sposta il tutto sul quarto anno di Dario

L'anno quarto di Dario, il quarto giorno del nono mese, detto Casleu, la parola del Signore fu rivolta a Zaccaria.

Il quarto (quinto considerando l'anno di ascensione) è il 518/7. Se si colloca la distruzione di Gerusalemme nel 587 sono settanta anni.

Scrivi:


Tutti gli altri [successivi] riferimenti, siano essi storici o reperti archeologici antichi, si rifanno sempre a quella sola dichiarazione.
Beroso, Tolomeo, Erodoto, Giuseppe Flavio [quando CITA Beroso], riferiscono a "quella dichiarazione".



Ma Flavio non cita Beroso perché è un berosiano. Lo cita perché trova il suo racconto concorde con ciò che la tradizione ebraica si tramandava di generazione in generazione. Al riguardo vede per esempio cosa dice il Seder olam Rabbah

www.sefaria.org/Zechariah.1.12?with=Seder%20Olam%20Rabbah

Behold, it says “For at the completion of seventy years of Babylon…” (Jeremiah 29:10) and “…since the destruction of Jerusalem seventy years.” (Daniel 9:2) Israel spent fifty-two years after the destruction of the Temple under the rule of the Chaldeans, and then they went up. Three years of Cyrus, fourteen of Ahasuerus, two of Darius. In the second year of Darius, the Temple was rebuilt. So Zechariah said “And the angel of the Lord replied and said, ‘O Lord of Hosts! How long will You not have mercy on Jerusalem and upon the cities of Judah, upon whom You are wroth for seventy years already?’” (Zechariah 1:12)

Traduzione: Ecco, si dice: "Poiché al compimento dei settant'anni di Babilonia..." (Geremia 29:10) e "... dalla distruzione di Gerusalemme settant'anni". (Daniele 9:2) Israele trascorse cinquantadue anni dopo la distruzione del Tempio sotto il dominio dei Caldei, e poi risalirono. Tre anni di Ciro, quattordici di Assuero, due di Dario. Nel secondo anno di Dario, il Tempio fu ricostruito. Così Zaccaria disse: "E l'angelo del Signore rispose e disse: 'O Signore degli eserciti! Fino a quando non avrai pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, di cui ti adiri già da settant'anni?'» (Zaccaria 1:12)

Questo credevano gli ebrei e si tramandavano da generazione in generazione. Flavio come ebreo sapeva questo e cita Berosso perché sosteneva le stesse cose che credevano gli ebrei e che si tramandavano in generazione.

Che Flavio parla proprio di una cinquantina d'anni di esilio a Babilonia lo si capisce dal fatto proprio che cita Berosso. Tu sai la cronologia di Berosso. Invece il discorso che fai tu sui 50 anni in contraapionem contraddice la cronologia di Berosso. Non si cita qualcuno per poi contraddirlo.

Scrivi:

Verace? Mendace?
La bibbia suggerisce che fosse una dichiarazione mendace,



È il tuo punto di vista biblico. E sei libero di crederlo perché ne hai li diritto. Invece io dalla Bibbia capisco altro.

Scrivi

in quanto contando su quei soli due anni di regno [effettivamente regnato secondo Adda-guppì],

Le informazioni bibliche (e le corrette informazioni storiche e archeologiche antiche), coerenti a una verifica astronomica di diversi diari astronomici,



Sei libero di credere che Adda Gruppi abbia alterato ma non hai nessuna prova ne biblica ne astronomica perché la tua ricerca astronomica potrebbe essere inficiata di errori. Potrai pure credere in buona fede che la tua verifica astronomica è giusta ma questo non vuol dire che sia per forza priva di errori. Le tue tesi le devi confrontare con gli esperti del settore. Tu utilizzi metodi differenti da quelli tradizionali,come ler esempio usi il cubito astronomico di 4 gradi anziché 2 come gli astronomi. Contatta personalmente qualche professore universitario oppure qualche esperto che conosci personalmente. Se ti limiti a metterle solo online è facile che finisci nel dimenticatoio.

Te lo ripeto: se Adda Guppi aveva il potere per alterare le fonti antiche perché non cancellare il nome di Evil Merodach per sempre dalla storia di Babilonia? E l'odio non costituisce non è una prova di un alterazione. Puoi al massimo supporlo ma non puoi dire che l'odio provato da lei è una prova per l'alterazione e anche se ci avesse provato ciò non significa che il suo proposito andò per forza a buon fine.

Scrivi

che a me [UNICO AL MONDO] come dici, sono concordi con il 607bc, e col 1914, 2520 anni dopo.



Libero di crederlo per carità. Ma a mio parere nazione contro nazione e regno contro Regno non significa per forza una guerra mondiale e ti ho spiegato perché, ammesso sempre che nel lungo periodo i 7 tempi sono un periodo di 2520 anni letterali. Poi chi lo dice che gli anni biblici in questo caso sono di 365,25 giorni? E se ogni anno dei 2520 anni fosse di 360 giorni? Per calcolare i 2520 giorni anni tu utilizzi il calendario di 360 giorni. Perché prendere 360 giorni in un caso e poi 365,25 in un altro? Se i 7 tempi li prendo su 360 giorni altrettanto devo considerare i giorni/anni in 360 giorni. Numericamente 2520 di 360 giorni non sono automaticamente 2520 di 365,25. Col calcolo di 360 giorni 2483 anni di 365,25 g corrispondono a 2520 anni di 360. Contando 2483 dal 607 arrivi al 1876. Contando dal 587 arrivi al 1896. Perché preferire la data del 1914 piuttosto che un altra? Ammesso anche che Gerusalemme fu distrutta nel 607 che prova hai che la presenza invisibile è iniziata nel 1914? La guerra mondiale è solo uno dei tanti segni della storia e il vangelo non dice Nazioni contro Nazioni ma nazione contro nazione. La differenza c'è. Poi sei libero di credere come vuoi ma io biblicamente non la penso come te.

Scrivi:

Riguardo a "Furuli",
Giustamente, egli sostenne il 607bc, ma datò il VAT 4956 al 588bc invece della vera data del 587bc...



Per dire "vera" data vuol dire che tu ti consideri superiore anche a Furuli. Tu che non sei astronomo, archeologo e linguista ti senti superiore al testimone di Geova Furuli nonché esperto del campo. Una domanda: ti ritieni un unto inteso alla maniera dei testimoni di Geova? Come mai il canale di Geova, costituito dagli unti, da credito a Furuli e non a te? Perché non contatti Furuli e gli esponi tutte le tue verifiche astronomiche e archeologiche?
Per il canale illuminato da Geova sei in errore sul VAT osservato nel 587ac. Se per loro sei errore perché non posso pensarlo pure io?
10/06/2022 19:44
 
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Re: Re: Re:
ארמאנדו אלבנו, 6/9/2022 10:29 AM:

Nei casi descritti dalla Bibbia i casi in cui gli oggetti del tempio vengono trasportati non sono certo eventi positivi per il popolo di Israele.

In merito alla deportazione di Daniele è possibile che il terzo anno descritto da Daniele sia l'anno di ascensione di Nabucodonosor perché nel secondo anno di Nabucodonosor ha il sogno del capitolo 2. Questo presuppone che Daniele fu deportato a Babilonia prima del secondo anno di Nabucodonosor.

Daniele 1,1-2 parla di una assedio, di una profanazione del tempio e di servitù di Ioakim a Babilonia.



Caro Albano,

Sono d'accordo con te che non saranno stati eventi positivi per Israele.
Ma un conto è dire questo e tutt'altro è affermare, come hai fatto tu prima, che portar via anche solo un oggetto corrispondeva alla "desolazione" del tempio.

Per confronto, il termine ricorre anche qui:

"... ridurrò il paese d'Egitto in un deserto, in una desolazione, da Migdol a Siene, fino alle frontiere d'Etiopia." (Eze. 29:10 NRV)

Figurati se parlavano di portar via un oggetto. Suvvia, siamo seri.


Simon
10/06/2022 20:54
 
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Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 10/06/2022 19:44:



Caro Albano,

Sono d'accordo con te che non saranno stati eventi positivi per Israele.
Ma un conto è dire questo e tutt'altro è affermare, come hai fatto tu prima, che portar via anche solo un oggetto corrispondeva alla "desolazione" del tempio.

Per confronto, il termine ricorre anche qui:

"... ridurrò il paese d'Egitto in un deserto, in una desolazione, da Migdol a Siene, fino alle frontiere d'Etiopia." (Eze. 29:10 NRV)

Figurati se parlavano di portar via un oggetto. Suvvia, siamo seri.


Simon

Nella profezia dei 70 shavuim si parla di distruzione della città e del tempio ma il termine ebraico significa anche rovinare come nel caso di Antioco Epifane che rese desolato il tempio collocando il devastatore ossia l'idolo muto. La profezia dei 70 shavuim si riferisce anche a quell'evento e ho mostrato anche il calcolo.
Anche nell'apocrifo libro dei Maccabei si parla di desolazione del tempio:

1 maccabei

37 Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.
38 Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro
e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l'abbandonarono.
39 Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna
il suo onore in disprezzo.

Il libro pur non facendo parte del Tanakh ebraico ci aiuta a capire il pensiero ebraico. La critica testuale ritiene che fu scritto da un giudeo osservante e ignoto verso la metà del II secolo a.c. inizialmente in ebraico andato poi perduto. L'autore è quasi contemporaneo agli eventi di Antioco e i Maccabei. Molti dettagli del libro infatti corrispondono ai dettagli delle profezie di Daniele 11. Risalendo a quel periodo il testo ci aiuta a capire il pensiero ebraico del popolo sul concetto di desolazione. È chiaro che il tempio non venne letteralmente desertificato ma fu desolato come un deserto. È una descrizione iperbolica di un grave fatto che causava orrore.
Quando un re straniero entrava nel luogo dove non poteva entrare e portava in esilio anche in oggetto ciò era considerato come una cosa che causava orrore, una desolazione.

Del resto è l'angelo stesso in Daniele a fare partire il conteggio dei 70 anni non dalla distruzione totale del tempio, ma dall'ottavo anno di Nabucodonosor, cioè quando uscì la parola sul ritorno (Geremia 29,10) e sulla ricostruzione della città (Geremia 30,18). Questo vuol dire che la desolazione era già in atto. Confrontando 2 re 24,1-4 con 2 re 23,27 la desolazione era già in atto e si evince anche dal verbo "allontanare (2 re 23,27)"
che nell'ebraico è all'imperfetto, ma l'azione duratura non inizia nell'11°anno di Sedicia ma al tempo di Ioakim e Ieconia.

Similmente avviene nel testo di Ezechiele 29 che hai citato dove si parla di una desertificazione dell'Egitto per quarant'anni. Il punto è che storicamente se prendiamo alla lettera non si è mai verificato. Quindi o il profeta ha sbagliato oppure effettivamente ci fu una qualche devastazione che il profeta tende comunque ad enfatizzare un po come nello scritto dei Maccabei. Un oscurità totale dell'Egitto per 40 anni avrebbe riportato gravi ripercussioni sulle Nazioni circostanti e la storia ne avrebbe parlato.
Quindi per desolazione "come un deserto" si può intendere anche una distruzione parziale.
10/06/2022 21:04
 
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Re:
ארמאנדו אלבנו, 6/10/2022 8:54 PM:

Nella profezia dei 70 shavuim si parla di distruzione della città e del tempio ma il termine ebraico significa anche rovinare come nel caso di Antioco Epifane che rese desolato il tempio collocando il devastatore ossia l'idolo muto. La profezia dei 70 shavuim si riferisce anche a quell'evento e ho mostrato anche il calcolo.
Anche nell'apocrifo libro dei Maccabei si parla di desolazione del tempio:

1 maccabei

37 Versarono sangue innocente intorno al santuario
e profanarono il luogo santo.
38 Fuggirono gli abitanti di Gerusalemme a causa loro
e la città divenne abitazione di stranieri;
divenne straniera alla sua gente
e i suoi figli l'abbandonarono.
39 Il suo santuario fu desolato come il deserto,
le sue feste si mutarono in lutto,
i suoi sabati in vergogna
il suo onore in disprezzo.

Il libro pur non facendo parte del Tanakh ebraico ci aiuta a capire il pensiero ebraico. La critica testuale ritiene che fu scritto da un giudeo osservante e ignoto verso la metà del II secolo a.c. inizialmente in ebraico andato poi perduto. L'autore è quasi contemporaneo agli eventi di Antioco e i Maccabei. Molti dettagli del libro infatti corrispondono ai dettagli delle profezie di Daniele 11. Risalendo a quel periodo il testo ci aiuta a capire il pensiero ebraico del popolo sul concetto di desolazione. È chiaro che il tempio non venne letteralmente desertificato ma fu desolato come un deserto. È una descrizione iperbolica di un grave fatto che causava orrore.
Quando un re straniero entrava nel luogo dove non poteva entrare e portava in esilio anche in oggetto ciò era considerato come una cosa che causava orrore, una desolazione.

Del resto è l'angelo stesso in Daniele a fare partire il conteggio dei 70 anni non dalla distruzione totale del tempio, ma dall'ottavo anno di Nabucodonosor, cioè quando uscì la parola sul ritorno (Geremia 29,10) e sulla ricostruzione della città (Geremia 30,18). Questo vuol dire che la desolazione era già in atto. Confrontando 2 re 24,1-4 con 2 re 23,27 la desolazione era già in atto e si evince anche dal verbo "allontanare (2 re 23,27)"
che nell'ebraico è all'imperfetto, ma l'azione duratura non inizia nell'11°anno di Sedicia ma al tempo di Ioakim e Ieconia.

Similmente avviene nel testo di Ezechiele 29 che hai citato dove si parla di una desertificazione dell'Egitto per quarant'anni. Il punto è che storicamente se prendiamo alla lettera non si è mai verificato. Quindi o il profeta ha sbagliato oppure effettivamente ci fu una qualche devastazione che il profeta tende comunque ad enfatizzare un po come nello scritto dei Maccabei. Un oscurità totale dell'Egitto per 40 anni avrebbe riportato gravi ripercussioni sulle Nazioni circostanti e la storia ne avrebbe parlato.
Quindi per desolazione "come un deserto" si può intendere anche una distruzione parziale.



Caro Albano,

Ancora una volta, stai traendo delle deduzioni discutibili in modo molto scorretto.
Se non hai il testo ebraico, come puoi dire che si tratti dello stesso termine?
Se hai consultato il testo greco, lo hai paragonato con le LXX?
Dov'è la tua ricerca?

In Ezechiele evidentemente non si intende tutto il paese d'Egitto, probabilmente sconfitto militarmente.
Ma nel caso di Gerusalemme è chiaro che si parla della città e non solo del tempio, e deportare alcune persone non coincide con la "desolazione" della città.

Simon
10/06/2022 21:56
 
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(SimonLeBon), 10/06/2022 21:04:



Caro Albano,

Ancora una volta, stai traendo delle deduzioni discutibili in modo molto scorretto.
Se non hai il testo ebraico, come puoi dire che si tratti dello stesso termine?
Se hai consultato il testo greco, lo hai paragonato con le LXX?
Dov'è la tua ricerca?

In Ezechiele evidentemente non si intende tutto il paese d'Egitto, probabilmente sconfitto militarmente.
Ma nel caso di Gerusalemme è chiaro che si parla della città e non solo del tempio, e deportare alcune persone non coincide con la "desolazione" della città.

Simon

Simone

Scrivi:

Se non hai il testo ebraico, come puoi dire che si tratti dello stesso termine?
Se hai consultato il testo greco, lo hai paragonato con le LXX?



La lxx ha τὸ ἁγίασμα αὐτῆς ἠρημώθη ὡς ἔρημος

ἠρημώθη www.laparola.net/vocab/parole.php?parola=%99rhm%D2omai

Il significato è chiaro. La desolazione è paragonata ad un deserto. Eppure il tempio non fu distrutto per come lo intendiamo noi.

Scrivi:

In Ezechiele evidentemente non si intende tutto il paese d'Egitto

Ma nel caso di Gerusalemme è chiaro che si parla della città e non solo del tempio, e deportare alcune persone non coincide con la "desolazione" della città.



Allora la metto così forse è più chiaro. La desolazione parziale d'Egitto sta alla desolazione parziale di Gerusalemme e del tempio prima della completa distruzione come l'enfatizzazione della desolazione d'Egitto sta all'enfatizzazione della desolazione di Gerusalemme e del tempio prima della completa distruzione. Ciò che vale per l'Egitto vale anche per Gerusalemme prima della sua completa distruzione.

In Daniele 9 è il malakh che spiega i 70 anni a Daniele e l'angelo la fa partire nell'anno in cui Geremia profetizza il ritorno (capitolo 29,10) e la ricostruzione (capitolo 30,18). Il conteggio non lo fa partire dalla completa distruzione nel 18° di Nabucodonosor. Questo vuol dire che la desolazione era già in atto prima della completa distruzione e i 70 anni di desolazione coprono anche un certo periodo di tempo prima della completa distruzione.
10/06/2022 22:29
 
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In Ezechiele 29,12 abbiamo ἠρημωμένης da ἠρημώθη. La parola ἠρημωμένης
traduce l'ebraico נְשַׁמּ֗וֹת che deriva da שָׁמֵם. La parola ebraica שָׁמֵם significa essere desolato

biblehub.com/hebrew/8074.htm
[Modificato da ארמאנדו אלבנו 10/06/2022 22:30]
10/06/2022 22:38
 
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Re:
ארמאנדו אלבנו, 6/10/2022 10:29 PM:

In Ezechiele 29,12 abbiamo ἠρημωμένης da ἠρημώθη. La parola ἠρημωμένης
traduce l'ebraico נְשַׁמּ֗וֹת che deriva da שָׁמֵם. La parola ebraica שָׁמֵם significa essere desolato

biblehub.com/hebrew/8074.htm



Caro Albano,

non divagare sempre, hai citato Maccabei, riporta la tua ricerca sul testo.

Simon
10/06/2022 22:42
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 10/06/2022 22:38:



Caro Albano,

non divagare sempre, hai citato Maccabei, riporta la tua ricerca sul testo.

Simon

La lxx in 1 Maccabei 39 ha τὸ ἁγίασμα αὐτῆς ἠρημώθη ὡς ἔρημος

ἠρημώθη www.laparola.net/vocab/parole.php?parola=%99rhm%D2omai

Il significato è chiaro e la desolazione del tempio è paragonata ad un deserto. Eppure il tempio non fu distrutto per come lo intendiamo noi, ma solo profanato.

Il verbo ἠρημώθη è lo stesso nella LXX in Ezechiele 29,12 che traduce l'ebraico shamem "essere desolato".
10/06/2022 22:48
 
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Re: Re: Re:
ארמאנדו אלבנו, 6/10/2022 10:42 PM:

La lxx in 1 Maccabei 39 ha τὸ ἁγίασμα αὐτῆς ἠρημώθη ὡς ἔρημος

ἠρημώθη www.laparola.net/vocab/parole.php?parola=%99rhm%D2omai

Il significato è chiaro e la desolazione del tempio è paragonata ad un deserto. Eppure il tempio non fu distrutto per come lo intendiamo noi, ma solo profanato.

Il verbo ἠρημώθη è lo stesso nella LXX in Ezechiele 29,12 che traduce l'ebraico shamem "essere desolato".



Daniele 9,2 invece ha: ὀνειδισμοῦ Ιερουσαλημ (Dan. 9:2) per ‎לְחָרְב֥וֹת יְרוּשָׁלִַ֖ם
con una sfumatura diversa.


Simon
10/06/2022 23:39
 
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Re: Re: Re: Re:
(SimonLeBon), 10/06/2022 22:48:



Daniele 9,2 invece ha: ὀνειδισμοῦ Ιερουσαλημ (Dan. 9:2) per ‎לְחָרְב֥וֹת יְרוּשָׁלִַ֖ם
con una sfumatura diversa.


Simon

Però quei 70 anni per compiere le devastazioni d le devi mettere in relazione alla spiegazione dell'angelo sui shivim shavuim letteralmente settanta settantesimi di anni. Non dimenticare che i 70 settantesimi sono la spiegazione dell'angelo dei 70 anni del versetto 2 nel presente di Daniele che ha come tema il ritorno e la ricostruzione dall'esilio. Pertanto le devastazioni menzionate al versetto 2 hanno un punto di inizio ben preciso (l'anno di Geremia 29,10 e 30,18) e un termine (Daniele 9,26 שֹׁמֵמֽוֹת)
11/06/2022 09:59
 
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Re: Re: "Temi il vero Dio"
ארמאנדו אלבנו, 10/06/2022 17:35:

per Monseppe:

Traduzione: Ecco, si dice: "Poiché al compimento dei settant'anni di Babilonia..." (Geremia 29:10) e "... dalla distruzione di Gerusalemme settant'anni". (Daniele 9:2) Israele trascorse cinquantadue anni dopo la distruzione del Tempio sotto il dominio dei Caldei, e poi risalirono. Tre anni di Ciro, quattordici di Assuero, due di Dario. Nel secondo anno di Dario, il Tempio fu ricostruito.

Così Zaccaria disse: "E l'angelo del Signore rispose e disse: 'O Signore degli eserciti! Fino a quando non avrai pietà di Gerusalemme e delle città di Giuda, di cui ti adiri già da settant'anni?'» (Zaccaria 1:12)





per Nome e cognome...

Ciò che citi [o a quasi finito anno 538bc], è contestuale a: VVVVVVVV

(Zaccaria 1:1, 2) "1 Nell’ottavo mese del secondo anno di Dario, fu trasmesso al profeta Zaccarìa, figlio di Berechìa, figlio di Iddo, questo messaggio di Geova: 2 “Geova si adirò molto contro i vostri padri."

Pensala come ti pare, ma quello era proprio il 538/537bc, o quasi due anni dopo ottobre del 539bc.

Dario il Medo aveva 62 anni quando "ricevette il regno" (bibbia)

Dario il Medo (alias Ciassare II) aveva 61 anni quando con Ciro II conquistò babilonia. [Giuseppe Flavio].

Il "Tempio" non fu "ricostruito" in quell'anno... in quell'anno, (verso la fine del 538bc [ottavo mesi di Dario il Medo) ne furono solo "poste le fondamenta" per la sua ricostruzione...

Il Tempio, fu finito durante il sesto anno di DARIO IL PERSIANO.... che nulla ha che vedere con: DARIO il MEDO"

.... ma che cosa parlo a fare se non si vuole ascoltare?

Ho fatto comunque il commento, per chi "ama veramente ciò che è vero".

monseppe2


--------------------------------------------------------------
Ricercatore indipendente.
--------------------------------------------------------------
La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
11/06/2022 12:51
 
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Re: Re: Re: "Temi il vero Dio"
monseppe2, 11/06/2022 09:59:



per Nome e cognome...

Ciò che citi [o a quasi finito anno 538bc], è contestuale a: VVVVVVVV

(Zaccaria 1:1, 2) "1 Nell’ottavo mese del secondo anno di Dario, fu trasmesso al profeta Zaccarìa, figlio di Berechìa, figlio di Iddo, questo messaggio di Geova: 2 “Geova si adirò molto contro i vostri padri."

Pensala come ti pare, ma quello era proprio il 538/537bc, o quasi due anni dopo ottobre del 539bc.

Dario il Medo aveva 62 anni quando "ricevette il regno" (bibbia)

Dario il Medo (alias Ciassare II) aveva 61 anni quando con Ciro II conquistò babilonia. [Giuseppe Flavio].

Il "Tempio" non fu "ricostruito" in quell'anno... in quell'anno, (verso la fine del 538bc [ottavo mesi di Dario il Medo) ne furono solo "poste le fondamenta" per la sua ricostruzione...

Il Tempio, fu finito durante il sesto anno di DARIO IL PERSIANO.... che nulla ha che vedere con: DARIO il MEDO"

.... ma che cosa parlo a fare se non si vuole ascoltare?

Ho fatto comunque il commento, per chi "ama veramente ciò che è vero".

monseppe2


Monseppe


Pensala come ti pare, ma quello era proprio il 538/537bc, o quasi due anni dopo ottobre del 539bc.



Dici che il secondo anno di Dario qui è il 538/7. Brevemente dico:

1) Leggi Esdra 5,1-2; Esdra 5,6-8; Esdra 6,1-3; Esdra 6,14

2) L'oracolo di Zaccaria fa parte del libro di Zaccaria. Non di Daniele. La scrittura quando cita Dario senza ulteriore specificazione come fa Daniel si riferisce al persiano proprio per distinguerlo da Dario il medo di Daniel. La specificazione "il medo" serve per distinguere Dario il persiano da Dario il medo. Dario il persiano viene chiamato solamente Dario anche nel libro di Esdra

3) In Zaccaria 1,12 si citano 70 anni (letteralmente è: questo (è) anno settanta). Il numero deve essere in accordo con Zaccaria 7,5 nel quarto anno di Dario. Dario il medo non regnò quattro anni per cui qui Dario è il persiano e pertanto il contesto determina anche chi è il Dario di Zaccaria 1,12. In Zaccaria 7 Dario senza specificazione è il persiano. Questo è lo stile scritturale di Zaccaria che è lo stesso anche al capitolo 1.
In Zaccaria 7,5 non si parla di 70 anni ambientati nel passato ma di 70 anni fino al quarto anno di Dario. Nel versetto non si dice in quei 70 anni, ma si dice in questi 70 anni. Presumo che conosci la differenza logico-grammaticale tra quei e questi. Quei indica una lontananza in spazio e tempo mentre questi indica una vicinanza in spazio e tempo. Se Zaccaria 1,12 è ambientato nel 538/7 allora in Zaccaria 7,5 approssimando si sarebbe dovuto dire "in questi novanta anni".


Dario il Medo aveva 62 anni quando "ricevette il regno" (bibbia)



A parte Dario il medo in tutta la scrittura non ci viene mai indicato per un re straniero il numero degli anni che aveva quando prende il Regno. Daniele citando l'età di Dario il medo ci vuole dare un significato che in base al contesto del libro di Daniele si lega con la profezia del capitolo 9. L'avvento di Dario il medo a 62 anni fu un segno di un imminente ritorno di Israele dall'esilio.
Quando Dario il medo morì doveva avere circa 62 anni oppure 62 anni già compiuti.

Nei miei calcoli sulla profezia di Daniele l'anno in cui il profeta profeti il davar (parola) sul ritorno (Geremia 29,10) e sulla ricostruzione della città (Geremia 30,18 confronta qui i verbi in ebraico con il versetto di Daniele 9,25) è l'ottavo anno di Nabucodonosor (Geremia 29,1-4). Per te tale anno sarebbe il 618 mentre per me il 598.

Mia ipotesi:

598ac+62 anni (su 70)=Siamo proprio all'anno 537/6 quando Ciro liberò i Giudei. È poco dopo la morte del 62enne o quasi 62enne Dario il medo. Dario il medo muore durante l'anno 538 e il tempo che va dalla sua morte al 1 Nisan 537 è l'anno di ascensione di Ciro come re di Babel. Dal 1 Nisan 537 siamo nel 62°anno dal 598 Ciro libera i giudei e si compie la parola sul ritorno. Ciro autorizza anche la ricostruzione del tempio di Gerusalemme. Questo prevedeva il suo patto con i capi ebrei per la ricostruzione del tempio, ma il patto prese forma concreta solo l'anno successivo al primo anno di ritorno quando furono gettate le fondamenta del tempio ed era il 63° anno dal 598. Nella mia ipotesi non ci sono spazi morti tra il 62° e il 63° dei 70 settantesimi e in questo modo il profeta poteva intendere molto bene la visione e capire l'anno esatto del ritorno. L'angelo gli dice di comprendere la visione (versetto 22 e seguenti)

598+7=Siamo all'anno 592/1 più o meno intorno alla nascita di Ciro il Messia di Allora. Ciro è una prefigurazione di Gesù. La profezia di Daniele è un parallelismo tra Ciro (nel presente di Daniel) e Yeshua (nel futuro di Daniele). La profezia ruota sulla vita di Ciro e Yeshua (nascita e morte).

598+7+62=col metodo di calcolo da Tishrei a Tishrei e considerando una parte di anno come un anno intero (come avviene anche per il computo dei giorni oppure anche per l'assedio di Gerusalemme) si arriva all'anno biblico 530 che inizia il 1 Tishrei 530 (autunno del 531ac) al 1 Tishrei 531 (autunno del 530). Appena passato questo anno si entra nel 70°anno dal 598 e si entra nell'anno ebraico civile 529 che inizia nell'autunno del 530 e termina il successivo autunno. Ciro muore nel Dicembre del 530 e quindi nell'anno ebraico civile 529 che va dall'autunno del 530 all'autunno del 529. Con la sua morte il successore avrà una politica diversa verso gli ebrei, la ricoatruzione viene interrotta e in questo senso il patto di Ciro non ha valore. Ponendo invece l'ottavo anno di Nabucodonosor nel 618 e contando 70 anni non si arriva a nulla di significativo per Israele.

Nel lungo periodo:

598+ 7 settenari=550/9 Ciro compie la prima conquista militare annettendo la media

598+ 62 settenari=165/4 Giuda Maccabeo riconsacra il tempio.

Nota che i primi 7 settenari della profezia sono contemporanei ai primi 7 dei 62 settenari. Similmente gli ultimi 7 anni sono contemporanei per gli ultimi 6 anni dei 62 settenari e per 1 anno appena dopo i 62 settenari. Appena dopo i 62 settenari muore Antioco IV Epifane e anche il sommo sacerdote Menelao viene tagliato fuori dal popolo ebraico.
L'espressione "sette e sessantadue settantesimi" non indica solamente una somma di 7 più 62. Lo si può intendere, ma lo si può intendere anche come due differenti periodi il cui conteggio parte dallo stesso punto in comune (la parola sul ritorno e la ricostruzione)

Se consideriamo 434 anni come anni lunari essi corrispondono a 420 anni solari. Curiosamente tra la desolazione del 587 alla desolazione di Antioco Epifane (quando mise il muto nel tempio) nel 168/7 sono 420 anni solari.

Non mi dite che Antioco non centra nulla con Daniele perché la fine dei tempi è un concetto relativo legato alla fine di un ciclo. Gli eventi di Antioco erano considerati la fine di quel tempo. Alla stessa maniera la fine di tutti i tempi sarà considerata la fine dei tempi. Daniele 9 non si può slegare dagli eventi narrati ai capitoli 8,10,11. Le profezie del libro di Daniele hanno più interpretazioni a più livelli che non si escludono a vicende proprio perché si applicano a più periodi diversi che narrano diverse vicende della storia di Israel.


Dario il Medo (alias Ciassare II) aveva 61 anni quando con Ciro II conquistò babilonia. [Giuseppe Flavio].



Ma Flavio era un testimone oculare dei fatti per dire con certezza che Dario il medo era Ciassarre II? In base alla cronaca di Nabonedo ABC7 è decisamente più probabile che sia Gubaru chiamato anche Ugbaru che era anche il governatore di Gutium e morì presto. In merito è piu affidabile Flavio o la cronaca di Nabonedo ABC7?


Il "Tempio" non fu "ricostruito" in quell'anno... in quell'anno, (verso la fine del 538bc [ottavo mesi di Dario il Medo) ne furono solo "poste le fondamenta" per la sua ricostruzione...



Metti a Confronto 2 cronache 36,23 con Isaia 44,28

2Cronache 36,23
«Dice Ciro re di Persia: Il Signore, Dio dei cieli, mi ha consegnato tutti i regni della terra. Egli mi ha comandato di costruirgli un tempio in Gerusalemme, che è in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il suo Dio sia con lui e parta!».

Ciro non autorizza la ricostruzione delle case di Gerusalemme, ma solo del tempio

Isaia 44,28:

Io dico a Ciro: Mio pastore;
ed egli soddisferà tutti i miei desideri,
dicendo a Gerusalemme: Sarai riedificata;
e al [B]tempio: Sarai riedificato dalle fondamenta».

Dal punto di vista di Dio le parole di Ciro in 2 cronache 36 equivalgono a ricostruire Gerusalemme. Con il gettare le fondamenta del tempio inizia la ricostruzione della spianata (piazza al singolare) e della città.

ma che cosa parlo a fare se non si vuole ascoltare? Per chi "ama veramente ciò che è vero".
[Modificato da ארמאנדו אלבנו 11/06/2022 13:00]
11/06/2022 17:57
 
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Re:
ארמאנדו אלבנו, 6/10/2022 11:39 PM:

Però quei 70 anni per compiere le devastazioni d le devi mettere in relazione alla spiegazione dell'angelo sui shivim shavuim letteralmente settanta settantesimi di anni. Non dimenticare che i 70 settantesimi sono la spiegazione dell'angelo dei 70 anni del versetto 2 nel presente di Daniele che ha come tema il ritorno e la ricostruzione dall'esilio. Pertanto le devastazioni menzionate al versetto 2 hanno un punto di inizio ben preciso (l'anno di Geremia 29,10 e 30,18) e un termine (Daniele 9,26 שֹׁמֵמֽוֹת)



Caro Albano,

Stai mescolando due cose ben diverse, la storia con la profezia.
Daniele al 9,2 parla di "anni" e dice, di nuovo:

"il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina era di settant’anni" (Dn. 9,2)

se hai dubbi che si tratta di "anni", rileggiti il testo e non chiedere quanti anni erano, perchè la Bibbia lo dice con grande chiarezza (e mi pare che tu non lo voglia accettare).

Al 9,24-25 l'angelo rivela una profezia, che prevede "settanta settimane" (bada bene non piu' "anni") e dice:

Dn 9,24 Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo. 25 Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane e sessantadue settimane; essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi.

Sono due questioni ben diverse, la prima è la distruzione storica di Gerusalemme, la seconda riguarda la venuta del Messia e la restaurazione del ruolo di Israele di fronte a Dio.

Spero comprenderai la differenza tra "anni" e "settimane", che sono due parole ben distinte anche nel testo.

Simon
11/06/2022 20:38
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 11/06/2022 17:57:



Caro Albano,

Stai mescolando due cose ben diverse, la storia con la profezia.
Daniele al 9,2 parla di "anni" e dice, di nuovo:

"il numero degli anni di cui il Signore aveva parlato al profeta Geremia e durante i quali Gerusalemme doveva essere in rovina era di settant’anni" (Dn. 9,2)

se hai dubbi che si tratta di "anni", rileggiti il testo e non chiedere quanti anni erano, perchè la Bibbia lo dice con grande chiarezza (e mi pare che tu non lo voglia accettare).

Al 9,24-25 l'angelo rivela una profezia, che prevede "settanta settimane" (bada bene non piu' "anni") e dice:

Dn 9,24 Settanta settimane sono state fissate riguardo al tuo popolo e alla tua santa città, per far cessare la perversità, per mettere fine al peccato, per espiare l’iniquità e stabilire una giustizia eterna, per sigillare visione e profezia e per ungere il luogo santissimo. 25 Sappi dunque e comprendi bene: dal momento in cui è uscito l’ordine di restaurare e ricostruire Gerusalemme fino all’apparire di un unto, di un capo, ci saranno sette settimane e sessantadue settimane; essa sarà restaurata e ricostruita, piazza e mura, ma in tempi angosciosi.

Sono due questioni ben diverse, la prima è la distruzione storica di Gerusalemme, la seconda riguarda la venuta del Messia e la restaurazione del ruolo di Israele di fronte a Dio.

Spero comprenderai la differenza tra "anni" e "settimane", che sono due parole ben distinte anche nel testo.

Simon

Se era così il testo ebraico aveva "shivim shavuot (settanta settimane) " oppure "shivim shabatot shanim (settanta sabati di anni)." Parola di un ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico che ha se ricordo bene ha pubblicato diversi libri in Israele in tema di ebraico biblico. Ho avuto il piacere di dialogare con lui su altri forum e ho imparato da lui tante cose anche se abbiamo concezioni diverse su Gesù Cristo. Di fronte alla lingua ebraica chi non ha competenze dovrebbe dire "mi fermo qui" a mio parere.

Il profeta ebraico non è solamente quello che pensi tu. Il profeta è quello che parla per conto di YHWH e il parlare per conto di YHWH non significa annunciare solo eventi di un futuro lontano, ma anche presenti oppure anche parlare di fatti passati. Inoltre lo scopo del profeta non è solo quello di essere un vate alla nostradamus ma tra i suoi compiti ha quello di riprendere severamente oppure incoraggiare la sua generazione per conto di Dio. A che serve un profeta che alla sua generazione parla solo di eventi di secoli e secoli nel futuro? A nulla.
Il profeta poi deve essere valutato secondo la legge dal suo popolo come un vero o un falso profeta. Annunciare solamente eventi futuri senza dei segni nel presente non permette di essere valutato dal popolo. Ecco perché le profezie il più delle volte hanno un segno nel presente e un altro nel futuro. Si prenda il caso dell'emmanuele che è un profezia messianica ma anche un segno per il re di allora. È il caso quindi di Ezechia. Ezechia era l'emmanuele di allora, il segno divino, dato al re padre di Ezechia che interrogò il profeta. La stessa cosa è per Daniele dove il Messia di quel presente che avrebbe liberato il popolo e fatto ricostruire il tempio era Ciro il persiano che prefigurava nel futuro il Messia finale.

Che la profezia di Daniele ha anche eventi tipici nel presente di Daniele lo si desume da alcune cose:

1) Daniele prega, digiuna e confessa i peccati del popolo perché dopo aver consultato il libro di Geremia non vedeva ancora il popolo liberato. Infatti lui parla ancora di desolazioni per Gerusalemme anche dopo la caduta dell'Impero babilonese. Quindi è chiaro che la spiegazione del Malak è in funzione del motivo per cui Daniele e digiuna.

2) Il tema è il ritorno dall'esilio e l'inizio della ricostruzione di Gerusalemme con le fondamenta del tempio. Basta confrontare i vocaboli ebraici. Il testo ebraico ha parola (DAVAR) sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme. Se il testo voleva parlare esclusivamente di qualche decreto di un futuro re che non era Ciro ma qualche altro nel futuro si poteva usare qualche termine ebraico più specifico per decreto. Invece DAVAR può indicare e indica principalmente la parola profetica e ciò è coerente col contesto perché Daniele consultava il testo del profeta Geremia. La parola che in genere traduciamo con "piazza" si può tradurre anche spianata del tempo ed è un singolare nel testo ebraico. La spianata fu ricostruita a partire dalle fondamenta.

3) Il libro di Daniele doveva essere sigillato fino al tempo della fine. Significa che gli adempimenti futuri dovevano rimanere incomprensibili fino ad un certo tempo anche per Daniele. Ma al capitolo 9 il profeta Daniele riceve l'ordine di capire la visione (versetto 22 e seguenti) e la cosa è comprensibile solo la profezia riguardava anche eventi imminenti del suo presente e per cui poteva essere valutato come profeta dalla sua generazione.

4) l'esame linguistico su shivim shavuim che ti ho fatto sopra. Normalmente il plurale di settimana è shavuot perché stava è femminile ma qui è shavuim ed è una anomalia. Shavuim è simile alla parola ebraica che sta per cinquantesimo (detto da un ebreo) e pertanto significa settanta settantesimi ossia 70 anni e ciò si aggancia anche col contesto (versetto 2). Inoltre il testo ebraico senza vocalizzazione può significare anche "settanta settanta!" come ripetizione enfatica e anche questo è coerente con il contesto (versetto 2).

5) Il fatto che Dario il medo riceve il Regno a 62 anni. Che senso ha citare l'età di un re pagano quando iniziò a regnare su un territorio straniero. Questo doveva essere un segno di un imminente ritorno e c'è quindi un chiaro collegamento divino tra il fatto della caduta di Babilonia con la profezia descritta al capitolo 9. La caduta di Babel significava per l'ebreo che l'esilio stava per finire e Dio,a sigillo di questo, ha permesso che sorgesse un re con un età di 62 anni compiuti o quasi. Tutto è sotto il controllo di Dio è lui che permette gli avvenimenti. Poteva far regnare anche qualcun altro con un altra età e fu fatto re da Ciro che era lo strumento di Dio.

I punti 3,4,5 sono chiari e inconfutabili. Non ci sono altre spiegazioni per un segno tipico nel presente di Daniele. Se invece la profezia è post eventum l'autore conosceva molto bene la storia ed era in grado di calcolare con precisione gli avvenimenti già realizzati.

Poi secondo la logica 1+1 fa 2. Dopo tutte queste cose ho mostrato anche i calcoli che sono precisi alla perfezione sia per il tempo di Ciro che di Antioco e Ciro. Il contesto è determinante. Per interpretare il capitolo 9 nel lungo periodo bisogna tenere conto anche di ciò che dicono i capitoli immediatamente successivi e precedenti. Il capitolo 8 parla di eventi da Alessandro fino ad Antioco per quel ciclo(la profezia ha piu cicli temporali). Il capitolo 10,11 parla di eventi chiaramente riguardanti Antioco IV. La precisione con gli eventi storici et incredibile e rende inconfutabile l'applicazione agli eventi di Antioco che erano futuri per Daniele oppure presenti all'autore ignoto se la profezia è post eventum. Che poi la profezia dei capitoli 10,11 ha un doppio adempimenti questo è un altro discorso che non nega Il primo. Il concetto di fine dei tempi è un concetto relativo che indica la fine di tempi su più di un ciclo temporale. Al tempo dell'esilio la fine dei tempi era il ritorno dall'esilio. Al tempo di Antioco la fine dei tempi significava la fine della persecuzione di Antioco (come dire la luce in fondo al tunnel). Alla fine dei tempi vera e propria (ultimo ciclo) sarà la stessa cosa. Il capitolo 9 sta nel mezzo di questi ed una regola fondamentale per l'esegesi di un testo è vedere anche cosa dicono i capitoli immediatamente precedenti e successivi al testo in questione. E anche qui nei miei calcoli sul tempo di Antioco e dei Maccabei la precisione è millemetrica. Fai 1+1.

Le mie coincidenze non valgono niente. Qua non si parla solo di una coincidenza ma più di una coincidenza. La mia spiegazione su Daniele 9 è in accordo anche sul l'esegesi dei 50 anni di Flavio in contra apionem. Anche li ho spiegato la coincidenza matematica.

Ma poi onestamente che Gerusalemme sia stata distrutta nel 587 o nel 607 non cambia molto. In fondo i 7 tempi nel lungo periodo potevano anche essere un tempo non letterale il cui culmine doveva essere una cosa conosciuta solo da Dio. Ho anche detto che il 1914 non è un segno di partenza ma solo uno dei tanti segni della storia perché nel testo greco dei vangeli non si dice "nazioni contro nazioni e regni contro regni" al plurale ma è al singolare per cui ciò non riguarda solamente guerre di carattere mondiale ma anche guerre limitate nello spazio (una nazione contro un altra) oppure divisioni e lotte interne ad una stessa nazione ed uno stesso regno come per esempio per l'Egitto. E poi ammesso sempre che i 7 tempi nel lungo periodo sono un periodo letterale dove sta scritto che 2520 anni sono 2520 solari? Gli eventi storici del 1914 (prima guerra mondiale) non sono una prova che tutto ha inizio nel 1914. Lo era se il testo greco diceva Nazioni contro Nazioni al plurale. Il numero di 2520 giorni è calcolato tenendo conto dell'anno profetico di Apocalisse di 360 giorni. Se prendo questo criterio per calcolare 7 tempi in 2520 giorni per poi tramutarli in anno per coerenza devo poi usare lo stesso criterio per la lunghezza di ogni singolo anno dei 2520 anni. Quindi 7x360 vuol dire che ogni anno di 2520 anni deve essere di 360 giorni. Per arrivare al 1914 devi considerare l'anno di 365,25 giorni. Ma si può in caso applicare un metodo e poi in un altro caso applicare un altro metodo solo per arrivare alla guerra mondiale del 1914? 2520 anni profetici di 360 giorni corrispondono a 2483 anni di 365,25. Perché non il 607/1876 oppure il 587/1896? A mio parere ogni calcolo è inutile perché non è ne 1876,ne 1896, ne 1914, ne 1933 perché i 7 tempi nel lungo periodo o 2520 anni non sono letterali ma simbolici per via del numero 7. Essi partono dall'ultimo re di Gerusalemme fino al giorno e l'ora in cui il Messia si manifesterà e vivremo la sua presenza a lungo termine. I giorni che precedono questa presenza che deve rimanere un mistero secondo la volontà di Dio iniziarono quando Gesù si sedette alla destra del padre e termineranno alla sua presenza sulla terra. Questo tempo è costellato di segni che precedono la sua presenza in terra. Non ha senso chiedere segni durante la presenza. Si chiedono segni prima della presenza per capire il tempo imminente. Ma poteva un ebreo domandare una cosa inconcepibile come i segni durante una presenza invisibile?
Gesù è stato intronizzato quando sali alla destra del padre ricevendo autorità in cielo e terra come re messianico. Non ha senso parlare di un re se quel re non regna ancora. Gesù l'autorità l'ha ricevette allora in cielo e questo significa che iniziò già a regnare nel cielo. Alla stessa maniera i re davidici ricevevano autorità in terra da Dio quando sedevano alla destra di Dio ossia venivano quando venivano intronizzato sedendosi sul trono di Dio in terra. La stessa cosa vale per Gesù in cielo perché le cose terrene erano prefigurazione delle cose celesti. Gesù non ha ricevuto autorità in cielo nel 1914 diventando re in quel momento ma ha ricevuto autorità nel 33 DC diventando re in quell'anno. Gli eventi storici del 1914 sono uno dei tanti segni. E che dire delle persecuzioni? Sono avvenute solo a partire dal 1914? Che dire per esempio delle inquisizioni?

Dirai che il paragone col diluvio suggerisce un periodo letterale di 120 anni dal 1914. E io ti dico che 120 anni possono anche essere un periodo di 120 giubilei a partire dalla scacciata di Adam dell'Eden fino al nuovo Eden.
11/06/2022 21:36
 
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Re:
ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:

Se era così il testo ebraico aveva "shivim shavuot (settanta settimane) " oppure "shivim shabatot shanim (settanta sabati di anni)." Parola di un ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico che ha se ricordo bene ha pubblicato diversi libri in Israele in tema di ebraico biblico. Ho avuto il piacere di dialogare con lui su altri forum e ho imparato da lui tante cose anche se abbiamo concezioni diverse su Gesù Cristo. Di fronte alla lingua ebraica chi non ha competenze dovrebbe dire "mi fermo qui" a mio parere.



Non seguo il tuo ragionamento: un non meglio specificato "ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico" ti ha autorizzato a mescolare la storia con la profezia, gli anni storici con le settimane profetiche?

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:


Il profeta ebraico non è solamente quello che pensi tu.



E tu come fai a saperlo? Mi leggi nel pensiero?

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:



Il profeta è quello che parla per conto di YHWH e il parlare per conto di YHWH non significa annunciare solo eventi di un futuro lontano, ma anche presenti oppure anche parlare di fatti passati. Inoltre lo scopo del profeta non è solo quello di essere un vate alla nostradamus ma tra i suoi compiti ha quello di riprendere severamente oppure incoraggiare la sua generazione per conto di Dio. A che serve un profeta che alla sua generazione parla solo di eventi di secoli e secoli nel futuro? A nulla.
Il profeta poi deve essere valutato secondo la legge dal suo popolo come un vero o un falso profeta. Annunciare solamente eventi futuri senza dei segni nel presente non permette di essere valutato dal popolo. Ecco perché le profezie il più delle volte hanno un segno nel presente e un altro nel futuro. Si prenda il caso dell'emmanuele che è un profezia messianica ma anche un segno per il re di allora. È il caso quindi di Ezechia. Ezechia era l'emmanuele di allora, il segno divino, dato al re padre di Ezechia che interrogò il profeta. La stessa cosa è per Daniele dove il Messia di quel presente che avrebbe liberato il popolo e fatto ricostruire il tempio era Ciro il persiano che prefigurava nel futuro il Messia finale.



Per intanto, prendi nota che per l'ebraismo il libro di Daniele non è profetico, ma fa parti degli scritti e Daniele non sarebbe un profeta.

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:


Che la profezia di Daniele ha anche eventi tipici nel presente di Daniele lo si desume da alcune cose:

1) Daniele prega, digiuna e confessa i peccati del popolo perché dopo aver consultato il libro di Geremia non vedeva ancora il popolo liberato. Infatti lui parla ancora di desolazioni per Gerusalemme anche dopo la caduta dell'Impero babilonese. Quindi è chiaro che la spiegazione del Malak è in funzione del motivo per cui Daniele e digiuna.

2) Il tema è il ritorno dall'esilio e l'inizio della ricostruzione di Gerusalemme con le fondamenta del tempio. Basta confrontare i vocaboli ebraici. Il testo ebraico ha parola (DAVAR) sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme. Se il testo voleva parlare esclusivamente di qualche decreto di un futuro re che non era Ciro ma qualche altro nel futuro si poteva usare qualche termine ebraico più specifico per decreto. Invece DAVAR può indicare e indica principalmente la parola profetica e ciò è coerente col contesto perché Daniele consultava il testo del profeta Geremia. La parola che in genere traduciamo con "piazza" si può tradurre anche spianata del tempo ed è un singolare nel testo ebraico. La spianata fu ricostruita a partire dalle fondamenta.

3) Il libro di Daniele doveva essere sigillato fino al tempo della fine. Significa che gli adempimenti futuri dovevano rimanere incomprensibili fino ad un certo tempo anche per Daniele. Ma al capitolo 9 il profeta Daniele riceve l'ordine di capire la visione (versetto 22 e seguenti) e la cosa è comprensibile solo la profezia riguardava anche eventi imminenti del suo presente e per cui poteva essere valutato come profeta dalla sua generazione.

4) l'esame linguistico su shivim shavuim che ti ho fatto sopra. Normalmente il plurale di settimana è shavuot perché stava è femminile ma qui è shavuim ed è una anomalia. Shavuim è simile alla parola ebraica che sta per cinquantesimo (detto da un ebreo) e pertanto significa settanta settantesimi ossia 70 anni e ciò si aggancia anche col contesto (versetto 2). Inoltre il testo ebraico senza vocalizzazione può significare anche "settanta settanta!" come ripetizione enfatica e anche questo è coerente con il contesto (versetto 2).

5) Il fatto che Dario il medo riceve il Regno a 62 anni. Che senso ha citare l'età di un re pagano quando iniziò a regnare su un territorio straniero. Questo doveva essere un segno di un imminente ritorno e c'è quindi un chiaro collegamento divino tra il fatto della caduta di Babilonia con la profezia descritta al capitolo 9. La caduta di Babel significava per l'ebreo che l'esilio stava per finire e Dio,a sigillo di questo, ha permesso che sorgesse un re con un età di 62 anni compiuti o quasi. Tutto è sotto il controllo di Dio è lui che permette gli avvenimenti. Poteva far regnare anche qualcun altro con un altra età e fu fatto re da Ciro che era lo strumento di Dio.

I punti 3,4,5 sono chiari e inconfutabili. Non ci sono altre spiegazioni per un segno tipico nel presente di Daniele. Se invece la profezia è post eventum l'autore conosceva molto bene la storia ed era in grado di calcolare con precisione gli avvenimenti già realizzati.

Poi secondo la logica 1+1 fa 2. Dopo tutte queste cose ho mostrato anche i calcoli che sono precisi alla perfezione sia per il tempo di Ciro che di Antioco e Ciro. Il contesto è determinante. Per interpretare il capitolo 9 nel lungo periodo bisogna tenere conto anche di ciò che dicono i capitoli immediatamente successivi e precedenti. Il capitolo 8 parla di eventi da Alessandro fino ad Antioco per quel ciclo(la profezia ha piu cicli temporali). Il capitolo 10,11 parla di eventi chiaramente riguardanti Antioco IV. La precisione con gli eventi storici et incredibile e rende inconfutabile l'applicazione agli eventi di Antioco che erano futuri per Daniele oppure presenti all'autore ignoto se la profezia è post eventum. Che poi la profezia dei capitoli 10,11 ha un doppio adempimenti questo è un altro discorso che non nega Il primo. Il concetto di fine dei tempi è un concetto relativo che indica la fine di tempi su più di un ciclo temporale. Al tempo dell'esilio la fine dei tempi era il ritorno dall'esilio. Al tempo di Antioco la fine dei tempi significava la fine della persecuzione di Antioco (come dire la luce in fondo al tunnel). Alla fine dei tempi vera e propria (ultimo ciclo) sarà la stessa cosa. Il capitolo 9 sta nel mezzo di questi ed una regola fondamentale per l'esegesi di un testo è vedere anche cosa dicono i capitoli immediatamente precedenti e successivi al testo in questione. E anche qui nei miei calcoli sul tempo di Antioco e dei Maccabei la precisione è millemetrica. Fai 1+1.

Le mie coincidenze non valgono niente. Qua non si parla solo di una coincidenza ma più di una coincidenza. La mia spiegazione su Daniele 9 è in accordo anche sul l'esegesi dei 50 anni di Flavio in contra apionem. Anche li ho spiegato la coincidenza matematica.

...




Non commento i tuoi copia/incolla.
Chiarisci a livello lessicale il tuo svarione, perchè tutto il resto dipende dal tuo fraintendimento del testo storico, che è chiaro in ogni traduzione moderna, oltre che nel testo in lingua originale.


Simon
11/06/2022 21:48
 
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Re: Re:
(SimonLeBon), 11/06/2022 21:36:

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:

Se era così il testo ebraico aveva "shivim shavuot (settanta settimane) " oppure "shivim shabatot shanim (settanta sabati di anni)." Parola di un ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico che ha se ricordo bene ha pubblicato diversi libri in Israele in tema di ebraico biblico. Ho avuto il piacere di dialogare con lui su altri forum e ho imparato da lui tante cose anche se abbiamo concezioni diverse su Gesù Cristo. Di fronte alla lingua ebraica chi non ha competenze dovrebbe dire "mi fermo qui" a mio parere.



Non seguo il tuo ragionamento: un non meglio specificato "ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico" ti ha autorizzato a mescolare la storia con la profezia, gli anni storici con le settimane profetiche?

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:


Il profeta ebraico non è solamente quello che pensi tu.



E tu come fai a saperlo? Mi leggi nel pensiero?

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:



Il profeta è quello che parla per conto di YHWH e il parlare per conto di YHWH non significa annunciare solo eventi di un futuro lontano, ma anche presenti oppure anche parlare di fatti passati. Inoltre lo scopo del profeta non è solo quello di essere un vate alla nostradamus ma tra i suoi compiti ha quello di riprendere severamente oppure incoraggiare la sua generazione per conto di Dio. A che serve un profeta che alla sua generazione parla solo di eventi di secoli e secoli nel futuro? A nulla.
Il profeta poi deve essere valutato secondo la legge dal suo popolo come un vero o un falso profeta. Annunciare solamente eventi futuri senza dei segni nel presente non permette di essere valutato dal popolo. Ecco perché le profezie il più delle volte hanno un segno nel presente e un altro nel futuro. Si prenda il caso dell'emmanuele che è un profezia messianica ma anche un segno per il re di allora. È il caso quindi di Ezechia. Ezechia era l'emmanuele di allora, il segno divino, dato al re padre di Ezechia che interrogò il profeta. La stessa cosa è per Daniele dove il Messia di quel presente che avrebbe liberato il popolo e fatto ricostruire il tempio era Ciro il persiano che prefigurava nel futuro il Messia finale.



Per intanto, prendi nota che per l'ebraismo il libro di Daniele non è profetico, ma fa parti degli scritti e Daniele non sarebbe un profeta.

ארמאנדו אלבנו, 6/11/2022 8:38 PM:


Che la profezia di Daniele ha anche eventi tipici nel presente di Daniele lo si desume da alcune cose:

1) Daniele prega, digiuna e confessa i peccati del popolo perché dopo aver consultato il libro di Geremia non vedeva ancora il popolo liberato. Infatti lui parla ancora di desolazioni per Gerusalemme anche dopo la caduta dell'Impero babilonese. Quindi è chiaro che la spiegazione del Malak è in funzione del motivo per cui Daniele e digiuna.

2) Il tema è il ritorno dall'esilio e l'inizio della ricostruzione di Gerusalemme con le fondamenta del tempio. Basta confrontare i vocaboli ebraici. Il testo ebraico ha parola (DAVAR) sul ritorno e la ricostruzione di Gerusalemme. Se il testo voleva parlare esclusivamente di qualche decreto di un futuro re che non era Ciro ma qualche altro nel futuro si poteva usare qualche termine ebraico più specifico per decreto. Invece DAVAR può indicare e indica principalmente la parola profetica e ciò è coerente col contesto perché Daniele consultava il testo del profeta Geremia. La parola che in genere traduciamo con "piazza" si può tradurre anche spianata del tempo ed è un singolare nel testo ebraico. La spianata fu ricostruita a partire dalle fondamenta.

3) Il libro di Daniele doveva essere sigillato fino al tempo della fine. Significa che gli adempimenti futuri dovevano rimanere incomprensibili fino ad un certo tempo anche per Daniele. Ma al capitolo 9 il profeta Daniele riceve l'ordine di capire la visione (versetto 22 e seguenti) e la cosa è comprensibile solo la profezia riguardava anche eventi imminenti del suo presente e per cui poteva essere valutato come profeta dalla sua generazione.

4) l'esame linguistico su shivim shavuim che ti ho fatto sopra. Normalmente il plurale di settimana è shavuot perché stava è femminile ma qui è shavuim ed è una anomalia. Shavuim è simile alla parola ebraica che sta per cinquantesimo (detto da un ebreo) e pertanto significa settanta settantesimi ossia 70 anni e ciò si aggancia anche col contesto (versetto 2). Inoltre il testo ebraico senza vocalizzazione può significare anche "settanta settanta!" come ripetizione enfatica e anche questo è coerente con il contesto (versetto 2).

5) Il fatto che Dario il medo riceve il Regno a 62 anni. Che senso ha citare l'età di un re pagano quando iniziò a regnare su un territorio straniero. Questo doveva essere un segno di un imminente ritorno e c'è quindi un chiaro collegamento divino tra il fatto della caduta di Babilonia con la profezia descritta al capitolo 9. La caduta di Babel significava per l'ebreo che l'esilio stava per finire e Dio,a sigillo di questo, ha permesso che sorgesse un re con un età di 62 anni compiuti o quasi. Tutto è sotto il controllo di Dio è lui che permette gli avvenimenti. Poteva far regnare anche qualcun altro con un altra età e fu fatto re da Ciro che era lo strumento di Dio.

I punti 3,4,5 sono chiari e inconfutabili. Non ci sono altre spiegazioni per un segno tipico nel presente di Daniele. Se invece la profezia è post eventum l'autore conosceva molto bene la storia ed era in grado di calcolare con precisione gli avvenimenti già realizzati.

Poi secondo la logica 1+1 fa 2. Dopo tutte queste cose ho mostrato anche i calcoli che sono precisi alla perfezione sia per il tempo di Ciro che di Antioco e Ciro. Il contesto è determinante. Per interpretare il capitolo 9 nel lungo periodo bisogna tenere conto anche di ciò che dicono i capitoli immediatamente successivi e precedenti. Il capitolo 8 parla di eventi da Alessandro fino ad Antioco per quel ciclo(la profezia ha piu cicli temporali). Il capitolo 10,11 parla di eventi chiaramente riguardanti Antioco IV. La precisione con gli eventi storici et incredibile e rende inconfutabile l'applicazione agli eventi di Antioco che erano futuri per Daniele oppure presenti all'autore ignoto se la profezia è post eventum. Che poi la profezia dei capitoli 10,11 ha un doppio adempimenti questo è un altro discorso che non nega Il primo. Il concetto di fine dei tempi è un concetto relativo che indica la fine di tempi su più di un ciclo temporale. Al tempo dell'esilio la fine dei tempi era il ritorno dall'esilio. Al tempo di Antioco la fine dei tempi significava la fine della persecuzione di Antioco (come dire la luce in fondo al tunnel). Alla fine dei tempi vera e propria (ultimo ciclo) sarà la stessa cosa. Il capitolo 9 sta nel mezzo di questi ed una regola fondamentale per l'esegesi di un testo è vedere anche cosa dicono i capitoli immediatamente precedenti e successivi al testo in questione. E anche qui nei miei calcoli sul tempo di Antioco e dei Maccabei la precisione è millemetrica. Fai 1+1.

Le mie coincidenze non valgono niente. Qua non si parla solo di una coincidenza ma più di una coincidenza. La mia spiegazione su Daniele 9 è in accordo anche sul l'esegesi dei 50 anni di Flavio in contra apionem. Anche li ho spiegato la coincidenza matematica.

...




Non commento i tuoi copia/incolla.
Chiarisci a livello lessicale il tuo svarione, perchè tutto il resto dipende dal tuo fraintendimento del testo storico, che è chiaro in ogni traduzione moderna, oltre che nel testo in lingua originale.


Simon

Te l'ho spiegato per filo e per segno. Io non ti dico niente di nuovo in merito ai 70 shavuim di Daniele riferiti al periodo dell'esilio. È l'esegesi ebraica. Sono loro che fraintendono la loro lingua oppure sei tu che la fraintendi?

Per quanto mi riguarda credo di averti dato almeno 3 motivi chiari e incofutabili secondo cui i 70 shavuim sono un riferimento anche all'esilio babilonese.


Non seguo il tuo ragionamento: un non meglio specificato "ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico" ti ha autorizzato a mescolare la storia con la profezia, gli anni storici con le settimane profetiche?



Semplicemente è la lingua ebraica.
[Modificato da ארמאנדו אלבנו 11/06/2022 21:52]
12/06/2022 10:23
 
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Re: Re: Re:

Ciao Nome e Cognome ( fino a che non mi darai modo di poterlo scriverlo nella mia "povera" lingua)...

ארמאנדו אלבנו, 11/06/2022 21:48:

Te l'ho spiegato per filo e per segno. Io non ti dico niente di nuovo in merito ai 70 shavuim di Daniele riferiti al periodo dell'esilio. È l'esegesi ebraica. Sono loro che fraintendono la loro lingua oppure sei tu che la fraintendi?

Per quanto mi riguarda credo di averti dato almeno 3 motivi chiari e incofutabili secondo cui i 70 shavuim sono un riferimento anche all'esilio babilonese.


Non seguo il tuo ragionamento: un non meglio specificato "ebreo madrelingua esperto di ebraico biblico" ti ha autorizzato a mescolare la storia con la profezia, gli anni storici con le settimane profetiche?



Semplicemente è la lingua ebraica.



[SM=g7422]


Scusa... ma

Semplicemente è la lingua ebraica.



la ritengo "troppo comoda come risposta".

Per gli ebrei, ancora Gesù [o il messia] non è mai venuto sulla terra...

La parola "aiuto" è chiara.
Ma deve essere valutata nel suo contesto esegetico.

Aiuto; da dare o da ricevere?

Aiuto; "morale", "spirituale" o "materiale"?

Aiuto; immediato o futuro?

Aiuto; adempiuto... o da adempiere?

Che tu interpreti settanta settimane [o 490 giorni o poco più di un anno]
Che tu interpreti 70 anni,
Che tu interpreti 490 anni (un anno per un giorno),

devi trovare questo riscontro esegetico, per definire a chi si riferisca, e a "quando si riferisca". Se non sbaglio, tu riferisci questa scrittura....

(Daniele 9:24, 25) 24 “Settanta settimane sono state determinate sul tuo popolo e sulla tua santa città, per porre termine alla trasgressione, e porre fine al peccato, e fare espiazione per l’errore, e recare giustizia per tempi indefiniti, e imprimere un suggello sulla visione e sul profeta, e ungere il Santo dei Santi. 25 E devi conoscere e avere perspicacia [che], dall’emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino a Messia [il] Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane. Essa tornerà e sarà effettivamente riedificata, con pubblica piazza e fossato, ma nelle strettezze dei tempi.

Spiega, per favore, in modo possibilmente succinto e "accettabile", come il tuo concetto di

70 shavuim di Daniele riferiti al periodo dell'esilio.



[ riferiti al periodo dell'esilio.] Sia esegeticamente collegabile, sotto ogni possibile aspetto, alla scrittura...

perché finora, io ho notato solo una montagna di incoerenze [soprattutto storiche e archeologiche], in ciò che dici, ma non posso certo qui mettermi a controbatterle punto per punto.. non è la finalità del forum.
Le incoerenze cronologiche o storiche che mi risultano, le trovi spiegate nella ricerca che ho fatto, ma che evidentemente, [forse] è troppo difficile per te poterla esaminare dovutamente...

Grazie. (comunque)...

monseppe2

--------------------------------------------------------------
Ricercatore indipendente.
--------------------------------------------------------------
La verità viene da Geova mediante la sua parola scritta.
Per comprenderla, occorre "luce".
La luce, se illumina un solo lato, lascia zone di ombra che restano nascoste. La verità resta la stessa, ma sarà incompleta.
Solo Geova può fare "luce" su "tutti" i suoi lati della Sua Verità.
Ascoltarlo, è vitale. Cercarlo, è saggio. Amarlo, è giusto.
12/06/2022 17:45
 
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Re: Re: Re: Re:
monseppe2, 12/06/2022 10:23:


Ciao Nome e Cognome ( fino a che non mi darai modo di poterlo scriverlo nella mia "povera" lingua)...



[SM=g7422]


Scusa... ma

Semplicemente è la lingua ebraica.



la ritengo "troppo comoda come risposta".

Per gli ebrei, ancora Gesù [o il messia] non è mai venuto sulla terra...

La parola "aiuto" è chiara.
Ma deve essere valutata nel suo contesto esegetico.

Aiuto; da dare o da ricevere?

Aiuto; "morale", "spirituale" o "materiale"?

Aiuto; immediato o futuro?

Aiuto; adempiuto... o da adempiere?

Che tu interpreti settanta settimane [o 490 giorni o poco più di un anno]
Che tu interpreti 70 anni,
Che tu interpreti 490 anni (un anno per un giorno),

devi trovare questo riscontro esegetico, per definire a chi si riferisca, e a "quando si riferisca". Se non sbaglio, tu riferisci questa scrittura....

(Daniele 9:24, 25) 24 “Settanta settimane sono state determinate sul tuo popolo e sulla tua santa città, per porre termine alla trasgressione, e porre fine al peccato, e fare espiazione per l’errore, e recare giustizia per tempi indefiniti, e imprimere un suggello sulla visione e sul profeta, e ungere il Santo dei Santi. 25 E devi conoscere e avere perspicacia [che], dall’emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino a Messia [il] Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane. Essa tornerà e sarà effettivamente riedificata, con pubblica piazza e fossato, ma nelle strettezze dei tempi.

Spiega, per favore, in modo possibilmente succinto e "accettabile", come il tuo concetto di

70 shavuim di Daniele riferiti al periodo dell'esilio.



[ riferiti al periodo dell'esilio.] Sia esegeticamente collegabile, sotto ogni possibile aspetto, alla scrittura...

perché finora, io ho notato solo una montagna di incoerenze [soprattutto storiche e archeologiche], in ciò che dici, ma non posso certo qui mettermi a controbatterle punto per punto.. non è la finalità del forum.
Le incoerenze cronologiche o storiche che mi risultano, le trovi spiegate nella ricerca che ho fatto, ma che evidentemente, [forse] è troppo difficile per te poterla esaminare dovutamente...

Grazie. (comunque)...

monseppe2

Monseppe scrivi:

Ciao Nome e Cognome ( fino a che non mi darai modo di poterlo scriverlo nella mia "povera" lingua)...



Albano Armando

Scrivi:

la ritengo "troppo comoda come risposta".

Per gli ebrei, ancora Gesù [o il messia] non è mai venuto sulla terra...



Ma cosa vuol dire che non hanno riconosciuto Gesù come Messia? L'ebraico rimane in ogni caso la loro lingua. L'ebraico non è la nostra lingua proprio come l'italiano è la nostra lingua.

Lo sai che normalmente il plurale di shavua (settimana) essendo una parola al femminile è shavuot?

Scrivi:

Che tu interpreti settanta settimane [o 490 giorni o poco più di un anno]
Che tu interpreti 70 anni,
Che tu interpreti 490 anni (un anno per un giorno),

devi trovare questo riscontro esegetico, per definire a chi si riferisca, e a "quando si riferisca".



Credo di aver già spiegato tutto nei post precedenti in questa cartella dei 50 anni di Flavio e nell'altra cartella su Furuli sempre nella sezione archeologia biblica. Un lavoro che mi è costato diverse ore e non posso riscrivere all'infinito sempre le stesse cose. Pertanto ti invito con cordialità a rileggerli un po alla volta e troverai tutto. Ti invito anche a leggere gli interventi nel forum biblistica www.biblistica.eu/viewtopic.php?f=4&t=2091 li troverai il dibattito tra me (animasalvata), l'utente che ha aperto la cartella(chelaveritatrionfi) e l'ebreo di madrelingua esperto di ebraico biblico(Besasea) se vuoi approfondire ulteriormente.


Se non sbaglio, tu riferisci questa scrittura....

(Daniele 9:24, 25) 24 “Settanta settimane sono state determinate sul tuo popolo e sulla tua santa città, per porre termine alla trasgressione, e porre fine al peccato, e fare espiazione per l’errore, e recare giustizia per tempi indefiniti, e imprimere un suggello sulla visione e sul profeta, e ungere il Santo dei Santi. 25 E devi conoscere e avere perspicacia [che], dall’emanazione della parola di restaurare e riedificare Gerusalemme fino a Messia [il] Condottiero, ci saranno sette settimane, anche sessantadue settimane. Essa tornerà e sarà effettivamente riedificata, con pubblica piazza e fossato, ma nelle strettezze dei tempi.



Si. Esatto. Questa però è la TNM mi pare. A tal proposito metto in evidenzia anche la traduzione fatta dell'ebreo che ti dicevo dal testo ebraico senza la vocalizzazione masoretica

www.biblistica.eu/posting.php?mode=quote&f=4&p=74489

Posso provare prima a darvi una versione coerente al contesto del verso 24 e poi vi darò le spiegazioni dei termini e i riferimenti.
Sul verso 24 vi sono due kerì, cioè due parole introdotte dai masoreti (fra parentesi quadre), ma io vado invece secondo il testo scritto:

שבעים שבעים נחתך על־עמך  ועל־עיר קדשך לכלא הפשע ולחתם [ולהתם] חטאות [חטאת] ולכפר עון ולהביא צדק עלמים ולחתם חזון ונביא ולמשח קדש קדשים
Settanta settantesimi sono stati decretati sul tuo popolo e sulla tua città santa per porre fine al crimine, porre i sigilli ai sacrifici per il peccato; ispiare il peccato e ripristinare il sommo sacerdote, per sigillare profezia e profeta ed ungere il santo dei santi (del tempio).

ותדע ותשכל מן־מצא דבר להשיב ולבנות ירושל͏ם עד־משיח נגיד שבעים שבעה ושבעים ששים ושנים תשוב ונבנתה רחוב וחרוץ ובצוק העתים
Sappi ed abbi discernimento che dall'uscita della parola di far ricostruire Gerusalemme fino a Mashiach condottiero sette settantesimi; ma dopo sessantadue settantesimi tornerà ad essere ricostruita spianata e valle e fino al precipizio degli 'ittim (da dove veniva gettato il capro espiatorio nel giorno dell'espiazione)


ואחרי השבעים ששים ושנים יכרת משיח ואין לו והעיר והקדש ישחית עם נגיד הבא וקצו בשטף ועד קץ מלחמה נחרצת שממות
e dopo i sessantadue settantesimi mashiach stipulerà e non ha e (in conseguenza di ciò) la città e il tempio li distruggerà l'esercito del prossimo condottiero. Ed il suo sorgere come un'inodazione e fino alla fine guerra decretata di desolazioni.

והגביר ברית לרבים שבוע אחד וחצי השבוע ישבית  זבח ומנחה ועל כנף שקוצים משמם ועד־כלה ונחרצה תתך על־שמם
E con prodezza farà un patto con i capi per un settantesimo e nella mettà del settantesimo farà cessare sacrificio ed offerta ponendo fine agli idoli della desolazione, secondo il decreto assoluto riversato sui loro nomi.


Grazie. (comunque)...



Il mio invito è a rileggere attentamente ciò che ho scritto in queste due cartelle in questo forum. Poi se vuoi approfondire vai sul link del forum biblistica che ti ho citato. Nel testo ebraico di Daniele comunque non si dice hamashiach con l'articolo. Se ci fosse stato l'articolo davanti a mashiach l'interpretazione sarebbe stata unica e riferita al Messia finale di Israele che per noi è Gesù. Mashiach compare però senza articolo e senza articolo si può riferire a più cose, oltre al Messia ultimo, anche a Ciro, agli antichi sommi sacerdoti, ai re antichi di Giuda.

Per curiosità vorrei chiederti io una cosa: nella tua ricerca dove collochi i 7 anni di pazzia di Nabucodonosor e i 40 anni di desolazione d'Egitto (Ezechiele 29)

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