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1 Giovanni 5:20, Chi è “il vero Dio? Gesù o Geova? Ho capito come si arriva alla verità

Ultimo Aggiornamento: 03/03/2023 22:23
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09/02/2023 12:28
 
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Marco da fleed:

Se il termine "trinità" non è certamente antecedente al II secolo, la nozione che rappresenta sembrerebbe invece apparire già a partire dal Vangelo di Matteo (I sec.)


Sembrebbe apparire è già oltre l'esegesi.


«Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo»


C'è una bella differenza tra il "nome del Padre" o "del Figlio" e lo Spirito Santo senza nome. Perchè lo Spirito non ha nome? Sarà mica perché non è una persona e non fa parte dell'artefatto trinitario?


«Appena battezzato, Gesù uscì dall'acqua: ed ecco, si aprirono i cieli ed egli vide lo Spirito di Dio scendere come una colomba e venire su di lui.»


E con questo cosa vorresti dimostrare? Che Dio si unisce a Gesù scendendo come colomba? Ma per favore...


«Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio»


La forza attiva di Dio agisce in modi diversi, ma mai per rendere Gesù coeguale al Padre (Altissimo). Anzi: è dall'unica posizione di Altissimo che Dio decide di versare il suo Spirito Santo sulla donna da cui nascerà un figlio speciale.


«Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse.»


In questo contesto la preposizione greca en specifica un legame molto intimo. Questo uso della preposizione en è evidente in molti scritti di Giovanni e di Paolo, come puoi sincerarti leggendo Gal 1:22; 3:28; Ef 2:13, 15; 6:1, nt.). In 1Gv 3:24 e 4:13, 15 la preposizione descrive il legame del cristiano con Dio. Inffati la TNM (e non solo) sceglie accuratamente la resa “unito a”, avvalorata dal modo in cui la preposizione en viene usata in Gv 17:20-23, dove ricorre ben cinque volte.


«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito di verità che il mondo non può ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli dimora presso di voi e sarà in voi.»


Quindi? Se il "Consolatore" fosse equipotenziale al Padre, deciderebbe da solo da chi andare e su chi rimanere, ti pare?
Invece no, è una forza che Dio Padre distribuisce e pilota come meglio crede. E come farebbe una persona che dimora presso qualcuno ad essere anche in quel qualcuno?


«Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.»


E' una figura retorica detta personificazione. Dobbiamo spiegare proprio tutto?
Un modo come un altro di rappresentare entità impersonali o inanimate come se fossero vive. O forse ti sfugge che nelle Scritture molti elementi inanimati vengano personificati, come ad esempio la sapienza, la morte, il peccato e l’immeritata benignità? (Mt 11:19; Lu 7:35; Ro 5:14, 17, 21; 6:12; 7:8-11).
Riesci a dimostrare che sapienza, morte, peccato ecc... siano veramente persone? Dunque... nemmeno il paracleto lo è.

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