Quello che mi fa restare basito, è il fatto che riportate il caso di abuso commesso da un pastore,"che nemmeno conoscevo "nella realta pentecostale, di uno stato lontano,
Effettivamente restiamo tutti basiti.
Abusi nel coro evangelico
Lo scandalo pedofilia investe la Chiesa evangelica tedesca
GIACOMO GALEAZZI
Il famoso coro di voci bianche della Chiesa evangelica tedesca (Ekd), il «Windsbacher Knabenchor», sarebbe stati picchiati da insegnanti e parroci con «sistematica e sfrenata brutalità». Lo denunciano due lettere inviate al direttore del coro da un giornalista di Monaco che era stato vittime delle violenze. Ne riferisce il settimanale tedesco Der Spiegel precisando che le lettere risalgono al 2004, nove mesi prima che il giornalista morisse. Nelle missive viene denunciato che il coro bavarese
era una specie di «Lager per bambini» dove i più grandi erano spinti a opprimere i più piccoli e a picchiarli. Viene denunciato anche che un parroco, mentre una volta stava punendo coristi nel chiuso del suo ufficio, era «eccitato sessualmente in modo palese». Le violenze del direttore musicale del coro, indicato solo con la lettera «T», erano «leggendari tra gli scolari del tempo». L'attuale direttore del convitto del Coro di Windsbach, Thomas Miederer, ha confermato l'esistenza di «numerose informazioni» su abusi che, nei prossimi giorni, un consulente esterno comincerà a raccogliere.
La Stampa
Pastore evangelico denunciato per atti osceni
Denunciato per atti osceni in luogo pubblico.
Protagonista dell'episodio un pastore evangelista originario del Tirreno cosentino, sorpreso a masturbarsi in pieno giorno.
L'uomo, del quale sono state rese note solo le iniziali di nome e cognome, G.V., di 60 anni, è stato beccato verso le 13 da una pattuglia di motociclisti della polizia municipale giunta sul ponte Alarico, a pochi metri dalla chiesa di San Francesco di Paola.
Sono stati alcuni automobilisti ad accorgersi di quanto stava avvenendo.
Il chiaro atteggiamento equivoco del sessantenne non è sfuggito ad alcune persone che stavano rientrando a casa.
A quell'ora la strada che attraversa il ponte Alarico è molto trafficata per la chiusura di uffici e scuole.
Una telefonata è giunta alla sala operativa della polizia municipale che ha inviato sul posto una pattuglia di motociclisti.
L'uomo non ha opposto resistenza ed ha abbozzato una mezza difesa. «Sì, è vero - ha detto agli agenti - quello che sto facendo va contro i messaggi che lancio durante le mie prediche. Sono mortificato».
Gli uomini del comandante Scaramuzzo hanno chiamato altri colleghi e l'uomo che nel frattempo si era ricomposto è stato portato in auto nella vicina caserma di via Bendicenti.
Il pastore evangelista è stato identificato e denunciato per atti osceni in luogo pubblico. Un dettagliato rapporto è stato trasmesso anche al magistrato di turno. Dopo di che l'autore del gesto è stato rilasciato.(fra.ros.)
(articolo tratto dalla Gazzetta del sud online - Cosenza 30-09-2010)
E’ stato condannato a quattro anni e due mesi di reclusione Salvatore Lipari, 67 anni, trapanese. Si tratta dell’ ex pastore della Chiesa evangelica pentecostale di Marsala, processato con rito abbreviato davanti al giudice Francesco Parrinello con l’accusa di abusi sessuali ai danni di alcune ragazze minorenni che frequentavano il luogo di culto.
“Siete possedute da spiriti maligni – avrebbe detto il Lipari alle ragazzine – ma con le mie mani io vi libererò”. E con questa scusa, ne avrebbe abusato sessualmente per anni: dal 2009 al 2015. L’accusa contestata è, infatti, violenza sessuale aggravata e continuata.
Fonte: Tp24.it
Pedofilia, condannato pastore evangelico – Violenze a Milano, uomo a piccole ‘vi insegno lotta bene-male’
21 settembre 2016
(ANSA) – MILANO, 21 SET – E’ stato condannato a 10 anni di carcere dal Tribunale di Milano don Hector Emilio Burgos Peralta, pastore evangelico di origine ecuadoriana accusato di avere abusato sessualmente di due bambine di 7 e di 11 anni nel 2011 e tra l’ottobre 2015 e il gennaio 2016.
L’indagine, condotta dagli investigatori del commissariato Quarto Oggiaro e coordinata dal pm di Milano Gianluca Prisco del dipartimento guidato dall’aggiunto Pietro Forno, aveva portato alla luce alcuni episodi di violenza avvenuti in un appartamento di via Aldini a Milano. Era là che il 50enne, arrestato lo scorso marzo, con la scusa di iniziare e perfezionare il corso di preparazione al battesimo e con “esempi fisici della manifestazione del bene divino e della lotta tra il bene e il male”, ha attirato, stando all’imputazione, le due piccole frequentatrici della Chiesa Evangelica di via Roggia Scagna.
15 Febbraio 2017
CATANIA. Un pastore evangelico di Belpasso, C. A di 38 anni, è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di avere abusato sessualmente di un minore la scorsa estate, dopo averlo convinto a bere una bibita contenete sostanze stupefacenti. Ma questa, secondo gli inquirenti, sarebbe solo l’ultima delle violenze di cui è accusato il religioso, pastore della Chiesa Cristiana Evangelica del movimento “Nuova Pentecoste”.
L’uomo è stato arrestato dai carabinieri di Paternò ed è accusato dei reati di violenza sessuale, con le aggravanti di aver agito in qualità di ministro di culto attraverso l’uso di sostanze stupefacenti.
catania.gds.it/2017/02/15/somministra-droga-a-minore-e-abusa-di-lui-arrestato-pastore-evangelico...
La notizia anche su Repubblica e su La Sicilia
Atroci violenze e pedofilia, accusata la Salvation Army
28 gennaio 2014
Il ramo australiano dell’organizzazione cristiana Salvation Army dovrà difendersi da gravi accuse giunte dalla conclusione di un’inchiesta commissionata dall’allora Primo Ministro Julia Gillard in seguito all’emergere di numerosi episodi di pedofilia nell’ambiente religioso.
Secondo gli inquirenti, tra il 1966 e il 1977 si sarebbero verificati atroci abusi sessuali ai danni dei bambini ospiti di alcune strutture appartenenti alla stessa associazione, tra cui orfanotrofi, comunità e scuole.
Simeon Beckett, uno dei responsabili delle indagini, prima di raccontare gli episodi in cui è implicata la Salvation Army ha voluto avvisare dei contenuti altamente scioccanti, capaci di turbare chiunque – e che saranno di seguito riportati.
Gli abusi comunicati alla Royal Commission provocheranno molto probabilmente un profondo turbamento.
I bambini presenti nelle quattro sedi coinvolte venivano sottoposti a violenze sessuali con l’ausilio di vari oggetti, rinchiusi in giardino all’interno di alcune gabbie e picchiati in modo brutale.
Per dare un’idea della gravità numerica dei fatti, solo le sedi del Queensland e del New South Wales hanno raccolto ben 157 reclami per abusi sessuali, 130 delle quali si sono risolti grazie a cospicui risarcimenti in denaro.
Beckett continua nel suo racconto:
I ragazzi venivano frequentemente malmenati dagli addetti, spinti a terra o contro le mura con violenza, frustati fino a sanguinare. Uno dei ragazzi subì una lussazione mentre, per punirlo, l’addetto colpiva i suoi testicoli con una cinghia in pelle. Ad un ragazzo che aveva tentato la fuga venne inserita una pompa per l’acqua all’interno dell’ano.
Le punizioni corporali e gli abusi sessuali erano frequenti nelle strutture della Salvation Army e quasi sempre si trasformavano in torture degne del più sanguinario esercito militare. Tra le tante punizioni, i ragazzini venivano costretti ad ingerire detersivi o il proprio vomito, oltre ad essere marchiati con sigarette accese.
Uno dei responsabili delle strutture incriminate, Lawrence Wilson, si rese responsabile di ripetuti stupri e viene descritto dagli investigatori come una persona «crudele e brutale». Tuttavia non potrà mai essere punito per i suoi crimini, è infatti deceduto nel 2008.
Il racconto dettagliato dei numerosi episodi di violenza è stato possibile anche grazie alla collaborazione delle vittime, tra cui Raymond Carlile, il quale ha spiegato che spesso le torture erano così intense da provocare gravi convulsioni.
Fonte:
aftersantana.altervista.org/australia-salvation-army-accusata-di-atroci-violenze-e-pe...
L’Esercito della Salvezza ha ammesso che sono stati compiuti abusi sui bambini ed ha chiesto pubblicamente scusa.
PASTORE PENTECOSTALE TRA I RESPONSABILI DEL GENOCIDIO IN RUANDA
Jean-Bosco Uwinkindi, della Chiesa pentecostale, è accusato dal Tribunale Internazionale Penale per il Ruanda di genocidio e crimini contro l'umanità.
Durante il massacro nel quale furono uccise 800.000 persone, il pastore, arrestato in Uganda, avrebbe organizzato e diretto decine di attacchi per uccidere appartenenti all'etnia Tutsi. Molte vittime furono portate nella chiesa di Uwinkindi per essere uccise, sec
ondo le accuse formulate dal Tribunale penale Internazionale, costituito dall'Onu ad Arusha, in Tanzania. Circa 2.000 corpi furono trovati vicino alla sua chiesa dopo la fuga del pastore, avvenuta nel luglio dello stesso anno. Sulla sua testa pendeva una taglia di 5 milioni di dollari. La portavoce della polizia ugandese, Judith Nabakooba, ha dichiarato che l'uomo è stato arrestato dopo una segnalazione dell'intelligence.
www.repubblica.it/esteri/2012/09/24/news/ruanda_sacerdote_ricercato-4...