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Siete proprio sicuri che lo SFS non vi impone dei dogmi??

Ultimo Aggiornamento: 20/02/2022 22:25
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01/02/2022 19:29
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
I-gua, 01/02/2022 18:21:




Io da questo capisco che quando una persona è morta, i suoi peccati non le vengono più imputati. Quindi per quanto concerne i risorti (e non tutti saranno risorti) non è più questione di giudicare ciò che è stato compiuto nel vecchio sistema di cose, Dio non riesamina il caso dei risorti per condannarli a una pena ulteriore. Durante il Giorno del Giudizio sarà giudicato ciò che è compiuto nel giorno del giudizio. E saranno le opere, questa volta, ad essere determinanti.



mentre sappiamo che il giudizio che verte sulla risurrezione o meno è subordinata ad una questione di fede, di esercizio della fede. E chi non ha avuto modo di esercitare questa fede per mancanza di conoscenza non ha base per essere giudicato all’inizio del giorno del giudizio, ma solo alla fine del girono del giudizio, a dipendenza dalle azioni nobili o ignobili che ha compiuto potendo esercitare pieno libero arbitrio è piena responsabilità verso le sue scelte, pensieri e azioni.

Giusti e ingiusti alla fine del giorno del giudizio avranno la medesima base per essere giudicati, senza più distinzioni o giustificazioni di nessuna sorta.








La "tua", è una bella storia, ...Peccato che il racconto biblico dica diversamente. I nostri pensieri, non sono quelli di Dio.




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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
01/02/2022 19:45
 
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YHWH rivela il Suo proposito a chi lo teme


01/02/2022 19:46
 
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Commento conciso di Matthew Henry su Romani 6:7
6:3-10 Il battesimo insegna la necessità di morire al peccato, di essere come sepolti da tutte le attività empie ed empie, e di alzarsi per camminare con Dio in una vita nuova. I professori empi possono aver avuto il segno esteriore di una morte al peccato e una nuova nascita alla giustizia, ma non sono mai passati dalla famiglia di Satana a quella di Dio. La natura corrotta, chiamata il vecchio, perché derivata dal nostro primo padre Adamo, è crocifissa con Cristo, in ogni vero credente, dalla grazia derivata dalla croce. È indebolito e in uno stato morente, sebbene continui a lottare per la vita e persino per la vittoria. Ma tutto il corpo del peccato, tutto ciò che non è secondo la santa legge di Dio, deve essere eliminato, affinché il credente non sia più schiavo del peccato, ma viva per Dio e trovi la felicità nel suo servizio."

Possiamo dire che il risuscitato ingiusto non sarà più schiavo del peccato una volta risuscitato? Lo dovrà dimostrare nel battesimo in Gesù, cambiando la sua personalità, lottando giornalmente contro le sue inclinazioni al peccato. Solo cosi i suoi peccati sono perdonati. La morte adamica sarà sconfitta solo a fine millennio.



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Isaac Asimov
01/02/2022 19:57
 
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Re: Re:



Il "vero" senso di Rom. 6:7 è ("chiunque è morto al peccato, lui - solo - è assolto dal peccato").



Verderame

(Romani 6:7) Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato.
Questo vale per tutti gli unti che si battezzavano


Va sempre ricordato che
Gli esempi della morte spirituale sono presi da quelli letterali
per esempio

(Romani 6:3-6) Per mezzo del nostro battesimo nella sua morte siamo dunque stati sepolti con lui affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi potessimo vivere una vita nuova.(Romani 6:6) ...la nostra vecchia personalità è stata messa al palo


perchè soltanto il versetto 7 (successivo) non deve avere un duplice significato come i versetti 3-6?

quindi fatti spirituali che hanno tutti una corrispondenza a quelli letterali


Il Commentario citato da Silvio Pag 1110-1
Ne dà il doppio senso
(Romani 6:21) “portano alla morte”
L’affermazione importante è che la morte é il risultato di tali cose — non semplicemente la morte
fisica ma anche quella spirituale.

(Romani 6:7) Infatti "γάρ" chi è morto è stato assolto dal suo peccato

bisogna tenere presente la particella γάρ

la congiunzione γάρ “infatti” ecco cosa si dice della particella

"Quindi la forza della particella è conclusiva, o dimostrativa, o esplicativa e dichiarativa; cfr. Rost a Passow's Lessico, i., p. 535ss; Kühner, ii., pp. 724 segg., 852 segg.; (cfr Liddell e Scott, sotto la parola). L'uso della particella nel NT non differisce da quello nei classici"

esempi dell'uso di "γάρ"

((Romani 1:19, 20) perché quello che si può conoscere di Dio è evidente fra loro, in quanto Dio lo ha reso loro evidente. 20 Infatti “γάρ” le sue qualità invisibili — la sua eterna potenza e divinità — si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose che ha fatto

(Romani 1:26) ...Per questo Dio li ha abbandonati a passioni vergognose: infatti “γάρ “le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali ...

(Romani 2:12, 13) ...Tutti quelli che hanno peccato senza legge moriranno pure senza legge; ma tutti quelli che hanno peccato sotto la legge saranno giudicati in base alla legge. 13 Infatti “γάρ “non sono quelli che ascoltano la legge a essere giusti davanti a Dio; sono quelli che la osservano a essere dichiarati giusti...

(Romani 2:27-29) Chi è incirconciso fisicamente ma adempie la Legge giudicherà te che, pur avendo il codice scritto e la circoncisione, trasgredisci la legge. 28 Infatti“γάρ” non è giudeo chi lo è esteriormente, né è circoncisione quella esteriore, nella carne. 29 Ma è giudeo chi lo è interiormente, e la sua circoncisione è quella del cuore mediante lo spirito...





[Modificato da Angelo Serafino53 01/02/2022 20:24]
01/02/2022 20:22
 
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Re: Re: Re:
Angelo Serafino53, 01/02/2022 19:57:




Il "vero" senso di Rom. 6:7 è ("chiunque è morto al peccato, lui - solo - è assolto dal peccato").



Verderame

(Romani 6:7) Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato.
Questo vale per tutti gli unti che si battezzavano


Va sempre ricordato che
Gli esempi della morte spirituale sono presi da quelli letterali
per esempio

(Romani 6:3-6) Per mezzo del nostro battesimo nella sua morte siamo dunque stati sepolti con lui affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi potessimo vivere una vita nuova.(Romani 6:6) ...la nostra vecchia personalità è stata messa al palo


perchè soltanto il versetto 7 (successivo) non deve avere un duplice significato come i versetti 3-6?

quindi fatti spirituali che hanno tutti una corrispondenza a quelli letterali


Il Commentario citato da Silvio Pag 1110-1
Ne dà il doppio senso
(Romani 6:21) “portano alla morte”
L’affermazione importante è che la morte é il risultato di tali cose — non semplicemente la morte
fisica ma anche quella spirituale.

(Romani 6:7) Infatti "γάρ" chi è morto è stato assolto dal suo peccato

la congiunzione γάρ “infatti” ecco cosa si dice della particella

"Quindi la forza della particella è conclusiva, o dimostrativa, o esplicativa e dichiarativa; cfr. Rost a Passow's Lessico, i., p. 535ss; Kühner, ii., pp. 724 segg., 852 segg.; (cfr Liddell e Scott, sotto la parola). L'uso della particella nel NT non differisce da quello nei classici"

esempi dell'uso di "γάρ"

((Romani 1:19, 20) perché quello che si può conoscere di Dio è evidente fra loro, in quanto Dio lo ha reso loro evidente. 20 Infatti “γάρ” le sue qualità invisibili — la sua eterna potenza e divinità — si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo, perché si comprendono dalle cose che ha fatto

(Romani 1:26) ...Per questo Dio li ha abbandonati a passioni vergognose: infatti “γάρ “le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali ...

(Romani 2:12, 13) ...Tutti quelli che hanno peccato senza legge moriranno pure senza legge; ma tutti quelli che hanno peccato sotto la legge saranno giudicati in base alla legge. 13 Infatti “γάρ “non sono quelli che ascoltano la legge a essere giusti davanti a Dio; sono quelli che la osservano a essere dichiarati giusti...

(Romani 2:27-29) Chi è incirconciso fisicamente ma adempie la Legge giudicherà te che, pur avendo il codice scritto e la circoncisione, trasgredisci la legge. 28 Infatti“γάρ” non è giudeo chi lo è esteriormente, né è circoncisione quella esteriore, nella carne. 29 Ma è giudeo chi lo è interiormente, e la sua circoncisione è quella del cuore mediante lo spirito...









Chi è morto non può più peccare, appunto perché è morto, non esiste più. Questa è la corrispondenza, è lo stato di morte, per cui colui che è vivo e vuole fare la volonta di Dio, deve far morire eticamente le sue membra per non renderle soggette al peccato. Quindi la morte non assolve, ma t'impedisce di peccare perché sei inerte. Se la morte giustifica il peccato, alla risurrezione saremmo tutti considerati "giusti" Ma sappiamo che per questo si devono operare dei cambiamenti nella nostra personalità nel momento che siamo in vita. La morte è solo la conseguenza del peccato, nel caso contrario Dio dovrebbe risuscitare tutti quelli che sono morti nel diluvio, visto che hanno pagato con la morte.
[Modificato da verderame.1958 01/02/2022 20:25]



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Isaac Asimov
01/02/2022 20:31
 
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Re: Re:



Quindi, chi è risuscitato con la stessa personalità e stessa inclinazione al peccato non è morto "al peccato". Solo quando farà morire le sua membra in quanto al peccato, potrà essere assolto dal peccato.



Verderame

Chi è risuscitato ha un nuovo inizio questo vale per quello spirituale che fisico

Ti ricordo che
L’inclinazione a peccare la tengono anche gli unti che si battezzano, solo chi ci tiene alla nuova condizione se la conserva caramente ma potrebbe accadere di perderla e di ritornare ad essere peggiore di prima



(2 Pietro 2:20-22)  Certo, se, dopo essere sfuggiti alle contaminazioni del mondo mediante l’accurata conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si fanno di nuovo coinvolgere in queste cose e ne sono sopraffatti, la loro condizione finale risulta peggiore di quella iniziale. 21 Per loro sarebbe stato meglio non aver conosciuto accuratamente la via della giustizia piuttosto che averla conosciuta per poi allontanarsi dal santo comandamento loro trasmesso. 22 È successo loro quello che il proverbio dice giustamente: “Il cane è tornato al proprio vomito e la scrofa lavata a rotolarsi nel fango”.


Coloro che avevano abbracciato il cristianesimo, ma poi tornavano a vivere in modo immorale, si dimostravano “nemici del palo di tortura del Cristo”

(Filippesi 3:18, 19) Molti infatti (ne parlavo spesso, ma ora ne parlo piangendo) si comportano da nemici del palo di tortura del Cristo. 19 La loro sorte è la distruzione, il loro dio è il loro ventre, la loro gloria è in realtà la loro vergogna, e la loro mente è rivolta alle cose terrene.


01/02/2022 21:02
 
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Re:
silvio.51, 2/1/2022 7:11 PM:



Ma non è detto che ci siano sempre gli eredi! Può darsi che Cranfield si riferisse ai quei casi in cui gli eredi non sono presenti. Per il resto è chiaro che siete in errore su Romani 6:7. Basta leggere il contesto per comprenderlo.



Sulla tua opinione non avevo dubbi, anche senza citare fonti approssimative come queste.

Simon
01/02/2022 21:06
 
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Re: romani 6:7
verderame.1958, 2/1/2022 7:46 PM:

Commento conciso di Matthew Henry su Romani 6:7
6:3-10 Il battesimo insegna la necessità di morire al peccato, di essere come sepolti da tutte le attività empie ed empie, e di alzarsi per camminare con Dio in una vita nuova. I professori empi possono aver avuto il segno esteriore di una morte al peccato e una nuova nascita alla giustizia, ma non sono mai passati dalla famiglia di Satana a quella di Dio. La natura corrotta, chiamata il vecchio, perché derivata dal nostro primo padre Adamo, è crocifissa con Cristo, in ogni vero credente, dalla grazia derivata dalla croce. È indebolito e in uno stato morente, sebbene continui a lottare per la vita e persino per la vittoria. Ma tutto il corpo del peccato, tutto ciò che non è secondo la santa legge di Dio, deve essere eliminato, affinché il credente non sia più schiavo del peccato, ma viva per Dio e trovi la felicità nel suo servizio."

Possiamo dire che il risuscitato ingiusto non sarà più schiavo del peccato una volta risuscitato? Lo dovrà dimostrare nel battesimo in Gesù, cambiando la sua personalità, lottando giornalmente contro le sue inclinazioni al peccato. Solo cosi i suoi peccati sono perdonati. La morte adamica sarà sconfitta solo a fine millennio.



Caro Verde,
la si potrebbe vedere in modo simbolico, ma i problemi restano.
Se il sacrificio del Cristo si applicasse indistintamente a tutti, senza differenze, allora non ci sarebbero piu' "ingiusti" da risorgere.
Se diamo un'occhiata al mondo, non vedo tutte queste persone che vivono una lotta personale contro le proprie inclinazioni.
Al contrario, i social-asocial promuovono soprattutto l'imitazione di chi fa sfoggio delle proprie inclinazioni, anche al peccato.

Simon
01/02/2022 21:27
 
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Re:
silvio.51, 01/02/2022 11:19:

ROMANI 6.7:

«“Infatti colui che è morto è giustificato dal peccato.” È quasi certo che queste parole siano una reminiscenza consapevole di un principio giuridico rabbinico ben noto, ma non è affatto chiaro se Paolo vi si stia richiamando per chiudere definitivamente il suo ragionamento. Nel significato che «la morte estingue tutti i debiti», questo principio è valido soltanto in relazione ai tribunali umani: 

è certo che Paolo non pensava che la morte di un essere umano espiasse anche i suoi peccati in riferimento a Dio, o che un morto non fosse più responsabile verso Dio dei suoi peccati. Il principio rabbinico, nella fattispecie, è del tutto inadeguato quale conferma di quanto è stato appena detto. Quindi è molto più probabile che Paolo, per quanto consapevole dell'uso rabbinico di un'espressione parallela, stesse utilizzando le parole nel loro significato proprio, e che egli volesse intenderle non come una dichiarazione generale riguardante i morti, ma come una dichiarazione teologica specifica nei confronti di una persona che, morta con Cristo al battesimo, nel senso che nel battesimo essa ha ricevuto il segno e il sigillo del suo essere morta con Cristo per decisione di Dio, sia stata giustificata dal suo peccato. Fare questa dichiarazione significa anche confermare il v. 6; poiché è il fatto che Dio ci ha giustificati che costituisce il fondamento solido di quella nuova libertà di resistere alla schiavitù del peccato nella nostra vita quotidiana, a cui fa riferimento l'ultima frase del v. 6.» [Fonte: C.E.B. CRANFIELD, LA LETTERA DI PAOLO AI ROMANI (Capitoli 1-8), vol. 1; traduzione di Domenico Tomasetto traduzione del testo biblico greco di Bruno Corsani CLAUDIANA- TORINO 1998, pp. 169-170].

«Probabilmente Paolo lascia riecheggiare un principio generale conosciuto nel mondo giudaico-rabbinico, per cui chi è morto è considerato ormai libero dall’osservanza dei comandamenti, e quindi dai peccati; là esso però era applicato alla morte fisica, qui invece si tratta in definitiva di un uso metaforico del verbo «morire», dal momento che si riferisce alla morte di chi partecipa misticamente alla morte di Cristo. In altre parole: unendosi alla morte di Cristo, i credenti condividono il suo stato di separazione dal peccato, per cui vengono giustificati-liberati dal peccato e sottratti alla sua tirannia.» [Fonte: LETTERA AI ROMANI Introduzione, traduzione e commento a cura di Giuseppe Pulcinelli (San Paolo, 2014) p.95].



Silvio

Due citazioni Giuseppe Pulcinelli (Roma, 1962), presbitero della diocesi di Roma, è Rettore del Pontificio Collegio Lateranense
e l'altro se non erro un anglicano che crede all'anima immortale inferno di fuoco


cosa vuoi che ti dicano (Romani 6:7)" Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato" che non è così?
loro devono preoccuparsi di mantenere in piedi i loro dogmi tipo, lo stato intermedio,
inferno di fuoco,o inferno inteso come lontananza da Dio il purgatorio ,Limbo


Questa scrittura da sola fa crollare tutte queste credenze

Ecco perchè c'è avversione in questo versetto


ma la scrittura è chiara non bisogna neanche interpretarla

(Romani 6:7) Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato

[Modificato da Angelo Serafino53 01/02/2022 21:47]
01/02/2022 21:37
 
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Re: Re: Re:
I-gua, 01/02/2022 11:56:


chi è risorto durante il Millennio sarà giudicato in base alle sue opere

per tutti i risorti, il millennio è un giorno di giudizio. In questo tempo sarà dato modo per cambiare personalità


Quindi anche quelli che sono stati fedeli e sono morti fedeli
prima del millennio, dovranno ridimostrare nuovamente la
loro fedeltà, al pari dei morti non fedeli, che dovranno
dimostrarla durante il millennio?

...E perché non anche i 144.000?

Ciao.
01/02/2022 22:06
 
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Re: Re: Re: Re:
Luciano_59, 01.02.2022 21:37:


Quindi anche quelli che sono stati fedeli e sono morti fedeli
prima del millennio, dovranno ridimostrare nuovamente la
loro fedeltà, al pari dei morti non fedeli, che dovranno
dimostrarla durante il millennio?

...E perché non anche i 144.000?

Ciao.




Si dovrà mostrare di essere sempre fedeli, che in grandi linee corrisponde ad ubbidire alla Legge aurea del Cristo.

Perché al di fuori di questa premessa è condizione, come possiamo constatare ora verso la fine di questo sistema malvagio, non ci può essere vita.

Riflettere su ciò che può significare


chi persevererà sino alla fine, sarà salvato e a fine millennio Satana sarà liberato per sedurre chi - come essere umano perfetto e consapevole- lo sceglierà come padre spirituale.





[Modificato da I-gua 01/02/2022 22:11]
01/02/2022 22:14
 
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Re: Re: Re: Re:
Luciano_59, 01/02/2022 21:37:


Quindi anche quelli che sono stati fedeli e sono morti fedeli
prima del millennio, dovranno ridimostrare nuovamente la
loro fedeltà, al pari dei morti non fedeli, che dovranno
dimostrarla durante il millennio?

...E perché non anche i 144.000?

Ciao.

I 144000 non vengono risuscitati nella carne ma in spirito, ricevono l’immortalità e l’incorruttibilità.

Tutti gli altri ricevono una risurrezione nella carne, i cui nomi o non sono scritti nel libro della vita di Dio (ingiusti), o lo sono ma in modo non permanente (giusti), esattamente come i sopravvissuti ad Har-Magedon.

Il tempo del millennio offre a tutti la possibilità di rendere indelebile quel nome nel libro della vita, dopo il superamento della prova finale.

Ma non dovevamo parlare dell’imposizione di un dogma?
[Modificato da M71 01/02/2022 22:14]
02/02/2022 00:24
 
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Re: Re:
Angelo Serafino53, 01/02/2022 21:27:



Silvio

Due citazioni Giuseppe Pulcinelli (Roma, 1962), presbitero della diocesi di Roma, è Rettore del Pontificio Collegio Lateranense
e l'altro se non erro un anglicano che crede all'anima immortale inferno di fuoco


cosa vuoi che ti dicano (Romani 6:7)" Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato" che non è così?
loro devono preoccuparsi di mantenere in piedi i loro dogmi tipo, lo stato intermedio,
inferno di fuoco,o inferno inteso come lontananza da Dio il purgatorio ,Limbo


Questa scrittura da sola fa crollare tutte queste credenze

Ecco perchè c'è avversione in questo versetto


ma la scrittura è chiara non bisogna neanche interpretarla

(Romani 6:7) Infatti chi è morto è stato assolto dal suo peccato




Eppure ti sfugge che anche Gesù non credeva che chi è morto è stato assolto dal peccato, tant'è che in Giovanni 5:28-29 troviamo queste sue parole: " Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce  e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio".
Quindi pure Gesù insegnò che i morti verranno giudicati in base alle azioni compiute durante la loro vita precedente!

Hai il coraggio di ammettere che anche Gesù si sbagliava?

A questo punto cercherò di dimostrarti che l'interpretazione che date su Romani 6:7 è erronea. Per far questo non dobbiamo prendere il versetto e isolarlo dal contesto, altrimenti così gli facciamo dire ciò che vogliamo. E infatti se leggiamo con attenzione il contesto si capisce chiaramente che Paolo sta parlando di morte spirituale invece di morte fisica come voi insegnate. Appena prima del versetto 7 dice:

«la nostra vecchia personalità è stata messa al palo con lui». La CEI traduce: «l'uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui».

Quindi Paolo sta parlando della nostra morte al peccato. Ma è tutto il resto che lo conferma. Ecco le prove:

«Visto che SIAMO MORTI rispetto al peccato, come possiamo continuare a vivere in esso?» — Qui siamo in 6.2 e la morte è spirituale.

«Per mezzo del nostro battesimo nella sua morte SIAMO dunque STATI SEPOLTI con lui affinché, come Cristo è stato risuscitato dai morti mediante la gloria del Padre, così anche noi potessimo vivere una vita nuova.» — Qui siamo in 6.4 e nuovamente qui Paolo sta parlando di morte spirituale non letterale! Cioè, al battesimo siamo sommersi sott'acqua e quindi il nostro vecchio uomo/donna è morto e siamo rinati a nuova vita.

«Se siamo stati uniti a lui in una MORTE simile alla sua, certamente saremo anche uniti a lui in una risurrezione simile alla sua.» — Qui siamo in 6.5. Al battesimo moriamo in Cristo, sta dicendo Paolo. Ovviamente non letteralmente, ma si parla di morte simbolica!

Poi viene 6.6 che ho citato sopra e che parla di morte spirituale. E poi viene il famoso 6.7 di cui stiamo parlando. Fin qui, quindi, siccome Paolo stava parlando di morte spirituale e simbolica, è ovvio che anche al v. 7 continua a parlare di morte spirituale! Ma vediamo i versetti successivi.

«Inoltre, se SIAMO MORTI CON CRISTO crediamo anche che vivremo con lui,» — Qui siamo in 6.8, e di nuovo sta parlando di morte simbolica! 

«E così anche voi consideratevi MORTI RISPETTO AL PECCATO, ma vivi per Dio mediante Cristo Gesù.» — Qui siamo in 6.11 e sta ancora parlando di morte in senso simbolico.

Quindi quando in 6.7 dice che "chi è morto è liberato dal peccato", intende chi è morto rispetto o riguardo al peccato! E infatti dopo, in 6.12-14 continua a spiegare che se siamo morti al peccato esso non ci signoreggia più. E infatti dice:

«(12) Perciò non lasciate che il peccato continui a regnare nel vostro corpo mortale, così che dobbiate ubbidire ai suoi desideri. (13) E non continuate a offrire le vostre membra al peccato come strumenti di ingiustizia; offritevi a Dio come persone passate dalla morte alla vita, e offritegli le vostre membra come strumenti di giustizia. (14) Il peccato non deve dominarvi, visto che non siete sotto la legge ma sotto l’immeritata bontà.»

Il punto quindi è questo, Paolo sta dicendo che chi è morto per il peccato, cioè chi ha fatto morire il suo vecchio io, ora non vive più nel peccato e quindi è stato liberato dal peccato o dal suo dominio.

Comprendi?



[Modificato da silvio.51 02/02/2022 00:32]
02/02/2022 07:58
 
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Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 01.02.2022 20:22:




Chi è morto non può più peccare, appunto perché è morto, non esiste più. Questa è la corrispondenza, è lo stato di morte, per cui colui che è vivo e vuole fare la volonta di Dio, deve far morire eticamente le sue membra per non renderle soggette al peccato. Quindi la morte non assolve, ma t'impedisce di peccare perché sei inerte. Se la morte giustifica il peccato, alla risurrezione saremmo tutti considerati "giusti" Ma sappiamo che per questo si devono operare dei cambiamenti nella nostra personalità nel momento che siamo in vita. La morte è solo la conseguenza del peccato, nel caso contrario Dio dovrebbe risuscitare tutti quelli che sono morti nel diluvio, visto che hanno pagato con la morte.




Semplicemente “giusti” e “ingiusti” nel millennio decade come categoria se consideriamo la conoscenza.

Gli ingiusti risorti non possono condursi in maniera disapprovata da Dio, come eventualmente facevano nel vecchio sistema, per rimanere in vita, in corsa per la vita
E questo vale per i giusti: non potranno condursi in maniera disapprovata da Dio per rimanere in vita, in corsa per la vita.

Giusto si è per aver esercitato fede durante il presente sistema di cose, e per aver una condotta approvata da ydio durante il millennio. Chi persevererà sino alla fine sarà salvato.


Come cercavo di spiegarti, non è con la morte che uno può passare da uno stato disapprovato a uno stato approvato.


La frase “la morte assolve dal peccato” va intesa che la vita è il debito che l’umanità paga per il peccato originale.
02/02/2022 08:04
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
M71, 01.02.2022 22:14:

I 144000 non vengono risuscitati nella carne ma in spirito, ricevono l’immortalità e l’incorruttibilità.

Tutti gli altri ricevono una risurrezione nella carne, i cui nomi o non sono scritti nel libro della vita di Dio (ingiusti), o lo sono ma in modo non permanente (giusti), esattamente come i sopravvissuti ad Har-Magedon.

Il tempo del millennio offre a tutti la possibilità di rendere indelebile quel nome nel libro della vita, dopo il superamento della prova finale.

Ma non dovevamo parlare dell’imposizione di un dogma?




Caro M71 se si ragiona sulle dottrine servendosi delle Scritture significa che lo SFS non impone dogmi.

È la seconda volta che te lo faccio notare.

Non sono chiacchiere a vanvera come ci ha abituato VVRL ma prove concrete, dati di fatto.

Perché il dogma è una dottrina che NON si mette in discussione ragionando con le Scritture.


Fondamentalmente il dogma è proprio alla teologia Cattolica, come (ri)leggiamo dalla Treccani:



In partic., nella teologia cattolica, dogma di fede, o assol. dogma, verità soprannaturale contenuta, in modo implicito e esplicito, nella Rivelazione, e proposta dalla Chiesa come verità di fede, oggettiva e immutabile: d. della Trinità; d. dell’Immacolata Concezione; sancire, proclamare un dogma. Per estens.: questo per me è un d., è un d. di fede, ritenere un d., accettare come un d., e sim., di cosa a cui si crede ciecamente e che non si pone in discussione.

02/02/2022 09:27
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
I-gua, 02/02/2022 07:58:




Semplicemente “giusti” e “ingiusti” nel millennio decade come categoria se consideriamo la conoscenza.




Non è quello che insegna Gesù:
"quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio" (Giov. 5:29) Il futuro delle persone dipende da come si comportano in questa vita.
Ti Ricordo che la parola "giudizio" da cent'anni...fino a ad un'anno fa, era spiegata dallo SFS con il significato di "CONDANNA", con tanto di greco, ecc.
Da sola questa scrittura annulla il "vostro" intendimento di Rom. 6:7, infatti la morte non azzera un bel niente, le cose che hanno fatto li accompagna nel dopo morte.



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La vita è piacevole. La morte è pacifica. È la transizione che crea dei problemi.

Isaac Asimov
02/02/2022 09:32
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
I-gua, 02/02/2022 08:04:



Caro M71 se si ragiona sulle dottrine servendosi delle Scritture significa che lo SFS non impone dogmi.

È la seconda volta che te lo faccio notare.



E io ti faccio notare che il titolo della discussione è: "siete proprio sicuri che lo SFS non vi impone dogmi?"

Quindi: o restiamo in tema parlando "a vanvera" senza citare Scritture o, se citiamo Scritture, non stiamo parlando di dogmi.

Ripeto: c'è un esempio di un dogma imposto dallo SFS? Se non c'è, di cosa stiamo parlando?

VVRL:

Perché il dogma è una dottrina che NON si mette in discussione ragionando con le Scritture.


Hai scritto una sciocchezza: tutti i dogmi elencati nella discussione sulle parole di Gesù, sono stati ampiamente messi in discussione proprio con le Scritture. Tu stesso hai provato a dare il tuo contributo, caro I-gua, o non te ne sei accorto?
02/02/2022 11:05
 
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STIAMO PARLANDO DI ARIA FRITTA, rispondendo a qualcuno che imposta il discorso su aria fritta
[SM=g27985] possiamo metterci l’anima in Pace caro M71 perché nella cristianità la teologia per dogmi da proclamare e imporre alle masse di pedobattezzati è propria alla Chiesa Cattolica.

Tutte le altre sette (nel senso originale del termine) e denominazioni seguenti si sono staccate dalla chiesa Cattolica proprio perché hanno incominciato a ragionare facendo uso delle Scritture, da qui hanno incominciato a comprendere alcune verità scritturali e quindi abbandonare piano piano i dogmi imposti dalla Chiesa Cattolica.

Tra questi “nuovi movimenti religiosi” i tdG che hanno smascherato tutti i dogmi cattolici attraverso La Parola di Dio, sino all’ultimo, più tenace, pervicace, radicato e più satanico di tutti che è il dogma di fede della Santissima Trinità, la dottrina ispirata da demoni ingannatori che tiene legata tutta la cristianità che non serve, non conosce e non riconosce ancora il solo Vero Dio, L’UNO, YHWH…
…che non è l’acronimo di un consorzio di deità divinamente uguali… come vorrebbero lasciare ad intendere dottori, sacerdoti, impostori e ciarlatani: coloro che -ATTRAVERSO LA PROCLAMAZIONE E IMPOSIZIONE DEL DOGMA DI FEDE-hanno introdotto e diffuso nella cristianità l’apostasia a matrice babilonese per servire l’Impero, chi cosciente, chi incosciente.

[SM=g1871112]
[Modificato da I-gua 02/02/2022 11:12]
02/02/2022 11:26
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
verderame.1958, 02.02.2022 09:27:



Non è quello che insegna Gesù:
"quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio" (Giov. 5:29) Il futuro delle persone dipende da come si comportano in questa vita.
Ti Ricordo che la parola "giudizio" da cent'anni...fino a ad un'anno fa, era spiegata dallo SFS con il significato di "CONDANNA", con tanto di greco, ecc.
Da sola questa scrittura annulla il "vostro" intendimento di Rom. 6:7, infatti la morte non azzera un bel niente, le cose che hanno fatto li accompagna nel dopo morte.




Caro VERDERAME
l’intendimento è comune e progressivo, concerne il singolo come la comunità, chi ci arriva prima e chi ci arriva dopo.


E quello che insegna Gesù è compreso con l’intendimento attuale (già rivelato ed accettato da alcuni) :

Alla fine di questo sistema di cose i giusti sono dichiarati tali a motivo dell’esercizio della Fede in YAH SALVA.
Mentre a fine millennio saranno le opere a giustificare o meno l’accesso alla vera vita, la vita eterna:

Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio.



Gli empi non saranno tenuti in memoria, non figurano tra i risorti dalle “tombe commemorative”

La loro morte è definitiva e non conoscono risurrezione. Diventano polvere e restano polvere la loro anima riposa in pace nel l’oblio di Dio…. Ma se volessimo usare un linguaggio metaforico potremmo dire che passano direttamente dallo Sheol alla geenna.


Questi, al contrario dei risorti, sono coloro che una volta pagato il debito del peccato originale con la loro vita, non hanno più nulla da spartire con YHWH, il Creatore Dio, colui che ha eletto giudice universale Gesù

è Gesù che ha ricevuto autorità dal Padre di risorgere o non risorgere le persone.perciò come sta scritto Gesù giudica i vivi e i MORTI.

La risurrezione non è un fatto “biologico” che automaticamente segue la morte.
Bensì dipende dal giudizio del Cristo che si basa certo sulla giustizia divina ma a questa antepone l’agape e la misericordia (perché non essendo il Sovrano Universale in persona lui lo può fare in qualità di Suo Re, Sacerdote e Giudice)


Per i risorti il giudizio divino è una correzione necessaria.


Lo SFS modifica insegnamenti e dottrine man mano che l’intendimento del proposito divino viene rivelato e fa “parlare le Scritture”. Dio rivela il suo proposito a chi lo teme, servendosi della Sua scritta Parola e dell’opera di educazione condotta da
La Parola di Dio, L’arcangelo con le sue schiere di servitori visibili e invisibili.

Perciò se consideriamo l’opera dei tdG in relazione alle Sacre Scritture dobbiamo ammettere per forza di cose e onestà intellettuale che è ciò che più si allontana da una teologia fondata su dogmi di fede.

Perché se non parliamo di dogmi, le dottrine devono essere corrette.

[Modificato da I-gua 02/02/2022 11:43]
02/02/2022 13:03
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
I-gua, 02/02/2022 11:26:




Caro VERDERAME
l’intendimento è comune e progressivo, concerne il singolo come la comunità, chi ci arriva prima e chi ci arriva dopo.


E quello che insegna Gesù è compreso con l’intendimento attuale (già rivelato ed accettato da alcuni) :

Alla fine di questo sistema di cose i giusti sono dichiarati tali a motivo dell’esercizio della Fede in YAH SALVA.
Mentre a fine millennio saranno le opere a giustificare o meno l’accesso alla vera vita, la vita eterna:

Non meravigliatevi di questo, perché verrà il tempo in cui tutti quelli che sono nelle tombe commemorative udranno la sua voce 29 e ne usciranno: quelli che hanno fatto cose buone per una risurrezione di vita, mentre quelli che hanno praticato cose ignobili per una risurrezione di giudizio.



Gli empi non saranno tenuti in memoria, non figurano tra i risorti dalle “tombe commemorative”

La loro morte è definitiva e non conoscono risurrezione. Diventano polvere e restano polvere la loro anima riposa in pace nel l’oblio di Dio…. Ma se volessimo usare un linguaggio metaforico potremmo dire che passano direttamente dallo Sheol alla geenna.


Questi, al contrario dei risorti, sono coloro che una volta pagato il debito del peccato originale con la loro vita, non hanno più nulla da spartire con YHWH, il Creatore Dio, colui che ha eletto giudice universale Gesù

è Gesù che ha ricevuto autorità dal Padre di risorgere o non risorgere le persone.perciò come sta scritto Gesù giudica i vivi e i MORTI.

La risurrezione non è un fatto “biologico” che automaticamente segue la morte.
Bensì dipende dal giudizio del Cristo che si basa certo sulla giustizia divina ma a questa antepone l’agape e la misericordia (perché non essendo il Sovrano Universale in persona lui lo può fare in qualità di Suo Re, Sacerdote e Giudice)


Per i risorti il giudizio divino è una correzione necessaria.


Lo SFS modifica insegnamenti e dottrine man mano che l’intendimento del proposito divino viene rivelato e fa “parlare le Scritture”. Dio rivela il suo proposito a chi lo teme, servendosi della Sua scritta Parola e dell’opera di educazione condotta da
La Parola di Dio, L’arcangelo con le sue schiere di servitori visibili e invisibili.

Perciò se consideriamo l’opera dei tdG in relazione alle Sacre Scritture dobbiamo ammettere per forza di cose e onestà intellettuale che è ciò che più si allontana da una teologia fondata su dogmi di fede.

Perché se non parliamo di dogmi, le dottrine devono essere corrette.





Caro Igua la "tua" bella storia, rimane... una bella storia, non hai fornito nessun passo biblico su cui appoggiarsi.

Il passo di Giovanni 5:29 è inequivocabile. Il capitolo 20 di rivelazione è inequivocabile. Vi inventate nuovi rotoli e nuove leggi che rivelazione smentisce. I rotoli sono aperti subito dopo la risurrezione e contengono le opere dei risuscitati, quelle buone e quelle ignobili. Le persone compaiono davanti al tribunale di Dio. Chi non risulta nel libro della vita viene "giustiziato" nel lago di fuoco. Questo racconta la Bibbia.



Che lo SFS cambi d'intendimento a secondo della dottrina che vuole far passare, questo non può far dire a Gesù quello che non ha detto.

Se le opere buone accompagnano il fedele anche dopo che è morto, lo stesso succede per chi si è reso reo d'iniquità, le sue "opere" lo seguono. Il fatto stesso che vi sia una risurrezione di vita per gli uni e una risurrezione di giudizio per gli altri, denota appunto che il giudizio si basa sulle cose fatte in passato.

Comunque mi sembra che non ci sia altro da aggiungere. Ho espresso il mio punto di vista. Ognuno ne trae le proprie conclusioni. Inutile ripetere le stesse cose.
[Modificato da verderame.1958 02/02/2022 13:03]



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Isaac Asimov
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