verderame.1958:
ROMANI 14:10 Ma tu, perché giudichi tuo fratello?m E tu, perché disprezzi tuo fratello?n Tutti infatti compariremo davanti al tribunale di Dio,o 11 perché è scritto: “‘Com’è vero che io vivo’,p dice Geova, ‘davanti a me si piegherà ogni ginocchio, e ogni lingua riconoscerà pubblicamente Dio’”.q 12 Quindi ciascuno di noi renderà conto di sé stesso a Dio.
Verderame,
Il contesto di Romani indica l'inutilità e sopratutto la pericolosità di esprimere giudizi sulla fede altrui; a parlare qui è Paolo, quel Saulo di Tarso che del giudizio di fedi ne aveva fatto un mestiere e, solo dopo aver conosciuto Dio attraverso il Cristo, cambia opinione.
Ma non è forse vero che ognuno di noi, secondo l'insegnamento biblico, deve essere infine giudicato degno di ricevere la vita eterna? Io leggo che il
comparire dinanzi al tribunale di Dio nel passo, non viene messo in relazione diretta con la risurrezione ma con una citazione dell'AT cioè il
piegare ogni ginocchio davanti a Dio nel Giorno del Giudizio, quando Cristo giudicherà.
verderame.1958:
1 Corinti 5:10 Tutti infatti dobbiamo comparire davanti al tribunale del Cristo, così che ciascuno sia ripagato in base a ciò che di buono o cattivo ha fatto con il corpo.
Appunto, anche se il contesto spiega chiaramente che passo si applica primariamente a chi ha la speranza celeste, resta vero quanto esposto prima circa il giudizio espresso da Gesù per delega di Dio.
Sinceramente non capisco come questo possa spostare le nostre credenze...e che relazioni conflittuali sollevi tanto da elevarle a dogma (focus del thread).