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DIFENDERE LA VERA FEDE

Possiamo fidarci dei MOVIMENTI sorti dopo il Concilio?

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    Caterina63
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    00 26/10/2009 22:01
    Approfitto di un bel thread avviato da Daniele nel suo forum: Famiglia Cattolica, per postare qui i punti salienti utili alla riflessione...per seguire la discussione invece CLICCATE QUI

    Daniele dunque, su una richiesta di enricorns e mia, ha formulato le seguenti domande:

    I movimenti sorti all'interno della Chiesa sono un bene o un male?
    Questi movimenti hanno apportato in seno alla Chiesa vitalità o confusione, comunione o settarismo, ortodossia o eterodossia?
    Sono una minaccia futura per l'unità della Chiesa o una risorsa anche a livello ecumenico?



    Prima di postare i testi del Pontefice è necessario capire la dinamica che abbiamo davanti e i problemi suscitati... perchè non si corra il rischio di prendere del Pontefice solo i testi che elogiano i Movimenti dimenticando che ci sono piccoli interbenti più brevi dei Pontefici che richiamano spesso all'OBBEDIENZA spesso disattesa...

    Proviamo a rispondere a queste domande:

    La domanda può apparire banale perchè è scontato rispondere: NO, essi sono un bene per la Chiesa!
    e non perchè lo dicono i Papi, ma proprio perchè la storia tutta della Chiesa si regge sui MOVIMENTI....ergo occorre capire che cosa è un MOVIMENTO nella Chiesa, a cosa serve e soprattutto come si muove...

    Lo Spirito Santo è il motore...E' COLUI CHE MUOVE...ogni Movimento riconosciuto è dallo Spirito Santo SUSCITATO, MA NON TUTTI ATTENZIONE rispondono alla Voce dello Spirito Santo e NON tutti sono da Lui suscitati il perchè è semplice: anche Satana ha il potere di suscitare i movimenti, ossia i MOTI NELLA CHIESA, ossia il TENTARE...esso può perfino TRAVIARLI...

    Come distinguerli è semplice:
    - dal riconoscimento della Chiesa;
    - DALL'OBBEDIENZA dei Fondatori e dei fedeli alla Chiesa....


    Vogliamo fare un esempio?
    I Valdesi....
    1173-Pietro Valdo si converte e fonda il movimento valdese
    1176-Valdo inizia la sua predicazione in un primo momento riconosciuta buona dal vescovo
    1179-Pietro Valdo viene invitato a Roma al 3° concilio lateranense
    1184-al concilio di Verona però parte la prima scomunica al movimento valdese, Pietro Valdo si oppone
    1215-al 4° concilio lateranense arriva la nuova e definitiva scomunica

    Ci sono voluti QUARANT'ANNI per decretare definitivamente la non cattolicità del movimento in questione....QUARANT'ANNI....

    Subito dopo, 1215 infatti vengono i Francescani....ed è per questo che la Chiesa NON avrà per essi una spinta di entusiasmo iniziale....ma san Francesco verrà subito riconosciuto, come mai? è evidente che la santità era visibile così come l'obbedienza...
    San Francesco non si spoglia nudo nella piazza solo per una questione paterna umana, ma lasciandosi COPRIRE DAL MANTELLO DEL VESCOVO, ACCETTA CON QUESTO GESTO DI RIVESTIRSI DELLA CHIESA, ACCETTA LA CHIESA QUALE MADRE... (il vescovo in questione per altro sarà beatificato)....

    I tempi sono cambiati, oggi la Chiesa, da dopo il Concilio tra l'altro, ha deciso di usare L'ARMA DELLA MISERICORDIA essa è dunque propensa a NON scomunicare quanto AD EDUCARE ALLA FEDE i neo-movimenti...


    Lo stesso Pontefice diceva, nel testo portato sopra da enricorns:

    La loro nascita e diffusione ha recato nella vita della Chiesa una novità inattesa, e talora persino dirompente. Ciò non ha mancato di suscitare interrogativi, disagi e tensioni; talora ha comportato presunzioni ed intemperanze da un lato, e non pochi pregiudizi e riserve dall'altro. E' stato un periodo di prova per la loro fedeltà, un'occasione importante per verificare la genuinità dei loro carismi.

    Verificare dunque la GENUINITA' DEI LORO CARISMI....questo è il compito della Chiesa, ma attenzione anche un Papa PUO' ESSERE INGANNATO...anche un vescovo può "non vedere"... i motivi sono tanti dalla buona fede, al conflitto di interessi, alla politica corretta....fino alla speranza che usando la medicina della misericordia si ottenga di più che usare il bastone della scomunica... ergo da dopo il Concilio molti gruppi hanno agito in modo scorretto nella Chiesa alimentando FORME SETTARIE NELLE PARROCCHIE, ingannando i propri vescovi, pur senza mettere in dubbio una certa buona fede....
    Ma la buona fede NON basta, così come non è sufficiente essere BUONI...


    Spesso si ha l'impressione che questi Movimenti fungano da TAMPONE momentaneo all'emorragia che la Chiesa sta subendo da ben 50 anni con la sua scristianizzazione... . e che di conseguenza al Signore sia sufficiente anche una conversione superficiale, fatta di numeri(=aggregazioni)....per salvare i casi più disperati ma sostanzialmente dal cuore buono ....
    Cosa non sarebbe in grado di sopportare il Buon Dio pur di poterci salvare?

    Ma c'è un altro fenomeno da NON sottovalutare...si basa sulle statistiche....
    il grande fermento "spiritualistico" c'è anche nel protestantesimo moderno che si chiamano PENTECOSTALI sono in frenetico aumento che spargono dottrine peggiori di quelle di Lutero e mietono vittime proprio fra i cattolici che spesso LASCIANDO QUESTI MOVIMENTI LAICALI per mille ragioni, finiscono per uscire dalla Chiesa e rifugiarsi da loro... negarlo non è da persone sagge...
    Gesù dice che se non sono da Dio scompariranno così come sono venuti....cosa dovremo pensare? essi non solo non stanno scomparendo, ma ci stanno per superare e sono dottrinalmente ben peggiori dei Protestanti storici...e si rifocillano ANCHE ( HO DETTO ANCHE)DAI CATTOLICI CHE ESCONO DAI MOVIMENTI LAICALI...

    come mai?

    Un altro esempio?
    i DUEMILIONI di giovani, aggregati ai vari Movimenti che andarono a Tor Vergata nel 2000, dove sono finiti? Secondo le stesse fonti del Pontificio Laici LA META' SONO "SCOMPARSI PERCHE' NON SONO RIUSCITI AD INTEGRARSI NELLE VARIE COMUNITA'"....io direi che facendo del Papa un idolo, seguirono le sue canzoni, ma non conoscevano I SUOI TESTI...

    qualcuno ha detto: Giovanni Paolo II ebbe il compito di radunare i giovani per toglierli alle adunanze partitiche delle ideologie, far aprire ad essi il cuore; oggi a Benedetto XVI tocca riempire quei cuori...è un quadro che mi fa molto meditare....e confesso che mi piace....

    Ai Movimenti Laicali si attribuisce UN CONTRIBUTO (evitate di scattare dalle sedie e non sparate sulla tastierista, leggete sempre tutto nel contesto ) negativo verso la spoliazione LITURGICA DELLA MESSA....o peggio, alcuni hanno proprio modificato la TRADIZIONE LITURGICA INVENTANDO NUOVI MODI PER DIRE LA MESSA...

    Un giorno un sacerdote di venerata e santa memoria, a proposito della Liturgia e dei nuovi Movimenti, mi disse:
    " Il problema di oggi è che tutti vogliono fare COMUNIONE, ma la maggior parte dimentica un particolare importante e cioè, che per fare questa Comunione, occorre patire prima sulla Croce...e così hanno tolto la Croce e si sono tenuti la COMUNIONE, una forma protestante nascosta per dire: sola fede e non le opere, ossia solo fede nella comunità, non importa l'opera liturgica..."

    chiaro no?

    ma attenzione....il problema qui NON è del Movimento in quanto tale MA SPESSO E' DEI SINGOLI GRUPPI DI UN MOVIMENTO...i quali all'interno del proprio gruppo appunto, finiscono per fare la Messa come vogliono, seminano ciò che vogliono, e tutto si rapporta NON alla Chiesa MA AL GRUPPO...

    Attenzione a quanto segue perchè NON ho intenzione ne di ripetermi nè di fare un processo a questo noto Cammino
    lo cito solo come esempio e perchè di AVVERTIMENTI DEL PAPA CE NE SONO DIVERSI MA TUTTI INASCOLTATI:

    Nel 1983 sempre Giovanni Paolo II, in un discorso ai neocatecumenali, aveva detto: «Celebrate l'Eucaristia e, soprattutto, la Pasqua, con vera pietà, con grande dignità, con amore per i riti liturgici della Chiesa, con esatta osservanza delle norme stabilite dalla competente autorità, con volontà di comunione con tutti i fratelli [...] Il ministero della riconciliazione [...] è affidato a voi, Sacerdoti. Siatene ministri sempre degni, pronti, zelanti, disponibili, pazienti, sereni, attenendovi con fedele diligenza alle norme stabilite in materia dall'Autorità ecclesiastica [...] in piena adesione al ministero e alla disciplina della Chiesa, con la confessione individuale, come ripetutamente raccomanda il nuovo Codice di Diritto Canonico [...] Non chiudetevi in voi stessi, isolandovi dalla vita della Comunità parrocchiale o diocesana [...] Pertanto le norme giuridiche, come anche quelle liturgiche, vanno osservate senza negligenze e senza omissioni»

    Perchè il Papa fu costretto a ricorrere a ricordare il Diritto Canonico, le Norme Liturgiche e l'obbedienza E LA FEDELTA'?

    Cosa è accaduto oggi? che le cose non sono cambiate, il CN continua a disobbedire....
    nel 2005 Benedetto XVI ha fatto scrivere dalla Congregazione per il Culto una Lettera al CN, nel dicembre 2005 nella quale il card. Arinze diceva: VENGO A COMUNICARVI LE DECISIONI DEL SANTO PADRE....e al punto 5 leggiamo:

    5. Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.

    .................

    P.S.
    IL TERMINE "MENSA ADDOBBATA" STA PROPRIO NELLA LETTERA ORIGINALE...

    leggendo attentamente le parti in neretto è chiaro:
    il Papa Benedetto XVI ha chiesto al CN di eliminare QUEL MODO INVALSO NEL CN CON UNA MENSA ADDOBBATA posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio per ritornare ad una Messa COMUNE A TUTTA LA CHIESA...nel modo appunto di celebrare....raccomandando di seguire «i libri liturgici approvati, senza omettere né aggiungere nulla» lo hanno fatto? NO!
    non solo....ma vanno ora dicendo che questa lettera NON ha mai avuto alcun valore e che sarebbe decaduta con l'approvazione degli Statuti... ...il chè è falso e lo spiega proprio Giovanni Paolo II:
    Sono certo che i suoi membri non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno da tali autorevoli Fonti.......

    NON basta: il 12 gennaio 2006 Benedetto XVI avendo probabilmente ricevuto le lamentele del CN che già a gennaio diceva che quella lettera del card. NON aveva alcun valore....in Udienza generale, ergo pubblicamente, disse davanti a tutti al CN:

    "Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II. Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate. Grazie all'adesione fedele ad ogni direttiva della Chiesa, voi renderete ancor più efficace il vostro apostolato in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi. E così facendo il Signore continuerà a benedirvi con abbondanti frutti pastorali."

    (Udienza del 12.1.2006)

    tre dunque sono le cose che si aspetta il Papa dal CN da quel 12 gennaio 2006:

    1) APPLICARE LA LETTERA DEL CARD. ARINZE, dice infatti:
    ]Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II.
    - notate che cosa ha detto Benedetto XVI: DOPO IL PERIODO DI ESPERIENZA CONCESSO...dal suo predecessore... ergo questa Lettera di Arinze ha proprio un valore DEFINITIVO....

    2) L'OBBEDIENZA, dice il Papa: Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate.

    3) COMUNIONE, dice il Papa: in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi.

    *********************

    il CN si sta attenendo a questo? NO!
    e ancora, nella Lettera del card. Arinze è stato chiesto anche questo:

    1. La Domenica è il “Dies Domini”, come ha voluto illustrare il Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica sul Giorno del Signore. Perciò il Cammino Neocatecumenale deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano affinché traspaia anche nel contesto delle celebrazioni liturgiche la testimonianza dell’inserimento nella parrocchia delle comunità del Cammino Neocatecumenale. Almeno una domenica al mese le comunità del Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale.

    Lo stanno facendo? NO!

    C'è altro da aggiungere?

    Bè sono stati approvati...si è vero...così come sono stati approvati gli anglicani tradizionalisti i quali però, se fra di loro vescovi con moglie, DOVRANNO RINUNCIARE ad essere vescovi... mentre verrà accolto il clero sposato che dovrà comunque essere riodrinato sacerdote... e dopo questa ondata i futuri seminaristi DOVRANNO ACCOGLIERE IL CELIBATO...

    Cosa voglio dimostrare?
    Che la Chiesa non lesina a nessuno di entrare a far parte di questa Comunione, ma ci sono delle regole da far rispettare solo che la Chiesa oggi, invece di usare il bastone come faceva una volta, ha deciso di usare LA PAZIENZA...e questo vale per tutti, sia per gli Ordini religiosi quanto per i Movimenti laicali...

    Disse così il cardinale Arinze a Radio Vaticana:

    D. – Eminenza da quali esigenze è scaturita questa lettera?

    R. – È scaturita da ciò che emergeva dall’esame di questa Congregazione di come il Cammino Neocatecumenale celebra la Santa Messa da molti anni, perché dopo l’approvazione dei loro statuti per un periodo di cinque anni da parte del Pontificio Consiglio per i laici, rimanevano per gli altri Dicasteri le approvazioni di loro competenza: per la nostra Congregazione, il campo della liturgia. Per l’esame di questo abbiamo avuto una commissione mista tra persone nominate dal Cammino Neocatecumenale e persone nominate dalla nostra Congregazione. Nelle discussione sono emerse tante pratiche che loro fanno durante la Messa, le quali sono state esaminate e molte di loro emergevano che non erano secondo i libri approvati. Questo è il “background”. Il tutto è stato esaminato in molte sessioni dalla commissione mista per un periodo di due anni o più. E c’è stata anche una discussione tra sette cardinali della Curia romana per volere del Santo Padre, i quali hanno esaminato il tutto. Dunque, questa lettera è la conclusione di tutto.

    RADIOVATICANA - RADIOGIORNALE
    Anno L n. 46 - Testo della trasmissione di mercoledì 15 febbraio 2006
    Il Cammino Neocatecumenale e le norme liturgiche sulla celebrazione dell’Eucaristia: ne parliamo con il cardinale Francis Arinze


    Ma per il CN questa Lettera NON VALE NULLA...ma avete notato come sia sparito Kiko dal sagrato di san Pietro?

    E avete notato si o no che il Santo Padre HA MODIFICATO I MODI DI DIRE LA MESSA RITORNANDO AD UNA SACRILITA' CHE SI ERA PERDUTA?

    E questo non vi dice nulla su cosa vuole il Santo Padre senza per questo nulla togliere ai Movimenti?

    I Movimenti ALLARGANO LA CHIESA, le danno moto, MA NON SONO LA CHIESA, è la Chiesa che FORMA I MOVIMENTI ATTRAVERSO I SACRAMENTI...
    Benedetto XVI nella Sacramentum Caritatis:
    LA CHIESA SI RICEVE E INSIEME SI ESPRIME NEI SETTE SACRAMENTI (nn. 10-11)
    basta il venir meno di uno dei Sette e già non si è più cattolici.....


    ....

    Il popolo cristiano va messo in guardia e difeso da colui che di fatto semina l’errore, senza che per questo si cessi di cercare il suo vero bene e pur senza giudicare la responsabilità soggettiva di nessuno, che è nota solo a Dio.
    Gesù a questo proposito ha dato ai capi della Chiesa una direttiva precisa: colui che scandalizza col suo comportamento e con la sua dottrina, e non si lascia persuadere né dalle ammonizioni personali, né dalla più solenne riprovazione della ecclesìa, “sia per te come un pagano e un pubblicano” (cfr. Matteo 18,17); prevedendo e prescrivendo così l’istituto della scomunica.

    card. G. Biffi


    P.S.
    Vi prego...questo testo non è un attacco ai Movimenti, ma è un contributo appunto ad affrontare i problemi che ci sono...

    Buona meditazione....più avanti risponderemo anche al rapporto con l'Ecumenismo...e approfondiremo il contesto ortodosso dei Movimenti... 

     

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 27/10/2009 01:02
    Dal Discorso di Giovanni Paolo II ai Sacerdoti delle comunità neocatecumenali il 9.12.1985


    "La prima esigenza che vi s'impone è di sapere mantener fede, all'interno delle Comunità, alla vostra identità sacerdotale. In virtù della sacra Ordinazione, voi siete stati segnati con uno speciale carattere che vi configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in suo nome (cfr. Presbyterorum Ordinis, 2). Il ministro sacro quindi dovrà essere accolto non solo come fratello che condivide il cammino della Comunità stessa, ma soprattutto come colui che, agendo "in persona Christi", porta in sé la responsabilità insostituibile di Maestro, Santificatore e Guida delle anime, responsabilità a cui non può in nessun modo rinunciare. I laici devono potere cogliere queste realtà dal comportamento responsabile che voi mantenete. Sarebbe un'illusione credere di servire il Vangelo, diluendo il vostro carisma in un falso senso di umiltà o in una malintesa manifestazione di fraternità. Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli Assistenti Ecclesiastici delle Associazioni Internazionali Cattoliche: "Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce"

    (Discorso del 13 settembre 1979, n. 4: Insegnamenti 1112 (1979], p. 1391).

     Occhi al cielo

    Ripeterò quanto già ebbi occasione di dire agli Assistenti Ecclesiastici delle Associazioni Internazionali Cattoliche: "Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce"

    "Non lasciatevi ingannare! La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce"

    La Chiesa vi vuole sacerdoti, e i laici che incontrate vi vogliono sacerdoti e niente altro che sacerdoti. La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce"

    La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce"


    La confusione dei carismi impoverisce la Chiesa, non la arricchisce"


    Inutile gridare SANTO SUBITO se poi non mette in pratica quanto da lui richiesto.... Occhi al cielo


    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 27/10/2009 01:05
    RIFLESSIONE CON VOI..... Sorriso

    Cristo ci rammenta: SARETE GIUDICATI CON LO STESSO METRO CON IL QUALE AVRETE GIUDICATO GLI ALTRI....

    ... di fronte ad un avvertimento così chiaro del Cristo, mi sento sempre tremare e spesso però rammento anche che esistono i SENSI DI COLPA non buoni, quelli che Satana ti instilla perchè tu possa evitare di dire la Verità... Occhiolino e allora cosa faccio?  INTERPELLO I SANTI circa l'atteggiamento che devo tenere nei confronti DELL'INGIUSTIZIA NELLA CHIESA... Ghigno

    tutti, chi più chi meno, tendiamo a strumentalizzare TUTTO perchè la nostra debolezza è di tentare, anche in buona fede, di soddisfare ciò che pensiamo e ciò che NOI riteniamo giusto....è una debolezza, è il nostro limite...ma attenzione, è anche un arma he ci vorrebbe IMPEDIRE di fare citazioni per dire LA VERITA'... Occhiolino

    Come fare?
    Ci risponde brillantemente san Padre Pio il quale ebbe fra i suoi nemici PRELATI proprio coloro che avevano capito che il santo difendeva la Messa antica...e che aveva chiesto l'indulto per NON profanare l'Eucarestia...ce lo dice il processo che ha subito nel quale sono emerse le invidie e le gelosie di chi lo accusava ingiustamente per mettere in cattiva luce non semplicemente un FENOMENO STIGMATIZZATO ma bensì UNO SCOMODO TESTIMONE DELLA VERITA' IN UN TEMPO DI GRANDE MUTAMENTO E CONFUSIONE....

    Ma cosa dimostra l'atteggiamento di san Padre Pio? (ma potrei fare anche tanti altri esempi di altri santi)
    Che quando NON si hanno altre possibilità per far trionfare la giustizia, SI ATTENDE AI PIEDI DELLA CROCE...e nel frattempo si continua a procedere insegnando la Verità, si prosegue continuando il cammino nella Chiesa... Sorriso

    E' assai probabile  che i frutti di tante nostre CONTESTAZIONI  non li vedrete nè voi, nè io, neppure questo tempo, ma quelli che verranno dopo di noi si nutreranno dei frutti DELLA VERITA' SEMINATA, non difesa, perchè non siamo chiamati a difendere la Verità o la Chiesa, MA SOLO A TRASMETTERLA...ed anche quando si leggono certi sfondoni di PRELATI, resta un dovere far emergere l'errore e dire la Verità....

    Lutero credette di DIFENDERE LA VERITA' e così arrivò a difendere LA SUA verità...con la sua Riforma credette di CAMBIARE LA CHIESA, ma la Chiesa rimase ciò che era con i suoi integri Sacramenti e la sua Liturgia....
    Kiko si crede il difensore della Chiesa, il DATORE DI VOCAZIONI SACERDOTALI..(lo ha messo per iscritto in un documento di qualche anno fa che LUI REGALAVA SACERDOTI AI VESCOVI sic!!  Occhi al cielo )..la Chiesa che è Madre PRENDE queste vocazioni e le LEGALIZZA perchè la Chiesa sa che la GRAZIA E' PIU' FORTE DELLA SUPERBIA DI CERTI RIFORMATORI....

    La Chiesa che è Mamma TOLLERA e con santa Pazienza ATTENDE CHE IL CALAVRIO PASSI... Occhiolino nel frattemo ammonisce e avverte:"RESTATE FEDELI AI SEGNI SACRAMENTALI; ALLE NORME CHE CI TENGONO UNITI..." in sostanza è questo l'appello di Giovanni Paolo II che abbiamo sopra letto
    ed ecco allora che Gesù ci rammenta la zizzania, ci avverte eh!! ci ha messo in guardia: GUARDATE CHE STANOTTE E' VENUTO SATANA, DIO GLIELO HA PERMESSO PER METTERVI ALLA PROVA, HA GIA' SEMINATO FRA DI VOI LA ZIZZANIA, MA VOI NON TOCCATELA, ESSA CRESCERA' CON IL GRANO BUONO, NON ELIMINATELA per non rischiare di eliminare il grano buono, AL TEMPO OPPORTUNO CI PENSERO' IO..."

    Ci crediamo o no a questo SPOSO che non abbandonerà MAI la sua SPOSA quand'anche Essa si comporterà a periodi in modo ambiguo o confuso???

    Questo è il modo, a mio parere, di procedere  e questo non vuol dire tacere, così come non è offendere come riteneva luigiz... ma significa semplicemente DARE SPERANZA anche a questi MOVIMENTI nonostante tutto....perchè la GRAZIA SANTIFICANTE non proviene dai loro fondatori, ma di certo da Dio anche se in mezzo ci sarà la zizzania.... Occhiolino
     Ed è necessario che ci aggiungiamo quel condimento chiamato OBBEDIENZA, CARITA', SOFFERENZA, SPERANZA, FIDUCIA IN CRISTO e non sfiducia perchè sembra che al momento non ci sia alcuna via d'uscita....o perchè vorremmo che la via d'uscita fosse quella che VOGLIAMO NOI! Occhi al cielo

    Dice il Signore: i miei pensieri non sono i vostri pensieri; le mie vie non sono le vostre vie....così vale per noi QUANTO PER TUTTI I MOVIMENTI LAICALI.... le loro vie NON è detto che siano quelle del Signore e questo NON basta neppure il parere di un Papa per affermarlo, MA IL TEMPO....i frutti sono relativi perchè ciò che appare oggi un frutto domani potrebbe rivelarsi in una MELA AVVELENATA, anche questo dice la Bibbia, ma nessuno lo cita, tutti si fermano ai FRUTTI.... Occhi al cielo

    Un esempio furono i Valdesi di Pietro Valdo che in un primo tempo furono accolti dalla Chiesa ... per poi rivelarsi un frutto avvelenato....

    C'è chi definisce i frutti della Riforma Protestante "buoni", ovviamente lo dicono i Protestanti, ed ecco il RELATIVISMO che ha investito la Chiesa stessa... tutto diventa relativo in base ALLA QUANTITA' DEI FRUTTI E NON DELLA QUALITA' DI QUESTI FRUTTI...anzi, spesso proprio a discapito dei POCHI frutti buoni....

    queste cose le spiega il Cristo... Occhiolino

    C'è solo un sistema per comprendere se il frutto, anche se in poche quantità sia veramente buono: LA FEDELTA' ALLE DECISIONI DELLA CHIESA...questo lo diceva invece san Padre Pio....una fedeltà però non a metà o solo per ciò che fa comodo o per sguazzare nelle quantità, bensì in TUTTO a cominciare tuttavia non dalle decisioni che la Chiesa prende VERSO ALTRI, MA ALL'OBBEDIENZA ALLE SUE NORME, perchè è questo e non altro che porta frutti in abbondanza VERI, SUCCULENTI E BUONI senza mai rivelarsi acerbi o peggio, avvelenati....


    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 29/10/2009 00:18
    LA REPLICA DI TEOFILO (sempre dal collegamento sopra riportato):

    La fede entusiastica che anima le vostre comunità è un grande arricchimento, ma non è sufficiente. Deve essere accompagnata da una formazione cristiana che sia solida, ampia e fedele al magistero della Chiesa» (Discorso del Papa alla Fraternità Carismatica Cattolica Internazionale, Città del Vaticano, 1 giugno1998).
    «Da una solida formazione deriverà una spiritualità profondamente radicata nelle fonti della vita cristiana e in grado di rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi» (Discorso del Papa ai leader internazionali del Rinnovamento, Aula Paolo VI, 30 Ottobre 1998).

    Dunque dice il Papa:
    LA FEDE NON BASTA...IL CARISMA NON BASTA, NON E' SUFFICIENTE...è necessaria la formazione AMPIA E FEDELE AL MAGISTERO DELLA CHIESA...
    AMPIA E FEDELE...il Magistero è dunque necessario per:
    rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi

    __________________________________________


    mi riallaccio a questo opportuno richiamo del Papa ai movimenti, sottolineato da Caterina, per dire quanto sia necessario che nei movimenti si faccia FORMAZIONE e non ci si limiti alla sola emotività generata dallo stare insieme come fratelli, e/o da una esperienza epidermica dello spirituale, che può essere certamente bello ma non è sufficiente per maturare nella consapevolezza di appartenere alla Chiesa universale.

    Il RnS, a cui appartengo da tanti anni ormai e che mi ha anche affidato dei compiti, ha fatto proprie quelle indicazioni del Papa e già da un paio di anni ha dato disposizione a tutti i gruppi di seguire un percorso FORMATIVO basato sulla BIBBIA, sul MAGISTERO e sulla TRADIZIONE.
    Questo dovrebbe contribuire a rimanere nell'obbedienza ai legittimi Pastori, a farci crescere e maturare e quindi a ridurre il rischio di andare fuori strada.

    RISCHI però ce ne sono sempre, e ci sarà sempre bisogno di essere richiamati; non per niente ci sarà sempre bisogno della guida della CHiesa preposta proprio a questo compito da Cristo stesso.

    Ci si chiede nel topic se i movimenti sono un bene o un male.

    L'obbedienza alla Chiesa è un elemento primario, e se questa dovesse mancare allora non vi è dubbio che si sta costruendo sulla sabbia e non possono esserci frutti buoni (a volte il Signore sa mietere anche dove non è stato seminato, ma questo non lo possiamo sempre pretendere).

    Non sarei rimasto nel RnS se non vi fosse questa piena e incondizionata disponibilità al Magistero, che però ho sempre potuto constatare nelle intenzioni sincere dei nostri responsabili e nelle decisioni pratiche che ne conseguono.

    Personalmente NEL Rns ho imparato ad apprezzare tutte quelle cose che la Chiesa GIA' insegna da sempre, NON perchè SOLO in esso vi sia questa possibilità, o perchè solo in esso ci sia stata la riscoperta di alcunchè, ma semplicemente perchè in esso ho fatto un cammino e qui mi sono state offerte delle sottolineature o messe in evidenza alcuni particolari che forse avrei potuto scoprire anche in altro modo, ma che la provvidenza mi ha fatto trovare lì.

    Sinceramente mi chiedo: se non avessi incontrato il RnS CATTOLICO, sarei nella Chiesa o fuori della Chiesa, magari in qualche chiesa pentecostale? Non lo escludo, dal momento che all'inizio del mio cammino di fede vi è stato un contatto con i pentecostali del mio paese da cui mi sono allontanato solo perchè un amico cattolico che conosceva il RnS mi ha fatto notare cose che io non riuscivo a vedere nella mia parrocchia.

    Penso che i movimenti cattolici hanno quantomeno arginato l'emorragia di tanti fedeli verso altre forme di aggregazioni non cattoliche, dovute a volte alla scarsa capacità aggregativa di molte parrocchie, e a ridare entusiasmo laddove vi erano solo celebrazioni asfittiche.

    QUESTO NON BASTA E' EVIDENTE, ma la Chiesa sa PAZIENTARE di fronte agli eccessi e ai difetti dei movimenti, così come deve saper pazientare di fronte ad eccessi e difetti di tutti i suoi figli, parrocchiani in generale, parroci e perfino vescovi. Altrimenti non sarebbe madre. E quindi continua la sua missione di confermare i fratelli nella fede, richiamando, ammonendo e indicando la via migliore a chi rischia di andare fuori strada.

    Con affetto


    ***************************************************************************


    LA MIA RISPOSTA:

    A quanto detto da Teofilo che condivido in totos....non va dimenticato infatti che la crisi attuale nella Chiesa che naturalmente coinvolge i gruppi dei Movimenti....ha coinvolto anche gli ORDINI RELIGIOSI....

    Vi è spesso una sproporzione infatti nel criticare i Movimenti laicali e nel tacere invece sui problemi che animano molte comunità Religiose....

    Questo non significa semplicemente criticare, ma guardare in faccia la realtà delle cose per comprendere che non solo nel mondo, ma anche dentro la Chiesa è in atto una grave apostasia...e questo lo disse Paolo VI, lo disse Giovanni Paolo II parlando di una "apostasia silenziosa fatta di disobbedienze e di quel procedere con la fede del fai da te"....lo disse Benedetto XVI appena eletto Pontefice quando parlò di una "grave perdita di identità CATTOLICA a vantaggio spesse volte di una identità di gruppo che NON favorisce l'ecclesialità e la comunione nella Chiesa"....

    Nel mondo c'è la scristianizzazione o peggio la cristofobia...ma nella Chiesa c'è una crisi di identità, c'è la perdita della cattolicità correttamente intesa la cui perdita favorisce la divisione seppur si è dentro la Chiesa...

    Per fare un esempio...quando qualcuno mi dice: "ah! sei domenicana! complimenti! Hai visto che stanno combinando i tuoi domenicani in Olanda? hai visto quel domenicano che ha detto? hai visto quei domenicani che hanno fatto?"
    La mia reazione NON è trincerarmi nella difesa dell'Ordine, esso è già posto sotto il manto di Maria come la tradizione del mio Ordine mi insegna, ma reagisco confermando che i problemi ci sono eccome...NON LI NASCONDO...cerco di affrontarli e di comprendere cosa si sta facendo...vado a cercare IL BENE denunciando ciò che è male anche nell'Ordine al quale appartengo...

    Al contrario se a qualcuno si fa notare gli sbagli che avvengono nella loro comunità, c'è una alzata di scudi atta a far passare te che denunci per bugiardo...e ciò che è un male viene fatto passare come un male minore, o peggio, come una buona fede...

    Quando Messori denunciò lo scempio che avvenne in Assisi durante un incontro interreligioso, nessuno voleva crederci: i frati avevano permesso che si sacrificasse un pollo su un altare dedicato a santa Chiara...e quando una statua di budda fu messa sull'altare dedicato nella cripta di san Francesco, anche qui, molti lo definirono come un gesto squisitamente ecumenico...una sorta di OSPITALITA' ECUMENICA...
    Ragionare così è anticattolico, è folle, è da apostasia...
    E Benedetto XVI appena eletto Papa, quale primo atto ufficiale con un MP ha rimesso le cose a posto...
    Nessuno si è mai sognato di bollare TUTTO l'Ordine francescano di eresia...
    Le cose sono migliorate, MA QUANTI ERRORI SONO STATI SEMINATI DI CUI OGGI E' DIFFICILE PURIFICARCI?

    Quando ci fu il primo incontro ad Assisi di livello ecumenico con il Papa...l'allora cardinale Ratzinger NON volle andarci, e non ci andò..
    spiegando al Pontefice che era necessario prima chiarire che cosa è La Chiesa per evitare il sincretismo religioso...nasce così la Dominus Jesus...
    Un Documento eccezionale che tuttavia venne apertamente contestato da molti vescovi... perfino alcuni portavoce dei Movimenti dissero: IL DOCUMENTO NON CI RIGUARDA...
    e a chi deve riguardare?

    C'è tendenza che se il Papa parlando NON nomina uno specifico gruppo, quel gruppo dice apertamente: IL PAPA NON HA PARLATO DI NOI...
    questo è un altro sbaglio enorme che si sta facendo...
    Quando il Papa parla, specialmente nelle Catechesi e negli Angelus, nelle Omelie pubbliche, sta parlando ATUTTA LA CATTOLICITA' E NON...parla a tutti...anzi principalmente parla sapendo, almeno teoricamente, CHE I SUOI, LO COMPRENDERANNO...poi naturalmente si augura di essere ascoltato anche dai non credenti o non cattolici...

    C'è una bellissima testimonianza di un giovane frate dell'Immacolata di padre Kolbe...nel raccontare la sua esperienza racconta questo:
    "...avevo militato in lotta continua per anni, mi ritenevo da sempre un ateo seppur non dicevo che Dio non esiste, ma dicevo che se Dio esiste questo non era certo cattolico...Sono sempre stato un anticlericale di famiglia seppur avevo ricevuto il Battesimo e la Prima Comunione stroncando poi con gli altri sacramenti...Con Giovanni Paolo II mi ero da una parte affascinato della forza della predicazione, ma dall'altra avevo in orrore il culto che si faceva della persona del Papa aumentando in me l'anticlericalismo...
    La mia conversione è stata IMMEDIATA E DI COLPO...
    Stavo seguendo la prima Messa di Benedetto XVI che iniziava il suo mandato petrino, mi fermai ad ascoltare l'omelia perchè sapevo che questo cardinale, chiamato spesso panzer-cardinal, era uno tosto che chiamavano anche l'inquisitore, mi incuriosii allora per vedere cosa avrebbe detto di così importante..fu una specie di sfida!
    Il primo crollo alle mie idee fu quando spiegò i segni del pallio, dell'anello, del suo mandato...forse fu la semplicità con cui raccontò le responsabilità che si stava assumendo, che di colpo vidi davanti a me un Uomo dolcissimo che mi stava confidando la sua croce...
    Poi sul finale, quando parlò del deserto che avanzava nell'Occidente, in Italia, in Europa ma senza accusare alcun uomo, piuttosto offrendo l'opportunità a chi lo ascoltava di aprire gli occhi, mettersi in guardia dai falsi traguardi...
    Non so cosa mi sia accaduto, di colpo è come se un velo fosse caduto dai miei occhi e dal mio cuore, di colpo ho capito tutti i miei sbagli ideali, tutte le mie battaglie politiche erano nulla al confronto della battaglia che si stava combattendo fra il cielo e la terra, fra le tenebre e la LUCE...
    Non persi un minuto e andai ad acquistarmi vari libri di Ratzinger...acquistai anche il Catechismo ma ancora più importante avvertii la necessità di trovare un frate vero che mi seguisse...che mi confessasse, che potesse darmi i Sacramenti che mi mancavano...
    Ma non ero soddisfatto neppure della piega modernista di una parte della Chiesa. I Movimenti laicali continuavano a non rendermi sicuro, volevo LA RADICALITA'...e scoprii così padre Massimiliano Kolbe e la Fondazione dell'Immacolata...
    Oggi mi sento l'uomo più appagato della terra, amo davvero tutti, comprendo quei Movimenti che prima non mi piacevano, amo il Pontefice in quanto Pietro, aspetto il trionfo del Cuore Immacolato di Maria nel cuore di ogni Uomo...."

    Oggi questa persona è consacrata a Dio per sempre, è frate dell'Immacolata ed è diventato sacerdote, celebra con il rito antico ed è missionario della Parola...e del Cuore Immacolato di Maria...

    Le vie del Signore sono INFINITE, lo diciamo spesso, ma esse devono condurre ALLA CHIESA E AL PAPA...
    Lo Spirito Santo soffia dove e come vuole, lo diciamo spesso, ma attenzione, lo Spirito Santo che è Terza Persona della Trinità - disse il Papa ai giovani nella GMG in Australia, parlando a braccio ai giovani che stavano per ricevere da lui la Cresima - NON AGISCE DA SCHIZZOFRENICO CONTRO LA CHIESA E NON MINA L'UNITA' DELLA CHIESA, al contrario, lo Spirito Santo che rende DOCILI i cuori di chi lo ascolta, conduce tutti NELL'UNICO OVILE COSTITUITO DA CRISTO...ma poi - spiega ancora il Papa - tocca agli uomini, a voi giovani, RESTARE FEDELI ALLA CHIAMATA, RESTARE FEDELI AI VESCOVI, FEDELI AL PAPA....senza unità, dice Gesù, COME PUO' IL MONDO CREDERE ?

    Liti e discussioni, ci rammenta san Paolo, già erano presenti fin dai suoi tempi fra le giovani comunità da lui fondate...la reazione di Paolo NON è quella di chiudere queste comunità egli interpella anche Pietro (cfr Galati) e lo riprende pure... perchè, parafrasando una bellissima espressione del card. Biffi:

    "La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della Verità...." (card. Giacomo Biffi nel libro Pecore e Pastori che vi invitiamo a leggere)

    Chiunque che voglia dirsi Cattolico, a partire dal Papa e finire all'ultimo fedele, non ponesse avanti LA VERITA', cadrebbe inesorabilmente in forme settarie di presunte comunioni e comunità che avrebbero una sorta di effetto PLACEBO sui fedeli, ma che non produrrebbe QUELL'EFFETTO PER IL QUALE DICE GESU': SE AVRESTE FEDE SPOSTERESTE LE MONTAGNE...
    Non spostiamo le montagne perchè spesse volte la nostra fede è assoggettata DAI FAVORITISMI di gruppo, dalla priorità del gruppo...per altro è proprio la correzione che fa il coordinatore del RnS nelle parole sopra riportate da emricorns e risottolineate da me...laddove dice:

    In altre parole: non sono solo, non vivo per me stesso, il mio gruppo non è tutto, la mia regione non è tutto; il Rinnovamento è parte di un corpo, la Chiesa, i cui confini sono assegnati dallo Spirito, non da noi.


    Credo che TUTTI, chi più e chi meno, ma tutti NOI dobbiamo ogni giorno riscoprire l'importanza e il significato di che cosa è l'ECCLESIALITA'...e laddove manca l'ecclesialità, fateci caso, si alimentano DIVISIONI, contese ed incomprensioni...

    riporta infatti enricorns:

    Art. 21
    Il Consigliere spirituale nazionale
    § 1. Spetta al Consigliere spirituale nazionale:
    a) vigilare sull’ortodossia e sull’ecclesialità dell’Associazione;
    b) assicurare l’adeguato sostegno alla vita spirituale di tutta l’Associazione e alla formazione degli aderenti;
    c) presiedere la Fraternità Sacerdotale, disciplinata dal Regolamento interno dell’Associazione;
    d) coadiuvare il Presidente nei rapporti ecclesiali.

     

    *******************************************************************

    LA TESTIMONIANZA PROFONDA DI GABBIANELLA:

    Personalmente stimo e amo qto Papa che fa scelte coraggiose e paradossalmente controtendenti .Poi alla luce di alcuni fatti ,ad es.il riaccoglimento nel proprio seno degli anglicani,nn posso che notare una grande umanita' e desiderio di portare tutti a Cristo senza rinunciare ad essere se stessi cioe' cristiani cattolici .Insomma si propone e nn si impone.Ma preghiamo per lui!!!!


    Tutto qto preambolo lunghissimo per dire che io ho frequentato per un certo periodo di tempo il RnS e ho ricevuto l'Effusione nello Spirito Santo. Ilmovimento con tutti i fratelli e le sorelle che ho conosciuto mi hanno dato tantissimo ...In pratica ero una pecorella smarrita ,lontana dalla Chiesa e tuttavia nn ero protestante ,nel senso che nn protestavo .Sapevo che la Chiesa diceva cose giuste,erano dentro me i suoi comandamenti e insegnamenti ricevuti durante il catechismo in preparazione alla  Santa Comunione e alla Cresima .Tuttavia non ero una gran frequentatrice della parrocchia ma avevo modo di conoscere persone( con le quali ho  ancora un rapporto di affetto) che pur bazzicando l'oratorio magari nn credevano nel Sacramento della Riconciliazione,dubitavano della reale transustanziazione dell'Eucaristia...persone che animavano la parrocchia dichiaratesi nel tempo cattocomuniste fiere e poi sic successivamente uscite dalla parrocchia e mi domandavo in quel periodo, nella mia ignoranza digiuna da ogni ammaestramento cristiano, perche' mai frequentavano la Chiesa se il loro credo nn era coerente con quello cattolico.E.... sapevo che sbagliavano di grosso ...il mio spirito si ribellava alle loro ...."eresie".
    Ma ero debole e nn una forte credente,direi tiepida.

    Si lo ammetto il RnS ha ravvivato la mia fede ,mi ha inculcato l'amore per la Chiesa cattolica romana,mi ha dato quel gusto di andare a comperare ad es il libro del catechismo della Chiesa cattolica,mi son lasciata coinvolgere da Gesù stesso col Suo Santo Spirito perche' a livello epidermico ,scusate non ridete,ho si sperimentato nel cuore, si proprio nel cuore ,un calore dolcissimo del Suo amore durante l'adorazione alla Santissima Eucaristia.Solo un attimo.All'inizio ne ero sorpresa e un po' inquieta.Poi ho sentito dentro me una gioia incontenibile perche' sapevo ,sentivo che Gesù esisteva ,esiste e sempre esistera' nella mia vita.
    Poi ho smesso di frequentare il RnS perche' mi son sposata ,ho avuto figli ,ect ect ma provo gratitudine a qto movimento che secondo me ha riportato all'ovile tante pecorelle smarrite.
    Ma nn voglio dire che un movimento sia migliore dell'altro e concordo totalmente con Tea qto dice a proposito dell'Obbedienza totale alla Chiesa cattolica di Cristo. Ma mi pare che il RnS finora lo abbia dimostrato con i suoi sforzi di essere conforme al magistero della Chiesa.
    E cmq ora io frequento l'oratorio ,partecipo alla vita di comunita' del mio paese ,sto imparando ad amare i fratelli e le sorelle della mia parrocchia ( a volte e' facile ,a volte no) e vado a Messa e soprattutto nn mi vergogno di essere cristiana cattolica.
    Ma cosa piu' importante amo e so di essere riamata da Gesù!
    Cosi' ...semplicemente.
    Ultima cosa ....ci tengo a trasmettere ai miei figli la mia fede ,la nostra fede...se solo riuscissi a trasmettere loro l'amore di Gesù per ciascuno di noi ,per me è una grandissima ricompensa.




     

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 29/10/2009 00:24
    dice enricorns:

    ma dico che non necessariamente è d'obbligo mettere in evidenza i lati oscuri dei movimenti, ma anche darne testimonianza, e non solo del RnS,
    .


    ****************************************************************************

    RISPONDO:


    TUTTO E' UTILE...non si tratta di un obbligo, ma è necessario piuttosto capire perchè, ad esempio, il Pontefice continua a chiedere OBBEDIENZA E FEDELTA' ?...
    Non ha altro da dire il Papa? o si diverte a richiamare all'ecclesialità?

    E' piuttosto, quello del Papa, un modo INDOLORE PER CORREGGERE TUTTI, QUELLO DI RICHIAMARE...ma il richiamo c'è e sta a noi approfondire le motivazioni, ecco perchè io non le definisco mai accuse, con questo termine attribuito alle legittime denuncie, si finisce per giustificare ogni errore...

    Quanto alle buone testimonianze non è un problema, esse ci sono, sono tantissime, una testimonianza lo siamo anche ognuno di noi, qui, altri con i loro blog o siti pieni di BUONA PAROLA...
    ma, e qui sta il problema, LA CATTOLICITA' E L'ECCLESIALITA' è ben altra cosa rispetto alla bontà, al dispiegare la Buona Novella, alla propria testimonianza positiva o negativa che fosse (poichè anche le esperienze negative conducono a qualcosa che andrebbe approfondito)...

    BUONI lo sono anche i NON cattolici....
    cristiani lo sono anche molti gruppi del protestantesimo storico e moderno Pentecostale...
    buoni possono esserlo anche gli atei...
    e allora PERCHE' DOVREI FARMI CATTOLICO se per essere cristiano basta Cristo (come lo leggono i protestanti) o se bastasse essere BUONI credendo in un Dio anche non cattolico?

    I Movimenti di cui parliamo sono LEGATI ALLA CHIESA, tu stesso hai riportato dei bellissimi passi del coordinatore che spiega l'ecclesialità, ed hai riportato l'Art. 21 dello Statuto che dice, fra le altre cose appunto:

    a) vigilare sull’ortodossia e sull’ecclesialità dell’Associazione

    perchè i nostri superiori (dal coordinatore, al vescovo, al Papa) INSISTONO su questi aspetti: ortodossia, fedeltà, ecclesialità, OBBEDIENZA ?

    è evidente che c'è la tendenza allo scollamento...che lo stesso Massimo Introvigne del Cesnur tende ad identificare in forme SETTARIE....ossia, laddove mancasse l'ecclesialità si andrebbe delineando una forma SETTARIA all'interno stesso della Chiesa...il problema, spiega Introvigne, sta in alcuni aspetti e che riguardano proprio i Movimenti DOPO IL CONCILIO:

    - c'è tendenza a perdere L'IDENTITA' CATTOLICA PER ASSUMERE L'IDENTITA' DEL GRUPPO AL QUALE SI APPARTIENE;

    - c'è tendenza a SACRIFICARE gran parte del Magistero per impegnare i propri gruppi negli approfondimenti che contraddistinguono quel tale gruppo DAGLI ALTRI;

    - c'è tendenza ad usare le Parrocchie come una base logistica e non come comunità che raccoglie anche fedeli NON coinvolti in alcun gruppo particolare;

    - c'è tendenza ad isolare i fedeli che non la pensano come il proprio gruppo....

    Come leggiamo Massimo Introvigne NON fa accuse e parla di TENDENZE, e così si è espresso Benedetto XVI al CN il 10.1.2009 attenti alle parole usate:

    - La vostra già tanto benemerita azione apostolica sarà ancor più efficace nella misura in cui vi sforzerete di coltivare costantemente quell’anelito verso l’unità che Gesù ha comunicato ai Dodici durante l’Ultima Cena.(..) L’unità dei discepoli del Signore appartiene all’essenza della Chiesa ed è condizione indispensabile perché la sua azione evangelizzatrice risulti feconda e credibile.

    (ergo il Papa richiama per l'ennesima volta ALL'UNITA', richiama AD UNO SFORZO dopo ripetuti moniti rimasti inascoltati...)

    - Mentre vi incoraggio a proseguire in questo impegno(quello DELL'UNITA' -nota mia), vi esorto ad intensificare la vostra adesione a tutte le direttive del Cardinale Vicario, mio diretto collaboratore nel governo pastorale della Diocesi. Grazie per il vostro «sì» che viene ovviamente dal cuore.

    (qui i gruppi del CN hanno gridato un si e il Papa a braccio ha giustamente risposto all'entusiasmo....ma perchè allora nel CN si continua ad ignorare la Lettera del Dicembre 2005?)

    - ...c’è bisogno oggi di una vasta azione missionaria che coinvolga le diverse realtà ecclesiali, le quali, pur conservando ciascuna l’originalità del proprio carisma, operino concordemente cercando di realizzare quella "pastorale integrata" che ha già permesso di conseguire significativi risultati..
    E voi, ponendovi con piena disponibilità al servizio del Vescovo, come ricordano i vostri Statuti, potrete essere di esempio per tante Chiese locali, che guardano giustamente a quella di Roma come al modello a cui fare riferimento.

    Ci sono tre richiami:

    1) un maggiore sforzo ALL'UNITA'; segno evidente che ancora non c'è...

    2) esortazione ad intensificare UNA MAGGIOR ADESIONE ALLE DIRETTIVE EMANATE DALLA SANTA SEDE per mezzo dei Vescovi; segno evidente che ancora questa adesione è carente....

    3) coinvolgimento ECCLESIALE DI TUTTI I CARISMI per agire in modo CONCORDE ED INSIEME NELLA PASTORALE DEI VESCOVI GUARDANDO ROMA COME MODELLO A CUI FARE RIFERIMENTO....guardare Roma significa IL SUO VESCOVO CHE E' IL PONTEFICE...ergo, segno evidente che anche in questo vi è carenza...

    E' ovvio che il Papa elogi poi i risultati già ottenuti, il suo scopo non è quello di chiudere le comunità, il suo compito non è quello del castigamatti...ma piuttosto quello di ACCOGLIERE LE TANTE PECORE ED UNIRLE IN UN UNICO OVILE....
    ma proprio come pecore...se portate al pascolo (a pasturare, da qui il termine di pastorale, evangelizzazione) parte del gregge ANDASSE PER I FATTI SUOI, sarebbe normale per voi? ovvio che no...

    San Paolo nel rimproverare gli abusi compiuti nelle comunità da lui fondate non scrive mai per chiuderle, ma al contrario, PER ESORTARLE ALLA COMUNIONE...ciò non toglie che ne denuncia spesso le deformità...

    Così fa Papa Clemente quando scrive la sua Lettera ai Corinti...non li minaccia nè di eresia, nè di chiudere le loro comunità, ma non tace nei rimproveri...e si prodiga con la lettera a tesserne PRIMA LE LODI poi sottolineando gli sbagli che stavano facendo...

    **********************************************************

    L'esperienza di Gabbianella è una di quelle testimonianze che non possono lasciarci indifferenti...

    dice Gabbianella:

    il RnS ha ravvivato la mia fede ,mi ha inculcato l'amore per la Chiesa cattolica romana,mi ha dato quel gusto di andare a comperare ad es il libro del catechismo della Chiesa cattolica,mi son lasciata coinvolgere da Gesù stesso col Suo Santo Spirito perche' a livello epidermico ,scusate non ridete,ho si sperimentato nel cuore, si proprio nel cuore ,un calore dolcissimo del Suo amore durante l'adorazione alla Santissima Eucaristia.Solo un attimo.All'inizio ne ero sorpresa e un po' inquieta.Poi ho sentito dentro me una gioia incontenibile perche' sapevo ,sentivo che Gesù esisteva ,esiste e sempre esistera' nella mia vita.

    questo è ciò che si chiama SANTA INQUIETUDINE, quella buona, ossia, quella CHE TI METTE IN MOTO, TI FA MUOVERE...a questo infatti serve il Carisma di un Movimento o Ordine Religioso: FARCI METTERE IN MOTO perchè lo Spirito Santo E' MOTORE VITALE... e questo credo che sia uno di quegli aspetti che attraverso questi Movimenti si è evitata di fatto una gravissima emorragia che aveva colpito la Chiesa negli anni '70....

    In questo mondo che avanza TOGLIENDO DIO DA TUTTO è normale alla fine andare a cercare UN DIO che possa soddisfare la nostra inquietudine....ecco l'importanza di saper cercare in se stessi: QUALE DIO STO CERCANDO?
    quello che soddisfi le mie voglie o quello che plachi la mia inquietudine?
    perchè NON si può avere entrambi, non si può avere un Dio che a piacimento ci soddisfi nelle necessità terrene, e al tempo stesso un Dio che plachi le inquietudini che ci animano....primo perchè siamo NEL mondo impegnati a COMBATTERE UNA BATTAGLIA GIA' VINTA DAL CRISTO....
    secondo perchè molte inquitudini nascono proprio da certe insoddisfazioni spesso associate alla situazione sociale che viviamo...

    Se il Dio che accompagna i Movimenti si dissociasse DALLA BATTAGLIA CONTRO LE TENEBRE accontendandosi DEL GRUPPO per placare le inquietudini, allora NON è e non sarebbe il Dio cattolico di Gesù Cristo...
    se invece il Dio dei Movimenti ACCOMPAGNASSE i fedeli in questa battaglia, sostenendoli nella battaglia CON LA CHIESA...allora si...questo è il Dio di Gesù Cristo...

    Ripeto per l'ennesima volta: nessuna accusa ai Movimenti, ma solamente il chiarimento ALL'ESSENZA DI CHE COSA E' ESSERE ECCLESIALI e di cosa NON lo è con tutto ciò che questo comporta come spiegato dal Pontefice stesso...

     

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    Caterina63
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    00 19/12/2009 12:58
    Il Santo Padre, nell'inviare una Lettera al cardinale Josef Cordes per i suoi 75 anni, il 17.12.2009. ha elegiato la sua intuizione in favore dei Movimenti, citandone tre per la precisione:

    il Movimento Carismatico del Rinnovamento, Comunione e Liberazione e il Cammino Neocatecumenale...

    Ma attenzione, il Papa aggiunge queste parole:

    "Certo, questi Movimenti devono essere ordinati e ricondotti all'interno della totalità...devono imparare a riconoscere i loro limiti e a diventare parte della realtà comunitaria della Chiesa nella sua costituzione propria, insieme con il Papa e i Vescovi.
    Hanno pertanto bisogno di guida e anche di purificazione per poter raggiungere la forma della loro vera maturità
    "

    Le parole del Santo Padre sono chiarissime: nel mentre siamo invitati ad ACCOGLIERE questi Movimenti (il Papa li chiama MOVIMENTI) con la carità della Verità che è il riconoscimento per vederci davvero come Fratelli e Sorelle, dall'altra parte Benedetto XVI riepiloga un pò (in modo del tutto meraviglioso e certamente migliore) il fine e lo scopo di questo thread...offre anche a noi UNA GUIDA.... Occhiolino

    Egli infatti riconosce I PROBLEMI che rendono il Cammino Neocatecumenale soggetto ad una IMPERFEZIONE per la quale, dice il Pontefice, " hanno bisogno di una guida e anche di purificazione"....

    Il Cammino Neocatecumenale pertanto, come gli altri due Movimenti citati CL e RnS ricorda il Pontefice necessitano di essere "ORDINATI E RICONDOTTI" alla totalità....leggiamo con attenzione, il Papa non dice "condotti", ma RI-CONDOTTI....

    Siamo a Natale... e Auguriamo di tutto cuore a TUTTI una vera serenità Ecclesiale ed un Anno Nuovo che porti queste richieste del Pontefice nei cuori di TUTTI specialmente di quanti hanno queste responsabilità, proprio per evitare DIVISIONI E CONTESE....

    Chi ama davvero il Papa, lo ascolta e fa di tutto per applicare quanto da Lui richiesto, fa di tutto per favorire ogni PURIFICAZIONE, fa di tutto per evitare ogni divisione...

    per la fonte cliccate su Zenit!

    Buon Natale e sereno Anno Nuovo!


    Fraternamente CaterinaLD

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    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    Caterina63
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    00 14/05/2010 01:05
             


    Incontro con i Vescovi del Portogallo nel Salone delle Conferenze della Casa Nossa Senhora do Carmo (Fátima, 13 maggio 2010)

    discorso importante sui Movimenti chiamati dal Papa ALL'OBBEDIENZA....E I VESCOVI CHIAMATI AD AGIRE CON AUTOREVOLEZZA ALLA CORREZIONE FRATERNA....

    DISCORSO DEL SANTO PADRE


    Venerati e cari Fratelli nell’Episcopato,

    Rendo grazie a Dio per l’occasione che mi offre di incontrarvi tutti qui nel cuore spirituale del Portogallo, che è il Santuario di Fatima, dove moltitudini di pellegrini provenienti dai luoghi più vari della terra, cercano di ritrovare o di rafforzare in sé stessi le certezze del Cielo. Tra loro è venuto da Roma il Successore di Pietro, accogliendo i ripetuti inviti ricevuti e mosso da un debito di riconoscenza verso la Vergine Maria, la quale proprio qui ha trasmesso ai suoi veggenti e pellegrini un intenso amore per il Santo Padre che fruttifica in una vigorosa schiera orante con Gesù alla guida: Pietro, «io ho pregato per te, perché la tua fede non venga meno. E tu, una volta convertito, conferma i tuoi fratelli» (Lc 22, 32).

    Come vedete, il Papa ha bisogno di aprirsi sempre di più al mistero della Croce, abbracciandola quale unica speranza e ultima via per guadagnare e radunare nel Crocifisso tutti i suoi fratelli e sorelle in umanità. Obbedendo alla Parola di Dio, egli è chiamato a vivere non per sé stesso ma per la presenza di Dio nel mondo.

    Mi è di conforto la determinazione con cui anche voi mi seguite da vicino senza temere null’altro che la perdita della salvezza eterna del vostro popolo, come bene dimostrano le parole con cui Mons. Jorge Ortiga ha voluto salutare il mio arrivo in mezzo a voi e testimoniare l’incondizionata fedeltà dei Vescovi del Portogallo al Successore di Pietro.
    Di cuore vi ringrazio. Grazie inoltre per tutta la premura che avete avuto nell’organizzazione di questa mia Visita. Dio vi ricompensi, riversando in abbondanza su di voi e sulle vostre diocesi lo Spirito Santo, affinché possiate, in un cuor solo e un’anima sola, portare a termine l’impegno pastorale che vi siete proposti, quello, cioè, di offrire ad ogni fedele un’iniziazione cristiana esigente e affascinante, che comunichi l’integrità della fede e della spiritualità, radicata nel Vangelo e formatrice di operatori liberi in mezzo alla vita pubblica.

    In verità, i tempi nei quali viviamo esigono un nuovo vigore missionario dei cristiani, chiamati a formare un laicato maturo, identificato con la Chiesa, solidale con la complessa trasformazione del mondo. C’è bisogno di autentici testimoni di Gesù Cristo, soprattutto in quegli ambienti umani dove il silenzio della fede è più ampio e profondo: i politici, gli intellettuali, i professionisti della comunicazione che professano e promuovono una proposta monoculturale, con disdegno per la dimensione religiosa e contemplativa della vita.

    In tali ambiti non mancano credenti che si vergognano e che danno una mano al secolarismo, costruttore di barriere all’ispirazione cristiana. Nel frattempo, amati Fratelli, quanti difendono in tali ambienti, con coraggio, un vigoroso pensiero cattolico, fedele al Magistero, continuino a ricevere il vostro stimolo e la vostra parola illuminante, per vivere, da fedeli laici, la libertà cristiana.

    Mantenete viva la dimensione profetica, senza bavagli, nello scenario del mondo attuale, perché «la parola di Dio non è incatenata!» (2Tm 2,9). Le persone invocano la Buona Novella di Gesù Cristo, che dona senso alle loro vite e salvaguarda la loro dignità. In qualità di primi evangelizzatori, vi sarà utile conoscere e comprendere i diversi fattori sociali e culturali, valutare le carenze spirituali e programmare efficacemente le risorse pastorali; decisivo, però, è riuscire ad inculcare in ogni agente evangelizzatore un vero ardore di santità, consapevoli che il risultato deriva soprattutto dall’unione con Cristo e dall’azione del suo Spirito.

    Infatti, quando, nel sentire di molti, la fede cattolica non è più patrimonio comune della società e, spesso, si vede come un seme insidiato e offuscato da «divinità» e signori di questo mondo, molto difficilmente essa potrà toccare i cuori mediante semplici discorsi o richiami morali e meno ancora attraverso generici richiami ai valori cristiani.

    Il richiamo coraggioso e integrale ai principi è essenziale e indispensabile; tuttavia il semplice enunciato del messaggio non arriva fino in fondo al cuore della persona, non tocca la sua libertà, non cambia la vita. Ciò che affascina è soprattutto l’incontro con persone credenti che, mediante la loro fede, attirano verso la grazia di Cristo, rendendo testimonianza di Lui. Mi vengono in mente queste parole del Papa Giovanni Paolo II: «La Chiesa ha bisogno soprattutto di grandi correnti, movimenti e testimonianze di santità fra i “christifideles” perché è dalla santità che nasce ogni autentico rinnovamento della Chiesa, ogni arricchimento dell’intelligenza della fede e della sequela cristiana, una ri-attualizzazione vitale e feconda del cristianesimo nell’incontro con i bisogni degli uomini, una rinnovata forma di presenza nel cuore dell’esistenza umana e della cultura delle nazioni» (Discorso per il XX della promulgazione del Decreto conciliare «Apostolicam actuositatem», 18 novembre 1985). Qualcuno potrebbe dire: «la Chiesa ha bisogno di grandi correnti, movimenti e testimonianze di santità…», ma non ci sono!

    A questo proposito, vi confesso la piacevole sorpresa che ho avuto nel prendere contatto con i movimenti e le nuove comunità ecclesiali. Osservandoli, ho avuto la gioia e la grazia di vedere come, in un momento di fatica della Chiesa, in un momento in cui si parlava di «inverno della Chiesa», lo Spirito Santo creava una nuova primavera, facendo svegliare nei giovani e negli adulti la gioia di essere cristiani, di vivere nella Chiesa, che è il Corpo vivo di Cristo. Grazie ai carismi, la radicalità del Vangelo, il contenuto oggettivo della fede, il flusso vivo della sua tradizione vengono comunicati in modo persuasivo e sono accolti come esperienza personale, come adesione della libertà all’evento presente di Cristo.

    Condizione necessaria, naturalmente, è che queste nuove realtà vogliano vivere nella Chiesa comune, pur con spazi in qualche modo riservati per la loro vita, così che questa diventi poi feconda per tutti gli altri. I portatori di un carisma particolare devono sentirsi fondamentalmente responsabili della comunione, della fede comune della Chiesa e devono sottomettersi alla guida dei Pastori. Sono questi che devono garantire l’ecclesialità dei movimenti. I Pastori non sono soltanto persone che occupano una carica, ma essi stessi sono portatori di carismi, sono responsabili per l’apertura della Chiesa all’azione dello Spirito Santo. Noi, Vescovi, nel sacramento, siamo unti dallo Spirito Santo e quindi il sacramento ci garantisce anche l’apertura ai suoi doni. Così, da una parte, dobbiamo sentire la responsabilità di accogliere questi impulsi che sono doni per la Chiesa e le conferiscono nuova vitalità, ma, dall’altra, dobbiamo anche aiutare i movimenti a trovare la strada giusta, facendo delle correzioni con comprensione – quella comprensione spirituale e umana che sa unire guida, riconoscenza e una certa apertura e disponibilità ad accettare di imparare.

    Iniziate o confermate proprio in questo i presbiteri. Nell’Anno sacerdotale che volge al termine, riscoprite, amati Fratelli, la paternità episcopale soprattutto verso il vostro clero. Per troppo tempo si è relegata in secondo piano la responsabilità dell’autorità come servizio alla crescita degli altri, e, prima di tutti, dei sacerdoti.

    Questi sono chiamati a servire, nel loro ministero pastorale, integrati in un’azione pastorale di comunione o di insieme, come ci ricorda il Decreto conciliare Presbyterorum ordinis: «Nessun presbitero è quindi in condizione di realizzare a fondo la propria missione se agisce da solo e per proprio conto, senza unire le proprie forze a quelle degli altri presbiteri, sotto la guida di coloro che governano la Chiesa» (n. 7). Non si tratta di ritornare al passato, né di un semplice ritorno alle origini, ma di un ricupero del fervore delle origini, della gioia dell’inizio dell’esperienza cristiana, facendosi accompagnare da Cristo come i discepoli di Emmaus nel giorno di Pasqua, lasciando che la sua parola ci riscaldi il cuore, che il «pane spezzato» apra i nostri occhi alla contemplazione del suo volto. Soltanto così il fuoco della carità sarà ardente abbastanza da spingere ogni fedele cristiano a diventare dispensatore di luce e di vita nella Chiesa e tra gli uomini.

    Prima di concludere, vorrei chiedervi, nella vostra qualità di presidenti e ministri della carità nella Chiesa, di rinvigorire in voi stessi e intorno a voi i sentimenti di misericordia e di compassione per essere in grado di rispondere alle situazioni di gravi carenze sociali. Si costituiscano organizzazioni e si perfezionino quelle già esistenti, perché siano in grado di rispondere con creatività ad ogni povertà, includendo quelle della mancanza di senso della vita e dell’assenza di speranza.
    È molto lodevole lo sforzo che fate per aiutare le diocesi più bisognose, soprattutto dei Paesi lusofoni.
     
    Le difficoltà, che adesso si fanno sentire di più, non vi facciano indebolire nella logica del dono. Continui ben viva, nel Paese, la vostra testimonianza di profeti della giustizia e della pace, difensori dei diritti inalienabili della persona, unendo la vostra voce a quella dei più deboli, che avete saggiamente motivato a possedere voce propria, senza temere mai di alzare la voce in favore degli oppressi, degli umiliati e dei maltrattati.

    Mentre vi affido alla Madonna di Fatima, chiedendole di sostenervi maternamente nelle sfide in cui siete impegnati, perché siate promotori di una cultura e di una spiritualità di carità e di pace, di speranza e di giustizia, di fede e di servizio, di cuore vi imparto la mia Benedizione Apostolica, estendendola ai vostri familiari e alle comunità diocesane.




                          
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    00 23/05/2010 12:45
    Benedetto XVI ribadisce che la vera comunione è conformarsi ALLA CHIESA CATTOLICA(=UNIVERSALE) , DIVERSAMENTE CI SI ALLONTANA DALLO SPIRITO SANTO...

    La Chiesa universale precede le Chiese particolari, e queste devono sempre conformarsi a quella, secondo un criterio di unità e universalità. La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane.

    Da questo, cari fratelli, deriva un criterio pratico di discernimento per la vita cristiana: quando una persona, o una comunità, si chiude nel proprio modo di pensare e di agire, è segno che si è allontanata dallo Spirito Santo.

    Il cammino dei cristiani e delle Chiese particolari deve sempre confrontarsi con quello della Chiesa una e cattolica, e armonizzarsi con esso.


         Maria Chiesa Pentecoste

    Alle ore 10 di oggi, Domenica di Pentecoste, il Santo Padre Benedetto XVI presiede nella Basilica Vaticana la Santa Messa della Solennità.
    Nel corso della Celebrazione Eucaristica, dopo la proclamazione del Santo Vangelo, il Papa pronuncia l’omelia che pubblichiamo di seguito:

    OMELIA DEL SANTO PADRE

    Cari fratelli e sorelle,

    nella celebrazione solenne della Pentecoste siamo invitati a professare la nostra fede nella presenza e nell’azione dello Spirito Santo e a invocarne l’effusione su di noi, sulla Chiesa e sul mondo intero. Facciamo nostra, dunque, e con particolare intensità, l’invocazione della Chiesa stessa: Veni, Sancte Spiritus!

    Un’invocazione tanto semplice e immediata, ma insieme straordinariamente profonda, sgorgata prima di tutto dal cuore di Cristo. Lo Spirito, infatti, è il dono che Gesù ha chiesto e continuamente chiede al Padre per i suoi amici; il primo e principale dono che ci ha ottenuto con la sua Risurrezione e Ascensione al Cielo.

    Di questa preghiera di Cristo ci parla il brano evangelico odierno, che ha come contesto l’Ultima Cena. Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osserverete i miei comandamenti; e io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre» (Gv 14,15-16). Qui ci viene svelato il cuore orante di Gesù, il suo cuore filiale e fraterno. Questa preghiera raggiunge il suo vertice e il suo compimento sulla croce, dove l’invocazione di Cristo fa tutt’uno con il dono totale che Egli fa di se stesso, e così il suo pregare diventa per così dire il sigillo stesso del suo donarsi in pienezza per amore del Padre e dell’umanità: invocazione e donazione dello Spirito s’incontrano, si compenetrano, diventano un’unica realtà. «E io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre». In realtà, la preghiera di Gesù – quella dell’Ultima Cena e quella sulla croce – è una preghiera che permane anche in Cielo, dove Cristo siede alla destra del Padre. Gesù, infatti, vive sempre il suo sacerdozio d’intercessione a favore del popolo di Dio e dell’umanità e quindi prega per tutti noi chiedendo al Padre il dono dello Spirito Santo.

    Il racconto della Pentecoste nel libro degli Atti degli Apostoli – lo abbiamo ascoltato nella prima lettura (cfr At 2,1-11) – presenta il "nuovo corso" dell’opera di Dio iniziato con la risurrezione di Cristo, opera che coinvolge l’uomo, la storia e il cosmo. Dal Figlio di Dio morto e risorto e ritornato al Padre spira ora sull’umanità, con inedita energia, il soffio divino, lo Spirito Santo. E cosa produce questa nuova e potente auto-comunicazione di Dio?

    Là dove ci sono lacerazioni ed estraneità, essa crea unità e comprensione. Si innesca un processo di riunificazione tra le parti della famiglia umana, divise e disperse; le persone, spesso ridotte a individui in competizione o in conflitto tra loro, raggiunte dallo Spirito di Cristo, si aprono all’esperienza della comunione, che può coinvolgerle a tal punto da fare di loro un nuovo organismo, un nuovo soggetto: la Chiesa. Questo è l’effetto dell’opera di Dio: l’unità; perciò l’unità è il segno di riconoscimento, il "biglietto da visita" della Chiesa nel corso della sua storia universale. Fin dall’inizio, dal giorno di Pentecoste, essa parla tutte le lingue.

    La Chiesa universale precede le Chiese particolari, e queste devono sempre conformarsi a quella, secondo un criterio di unità e universalità. La Chiesa non rimane mai prigioniera di confini politici, razziali e culturali; non si può confondere con gli Stati e neppure con le Federazioni di Stati, perché la sua unità è di genere diverso e aspira ad attraversare tutte le frontiere umane.

    Da questo, cari fratelli, deriva un criterio pratico di discernimento per la vita cristiana: quando una persona, o una comunità, si chiude nel proprio modo di pensare e di agire, è segno che si è allontanata dallo Spirito Santo.

    Il cammino dei cristiani e delle Chiese particolari deve sempre confrontarsi con quello della Chiesa una e cattolica, e armonizzarsi con esso. Ciò non significa che l’unità creata dallo Spirito Santo sia una specie di egualitarismo. Al contrario, questo è piuttosto il modello di Babele, cioè l’imposizione di una cultura dell’unità che potremmo definire "tecnica". La Bibbia, infatti, ci dice (cfr Gen 11,1-9) che a Babele tutti parlavano una sola lingua. A Pentecoste, invece, gli Apostoli parlano lingue diverse in modo che ciascuno comprenda il messaggio nel proprio idioma. L’unità dello Spirito si manifesta nella pluralità della comprensione. La Chiesa è per sua natura una e molteplice, destinata com’è a vivere presso tutte le nazioni, tutti i popoli, e nei più diversi contesti sociali. Essa risponde alla sua vocazione, di essere segno e strumento di unità di tutto il genere umano (cfr Lumen gentium, 1), solo se rimane autonoma da ogni Stato e da ogni cultura particolare. Sempre e in ogni luogo la Chiesa dev’essere veramente, cattolica e universale, la casa di tutti in cui ciascuno si può ritrovare.

    Il racconto degli Atti degli Apostoli ci offre anche un altro spunto molto concreto. L’universalità della Chiesa viene espressa dall’elenco dei popoli, secondo l’antica tradizione: "Siamo Parti, Medi, Elamiti…", eccetera. Si può osservare qui che san Luca va oltre il numero 12, che già esprime sempre un’universalità. Egli guarda oltre gli orizzonti dell’Asia e dell’Africa nord-occidentale, e aggiunge altri tre elementi: i "Romani", cioè il mondo occidentale; i "Giudei e prosèliti", comprendendo in modo nuovo l’unità tra Israele e il mondo; e infine "Cretesi e Arabi", che rappresentano Occidente e Oriente, isole e terra ferma. Questa apertura di orizzonti conferma ulteriormente la novità di Cristo nella dimensione dello spazio umano, della storia delle genti: lo Spirito Santo coinvolge uomini e popoli e, attraverso di essi, supera muri e barriere.

    A Pentecoste lo Spirito Santo si manifesta come fuoco. La sua fiamma è discesa sui discepoli riuniti, si è accesa in essi e ha donato loro il nuovo ardore di Dio. Si realizza così ciò che aveva predetto il Signore Gesù: «Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!» (Lc 12,49). Gli Apostoli, insieme ai fedeli delle diverse comunità, hanno portato questa fiamma divina fino agli estremi confini della Terra; hanno aperto così una strada per l’umanità, una strada luminosa, e hanno collaborato con Dio che con il suo fuoco vuole rinnovare la faccia della terra.

    Com’è diverso questo fuoco da quello delle guerre e delle bombe! Com’è diverso l’incendio di Cristo, propagato dalla Chiesa, rispetto a quelli accesi dai dittatori di ogni epoca, anche del secolo scorso, che lasciano dietro di sé terra bruciata. Il fuoco di Dio, il fuoco dello Spirito Santo, è quello del roveto che divampa senza bruciare (cfr Es 3,2). E’ una fiamma che arde, ma non distrugge; che, anzi, divampando fa emergere la parte migliore e più vera dell’uomo, come in una fusione fa emergere la sua forma interiore, la sua vocazione alla verità e all’amore.

    Un Padre della Chiesa, Origene, in una delle sue Omelie su Geremia, riporta un detto attribuito a Gesù, non contenuto nelle Sacre Scritture ma forse autentico, che recita così: «Chi è presso di me è presso il fuoco» (Omelia su Geremia L. I [III]). In Cristo, infatti, abita la pienezza di Dio, che nella Bibbia è paragonato al fuoco.

    Abbiamo osservato poco fa che la fiamma dello Spirito Santo arde ma non brucia. E tuttavia essa opera una trasformazione, e perciò deve consumare qualcosa nell’uomo, le scorie che lo corrompono e lo ostacolano nelle sue relazioni con Dio e con il prossimo. Questo effetto del fuoco divino però ci spaventa, abbiamo paura di essere "scottati", preferiremmo rimanere così come siamo. Ciò dipende dal fatto che molte volte la nostra vita è impostata secondo la logica dell’avere, del possedere e non del donarsi. Molte persone credono in Dio e ammirano la figura di Gesù Cristo, ma quando viene chiesto loro di perdere qualcosa di se stessi, allora si tirano indietro, hanno paura delle esigenze della fede.

    C’è il timore di dover rinunciare a qualcosa di bello, a cui siamo attaccati; il timore che seguire Cristo ci privi della libertà, di certe esperienze, di una parte di noi stessi. Da un lato vogliamo stare con Gesù, seguirlo da vicino, e dall’altro abbiamo paura delle conseguenze che ciò comporta.

    Cari fratelli e sorelle, abbiamo sempre bisogno di sentirci dire dal Signore Gesù quello che spesso ripeteva ai suoi amici:
    "Non abbiate paura". Come Simon Pietro e gli altri, dobbiamo lasciare che la sua presenza e la sua grazia trasformino il nostro cuore, sempre soggetto alle debolezze umane. Dobbiamo saper riconoscere che perdere qualcosa, anzi, se stessi per il vero Dio, il Dio dell’amore e della vita, è in realtà guadagnare, ritrovarsi più pienamente.

    Chi si affida a Gesù sperimenta già in questa vita la pace e la gioia del cuore, che il mondo non può dare, e non può nemmeno togliere una volta che Dio ce le ha donate. Vale dunque la pena di lasciarsi toccare dal fuoco dello Spirito Santo! Il dolore che ci procura è necessario alla nostra trasformazione. E’ la realtà della croce: non per nulla nel linguaggio di Gesù il "fuoco" è soprattutto una rappresentazione del mistero della croce, senza il quale non esiste cristianesimo.

    Perciò, illuminati e confortati da queste parole di vita, eleviamo la nostra invocazione: Vieni, Spirito Santo! Accendi in noi il fuoco del tuo amore! Sappiamo che questa è una preghiera audace, con la quale chiediamo di essere toccati dalla fiamma di Dio; ma sappiamo soprattutto che questa fiamma – e solo essa – ha il potere di salvarci. Non vogliamo, per difendere la nostra vita, perdere quella eterna che Dio ci vuole donare. Abbiamo bisogno del fuoco dello Spirito Santo, perché solo l’Amore redime.

    Amen.

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 27/05/2010 14:53
    Avviso alla lettura:
    invito i lettori a NON estrapolare singole frasi ne per eventuali risposte, ne per fare affermazioni che non sono nelle intenzioni dello scritto....
    il testo va preso INTEGRALMENTE ed eventuali risposte devono tenere conto di TUTTA la situazione descritta...
    Nel testo troverete molti link (in blu) vi serviranno per approfondire l'argomento...

    Grazie!

    Fraternamente CaterinaLD

    dunque...ripetere giova....ripartendo da qui:




    Nova et Vetera....Nuovo e vecchio
    ....vecchio e nuovo...e la Tradizione nel mezzo: contestata ed amata proprio come accadde a Gesù, TRADIZIONE VIVENTE, amato e contestato, vecchio e nuovo... passato, presente e futuro...

    Come aiutare i giovani di oggi, ma anche i meno giovani, a comprendere cosa è accaduto e cosa sta accadendo nella Chiesa?

    Dopo tanto leggere e vivere di persona questi tempi, concedetemi l'elaborazione di un quadro che mi si apre davanti....
    la scena è questa (confesso che l'ho "rubata", 'idea, ma da me rielaborata, all'allora giovane teologo Ratzinger):

    un museo, si, un grande ed immenso museo che raccoglie tesori del passato, del presente ed anche del futuro... e naturalmente il solito immancabile sgabuzzino, scantinato, ove sono raccolti altri immensi tesori da pulire, sistemare, catalogare...

    Nel nostro specifico caso il Direttore del Museo è la Chiesa nella sua veste gerarchica: il Papa in comunione con lo Spirito Santo gestisce la direzione, i vescovi ne dirigono le operazioni in comunione con Pietro affinchè ogni piano, ogni reparto sia ordinato secondo uno schema specifico....poi ci sono i fedeli, i visitatori che sono anche i curiosi, gli studiosi, gli amanti dell'arte e della storia....

    Solo un piccolo avvertimento: non guardare mai la Chiesa come ad un MUSEO in senso statico...l'esempio che sto riportando intende DARE VITA a ciò che vediamo, spesso, come un museo...la Chiesa è Corpo animato dallo Spirito che sollecita le Membra(=Battezzati), ma attenzione è anche la Custode di un ricco patrimonio di fede e cultura che san Paolo chiama: DEPOSITO DELLA FEDE....tale Deposito dunque possiamo immaginarlo come ad una sorta di Museo che deve prendere vita nelle Membra che lo fanno proprio con la propria testimonianza di vita e lo divulgano al Prossimo di generazione in generazione...

    Accade dunque che tale Museo necessita di periodiche manutenzioni, ha bisogno di rivedere i tesori custoditi, deve trovare anche il posto a quei tesori ancora sommersi, ancora dentro gli scantinati...deve prendersi cura di quelli già offerti al pubblico....Anche le stanze necessitano di periodiche pulizie, magari anche trasformazioni, aggiustamenti, allargamenti....Deve inoltre trovare sempre nuovi modi per attirare l'attenzione della gente affinchè venga e veda...

    Inutile dire che tale movimento possiamo vederlo in un Concilio, nei Sinodi, quando appunto, questa Direzione deve prendere delle decisioni affinchè tale Deposito della Fede, possa trovare nuovo vigore per essere visto, ammirato, ma soprattutto affinchè i visitatori lo facciano proprio...

    Così doveva e sarebbe dovuto accadere con il Concilio Vaticano II, ma ahimè qualcosa non è andata per il verso giusto...lo disse candidamente Paolo VI che nell'aspettarci tutti una nuova primavera dopo il Concilio, giunsero le tenebre...
    perchè? cosa è accaduto?

    Ce lo spiega Tito Casini nella sua stupenda raccolta di LA TUNICA STRACCIATA...
    ce lo spiega mons. Gherardini nel suo Concilio Vaticano II un discorso da rifare.....
    ce lo spiega addirittura Ratzinger divenuto poi Pontefice nel suo: alle radici della Liturgia....
    o qui:
    J.Ratzinger, Benedetto XVI, spiega il Concilio Vaticano II
    o come ce lo spiega Romano Amerio nel suo magnifico IOTA UNUM, riedito per il grande successo ottenuto...

    Insomma ciò che è accaduto è sotto gli occhi di tutti ma molti non vogliono vedere o fingono...
    Tornando al nostro immaginario possiamo dire questo:

    All'interno del Museo si sono create diverse fazioni le quali, alle richieste della Direzione di riaggiornare il Museo senza toccare i tesori ivi custoditi, facendo di testa loro, hanno di fatto compiuto uno scempio....
     
    Invece di allargare semplicemente le finestre per illuminare di più tali tesori, hanno pensato bene di MODIFICARE I TESORI togliendoli...spostandoli, alcuni di questi, come la Liturgia, hanno pensato bene di buttarla nei magazzini e di recuperare "nuovi" e presunti tesori raccolti qua e la dalla fantasia del momento pensando che sarebbe stata la stessa cosa...alcuni lo hanno fatto in buona fede, con molto fervore... altri un pò meno hanno studiato a tavolino come approfittare del momento(=Concilio) per inserire proprio un NUOVO DEPOSITO...

    Così ricorda quei Momenti l'allora card. Ratzinger, oggi Sommo Pontefice:

     "Sempre più cresceva l’ impressione  che nella Chiesa non ci fosse nulla di stabile, che tutto può essere oggetto di revisione. Sempre più il Concilio pareva assomigliare a un grosso parlamento ecclesiastico, che poteva cambiare tutto e rivoluzionare ogni cosa a modo proprio.
    Evidentissima era la crescita del risentimento nei confronti di Roma e della Curia, che apparivano come il vero nemico di ogni novità e progresso.
    Le discussioni conciliari venivano sempre più presentate secondo lo schema partitico tipico del parlamentarismo moderno [...].
    Per i credenti si trattava di un fenomeno strano: a Roma i loro vescovi parevano mostrare un volto diverso da quello di casa loro. Dei pastori che fino a quel momento erano ritenuti rigidamente conservatori apparvero improvvisamente come i portavoce del progressismo – ma era farina del loro sacco?

    ( Card. J. Ratzinger, La mia vita. Ricordi/1927-1977, ed. San Paolo, 1997, pp. 97-99. )

    Quel Momento tuttavia non era nuovo alla Chiesa...già san Pio X (non per nulla Santo!) ebbe a dire:

    «Negli scritti e nei discorsi essi [i modernisti] sembrano non rare volte sostenere ora una dottrina ora un'altra, così che si è facilmente indotti a giudicarli vaghi ed incerti. Ma tutto ciò è fatto di proposito […]. Quindi avviene che nei loro libri s'incontrano cose che ben direbbe un cattolico; ma, al voltare della pagina, se ne trovano altre che si stimerebbero dette da un razionalista»
    san Pio X Pascendi Dominici Grecis

    I Media degli anni Settanta coniarono così i due termini più odiosi: PROGRESSISTI (che sarebbero poi i modernisti citati già da san Pio X) E TRADIZIONALISTI come se la Chiesa fino a quel momento non fosse mai stata legata alla Tradizione, dando origine ad una profonda ed insanabile frattura per la quale la vittima unica e vera è la TRADIZIONE stessa della Chiesa...

    Infatti ai danni apportati nell'immediato di quel Momento dai progressisti, i "tradizionalisti" agirono con una chiusura totale ad ogni concetto di Progresso interpretandolo come il passaggio, l'ingresso di ogni eresia... i due estremismi di fatto, danneggiarono la Chiesa...crearono scompiglio nel Museo al quale necessita invece un buon grado di Progresso (non progressismo eh!) proprio per non far ammuffire i tesori custoditi in quel Deposito e proprio per trovare NUOVI MODI, proporzionati al tempo che si vive, per renderli invece più visibili ai visitatori...


    La regola dello sviluppo nella Chiesa tra il concetto di PROGRESSO E TRADIZIONE, la troviamo formulata fin dall’anno 434 in un’opera di S. Vincenzo Lirinense, scrive:

    “Dirà forse qualcuno: Non si dà, dunque, progresso alcuno della religione nella Chiesa di Cristo? Altroché se si dà, e grandissimo! Chi vorrà essere tanto ostile agli uomini e tanto odioso a Dio da tentare di impedire un simile progresso? Però avvenga in modo tale da esser veramente un progresso della fede e non un’alterazione.
    Progredire, infatti, significa che una cosa si amplifica rimanendo se stessa; mutamento, invece, significa che una cosa passa a diventare un’altra cosa.
    È necessario, dunque, che crescano — e crescano molto gagliardamente — col passare delle generazioni e dei tempi l’intelligenza e la scienza e la sapienza della fede sia nel singolo sia presso la comunità, sia in ciascun cristiano sia in tutta la Chiesa: però la crescita della fede avvenga soltanto ferma restando la sua propria natura, cioè entro l’ambito dello stesso dogma, nel medesimo significato e nella medesima sentenza — in suo dumtaxat genere, in eodem scilicet dogmate, eodem sensu eademque sententia” (Commonitorium,23 -PL50,667)


    Mi colpiscono due aspetti di questo quadro che riporto dal libro "Nova et Vetera di mons. Luigi Maria Carli del 1969, che tratta appunto di questo TRADIMENTO alla Tradizione ed al vero Progresso da dopo il Concilio Vaticano II....ed è riportato ad apertura di questo thread:

    1) il primo aspetto è la serenità attraverso la quale tale san Vincenzo espone, meravigliosamente, una verità talmente logica, talmente razionale da farla diventare davvero divina (come il Verbo era Dio ma anche veramente Uomo!) di cui, per altro, era già frutto maturo della conoscenza della Chiesa, altrimenti tale santo non avrebbe potuto esprimersi così chiaramente, ossia, ciò che scrive è leggibile chiaramente già come pensiero assunto e maturato dalla Chiesa....
    Mi appare pertanto una gravissima REGRESSIONE ciò che stiamo vivendo da 40 anni a questa parte...un tradimento al vero senso del Progresso...

    2) il secondo aspetto è quello della FEDE, la sua progressione associata indissolubilmente alla Tradizione....anche questo aspetto, così magnificamente espresso nell'Anno Domini 434 è stato grandemente tradito ed assistiamo ad una regressione della fede come non si era mai visto neppure al tempo dell'arianesimo, perchè Ario almeno in qualcosa credeva!

    In entrambi gli aspetti da me analizzati, e senza pretesa alcuna, la Fede non è più associata alla Tradizione ma al "GESU' SOLO", slogan di protestante memoria...non importa a quale Cristo si faccia poi riferimento, non importa se Egli ha il viso di Kiko o di Simba, o di Gandhi....l'importante è che NON abbia il volto PURAMENTE CATTOLICO...ossia della Tradizione....

    E' QUESTO IL VERO PROGRESSO DELLA FEDE NELLA TRADIZIONE creduta sempre dalla Chiesa come ci dimostrano le parole di san Vincenzo?


    Si dice che oggi l'analfabetismo, in Italia....sarebbe praticamente scomparso....ma quando mai esso, DENTRO LA CHIESA  E NEL SUO MAGISTERO,  era termometro anche di intelligenza, di ragione, di sapienza?
    Abbiamo dimenticato quanti analfabeti sono diventati SANTI?
    Con questo non voglio dire che la scuola sia un male....o che non si deve imparare a leggere e a scrivere...questo sarebbe rifiutare il progresso, sarebbe rifiutare l'elettricità, la macchina...la stampa....ciò che intendo sottolineare è che tutto questo che chiamiamo PASTORALE, nato all'insegna di FAR CONOSCERE AI FEDELI I MISTERI DELLA FEDE ha portato alla regressione...naturalmente non è la pastorale il problema ma i suoi CONTENUTI...
    Attenzione non lo dico "io", ma è stata anche una affermazione recente del Papa al Tribunale della Sacra Rota al quale ha denunciato la diffusione di una certa PSEUDOPASTORALE CONTRARIA AL MAGISTERO DELLA CHIESA....

    Faccio un esempio concreto:

    La Messa....
    tutto il casino liturgico nasce da che cosa? dalla "buona" (perversa per altri) OSTINAZIONE di ritenere i fedeli, le pecore pre-conciliari, IGNORANTI E ANALFABETI in materia di fede....occorreva dunque fare in modo che la Messa FOSSE PIU' COMPRENSIBILE...così è arrivato un Kiko che dopo una apparizione della sua madonna...prepara a tavolino delle catechesi atte a spiegare che cosa è niente meno ciò che avviene durante la Consacrazione....incredibile, Paolo VI non si rese conto, dopo aver scritto la Misteryum Fidei.... di non sapere nulla e che con Kiko, da lui approvato, arrivava finalmente qualcuno che poteva ISTRUIRE IL POVERO GREGGE ANALFABETA....
    In sostanza IL PROGRESSO DELLA FEDE non è più associato alla TRADIZIONE ma AI CARISMATICI, ai gruppi, ai movimenti...attenzione non a coloro che come i Santi sono ispirati, ma carismatici nel senso berlusconiano, o staliniano, o pentecostale...ossia quanta più gente ti posso catturare, tanto più sono carismatico...
    Non è un caso infatti che Benedetto XVI stia RINSEGNANDO IN CAMPO LITURGICO, LA MESSA...
    non è un caso che stia facendo catechesi dirette ai sacerdoti SUL COME DEVONO CELEBRARE L'EUCARESTIA....come mai queste catechesi?

    Lo stile di vita che si dovrà assumere è quello DEL GRUPPO non a caso la stessa crisi l'hanno subita tutti gli ORDINI RELIGIOSI...anch'essi ingannati da questo vento conciliare (Benedetto XVI ha avuto il coraggio di dire, che il concetto di "spirito del concilio" è un inganno) basti vedere cosa hanno fatto i francescani portando una statua di budda sull'altare o peggio, facendo sacrificare un pollo in una ospitalità interreligiosa ad Assisi....basti pensare dove sono arrivati i domenicani in Olanda che concelebrano Messa con I LAICI e laici donne... senza che il vescovo abbia avuto il coraggio di apportare un freno o una qualche scomunica...dove l'Aventino tace e tace anche Roma....
    Per non parlare dei gesuiti e così via....ma Paolo VI lo aveva preannunciato e aveva supplicato gli Ordini religiosi a perseverare nella Tradizione

    Una mia carissima Suora Domenicana, morta prematuramente, di santa memoria....nel presentare un libretto di poesie ispirate al Vangelo, spiegandone il motivo della pubblicazione, dice ad un punto:

    Oggi ci sono nella Chiesa tanti movimenti di consacrati laici. Nulla da eccepire. Hanno molta libertà di movimento: viaggi, gran feste, raduni, e tutto a suon di chitarre, dischi, cassette, registrazioni, filamati. Cose che in un convento sono molto limitate magari al momento della ricreazione o per qualche festicciola.
    E come si possono pensare certe cose quando si hanno pieni i collegi, gli ospedali, i pensionati per anziani, gli Istituti per handicappati, le parrocchie, dove si lavora da mattina a sera e a volte giorno e notte?
    E da qui sorgono dei problemi:
    le giovani si sentono di più attirate da quella vita che unisce il Vangelo alle chitarre ma finendo per ignorare i Conventi dove il sacrificio e il nascondimento sono di casa, ma che in realtà sono la vera e piena realizzazione della vocazione di una consacrata che "lascia davvero tutto" per darsi anonimamente all'altro in una identità comunitaria.
    Dall'altra parte le Suore, che vivono in terra e non in cielo, vedono tutto questo e a volte si sentono escluse.
    A volte sembra proprio di lavorare per il vento quando si vedono tutte queste ragazze che si radunano e cantano, suonano... e sono applaudite da tutti, e sembra che non sappiano fare altro o peggio, sembra che questo sia diventato l'unico modo efficace (e non è così) per vivere il Vangelo che siamo chiamati ad annunciare.

    Era questo il Progresso nel solco della Tradizione per la crescita della fede tanto auspicato dai Padri della Chiesa?
    E' questo davvero che Dio vuole?
    No, perchè la progressione della fede è ben altra cosa
    :

    " E la donna disse: se io riesco anche solo a toccare il suo mantello..."
    (Lc.5,28 )

    Ho troppo male Signore,
    e a volte sono stanca.
    Tanto!

    La folla scorre intorno a me
    come un fiume rumoroso.
    S'accavalca,
    mi stringe,
    mi trascina,
    mi travolge con le sue onde
    e nessuno si ferma
    a curare il mio male.

    Ma se riesco anche solo
    a toccare il Tuo mantello,
    Signore,
    tutto il mio male si dissolverà
    come nebbia al Tuo sole.
    E dalla prigionia
    del mio dolore,
    io,
    finalmente libera,
    potrò cantare il Tuo Amore.

    (Sr. M. Rosalia Zoccolini O.P.)

    E così....i Progressisti(=regressisti) non hanno fatto che altro prendere i Tesori custoditi in questo Deposito e gettarli....mettere al loro posto ciò che loro ritenevano più idoneo al momento, ossia, HANNO SEGUITO LA MODA DEL TEMPO...
    I Tradizionalisti dal canto loro, non hanno fatto altro che CHIUDERE quelle stanze che si erano salvate dallo scempio e gestirle ai margini del Museo per tentare di salvarle....
    Bastava di fatto SPOLVERARE questi Tesori....magari prenderne alcuni custoditi negli scantinati ed unirli al NUOVO...non sovrapporli...perchè
    "noi siamo CONSERVATORI DEL DEPOSITO DELLA FEDE MA ANCHE INNOVATORI DI UN NUOVO CHE VIENE INCONTRO ALL'UOMO DI OGNI TEMPO SENZA SCALFIRE IL DEPOSITO, AL CONTRARIO, USANDOLO E FACENDOLO VIVERE IN OGNI TEMPO...."
    (cfr Giovanni Paolo II intervista ad Andrea Frossard)

    Ma c'è l'azione del Pontefice che non va sminuita....
    Egli sa che il vero Progresso è necessario al Museo e sa anche che un certo tradizionalismo, inteso come autentica Tradizione, ha ragione di preservare tali tesori e non a caso abbiamo avuto diversi Documenti ufficiali atti a correggere questa devastazione:

    La Dominus Jesus: Documento fondamentale sulla Dottrina della Chiesa
    Regolamento per l'esame della VERA DOTTRINA (Documento Ufficiale)

    Communionis Notio: Lettera ai Vescovi sulla Chiesa intesa come Comunione
    RISPOSTE RIGUARDANTI ALCUNI ASPETTI CIRCA LA DOTTRINA SULLA CHIESA
    Il Card. Canizares (del Culto Divino) spinge verso il ritorno della Comunione in ginocchio
    Sacramentum Caritatis: Enciclica sulla Liturgia di Bendetto XVI
    TESTO UFFICIALE PER I CATECHISTI

    e senza dimenticare l'indizione dell'Anno Sacerdotale

    Lettera di Benedetto XVI ai Sacerdoti per l'Anno Sacerdotale


    Questo Museo deve ritornare nella piena gestione del suo legittimo direttore sulla terra, il Vicario di Cristo e TUTTI devono attenersi alle sue disposizioni affinchè il Progresso autentico dia vita alla Tradizione in ogni suo tempo...non c'è altra via d'uscita da questa crisi devastante...




    ********************************************

    Contributo di Vilucchio da Famiglia Cattolica che scrive:


    A proposito di Kiko e del movimento neocatecumenale.NN voglio esulare dal discorso ma mi chiedo cosa c'entra qto movimento con la Chiesa Cattolica perche'non ha nulla di cattolico.Mi sembra che nn riconosca la Transunstanziazione nell'Eucaristia.
    Se sbaglio correggetemi.

    *********************************************

    Il problema di Kiko è talmente AGGROVIGLIATO e talmente BEN NASCOSTO che neppure i vescovi ne sanno qualcosa...
    per esempio, le catechesi A PORTE CHIUSE che fanno nel CN NON esistono pubblicate in nessun libro acquistabile...NESSUNO LE CONOSCE...solo grazie a padre Zoffoli, passionista ed oggi in Paradiso, si potè avere gran parte di queste catechesi da lui spiegate apertamente e denunciate di eresia...

    Sia Giovanni Paolo II quanto Benedetto XVI, PUR SALVANDO LE COMUNITA', RICONOSCENDOLE NEL CARISMA, entrambi NON hanno mai di fatto approvato LE CATECHESI del CN anzi, più volte è stato loro chiesto di ADEGUARSI ALLE PASTORALI DIOCESANE cosa che puntualmente NON fanno...

    Dove stanno i problemi?
    brevemente in questi punti chiave:

    - Kiko ha una OSSESSIONE per identificare la Messa con IL BANCHETTO EBRAICO...non a caso non mette sull'altare il Crocefisso ma il candelabro a NOVE braccia (la nostra Tradizione usa i 7 ceri) che è il simbolo Ebraico del loro rito...
    ora, leggendo la Redemptoris Sacramentum che vieta esplicitamente l'uso di oggetti "di altre religioni" sull'altare e leggendo il paragrafo 10 della Sacramentum Caritatis dove il Papa dice che QUEL SACRIFICIO (LA CENA EBRAICA) NON E' PIU' NECESSARIA PER NOI RIPETERLA...perchè Kiko si ostina con le sue catechesi private? e perchè ben due Pontefici hanno parlato di simboli e di cena ebraica QUANDO NESSUN GRUPPO NELLA CHIESA HA MAI CATECHIZZATO QUESTO?
    è ovvio che i Papi si riferiscono proprio a loro ai NC ma Kiko sta facendo un braccio di ferro perchè ha forti sostenitori fra vescovi e qualche cardinale...

    - Kiko ha una OSSESSIONE PER LE STUATUE...LE ODIA a tal punto che nel suo cammino NON LE VUOLE VEDERE...ed ha sostituito la devozione CON LE SUE IMMAGINI, IMPONENDO AI MEMBRI DEL CAMMINO ESCLUSIVAMENTE LA SUA MADONNA E LE SUE ICONE...perfino il crocifisso DEVI portare quello dipinto da lui...
    nelle Chiese "nuove" dove il CN ha preso piede, le Statue del Sacro Cuore di Gesù e Maria, di san Giuseppe e di altri Santi, sono sparite... da qui la privazione ai BAMBINI DI DIRE IL ROSARIO infatti il Rosario viene ad essi insegnato dopo alcune tappe contro la richiesta del Papa e della Vergine a Fatima CHE SI RIVOLSE PROPRIO A DEI BAMBINI PER DIFFONDERE MAGGIORMENTE IL ROSARIO...inoltre nel Cammino sono eliminate TUTTE LE DEVOZIONI CATTOLICHE...

    - Kiko sostiene che le Chiese CATTOLICHE TRADIZIONALI SONO SBAGLIATE...infatti quelle poche chiese che gli hanno permesso di costruire sono state private del PRESBITERIO (zona dove poggia l'altare), la zona altare è così ACCESSIBILE A TUTTI perchè l'altare NON è il luogo del Sacrificio di Cristo (per lui) ma è LA MENSA DELL'ULTIMA CENA...
    E qui c'è l'inganno: perchè è vero che l'Altare diventa anche la Mensa MA DOPO IL SACRIFICIO, DOPO IL CALVARIO...Kiko così ha mitigato il senso del Sacrificio relegandolo AD UN SIMBOLO mentre rende VIVA secondo lui LA MENSA, IL BANCHETTO, in questo senso la Messa è solo una festa di balli e canti EBRAICI...
    La Messa NON E' L'ULTIMA CENA...
    La Messa è il Sacrificio è il Calvario che si ripete e si rinnova in modo INCRUENTO, dopo il Calvario si partecipa al Banchetto preannuncio della beatitudine eterna...E RENDIMENTO DI GRAZIE (Eucarestia significa questo)...

    - Kiko HA ELIMINATO il Tabernacolo dalla Chiesa SFRATTANDOLO e portandolo FUORI in una stanzetta a parte...
    l'inganno dove sta? è nel fatto che se è vero che perfino la CEI negli anni passati ha permesso questo scempio, vedasi la Chiesa nuova di san Padre Pio, il Tabernacolo è stato sfrattato dalla Chiesa grande...è anche vero che il Papa nella Sacramentum Caritatis ha accennato che questa fu una falsa interpretazione...ma come sappiamo bene a sbagliare facciamo presto, ma per riparare i danni fatti ci vorranno i secoli...
    Mentre la Chiesa quindi cerca di portare rimedi, Kiko non vuole affatto correggere e procede PARALLELAMENTE con una sua immagine di Chiesa...

    e potremo continuare...
    Perchè il Papa non fa nulla?
    Diciamo che il Papa sta facendo e dicendo di IMITARLO, ma questa situazione non è solo del Cammino...il mio era un esempio perchè Kiko è l'unico, a differenza di altri Movimenti, a procedere per conto proprio, mentre si è visto negli altri come il RnS, CL ed altri, sforzi grandi per applicare le richieste del Ponteficie...

    Non a caso il Papa a Fatima, parlando ai ai Vescovi in favore dei Movimenti ha però loro detto:

    Condizione necessaria, naturalmente, è che queste nuove realtà vogliano vivere nella Chiesa comune, pur con spazi in qualche modo riservati per la loro vita, così che questa diventi poi feconda per tutti gli altri. I portatori di un carisma particolare devono sentirsi fondamentalmente responsabili della comunione, della fede comune della Chiesa e devono sottomettersi alla guida dei Pastori. Sono questi che devono garantire l’ecclesialità dei movimenti.


    Iniziate o confermate proprio in questo i presbiteri. Nell’Anno sacerdotale che volge al termine, riscoprite, amati Fratelli, la paternità episcopale soprattutto verso il vostro clero. Per troppo tempo si è relegata in secondo piano la responsabilità dell’autorità come servizio alla crescita degli altri, e, prima di tutti, dei sacerdoti.




    ...

    quando il Papa dice queste cose, Kiko risponde: "NON PARLA A NOI, NOI NON SIAMO UN MOVIMENTO, MA IL CAMMINO, L'ITENERARIO UNICO PER LA CHIESA DI OGGI"

    eppure il Papa a Natale li ha chiamati MOVIMENTO...
    Il Santo Padre, nell'inviare una Lettera al cardinale Josef Cordes per i suoi 75 anni, il 17.12.2009. ha elegiato la sua intuizione in favore dei Movimenti, citandone tre per la precisione:

    il Movimento Carismatico del Rinnovamento, Comunione e Liberazione e il Cammino Neocatecumenale...

    Ma attenzione, il Papa aggiunge queste parole:

    "Certo, questi Movimenti devono essere ordinati e ricondotti all'interno della totalità...devono imparare a riconoscere i loro limiti e a diventare parte della realtà comunitaria della Chiesa nella sua costituzione propria, insieme con il Papa e i Vescovi.
    Hanno pertanto bisogno di guida e anche di purificazione per poter raggiungere la forma della loro vera maturità"

    Le parole del Santo Padre sono chiarissime: nel mentre siamo invitati ad ACCOGLIERE questi Movimenti (il Papa li chiama MOVIMENTI) con la carità della Verità che è il riconoscimento per vederci davvero come Fratelli e Sorelle, dall'altra parte Benedetto XVI riepiloga un pò (in modo del tutto meraviglioso e certamente migliore) il fine e lo scopo di questo thread...offre anche a noi UNA GUIDA....

    Egli infatti riconosce I PROBLEMI che rendono il Cammino Neocatecumenale soggetto ad una IMPERFEZIONE per la quale, dice il Pontefice, " hanno bisogno di una guida e anche di purificazione"....

    Il Cammino Neocatecumenale pertanto, come gli altri due Movimenti citati CL e RnS ricorda il Pontefice necessitano di essere "ORDINATI E RICONDOTTI" alla totalità....leggiamo con attenzione, il Papa non dice "condotti", ma RI-CONDOTTI....



    Oggi in piazza c'erano TUTTI questi Movimenti per testimoniare la loro solidarietà al Papa...e allora umilmente chiedo: QUANDO SI COMINCERA' A TESTIMONIARE LA VERA FEDELTA' NELL'ADEMPIERE ALLA RIFORMA LITURGICA RICHIESTA DAL PAPA?


     




    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
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    Sesso: Femminile
    00 27/05/2010 14:56
    Contributo di martinicm alias enricorns da Famiglia Cattolica che scrive:

    Questo discorso lo hai già fatto.

    Ma cosa significa ricondotti?

    Quando questi movimenti, e in particolare il RnS, ma credo che il papa parli del Rinnovamento Carismatico, sono usciti dalla totalità?

    Quando si sono dichiarati un'altra chiesa?


    ********************************************************

    attento è il Papa che ha detto quelle parole nella lettera al cardinale...

    ri-condotti vuol dire ciò che dice il termine stesso: ri-portati perchè significa che qualcosa o qualcuno li ha ALLONTANATI

    se si fossero DICHIARATI "un altra chiesa" il problema non ci sarebbe stato perchè sarebbe stato immediatamente compreso L'INGANNO....
    dire o parlare di una CHIESA PARALLELA non significa un fatto puramente negativo, cerca di capire Enrico...può anche significare un movimento IN FORMAZIONE CHE DEVE ESSERE ANCORA CORRETTO E SOSTENUTO NELLA SUA CRESCITA...

    Il problema è questo: prima del Concilio la Chiesa, per approvare un Movimento o un Gruppo ecclesiale, lo metteva alla prova, anche dura delle volte, sottoponendo quei fedeli all'obbedienza continuata, insomma, come dice la Scrittura e suggerisce san Paolo "provati al grogiolo"... dopo di che il Papa personalmente controllava L'ORTODOSSIA del tal gruppo e con sedute straordinarie con i Cardinali e vescovi le approvava o le disapprovava...CONFERMARE NELLA FEDE...legare o sciogliere...e dava ad essi la Regola, per gli Ordini Religiosi, e uno Statuto se erano laici come avvenne per Azione Cattolica...

    Oggi, da dopo il Concilio i modi sono cambiati: certi gruppi agiscono nella Chiesa PRIMA di essere riconosciuti, leggasi il noto CN ma anche RnS o il RCC (rinnovamento cattolico che si scisse dal RnS) o CL che per altro non ottenne, ai suoi tempi, una piena fiducia da parte del suo arcivescovo che era Montini, futuro Paolo VI

    Questo modo di agire ha dato origine alle ambiguità ed alla confusione...non pochi fedeli si sono sempre ritenuti CATTOLICI aderendo a gruppi che ancora NON erano riconosciuti dalla Chiesa...e questo non era mai accaduto nella Chiesa ed è stato per certi versi devastanti perchè non solo al principio ha seminato molti errori, ma anche perchè ora è più difficile accettare il concetto della CORREZIONE infatti molti si pongono le tue stesse domande associate al fatto che ritenendosi sempre dentro la Chiesa, non comprendono più quando sono stati lontani dall'ortodossia, comprendi?

    Da dopo il Concilio il Papa non agisce più direttamente (altro errore) ma si affida alle COMMUSSIONI, ALLE CONGREGAZIONI le quali riferiscono al Pontefice e di fatto NON è più il Papa ma sono i suoi aiutanti a determinare un "si o un no" a questo o a quel gruppo...
    questa prassi è gravissima perchè si è finito per riferire al Ponteficie solo ciò che tornava utile e comodo a certe Commissioni...
    e sytiamo parlando del Pontificato precedente infatti, perchè nessuno si chiede come mai il Papa oggi ha fatto togliere gli striscioni dei Gruppi DURANTE LE MESSE pubbliche; come mai il Papa non fa più questi mega raduni PERSONALIZZATI, come mai il Papa ha ridimensionato l'esteriorità espressiva di questi gruppi??

    Molti lo leggono come un fatto negativo... azzardando perfino simpatie al Papa precedente perchè "PERMETTEVA TUTTO" e punendo questo Papa perchè "CI CONTROLLA TROPPO"...
    In verità Giovanni Paolo II NON permetteva affatto, ma si FIDAVA di chi dovendo informarlo su di un gruppo, lo faceva passare limpidamente come ortodosso quando invece agiva in modo eterodosso (ossia al di la dell'ortodossia dottrinale), mascherando il tutto come IL VENTO DI PENTECOSTE...

    l'errore di fondo sta nel considerare la realtà cattolica di oggi in termini mass-mediologici e di accostarsi ad essa con un approccio più quantitativo che qualitativo...Benedetto XVI questo lo sa per questo da una parte elogia i Movimenti, ma dall'altra corregge questa visione errata RIDIMENSIONANDO l'aspetto scenografico e concentrandosi SULL'ORTODOSSIA...

    La Chiesa è nostra MADRE non un teatrino dentro al quale esibirci e modificarne le scene e gli sfondi…

    Se la Chiesa è malata, come ha detto il card. Rylko, si cerchi di scoprire quale sia questa patologia e ci si chieda perché essi stessi, primi responsabili delle cure, continuano a curarla con medicinali sbagliati. Ben vengano i Movimenti e i Cammini se in essi però, è stato chiarito che è la Chiesa colei che Santifica e mai il contrario….e che le medicine le procura la Chiesa non il Movimento o un Cammino, non i super catechisti

    “La Chiesa si riceve ed insieme si esprime nei sette Sacramenti”
    (Benedetto XVI Sacramentum Caritatis n.16)

    Ratzinger in questo è più facilitato che il suo predecessore, perchè quale Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, infatti, fu lui a correggere gli Statuti sia di CL quanto quello del RnS e NON approvò quelli del CN

    Un giorno un sacerdote di venerata e santa memoria, a proposito della Liturgia e dei nuovi Movimenti, mi disse:
    " Il problema di oggi è che tutti vogliono fare COMUNIONE, ma la maggior parte dimentica un particolare importante e cioè, che per fare questa Comunione, occorre patire prima sulla Croce...e così hanno tolto la Croce e si sono tenuti la COMUNIONE, una forma protestante nascosta per dire: sola fede e non le opere, ossia solo fede nella comunità, non importa l'opera liturgica..."

    chiaro no?
    se non è chiaro o non condividi, occorre dimostrare il contrario....ossia che ciò non è avvenuto, ma allora occorre chiedersi perchè il Papa dopo gli elogi continua a correggere questi Movimenti o gruppi? ...

    La questione NC è molto più complessa, pertanto ti prego di avere pazienza se riproporrò il lingo iter che abbiamo...ma è importante per chi legge avere un quadro integrale degli eventi e per comprendere questi appelli del Papa oggi...


    ora se leggi Giovanni Paolo II nel settembre 2002 così parlò ai NC per gli Statuti ad experimentum e che vale anche oggi con l'approvazione definitiva:

    6. Cari Fratelli e Sorelle, con l'approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale si è giunti felicemente a definirne l'essenziale configurazione ecclesiale. Ne ringraziamo insieme il Signore.

    Spetta ora ai Dicasteri competenti della Santa Sede esaminare il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica nonché liturgica del Cammino stesso. Sono certo che i suoi membri non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno da tali autorevoli Fonti.
    ...............

    dunque Giovanni Paolo II chiarì che un conto sono gli Statuti..... altra cosa è il Direttorio Catechetico ANCORA OGGI BLOCCATO SULLA SCRIVANIA DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE (il Direttorio citato nello Statuto approvato infatti è quello DELLA CHIESA CATTOLICA NON NC ) ed altra cosa ancora è la LITURGIA per le quali due definizioni, disse il Papa:

    ....Sono certo che i suoi membri non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno da tali autorevoli Fonti.......

    chi sono queste autorevoli FONTI? le due Congregazioni del Culto e della D. della Fede....

    ma non solo nel 2002.....
    Nel 1983 sempre Giovanni Paolo II, in un discorso ai neocatecumenali, aveva detto: «Celebrate l'Eucaristia e, soprattutto, la Pasqua, con vera pietà, con grande dignità, con amore per i riti liturgici della Chiesa, con esatta osservanza delle norme stabilite dalla competente autorità, con volontà di comunione con tutti i fratelli [...] Il ministero della riconciliazione [...] è affidato a voi, Sacerdoti. Siatene ministri sempre degni, pronti, zelanti, disponibili, pazienti, sereni, attenendovi con fedele diligenza alle norme stabilite in materia dall'Autorità ecclesiastica [...] in piena adesione al ministero e alla disciplina della Chiesa, con la confessione individuale, come ripetutamente raccomanda il nuovo Codice di Diritto Canonico [...] Non chiudetevi in voi stessi, isolandovi dalla vita della Comunità parrocchiale o diocesana [...] Pertanto le norme giuridiche, come anche quelle liturgiche, vanno osservate senza negligenze e senza omissioni»

    Perchè il Papa fu costretto a ricorrere a ricordare il Diritto Canonico, le Norme Liturgiche e l'obbedienza E LA FEDELTA'?

    Cosa è accaduto oggi? che le cose non sono cambiate, il CN continua a disobbedire....

    nel 2005 Benedetto XVI ha fatto scrivere dalla Congregazione per il Culto una Lettera al CN, nel dicembre 2005 nella quale il card. Arinze diceva: VENGO A COMUNICARVI LE DECISIONI DEL SANTO PADRE....e al punto 5 leggiamo, anche le parentesi sono nell'originale della Lettera:

    5. Sul modo di ricevere la Santa Comunione, si dà al Cammino Neocatecumenale un tempo di transizione (non più di due anni) per passare dal modo invalso nelle sue comunità di ricevere la Santa Comunione (seduti, uso di una mensa addobbata posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio) al modo normale per tutta la Chiesa di ricevere la Santa Comunione. Ciò significa che il Cammino Neocatecumenale deve camminare verso il modo previsto nei libri liturgici per la distribuzione del Corpo e del Sangue di Cristo.

    .................

    leggendo attentamente le parti in grassetto è chiaro: il Papa Benedetto XVI ha chiesto al CN di eliminare QUEL MODO INVALSO NEL CN CON UNA MENSA ADDOBBATA posta al centro della chiesa invece dell’altare dedicato in presbiterio per ritornare ad una Messa COMUNE A TUTTA LA CHIESA...nel modo appunto di celebrare....raccomandando di seguire «i libri liturgici approvati, senza omettere né aggiungere nulla» lo hanno fatto? NO!

    non solo....ma vanno ora dicendo che questa lettera NON ha mai avuto alcun valore e che sarebbe decaduta con l'approvazione degli Statuti... ...il chè è falso e lo spiega proprio Giovanni Paolo II:
    Sono certo che i suoi membri non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno da tali autorevoli Fonti.......

    NON basta: il 12 gennaio 2006 Benedetto XVI avendo probabilmente ricevuto le lamentele del CN che già a gennaio diceva che quella lettera del card. NON aveva alcun valore....in Udienza generale, ergo pubblicamente, disse davanti a tutti al CN:

    "Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II. Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate. Grazie all'adesione fedele ad ogni direttiva della Chiesa, voi renderete ancor più efficace il vostro apostolato in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi. E così facendo il Signore continuerà a benedirvi con abbondanti frutti pastorali."

    (Udienza del 12.1.2006)

    tre dunque sono le cose che si aspetta il Papa dal CN da quel 12 gennaio 2006:

    1) APPLICARE LA LETTERA DEL CARD. ARINZE, dice infatti:
    ]Proprio per aiutare il Cammino Neocatecumenale a rendere ancor più incisiva la propria azione evangelizzatrice in comunione con tutto il Popolo di Dio, di recente la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti vi ha impartito a mio nome alcune norme concernenti la Celebrazione eucaristica, dopo il periodo di esperienza che aveva concesso il Servo di Dio Giovanni Paolo II.
    - notate che cosa ha detto Benedetto XVI: DOPO IL PERIODO DI ESPERIENZA CONCESSO...dal suo predecessore... ergo questa Lettera di Arinze ha proprio un valore DEFINITIVO....

    2) L'OBBEDIENZA: Sono certo che queste norme, che riprendono quanto è previsto nei libri liturgici approvati dalla Chiesa, saranno da voi attentamente osservate.

    3) COMUNIONE: in sintonia e comunione piena con il Papa e i Pastori di ogni Diocesi.

    *********************

    il CN si sta attenendo a questo? NO!
    e ancora, nella Lettera del card. Arinze è stato chiesto anche questo:

    1. La Domenica è il “Dies Domini”, come ha voluto illustrare il Servo di Dio, il Papa Giovanni Paolo II, nella Lettera Apostolica sul Giorno del Signore. Perciò il Cammino Neocatecumenale deve entrare in dialogo con il Vescovo diocesano affinché traspaia anche nel contesto delle celebrazioni liturgiche la testimonianza dell’inserimento nella parrocchia delle comunità del Cammino Neocatecumenale. Almeno una domenica al mese le comunità del Cammino Neocatecumenale devono perciò partecipare alla Santa Messa della comunità parrocchiale.

    Lo stanno facendo? NO!

    C'è altro da aggiungere?


    ******************************************************************

    Diverso è stato l'iter del RnS...
    negli anni '80 il suo presidente per altro abbandonò la Chiesa per farsi Pentecostale...ma grazie a Dio il Papa prese questo Movimento davvero sotto la sua protezione e nello Statuto infatti primeggia la presenza DEL VESCOVO, cosa che non c'è nello Statuto del CN...
    Il RnS si è davvero rinnovato molte volte... e deve pertanto continuare a procedere su questa strada di Rinnovamente anzi tutto VERSO SE STESSO e poi verso gli altri....sarebbe infatti anticattolico vantare un Carisma che pretende di rinnovare GLI ALTRI ma che alla fine NON rinnova se stessi e magari rischiando di condurre una chiesa parallela...

    CL è completamente diverso....seppur movimento laico è completamente gestito dal Clero in questo caso clero ambrosiano...con tutti i pro e i contro che ci sono...

    E si badi bene, quando parliamo di questi Movimenti NON è MAI, ripeto MAI e ancora ripeto MAI per abolirli o soffocarli...sia ben chiaro, vero Enrico? ma piuttosto per AIUTARLI (e aiutando loro AIUTIAMO NOI STESSI, ECCO LA VERA ECCLESIALITA')A RIMANERE SEMPRE nell'ortodossia COME SUGGERISCE BENEDETTO XVI ne più ne meno...



    Grazie per aver letto fino in fondo....ma spezzare certi resoconti non aiuta alla comprensione....occorre mantenere INTEGRALMENTE IL TESTO per comprenderne la stesura e il vero supporto dei fatti accaduti e che ancora lacerano la Chiesa...

     






    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    Caterina63
    Post: 39.989
    Sesso: Femminile
    00 18/10/2010 15:52
    LETTERA DEL PAPA AI SEMINARISTI DI TUTTO IL MONDO, uscita oggi, un passo interessante:

    http://difenderelafede.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9477880&

    Proprio per questo il seminario è importante come comunità in cammino al di sopra delle varie forme di spiritualità. I movimenti sono una cosa magnifica. Voi sapete quanto li apprezzo e amo come dono dello Spirito Santo alla Chiesa.
    Devono essere valutati, però, secondo il modo in cui tutti sono aperti alla comune realtà cattolica, alla vita dell’unica e comune Chiesa di Cristo che in tutta la sua varietà è comunque solo una.



    - dice il Papa: seminaristi...
    al di sopra delle varie forme di spiritualità...

    - il Papa riconosce i Movimenti (il Cammino è dunque UN MOVIMENTO!) e aggiunge:
    Devono essere valutati, però, secondo il modo in cui tutti sono aperti alla comune realtà cattolica, alla vita dell’unica e comune Chiesa di Cristo che in tutta la sua varietà è comunque solo una.

    il Papa ribadisce ciò che scrisse un anno fa, a dicembre quando nominò per l'ultima volta il Cammino ASSOCIANDOLO AGLI ALTRI MOVIMENTI:

    "Certo, questi Movimenti devono essere ordinati e ricondotti all'interno della totalità...devono imparare a riconoscere i loro limiti e a diventare parte della realtà comunitaria della Chiesa nella sua costituzione propria, insieme con il Papa e i Vescovi.
    Hanno pertanto bisogno di guida e anche di purificazione per poter raggiungere la forma della loro vera maturità"


     

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 16/01/2011 17:50

    Filippine: Arcivescovo corregge il Cammino Neocatecumenale


    Finalmente!!


    Filippine: Arcivescovo corregge il Cammino
    IL CAMMINO NEOCATECUMENALE NELL'ARCIDIOCESI DI LINGAYEN-DAGUPAN

    Luci ed ombre

    I semi del CAMMINO NEOCATECUMENALE furono piantati per la prima volta nell'Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan nel 1981, nella Parrocchia di San Gabriele Arcangelo a Bonuan Boquig. Da allora, si è esteso ad altre comunità cattoliche dell'arcidiocesi – Bonuan Gueset, Calasiao, Calmay, Dagupan, Laoac, Lingayen, Mapandan Santa Barbara e San Jacinto. Il Cammino Neocatecumenale ha portato innumerevoli benedizioni ai fedeli cristiani nella nostra arcidiocesi. Ha profondamente cambiato molte vite tiepide. Ha ricostruito molte famiglie ferite ed ha portato molte vocazioni religiose e sacerdotali nella vigna del Signore.


    Purtroppo, nonostante gli effetti positivi come quelli sopra menzionati, ci sono alcune preoccupazioni su dove stia portando il Neocatecumenato. Già ai tempi del mio stimato predecessore Arcivescovo Oscar Cruz, e fino ai mesi più recenti, sono sorte alcune questioni da parte di rispettabili membri del laicato ed un buon numero di parroci a proposito dell'integrazione dei membri delle comunità Neocatecumenali nella vita di questa chiesa locale, sulla loro cooperazione con i parroci e sulle loro relazioni col vescovo.

    Communio

    Gli Statuti del Cammino Neocatecumenale affermano che: "Il Cammino Neocatecumenale mirerà a promuovere nei suoi destinatari un maturo senso di appartenenza alla parrocchia e a suscitare rapporti di profonda comunione e collaborazione con tutti i fedeli e con le altre componenti della comunità parrocchiale" (art. 6, n. 3)


    Per di più gli Statuti stabiliscono che "la realizzazione del Cammino Neocatecumenale va coordinata con la funzione propria che ha il Parroco in ciascuna comunità parrocchiale (cfr. can. 519 CJC) esercitando, anche con la collaborazione di altri presbiteri, la cura pastorale di coloro che lo percorrono" (art. 6, n. 2). Similmente, gli Statuti riconoscono che "il Neocatecumenato è realizzato, in comunione con il Parroco e sotto la sua responsabilità pastorale, da un'equipe di catechisti" (art. 8, n. 4).


    Inoltre gli Statuti dichiarano che "il Cammino Neocatecumenale è al servizio del vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell'iniziazione cristiana e dell'educazione permanente alla fede" (art. 1, n. 2).

    Catechesi

    Nella celebrazione settimanale della Parola richiesta dall'articolo 11 degli Statuti, la mia attenzione è stata richiamata dalla mancanza di formazione e preparazione da parte degli incaricati di insegnarla secondo i principi della Chiesa Cattolica così come indicati nel Catechismo, nonché del significato delle letture bibliche proclamate nella celebrazione. Sembra esserci una tendenza verso l'interpretazione fondamentalista delle Sacre Scritture, staccata e talvolta addirittura contraria ai documenti del Magistero e al Catechismo della Chiesa.


    Stanti le precedenti osservazioni, gli Statuti richiedono che "al Vescovo diocesano, quale responsabile dell'iniziazione, della formazione e della vita cristiana nella Chiesa particolare, compete... vigilare che l'attuazione del Cammino Neocatecumenale si svolga in conformità a quanto stabilito negli articoli 1 e 2, e nel rispetto della dottrina e della disciplina della Chiesa (art. 26).

    Rispetto per i ministri ordinati

    Tra i membri delle comunità c'è un prevalente sentimento di superiorità sulla base del solo far parte dei Neocatecumenali, sentimento che risulta in un atteggiamento sprezzante verso coloro che non stanno frequentando il Cammino o hanno smesso di partecipare agli incontri. Inoltre i catechisti delle comunità neocatecumenali sono stati sentiti ripetutamente criticare in modo sprezzante e irrispettoso il mio predecessore, diversi sacerdoti e perfino me, in maniera contraria alle buone maniere, alla buona condotta, al rispetto filiale e alla carità cristiana.


    Il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici aveva offerto tre linee guida per le comunità Neocatecumenali nel presentare l'approvazione del movimento da parte della Santa Sede: obbedienza ai vescovi, riconoscimento del ruolo dei sacerdoti e fedeltà ai libri liturgici della Chiesa. Nella stessa occasione Carmen Hernandez, co-fondatrice del movimento, disse: "ciò che è importante NON è il Cammino Neocatecumenale, ma la CHIESA", continuando con l'invito ai membri del movimento di praticare l'umiltà.


    Nel gennaio 2009, quando il Cammino Neocatecumenale ha celebrato il suo quarantesimo anno da associazione di laici cattolici, il Santo Padre ringraziò Dio per i frutti degli sforzi evangelici del Cammino ma ricordò ai suoi membri che la piena realizzazione di tale lavoro giunge con la docile adesione alle direttive dei vescovi e nella comunione con tutte le altre componenti del popolo di Dio. Ha incoraggiato i neocatecumenali a lavorare per l'unità, per fare di ogni comunità un punto vivente e ben integrato nel corpo mistico di Cristo.


    In verità possiamo far nostra l'osservazione di Augusto Faustini che scrisse al Papa per lamentare che il fondatore del movimento, Kiko Arguello, "ha stabilito come devi essere, come devi sederti, come devi pregare, come devi cantare, come e cosa devi suonare, come devi confessarti, come devi fare la Comunione, come devi leggere le Sacre Scritture, stabilendo chiaramente che chiunque non faccia tutto questo è totalmente in errore" (Urquhart, Le armate del Papa, pag. 250).

    Direttive

    PERTANTO, considerando i fatti sopra menzionati e i principi dello Statuto, in virtù della mia autorità quale Arcivescovo di Lingayen-Dagupan, allo scopo di guidare e riorientare il Cammino Neocatecumenale in questa diocesi, io impongo una moratoria su tutte le catechesi iniziali del Cammino in questa arcidiocesi fino a quando il Delegato Episcopale, menzionato qui sotto, raccomanderà di togliere tale moratoria.


    Non dovranno essere aperte nuove comunità e non dovranno essere accolti nuovi membri nel Cammino Neocatecumenale durante il periodo di moratoria che comincia dalla solennità della Pentecoste di quest'anno [2010] fino alla solennità della Pentecoste del 2011.


    Allo stesso modo ordino che durante l'intero anno, a partire dalla solennità della Pentecoste di quest'anno [2010] fino alla solennità della Pentecoste del 2011, vengano letti i paragrafi dal 748 al 945 del Catechismo della Chiesa Cattolica riguardanti l'ecclesiologia, lettura da effettuarsi durante le celebrazioni settimanali della Parola di ogni comunità Neocatecumenale.


    Inoltre ingiungo la recita dei cinque misteri del Santo Rosario prima della celebrazione settimanale della Parola, a partire dalla domenica di Pentecoste, in adesione a quanto richiesto dall'articolo 14, numero 4, degli Statuti.


    In più, a far data da oggi, revoco il mandato canonico precedentemente accordato dall'Arcivescovo di Lingayen-Dagupan all'attuale "catechista itinerante" [neocatecumenale] di insegnare la fede cattolica entro i confini di questa giurisdizione ecclesiastica.

    Delegato episcopale

    Per dare corso alle sopramenzionate direttive, nomino PADRE MARIO DOMINIC SANCHEZ come mio delegato episcopale per le comunità Neocatecumenali nell'Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan.


    Il delegato episcopale è incaricato delle seguenti particolari funzioni: 1) implementazione della stretta osservanza delle direttive contenute in questo comunicato con la facoltà di imporre punizioni canoniche in nome dell'Arcivescovo quando pastoralmente necessarie; 2) supervisione di tutte le "convivenze" del Cammino Neocatecumenale tenute in questa giurisdizione ecclesiastica e verifica della regolarità delle confessioni tra i suoi membri, in conformità all'articolo 14 n. 1 degli Statuti; 3) estensione della cura pastorale e della carità a coloro che hanno smesso di partecipare agli incontri del Cammino a causa della scandalosa condotta dei leader locali in passato e stabilire attenzione pastorale ai membri malati e anziani che sono stati ritenuti non meritevoli di "fare il Cammino".


    Il delegato episcopale è anche incaricato di verificare che la maniera di interrogare durante gli scrutini dei membri sia in accordo con la disciplina approvata dalla Chiesa, rispettando il diritto alla privacy e fatta entro i limiti della carità cristiana. Infine, gli chiedo di ispezionare la contabilità e l'amministrazione delle donazioni economiche fatte dai fedeli cattolici alle comunità e di farmene rapporto ogni tre mesi.

    Ammonizione finale ed appello

    Colgo l'occasione per riaffermare la mia convinzione che il Cammino Neocatecumenale, con il suo obiettivo di portare la gente alla comunione fraterna e alla maturità della fede attraverso il tripode di "Parola-Liturgia-Comunità", è un dono dello Spirito Santo alla Chiesa e alla società del nostro tempo.


    Come tutti i doni, si deve aver cura del Cammino Neocatecumenale e proteggerlo dagli effetti del peccato originale che è in noi. Va difeso contro l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader. Coloro che seguono il Cammino non devono mai mancare di carità o deviare dalla via della verità.


    La carità pastorale per i fedeli cattolici membri di tali comunità mi ha costretto a prendere queste decisioni per garantire la stabilità della nostra fede e la purezza dell'insegnamento che i fedeli hanno diritto di ricevere.


    Mi sia consentito di concludere con queste parole della Sacra Scrittura: "Esorto gli anziani che sono tra voi, quale anziano come loro, testimone delle sofferenze di Cristo e partecipe della gloria che deve manifestarsi: pascete il gregge di Dio che vi è affidato, sorvegliandolo non per forza ma volentieri secondo Dio; non per vile interesse, ma di buon animo; non spadroneggiando sulle persone a voi affidate, ma facendovi modelli del gregge. E quando apparirà il pastore supremo, riceverete la corona della gloria che non appassisce" (1 Pietro 5:1-4).


    La pace sia con tutti voi! Amen!

    Dalla Cattedrale di San Giovanni Evangelista, Dagupan City, 3 maggio 2010.

    + SOCRATES B. VILLEGAS, DD
    Arcivescovo di Lingayen-Dagupan

    (nostra traduzione dal sito web ufficiale dell'arcidiocesi di Lingayen-Dagupan, alcune evidenziazioni nostre)

    Pubblicato da by Tripudio



    Questa notizia, invece, è del 14 gennaio, pubblicata dall'Agenzia SIR, dopo la presa di posizione della Conferenza Giapponese che ha chiesto al Santo Padre di intervenire sui problemi generati dal CnC:
    "Il presidente della Conferenza episcopale del Giappone mons. Leo Jun Ikenaga, ha chiesto la collaborazione di sacerdoti e laici per affrontare alcuni "problemi" riscontrati con il Cammino Neocatecumenale, che pare abbiano causato “effetti negativi” nel Paese. Lo ha dichiarato ieri sul settimanale cattolico giapponese Katorikku Shimbun. Mons. Ikenaka, arcivescovo di Osaka, parla di “confusione dilagante, conflitti, divisioni e caos". "Come vescovi, alla luce della nostra responsabilità pastorale e apostolica – ha detto - non potevamo ignorare il danno".
    Quattro vescovi giapponesi, incluso l’arcivescovo Ikenaga – informa l’agenzia Ucanews – hanno incontrato Benedetto XVI il 13 dicembre scorso in Vaticano, che però ha rifiutato la richiesta di sospendere per cinque anni le attività del Cammino Neocatecumenale in Giappone. L’arcivescovo Ikenaga ha annunciato che il Papa ha intenzione di mandare presto un suo inviato in Giappone per indagare la situazione. Perciò auspica che chi è entrato in contatto diretto con il Cammino Neocatecumenale riferisca la propria esperienza all’inviato del Papa.
    Il Cammino Neocatecumenale è arrivato in Giappone intorno al 1970 nella diocesi di Hiroshima. Nel 1990 è stato costruito nella diocesi di Takamatsu (la diocesi con il più basso numero di cattolici, circa 5.000) il seminario Redemptoris Mater."





    Fraternamente CaterinaLD

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    00 18/01/2011 12:39
    Papa/ Quando Ratzinger nel '74 incoraggiò i neocatecumenali

    Joseph Ratzinger incoraggiò i neocatecumenali nei primi anni Settanta. E' quanto hanno raccontato i fondatori del Cammino neocatecumanale, 'Kiko' Arguello e Carmen Hernandez, ricevuti oggi dal Papa. Nel '73 Ratzinger era professore universitario di teologia in Germania.
     
    Tra i suoi allievi c'era il fisico italiano Stefano Gennarini, che intraprese il 'neocatecumenato' proposto dai due spagnoli e con i suoi discorsi incuriosì Ratzinger. Il quale, allora, invitò Arguello e la Hernandez a casa sua a Regensburg e - a quanto riferito da loro stesso oggi in una conferenza stampa - trascorse con loro una sera a cena per ascoltare le spiegazioni della loro iniziativa. Ratzinger incoraggiò i due fondatori a chiedere a dei vescovi tedeschi di aprire il loro 'cammino' anche in Germania, ma nel giro di un anno solo a Vienna fu possibile ospitare la prima catechesi in lingua tedesca. L'anno dopo, nel 1974, Arguello e la Hernandez incontrarono di nuovo Ratzinger. "Se non è possibile farlo dall'alto, facciamolo dal basso", avrebbe detto Ratzinger a quanto riferito. Egli scrisse una lettera a due parroci tedeschi che erano suoi amici e che, poco tempo dopo, ospitarono le catechesi neocatecumenali anche in Germania. "Ratzinger ha aperto la strada ai neocatecumenali in Germania", ha commentato Arguello.

    I due fondatori del Cammino neocatecumenale non hanno nascosto di avere incontrato perplessità e contestazioni. "Contro di noi ci sono pregiudizi, alcuni vescovi dicono che dividiamo le parrocchie, che celebriamo messa per conto nostro. Ma non è vero", ha detto 'Kiko'. "La teologia della liberazione è stata il nostro nemico più feroce", ha detto in riferimento all'America latina. Carmen Hernandez, comportamento esuberante e sigaretta accesa anche durante la conferenza stampa, ha criticato l'ex prefetto della Congregazione per il Culto divino, il cardinale Francis Arinze, che con una lettera degli anni scorsi criticò i neocatecumenali per alcuni 'abusi' liturgici. "Arinze ci ha fatto la guerra", ha detto, subito corretta da 'Kiko', secondo il quale "non è andata così, la Santa Sede ci ha aiutato".

    Ad ogni modo, il successore di Arinze, il cardinale spagnolo Antonio Canizares Lovera - a quanto riferito dallo stesso 'Kiko' - ha giudicato "decaduta" la lettera di Arinze. Quanto al catechismo neocatecumenale approvato in questi giorni dalla Santa Sede (il 'direttorio'), Arguello ha ricordato che dal 1997 al 2003 Ratzinger e Bertone - all'epoca prefetto e segretario della Congregazione per la Dottrina della fede - lo hanno esaminato e completato chiedendo che venissero inseriti una serie di riferimenti al catechismo della Chiesa cattolica. "Spero che non ci obblighino a pubblicarlo, per noi sarebbe un male", ha detto 'Kiko'. C'è una progressione nel percorso, come un arcano, chi intraprende il cammino apprende i contenuti gradualmente. Ma se ci obbligassero, obbediremmo". Nessun commento, invece, sul recente screzio tra neocatecumenali e vescovi del Giappone. "E' tutto in mano alla Santa Sede", ha commentato padre Mario Pezzi, che Giovanni Paolo II affiancò anni fa a Arguello e alla Hernandez.

    *************************************************

    breve riflessione:

     Anche sul Blog di Raffaella si sta discutendo sulle parole del Papa di ieri al CnC e sulla PAURA DI KIKO se dovesse pubblicare il Direttorio catechetico...
    queste le mie riflessioni sull'argomento:

    Non possono pubblicare il loro "catechismo" semplicemente perchè i catechisti di Kiko NON insegnano quello....

    La dinamica che si sviluppa all'interno del cammino non è lo studiare su dei testi MA ASCOLTARE COSA DICONO I CATECHISTI....
    il testo di cui si parla, di 3mila pagine è lo specchio per le allodole, una sorta di manuale che era necessario a Kiko altrimenti non avrebbe avuto nulla da dare alla CdF, nulla che potesse essere esaminato e corretto o approvato....
    si approva o meno UN TESTO SCRITTO infatti, e non le vane parole

    Il Papa sta "giocando bene"...
    da una parte, come è giusto che sia, CONFERMA la presenza di questo Cammino nella Chiesa ricordando come nello Statuto essò è una DELLE MODALITA' a servizio della Chiesa e non l'unica come Kiko fa spesso supporre....
    le sue parole:

     Questo dono di Dio per la sua Chiesa si pone “al servizio del Vescovo come una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente nella fede” (Statuto, art. 1 § 2).

    ***

    il Papa sottolinea ancora una volta la priorità DELLA COMUNIONE CON GLI ALTRI GRUPPI PRESENTI NELLE PARROCCHIE ergo, questo ridice a Kiko che essi non sono affatto l'esclusiva parrocchiale...
    le sue parole:

     La Chiesa ha riconosciuto nel Cammino Neocatecumenale un particolare dono suscitato dallo Spirito Santo: come tale, esso tende naturalmente ad inserirsi nella grande armonia del Corpo ecclesiale. In questa luce, vi esorto a ricercare sempre una profonda comunione con i Pastori e con tutte le componenti delle Chiese particolari e dei contesti ecclesiali, assai diversi, nei quali siete chiamati ad operare.

    ***
    Infine il Papa, parlando del Direttorio sottolinea che:

    1) fino ad oggi questo direttorio non c'era e se c'era avrebbe dovuto essere quello della Chiesa Cattolica;
    2) non esistono iniziazioni segrete o occulte.... questa approvazione da il via alla LORO PUBBLICAZIONE....

    queste le sue parole:

    Un altro passo significativo si è compiuto in questi giorni, con l’approvazione, ad opera dei competenti Dicasteri della Santa Sede, del “Direttorio catechetico del Cammino Neocatecumenale” Con questi sigilli ecclesiali, il Signore conferma oggi e vi affida nuovamente questo strumento prezioso che è il Cammino, in modo che possiate, in filiale obbedienza alla Santa Sede e ai Pastori della Chiesa, contribuire, con nuovo slancio e ardore, alla riscoperta radicale e gioiosa del dono del Battesimo ed offrire il vostro originale contributo alla causa della nuova evangelizzazione
    .

    ******
    C 'è un'altro passo che il Papa dice e che andrebbe focalizzato:

    Vi invito a soffermarvi sull’Esortazione Verbum Domini, riflettendo, in modo particolare, dove, nella terza parte del Documento, si parla de “La missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio al mondo” (n. 90-98).  Cari amici, sentiamoci partecipi dell’ansia di salvezza del Signore Gesù, della missione che Egli affida a tutta la Chiesa.

    LA MISSIONE, sottolinea il Papa citando la Verbum Domini E' DELLA CHIESA non dunque una missione al proselitismo kikiano e NC....

    ******

    ma Kiko NON può pubblicarli semplicemente perchè NON è quello il materiale che usano essi usano "GLI INSEGNAMENTI DETTI A VOCE" dove non rimane nulla di scritto e dove queste catechesi sono fatte a porte chiuse....

    il problema della loro pubblicazione rivelerà semplicemente che nel Direttorio c'è scritta una cosa, ma negli insegnamenti c'è ben altro non proprio in linea con la Tradizione della Chiesa a cominciare dalla spiegazione della Messa e DALL'OBBLIGO DI RICEVERLA SOTTO LE DUE SPECIE ALTRIMENTI PER KIKO ESSA NON E' COMPLETA....

    Una definizione del genere nel Direttorio approvato è ovvio che non c'è  ergo come spiegare che per i NC la comunione è completa solo se bevono anche al calice?

    La scelta del Papa, piaccia o non piaccia, è di EDUCARE IL CNC ALL'ECCLESIALITA'.... il tempo ci dirà se la strategia del Pontefice la vincerà sulle tante ombre gettate da Kiko... io credo di si!




    *********

    Michela ha detto:

    Cara Caterina, l'unica visione lungimirante che mi pare stia adottando la chiesa oggi è quella di aspettare che i fondatori passino a miglior vita, sperando che i movimenti con il tempo perdano la loro forza eversiva.

    *******************

    Probabilmente è così....ma non abbiamo un'altra Chiesa o un altro Papa, oggi se ne parla anche qui:
    http://blog.messainlatino.it/2011/01/i-tre-ostacoli-nel-cammino-della.html  

    ^__^

    faccio osservare anche un altro passo del discorso del Papa al Cnc egli ha detto anche:

    Vi invito a soffermarvi sull’Esortazione Verbum Domini, riflettendo, in modo particolare, dove, nella terza parte del Documento, si parla de “La missione della Chiesa: annunciare la Parola di Dio al mondo” (n. 90-98). Cari amici, sentiamoci partecipi dell’ansia di salvezza del Signore Gesù, della missione che Egli affida a tutta la Chiesa.

    ***

    LA MISSIONE, sottolinea il Papa citando la Verbum Domini E' DELLA CHIESA non dunque una missione al proselitismo kikiano e NC ^__^

    Anche sul resto condivido cara Michela.... ed è denuncia per altro anche di padre Giovanni Cavalcoli nel suo recente libro contro gli errori di K.Rahner "Il Concilio tradito" dove sottolinea come questio errori, pur denunciati dall'allora card. Ratzinger, SONO ANCORA OGGI INSEGNATI NEI SEMINARI...e pur attendendo una denuncia a questi errori e la loro correzione CHE ANCORA NON AVVIENE, la confusione continua a dilagare...
    in sostanza oggi "si salva" chi persegue davvero la VIA DEI SANTI, chi persevera nella vera fede adoperando enormi quantità di pazienza e carità, fiducia e speranza... ^__^



    ********

    Michela ha detto...
    Caterina,
    dalle tue parole si evince che il papa approva ed intanto si aspetta che siano i fedeli comuni e i neocatecumenali curiosi che si accorgano degli errori?

    Ma allora che ci stanno a far i papa ed i vescovi?
    Io devo seguire la mia famiglia, non ho il compito di stanare i neocatecumenali dai loro errori.

    ****************

    un pò ho risposto sopra.... che dire?
    SIAMO E RESTIAMO CONFUSI, ma attenti a non lasciarci prendere dallo scoraggiamento che sarebbe la vittoria di Satana ^__^

    Si, io credo che il Papa attenda da "noi" e dai vescovi attenti, una risoluzione dei problemi...
    in questo STANARE il Papa implica semplicemente alcuni spunti validi per tutti e che leggo come una chiave fondamentale,
    queste le sue parole:

    La Chiesa ha riconosciuto nel Cammino Neocatecumenale un particolare dono suscitato dallo Spirito Santo:
    (ATTENTI A QUESTE PAROLE CHE SEGUONO)
    come tale, esso tende naturalmente ad inserirsi nella grande armonia del Corpo ecclesiale. In questa luce, vi esorto a ricercare sempre una profonda comunione con i Pastori e con tutte le componenti delle Chiese particolari e dei contesti ecclesiali, assai diversi, nei quali siete chiamati ad operare.


    ****
    seguendo la TERMINOLOGIA E L'ETIMOLOGIA ECCLESIALE DELLE PAROLE il Papa sta dicendo che tale CnC DEVE ESORTARSI AD UNA PIU' PROFONDA COMUNIONE ECCLESIALE, AL CORPO ECCLESIALE...e con tutte le ALTRE COMPONENTI di questo Corpo...
    segno evidente che il Papa cercando di salvare ciò che ritiene un frutto dello Spirito Santo, RICONOSCE NELLA SUA APPLICAZIONE DEGLI ERRORI....

    il compito spetta infatti ai Vescovi...e che il Papa ha BISOGNO di questi NC è dato dal fatto che attualmente NESSUNA COMUNITA' PARROCCHIALE è in grado di INVIARE FAMIGLIE in giro per il mondo a predicare.... ;-)
    Il Papa ha bisogno di GRUPPI...

    ricordate gli apostoli quando rientrano dalla missione e dicono a Gesù di aver incontrato altri che predicavano nel suo nome e glielo avevano impedito perchè NON ERANO DEI NOSTRI?
    Gesù rispose chiaramente: NON GLIELO IMPEDITE! PERCHE' CHI NON E' CONTRO DI VOI(=CHIESA) E' CON VOI....

    insomma, PREDICARE CRISTO è una priorità che attualmente la Chiesa è pronta a mettere in gioco anche attraverso gruppi poco chiari...
    e ne è prova che il Papa ha affidato ad un pastore luterano la guida della Pontificia Accademia per la vita...segno evidente che non abbiamo più cattolici di quel livello e il Papa prende chiunque pur di far fronte ad una EMERGENZA SENZA PRECEDENTI...
    ;-)








    [Modificato da Caterina63 18/01/2011 13:02]
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
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    00 19/01/2011 14:40

    In Giappone il Cammino di Kiko non passa

    I vescovi del Sol Levante non vogliono "divisione e caos". Il Vaticano cerca di mediare e corregge e approva i catechismi neocatecumenali. Che però restano segreti. E anche le messe continuano a essere celebrate separatamente e con modalità particolari

    di Sandro Magister




    ROMA, 19 gennaio 2011 – Nel discorso rivolto due giorni fa a migliaia di membri entusiasti del Cammino Neocatecumenale, riuniti nell'aula delle udienze, Benedetto XVI ha battuto per tre volte in sole venti righe sul tasto dell'obbedienza dovuta ai vescovi.

    In effetti, il rapporto con i vescovi è un punto dolente del Cammino, fondato e diretto da più di quarant'anni dai laici spagnoli Francisco José Gómez Argüello, detto Kiko, e Carmen Hernández, affiancati dal sacerdote italiano Mario Pezzi.

    Tra i vescovi, il Cammino conta molti sostenitori in tutto il mondo. Il prossimo 26 gennaio 250 di costoro, tra i quali 70 dagli Stati Uniti, si ritroveranno in Israele nella Domus Galilaeae, la residenza ideata e costruita da Kiko sulle pendici del Monte Tabor, con magnifica vista sul lago, per uno stage in cui lo stesso Kiko farà da mattatore.

    Ma vi sono anche numerosi vescovi che dal Cammino si sono sentiti scottati, dopo averlo visto all'opera sul proprio territorio. Ad esempio i vescovi del Giappone.

    Il 15 dicembre 2007, nella visita "ad limina" fatta al papa, il loro presidente, che all'epoca era l'arcivescovo di Tokyo, Peter Takeo Okada, disse a Benedetto XVI che "la potente attività simile a una setta sviluppata dai membri del Cammino produce acute e dolorose divisioni e lotte all'interno della Chiesa".

    I vescovi giapponesi esigevano la chiusura del seminario che il Cammino aveva aperto nel 1990 nella diocesi di Takamatsu. Il Cammino faceva resistenza. Nel 2008 per due volte dei vescovi giapponesi dovettero recarsi a Roma a perorare la loro causa. Il segretario di stato vaticano Tarcisio Bertone studiò la questione e diede ragione ai vescovi. Entro l'anno i seminaristi e il loro rettore dovettero traslocare a Roma.

    Ma i membri del Cammino presenti in Giappone non accettarono la cosa pacificamente. Il vescovo di Takamatsu, Francis Osamu Mizobe, scrisse loro una lettera in cui lamentava che celebrassero liturgie separate e chiedeva che obbedissero alle diocesi invece che ai loro capi.

    Da Roma, la congregazione per l'evangelizzazione dei popoli inviò in Giappone un ispettore favorevole al Cammino, Javier Sotil Vaios Espiriceta. L'ispezione avvenne tra il 20 e il 25 marzo 2009. Ma non ebbe effetto.

    Tant'è vero che nel 2010 i vescovi giapponesi, unanimi, decisero di farla finita. All'inizio dell'Avvento resero pubblica la loro decisione di sospendere per cinque anni la presenza del Cammino nell'intero paese.

    Il Cammino fece appello a Roma, alle massime autorità della Chiesa. E in effetti lo scorso 13 dicembre si è svolta in Vaticano una riunione fuori del comune.

    Da una parte del tavolo c'erano cinque vescovi giapponesi: quello di Osaka e presidente della conferenza episcopale, Leo Jun Ikenaga, gesuita (nella foto); quello di Takamatsu, Mizobe; quello di Fukuoka, Dominic Ryoji Miyahara; quello di Niigata, Tarcisius Isao Kikuchi; e quello emerito di Oita, Peter Takaaki Hirayama.

    Dall'altra parte del tavolo c'erano il papa in persona, il cardinale Bertone, altri cinque cardinali e un arcivescovo. In curia il principale protettore dei neocatecumenali è il sostituto segretario di stato Fernando Filoni.

    Le autorità vaticane hanno ordinato ai vescovi di riprendere il dialogo con il Cammino, con l'aiuto di un delegato inviato da Roma e seguendo le istruzioni della segreteria di stato e della congregazione per l'evangelizzazione dei popoli.

    I dirigenti del Cammino hanno accolto la decisione vaticana come un loro successo. Ma i vescovi giapponesi faticano a pazientare ancora. Il 12 gennaio il loro presidente, l'arcivescovo Ikenaga, ha scritto sul settimanale cattolico giapponese "Katorikku Shimbun" che "noi vescovi, alla luce della nostra apostolica responsabilità pastorale, non possiamo ignorare il danno che producono i neocatecumenali".

    E così ha proseguito:

    "Nei luoghi dove passano quelli del Cammino aumentano la confusione, i conflitti, le divisioni, il caos. Speriamo che diano uno sguardo realistico ai motivi per cui le cose non hanno fin qui funzionato e, per la prima volta, ci aiutino ad andare alle radici dei problemi, affinché si possa arrivare a una soluzione".

    Il delegato vaticano non è stato ancora designato. Quando arriverà, l'arcivescovo Ikenaga ha chiesto ai cattolici giapponesi entrati a contatto col Cammino di incontrarlo e di vuotare il sacco senza reticenze, perché questo è l'unico modo per "far arrivare il vero stato delle cose a un posto così lontano come Roma".

    Nella conferenza stampa tenuta a Roma il 17 gennaio subito dopo l'udienza col papa, Kiko Argüello ha detto che il Cammino agisce sempre in obbedienza ai vescovi e quindi non opera nelle diocesi in cui il vescovo non lo consente.

    Ma il caso del Giappone è la prova che le cose non si svolgono in modo così lineare. Dove il Cammino ha messo piede è difficile che retroceda, indipendentemente da cosa pensino i vescovi.

    *

    Nella stessa udienza del 17 gennaio, Benedetto XVI ha toccato un altro punto dolente del Cammino, quello dei suoi testi di catechismo.

    Questi testi – tredici volumi trascritti dall'insegnamento orale di Kiko e Carmen, oggi riassunti sotto il titolo di "Direttorio catechetico del Cammino neocatecumenale" – sono sempre stati segreti. Nel 1997 l'allora cardinale Joseph Ratzinger ordinò che fossero consegnati alla congregazione per la dottrina della fede, per essere sottoposti a un esame dei loro contenuti dottrinali.

    L'esame si protrasse fino al 2003. La congregazione, che all'epoca aveva Bertone come segretario, apportò delle correzioni e introdusse circa 2000 rimandi a passi paralleli del catechismo ufficiale della Chiesa cattolica.

    Eppure, solo alla fine del 2010 i tredici volumi dell'opera hanno avuto l'approvazione ufficiale, comunicata da Benedetto XVI nell'udienza di due giorni fa.
     
    Perché questo lungo purgatorio? Stando a ciò che Kiko ha detto nella conferenza stampa del 17 gennaio, il motivo era che nel frattempo c'erano altre due questioni da sistemare: l'approvazione definitiva dello statuto del Cammino e l'approvazione del modo con cui nelle comunità neocatecumenali si celebrano la messa e altri sacramenti.

    Lo statuto è stato approvato l'11 maggio del 2008 – un anno dopo che era scaduto il precedente statuto provvisorio – e in esso sono state fissate anche le regole liturgiche alle quali il Cammino deve attenersi.

    Entrambi questi traguardi sono stati raggiunti con grande fatica e in capo a forti contrasti, specie in campo liturgico, come www.chiesa ha documentato a suo tempo.

    E tuttora i comportamenti effettivi delle comunità neocatecumenali non obbediscono sempre e in tutto alle norme. Le messe continuano a essere celebrate nella gran parte dei casi separatamente, gruppo per gruppo, a porte semichiuse, con largo spazio alla creatività, cioè alle modalità rituali e parlate ritenute utili ai fini del cammino di iniziazione di ciascun gruppo.

    Per i catechismi il criterio sembra essere lo stesso. "Anche ora che sono stati approvati – ha detto Kiko nella conferenza stampa del 17 gennaio – c'è un cammino di iniziazione che va rispettato. Non è bene che uno possa vedere subito l'intero percorso, prima ancora di cominciarlo. Se la Chiesa ce lo ordinasse li metteremmo in vendita. Ma preferiamo di no".

    *

    Nell'udienza del 17 gennaio Benedetto XVI ha inviato in missione 230 famiglie neocatecumenali, che si sono aggiunte alle oltre 600 già in missione in vari paesi del mondo.

    Oltre a queste, ha inviato "ad gentes" anche 13 sacerdoti accompagnati ciascuno da tre o quattro famiglie, col compito di impiantare un nucleo di Chiesa in luoghi in cui il cristianesimo è sparito o non è mai arrivato.

    All'udienza erano presenti anche i 2000 seminaristi dei 78 seminari "Redemptoris Mater" che il Cammino ha in tutto il mondo, dai quali sono usciti in vent'anni 1600 preti.

    Le ultime cifre danno il Cammino presente in oltre 1320 diocesi di 110 paesi nei 5 continenti, con 20.000 comunità in circa 6.000 parrocchie.

    Di queste 20.000 comunità, 500 sono a Roma – definita "la diocesi del mondo in cui il Cammino si è più sviluppato" – e 300 a Madrid, suo luogo d'origine.

    Se ad ogni comunità si assegnasse una media di 15 membri, il totale dei neocatecumenali adulti nel mondo sarebbe di 300.000.

    "Ma con i bambini e i ragazzi passiamo il milione", dicono. Le famiglie neocatecumenali, infatti, sono molto prolifiche. Tra quelle inviate in missione la media è di 4 figli per coppia.

    __________


    Il testo integrale del discorso di Benedetto XVI nell'udienza del 17 gennaio 2011:

    > "Cari amici..."

    __________


    Il sito ufficiale del Cammino, in otto lingue:

    > Cammino Neocatecumenale

    __________


    Per i precedenti servizi di www.chiesa sul tema, vedi:

    > Focus su MOVIMENTI CATTOLICI

    __________


    Gli ultimi tre precedenti servizi di www.chiesa:

    17.1.2011
    > Il purgatorio c'è. E brucia
    Ma il suo è un fuoco interiore. Il fuoco della giustizia e della grazia di Dio. Benedetto XVI l'ha spiegato in un'udienza a 7000 pellegrini. Ma più ancora in una memorabile pagina dell'enciclica "Spe salvi"

    14.1.2011
    > Un nuovo Sillabo per il XXI secolo
    Cioè un documento di condanna degli errori di interpretazione del Concilio Vaticano II. L'ha chiesto un vescovo del Kazakhstan, in un convegno a Roma con altri vescovi e cardinali. E suscita reazioni anche l'annuncio di Benedetto XVI di un nuovo incontro interreligioso ad Assisi

    10.1.2011
    > Il papa insegna ai diplomatici l'abc della libertà religiosa
    E punta l'indice su Iraq, Egitto, Arabia Saudita, Pakistan, India, Cina... Ma anche l'Occidente soffoca a modo suo il diritto di professare la fede. I passaggi salienti del discorso d'inizio anno ai rappresentanti degli stati

    __________


    Per altre notizie e commenti vedi il blog che Sandro Magister cura per i lettori di lingua italiana:

    > SETTIMO CIELO

    Ultimi tre titoli:

    Caso Berlusconi. Le parole e i silenzi della Chiesa

    La conferenza episcopale inglese ha un membro in più. Con moglie e tre figli

    Per "proteggere" i copti  l'Egitto se la prende col papa



    __________
    19.1.2011
    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)
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    00 21/01/2011 18:52
    [SM=g1740733] Cari amici,

    Ho appena finito di tradurre questo testo. E’ la lettera di Osamu Mizobe, Vescovo di Takamatsu, che rivela i retroscena dell’incontro in Vaticano di Dicembre per discutere la situazione del Cammino Neocatecumenale. La lettera è durissima e non risparmia bordate sin dall’inizio ai vari protagonisti della vicenda (Filoni in testa).

    Pubblicate se potete.

    A presto,

    Francesco Colafemmina





    www.ucanews.com/2011/01/20/bishop-speaks-out-on-neo-cats/?utm_source=twitterfeed&utm_medium...

    Lettera Pastorale del Nuovo Anno di Mons. Osamu Mizobe


    All’inizio di quest’anno vi invio i miei auguri. Prego che quest’anno potrete camminare con me, il vostro Vescovo, per portare “rinascita e unità” nella nostra diocesi.
    Lo scorso 13 dicembre 2010, dopo aver ricevuto un messaggio dalla Segreteria di Stato nel quale manifestavano il desiderio di avere una discussione in merito al Cammino Neocatecumenale, mi sono recato a Roma con altri tre Vescovi giapponesi. Presumevamo che ci saremmo incontrati intorno a un tavolo con il Santo Padre, il Segretario di Stato, Cardinal Bertone, e il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Cardinal Dias.

    Quando siamo arrivati nel nostro hotel, però, siamo stati avvisati che il luogo e l’ora del nostro appuntamento erano stati cambiati e che il Santo Padre, cinque Cardinali e un Arcivescovo (sottosegretario della Segreteria di Stato) ci avrebbero attesi. Con nostra sopresa anche il Vescovo Hirayama è stato incluso nell’incontro, che è proceduto con l’aiuto di una traduzione simultanea. Non entrerò in dettagli sui contenuti dell’incontro.

    Il 2 gennaio e il 16 gennaio edizioni del Quotidiano Cattolico del Giappone ha pubblicato un articolo riguardante l’incontro e ve ne sono anche concrete informazione nei canali cattolici sui internet riguardo al contenuto dell’incontro.

    Alla fine dell’anno e all’inizio di quest’anno molti sacerdoti e laici della diocesi hanno chiesto un report dell’incontro di Roma. Mi è stato chiesto quale sarebbe il futuro comportamento della Diocesi di Takamatsu riguardo il Cammino Neocatecumenale.

    Ho anche ricevuto penose ammonizioni secondo le quali mantenere la posizione di “non sapere e non parlare” sarebbe stato inammissibile. In internet sia in Giappone che a livello internazionale il fatto che i Vescovi del Giappone sono stati chiamati a Roma è stato ampiamente diffuso.

    Potete leggere su internet che l’Arcidiocesi di Clifton in Inghilterra ha vietato tutte le attività del Cammino e che la Conferenza dei Vescovi della Palestina ha pubblicato un documento che chiede al Cammino Neocatecumenale di praticare l’autocontrollo nelle sue attività.

    Recentemente l’Arcivescovo dell’Arcidiocesi di Lingayen-Dagupan nelle Filippine ha annunciato che sarà fatta una ispezione del Cammino Neocatecumenale nell’Arcidiocesi. Commenti in italiano, spagnolo ed inglese riguardanti articoli sul Cammino sono facilmente disponibili su internet.
    Ciò che questi articoli ci dicono chiaramente è che i problemi con il Cammino Neocatecumenale non sono esclusivi della Diocesi di Takamatsu e della Chiesa del Giappone. L’intero mondo sta prestando attenzione al Giappone. A causa della serietà dell’argomento, ho quindi preso la decisione di raccontare chiaramente ciò che è accaduto e spiegarvi qual è l’atteggiamento della nostra diocesi.

    Dopo esser tornato da Roma, il nunzio apostolico ci ha chiesto un incontro il 23 dicembre. L’arcivescovo Okada di Tokyo e tre Vescovi hanno partecipato all’incontro. Ci è stato detto che c’erano forti possibilità che un inviato speciale del Santo Padre sarebbe stato inviato in Giappone. Fino ad allora, tuttavia, in relazione alle attività del Cammino si era concordato che ciascun Vescovo fosse libero di procedere come ritenesse più opportuno per la propria diocesi.

    All’incontro a Roma, i quattro Vescovi del Giappone hanno enfatizzato che questo problema riguarda le leggi disciplinari della diocesi, dal momento che questa è sottoposta alla giurisdizione dell’ordinario del luogo. Abbiamo enfatizzato che il fatto che il Cammino Neocatecumenale sia stato approvato da Roma non implica automaticamente che una diocesi locale debba accettare i suoi membri.

    Abbiamo anche enfatizzato che il fatto che la persona che comprende meglio la situazione della chiesa locale è il suo Vescovo e che ogni decisione presa a Roma dovrebbe cominciare con una discussione con gli ordinari del luogo. Le opinioni dei Cardinali partecipanti all’incontro sono state differenti, e l’incontro è stato semplicemente una espressione dell’opinione di ciascuno lì presente. E’ stato chiaro che il fatto che la Conferenza Episcopale del Giappone abbia preso la decisione di sospendere le attività del Cammino Neocatecumenale è un grande problema per il Vaticano. E’ stato necessario, quindi, pensare ad un piano d’azione. In questo senso il Santo Padre ha affermato che avrebbe pensato positivamente all’invio di un inviato speciale del Papa in Giappone.

    L’inviato speciale del Vaticano arriverà certamente nella nostra diocesi. Se guardiamo all’altro lato della decisione della necessità di inviare un inviato speciale, possiamo realizzare quanto ampia sia la spaccatura nella nostra diocesi. Inoltre, questa è la seconda volta che un simile inviato arriverà. Nel 2003 il Cardinale Kim della Korea fu inviato come inviato speciale nella nostra diocesi e dopo la sua visita compilò un report dettagliato.

    In questo report analizzò la situazione della diocesi e propose vie per rimediare la situazione. Il Cardinal Dias, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ha detto che l’inviato sarà mandato ad ascoltare le opinioni dei fedeli della diocesi. Fino a questo momento ho cercato di affrontare il problema del Cammino Neocatecumenale con la massima pazienza e senza fare dichiarazioni pubbliche. Aspettavo che i membri del Cammino Neocatecumenale decidessero di usare l’autodisciplina nelle loro attività. Ora che questo problema è diventato una questione mondiale, comunque, non posso più aspettare.

    Come Vescovo della Diocesi di Takamatsu sono arrivato alle seguenti conclusioni sul Cammino Neocatecumenale. Il problema concerne la Chiesa locale, ossia la Diocesi di Takamatsu. E’ una questione che può essere sistemata solo qui nella diocesi. Il Santo Padre e i Prefetti delle Congregazioni sono d’accordo che questo è un problema della Chiesa locale e che è il Vescovo che lo deve gestire.

    Non è permesso ad alcuna organizzazione o movimento di usare qualsiasi potere nell’ostacolare il Vescovo dal prendere decisioni nella sua diocesi. E’ importante per tutti noi sinceramente e seriamente affrontare gli eventi che sono accaduti nella diocesi negli scorsi 20 anni e che stanno ancora accadendo. Questo non è il tempo di dedicarsi solo agli interessi di un gruppo ma è il tempo di pensare a strade attraverso le quali ciascuno possa servire la diocesi. Nella nostra diocesi, raccolta attorno al nostro Vescovo, ci troviamo dinanzi ad un punto di svolta importante sulla strada verso una autentica “rinascita e unità”.

    La conclusione alla quale sono giunto è che, fino a quando non avremo ricevuto i risultati della visita dell’inviato speciale del Santo Padre, io chiedo di sospendere tutte le attività del Cammino Neocatecumenale nella diocesi. Questa decisione è stata approvata sia dal Consiglio Presbiteriale che dal Consiglio Pastorale della diocesi. Non è una decisione che significa che il dialogo è finito ma piuttosto una opportunità di riflessione per tutti noi.

    Quando un processo si disperde, si dice che uno debba sempre ritornare al punto di partenza. Io credo che “ORA” sia un buon tempo per noi di ritornare al punto di partenza. Questa decisione non significa che i membri del Cammino Neocatecumenale siano esclusi dalla diocesi. Il mio desiderio è che usiamo questo tempo di riflessione per rendere possibile un vero dialogo. Rispetto i membri del Cammino Neocatecumenale e spero che possano prendere parte attiva nelle attività della diocesi. Vorrei anche che tutti i membri della diocesi possano svolgere un ruolo attivo nel processo di tre anni che è cominciato per rivitalizzare la nostra diocesi. Non c’è una sola persona nella diocesi che possa essere esclusa dallo svolgere una parte in questo processo.

    20 Gennaio 2011

    Osamu Mizobe

    Diocesi di Takamatsu



    [SM=g1740733] ebbè....quando ce vol, ce vol....

    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
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    00 03/02/2011 10:36

    Giappone: arcivescovo critica il Cammino il grido di dolore....

    Dichiarazione del 2 febbraio 2011 di mons. Pietro Takeo Okada, arcivescovo di Tokyo

    Negli ultimi vent'anni la Conferenza Episcopale del Giappone (CBCJ) ha investito grande tempo ed energie per problemi riguardanti il Cammino Neocatecumenale (cui mi riferisco di seguito come "Cammino"). Con nostra estrema delusione, questi sforzi non hanno migliorato la situazione.

    Sulla passione e sulle buone intenzioni del popolo del Cammino, non nutro il minimo dubbio. Tuttavia, le attività del Cammino negli ultimi trent'anni non possono in alcun modo essere definite un successo. Il fatto è che il carattere e la condotta del Cammino in Giappone non si sono adattati bene né alla Chiesa né alla società.

    Forse è necessario per il Cammino sospendere le sue attività in Giappone per un periodo di meditazione e riflessione che potrebbe spianare la strada per un dialogo con la Chiesa in Giappone.

    Non mi risulta che la conferenza episcopale giapponese abbia collettivamente raggiunto una decisione vincolante in tal senso. Piuttosto, a richiesta della Diocesi di Takamatsu, i sedici vescovi diocesani devono individualmente decidere e applicare un adeguato comportamento per le loro diocesi, basato sul proprio giudizio da ordinari locali.

    La Chiesa cattolica in Giappone è una piccola minoranza, formata solo dallo 0,3 per cento della popolazione, e sono profondamente addolorato di vedere divisione, conflitto e caos muoversi contro di noi e che sono conseguenza del Cammino.

    Per tredici anni, più di 30.000 persone l'anno hanno commesso suicidio in Giappone. Desidero che la gente del Cammino veda questa realtà. Chiedo anzitutto che si interroghino sulla questione e su cosa possono fare per queste persone. Se si comportano in modo che i membri della società giapponese possono capire e apprezzare, sicuramente ne guadagneranno la fiducia. Prego e mi auguro che essi si uniranno a noi nell'impegno di evangelizzazione su misura delle esigenze della gente del Giappone.

    Le direttive provenienti dai quartier generali del Cammino a Roma hanno ricevuto la precedenza rispetto alla leadership dei vescovi, e così siamo continuamente confrontati con dilemmi, con gli animi tormentati e in afflizione. Si suppone che la missione della Chiesa in Giappone sia stata affidata ai suoi vescovi sul luogo. Accettiamo questo straordinario giogo sul nostro collo e dedichiamo i nostri sforzi più strenui alla missione e alla cura pastorale.

    Parlando esclusivamente dell'Arcidiocesi di Tokyo, non credo che il Cammino finora abbia causato problemi particolarmente gravi, anche se mi vengono in mente la raccolta di fondi condotta senza il consenso del vescovo, ad esempio, e qualche confusione in specifiche parrocchie.

    Tuttavia, la situazione è diversa per la provincia ecclesiastica di Osaka e soprattutto nella Diocesi di Takamatsu il problema è grave.

    La Chiesa in Giappone iniziò nel 1549, con l'attività missionaria di san Francesco Saverio. È una Chiesa costruita da una moltitudine di missionari santi ed eccellenti ed è diventata madre di una moltitudine di martiri. Nonostante la persecuzione religiosa è sopravvissuta; sono passati centoquarant'anni da quando si è potuto apertamente ricominciare a promuovere la fede. Tra i grandi missionari che hanno lavorato in Giappone ci sono l’attuale preposito generale della Compagnia di Gesù, padre Adolfo Nicolás e padre Josep M. Abella, superiore generale dei Missionari Claretiani.

    Nonostante tutto questo, resta ancora grande la strada da percorrere verso l'evangelizzazione del Giappone. Imploro Kiko e tutti i membri del Cammino di tenere a cuore questo fatto.

    Capisco il motivo per cui il Cammino è stato costituito. Credo davvero che abbiano avuto un grande successo nella formazione di fede di coloro che erano stati battezzati ma avevano abbandonato la loro fede. Tuttavia, devo sottolineare che la situazione in un territorio di missione è diversa.

    Sento dire che il popolo del Cammino è protettore di malati e disabili. Voglio che i neocatecumenali assumano questo ruolo in Giappone. Mi aspetto anche buoni risultati dal loro lavoro pastorale per i residenti stranieri. Ma vi chiedo di riflettere e pregare con noi per discernere ciò che è necessario per l'evangelizzazione del Giappone come veramente è oggi.





    I neocat 'camminano' per conto loro

    Nostra traduzione di un articolo pubblicato il 17 febbraio 2011 su UCAnews. Abbiamo evidenziato in neretto alcuni passaggi significativi.
    Per i precedenti: [
    vedi] - [vedi] - [vedi] - [vedi ] - [vedi] - [vedi] - [vedi]

    I NEOCAT 'CAMMINANO' PER CONTO LORO

    Un sacerdote giapponese contribuisce al dibattito con le sue impressioni sul movimento laicale cattolico

    Le attività del Cammino Neocatecumenale in Giappone sono finite recentemente sotto i riflettori poiché parecchi vescovi giapponesi hanno espresso la loro apprensione su tale movimento e hanno lamentato che è stato talvolta fonte di divisioni nelle loro chiese particolari.

    Riportiamo qui un riassunto dei commenti sul Cammino espressi personalmente da don Eijiro Suwa, 63 anni, sacerdote dell'arcidiocesi di Osaka e parroco ad Enoguchi, nella prefettura di Kochi, nella diocesi di Takamatsu, a circa 600km a sud-est di Tokyo.


    I preti del Cammino vengono ordinati come "sacerdoti diocesani" allo scopo di servire il Cammino stesso, e in verità non capiscono cosa significhi impegnarsi nella pastorale dell'evangelizzazione in obbedienza al loro vescovo. Proclamano ripetutamente: "siamo inviati in missione dal Vaticano", ed agli incontri del clero diocesano dicono in faccia al vescovo: "noi obbediamo al Vaticano".

    Forse che non sono capaci di capire le direttive della diocesi per quanto riguarda la collaborazione nel ministero sacerdotale? Ai raduni dei preti della diocesi dicono: "quelle direttive non hanno niente a che vedere con noi". Non è un'esagerazione dire che la diocesi di Takamatsu viene utilizzata dal Cammino.

    Nel periodo in cui in parrocchia c'erano le Prime Comunioni, un prete del Cammino chiese di poter essere lui ad amministrare la Prima Comunione ai figli dei neocatecumenali.

    Quando morì un membro del Cammino, non fecero sapere nulla al parroco fino al giorno dopo il funerale (che avevano celebrato del tutto autonomamente).

    Alla parrocchia di Enoguchi risultava esserci un prete in più: chi lo aveva nominato a tale incarico? Con qualche manovra segreta un prete del Cammino era stato inviato in parrocchia per seguire le liturgie e gli incontri dei neocatecumenali lì presenti. Venivano organizzati segretamente molti incontri ed eventi allo scopo di aumentare il numero di seguaci del Cammino.

    SEMINARIO REDEMPTORIS

    Ad oggi il Seminario Diocesano Internazionale "Redemptoris Mater" di Takamatsu è stato chiuso in diocesi e spostato a Roma col nuovo nome di Seminario "Redemptoris Mater" per il Giappone.

    Al momento della fondazione del seminario, dato che il loro procedere non appariva né legalmente né finanziariamente corretto, e dato che non erano state prese in considerazione le esigenze della gente, sorsero molti problemi. Il seminario era stato stabilito nella diocesi di Takamatsu sotto la giurisdizione del vescovo, ma era evidente che era indipendente dalla diocesi e che tutto ciò che riguardasse formazione e amministrazione era gestito dal Cammino.

    Il seminario era sostenuto da donazioni ma dal momento che non c'era nessun rendiconto alla diocesi, né economico né sulla formazione, non c'è mai stata trasparenza. Al vescovo non venivano neppure presentati i nuovi seminaristi che entravano ogni anno.

    Per più di vent'anni molti dei fedeli della diocesi hanno acutamente sofferto questa situazione. Ma sebbene il dolore dei fedeli della diocesi e l'instancabile direzione del vescovo fossero ben udibili alle orecchie dei neocatecumenali, l'atteggiamento di questi ultimi era di pensare: "veniamo perseguitati".

    FAMIGLIE MISSIONARIE

    Ci sono due famiglie missionarie italiane presenti nella parrocchia di Enoguchi. Sono ottime persone.

    La loro missione era di aiutare i preti del "Cammino". Hanno detto di essere state mandate in missione dal Vaticano per essere sottomesse completamente a quei preti. Sono state gentili con la gente della parrocchia di Enoguchi ma, quando il prete del Cammino non è più venuto in parrocchia per sue difficoltà con la lingua giapponese, è stato difficile per loro proseguire la loro missione.

    LITURGIE

    I membri del Cammino celebrano una messa speciale, organizzata secondo le loro catechesi, che non segue le linee guida sulla liturgia promulgate dalla Conferenza Episcopale Giapponese.

    Questo è vero anche per la liturgia della Settimana Santa. Celebrano liturgie che ignorano la sensibilità dei giapponesi e sono considerate bizzarre (ad esempio i funerali).

    C'è anche il problema della questua durante la messa, che non viene versata alla parrocchia ed il suo utilizzo non è chiaro.

    Il vescovo, per rispetto ai membri del Cammino, aveva tentato di trattare questi problemi senza prendere pubblicamente posizione. Purtroppo i membri del Cammino non hanno compreso le intenzioni del Vescovo ed hanno continuato ad ignorarlo. Ogni volta che veniva fuori qualche problema la loro risposta era sempre enfaticamente: "noi obbediamo al Vaticano".

    Nel lavorare per l'unità della nostra Diocesi il nostro Vescovo si è appellato al Vaticano più volte, ma ogni volta realizzava che a Roma non era mai ben compreso lo stato delle cose in Giappone.

    Note sulla traduzione:
    1. nell'incipit in corsivo si dice che i vescovi hanno osservato che "talvolta" (sometimes) il Cammino ha creato divisioni. In realtà i vescovi giapponesi (come verificabile dai numerosi articoli pubblicati da qualche anno a questa parte) hanno detto che il Cammino è sempre stato fonte di divisioni.
    2. la questua è destinata alla parrocchia, mentre l'offerta per la messa è destinata al sacerdote. Possiamo immaginare lo sdegno dei fedeli di una diocesi povera (come quella di Takamatsu) nello scoprire che il Cammino si appropria indebitamente della questua.
    3. è significativo che si usi il termine "Vaticano" anziché "il Papa". I neocatecumenali si fanno vanto di essere inviati dal Papa, ma il parroco giapponese preferisce usare il termine "Vaticano" per sottolineare il suo rispetto al Papa piuttosto che a certi prelati "amici del Cammino" che stanno in Vaticano...
    [Modificato da Caterina63 21/02/2011 15:13]
    Fraternamente CaterinaLD

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    00 04/01/2012 11:26

    Anno Nuovo, vecchi separati in casa - I parte

    I movimenti laicali degli ultimi 50 anni in un'analisi di G. Barile

    "In molti mi chiedono spesso la mia opinione sui vari movimenti laicali nati in seno alla Chiesa negli ultimi cinquant'anni.
    La mia risposta è sempre la stessa: solo alcuni li considero utili, ma non per questo indispensabili, mentre di altri penso che portino più nocumento che benefici.
    Talvolta, addirittura, ho l'impressione che aderire o questo o a quel movimento sia come dire che la Chiesa da sola non ci basta e che, allora, abbiamo bisogno di qualcosa di più. Lo ritengo un gravissimo errore, perché la Chiesa, in quanto Corpo Mistico di Cristo, in quanto Madre e Maestra, in quanto unica via di salvezza per le anime ed esclusiva realtà in cui Gesù si rivela e si comunica, è già di per sé TUTTO e non necessita di alcun ausilio o 'integrazione' (se non dell'assistenza dello Spirito Santo e della luminosa guida del Papa).
    D'altronde, se la Chiesa ha fatto a meno di tali movimenti sino agli anni '60, evidentemente non ne aveva alcun bisogno. E tutto ciò che non appartiene alla gloriosa Tradizione della Chiesa e alla Fede dei nostri Padri, non è detto che debba essere assolutamente indispensabile per noi, che quella Tradizione siamo chiamati a custodire e a coltivare.
    Eppure molti movimenti non nascondono la loro arroganza di 'primi della classe', di 'illuminati', di entità che hanno 'la verità in tasca', così dando l'impressione di voler surrogare la Chiesa quando ne modificano, senza alcuna autorità, la Dottrina, la Liturgia e l'amministrazione dei Sacramenti.
    In alcuni movimenti, il culto della personalità del fondatore, poi, ha preso il sopravvento rispetto alla devozione e all'obbedienza totale che si deve al Papa. Non è una critica a chi aderisce a questi movimenti in buona fede (anzi, vanno lodati coloro che, anche se sviati da 'cattivi maestri', si impegnano per il prossimo, per la pace, per la carità), ma ai fondatori ed agli iniziatori di turno che non perseguono la strada del Vangelo (se non a parole e con qualche azione 'dimostrativa', giusto per buttare un po' di fumo negli occhi a chi li osserva e circonda), ma solo ed esclusivamente quella dell'arricchimento del proprio ego e del proprio prestigio personale. Così, anziché rendere culto a Dio, si rende culto alla personalità di colui (o coloro) che si erge a capo spirituale di un movimento non fondato sulla roccia ma sulla sabbia, e perciò inesorabilmente destinato a crollare."

    di Gianluca Barile (Per gentile concessione dell'autore).

    profilo su FaceBook di Gianluca Barile


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    Alcune citazioni dal decreto conciliare sull'apostolato dei laici "Apostolicam Actuositatem"(18.11.1965; in A.A.S. 58 (1966), pp. 837-864). Anche sul sito della Santa Sede - Vatican.va

    "N. 1 - [...] Tale apostolato si è reso tanto più urgente, in quanto l'autonomia di molti settori della vita umana si è assai accresciuta, com'è giusto; ma talora ciò è avvenuto con un certo distacco dall'ordine etico e religioso e con grave pericolo della vita cristiana. Inoltre in molte regioni, in cui i sacerdoti sono assai pochi, oppure, come talvolta avviene, vengono privati della dovuta libertà di ministero, senza l'opera dei laici la Chiesa a stento potrebbe essere presente e operante. Il segno di questa molteplice e urgente necessità è l'evidente intervento dello Spirito Santo, il quale rende oggi sempre più consapevoli i laici della loro responsabilità e dovunque li stimola a mettersi a servizio di Cristo e della Chiesa . [...]
    N. 9 - I laici esercitano il loro multiforme apostolato tanto nella Chiesa che nel mondo. Su questo duplice fronte si aprono svariati campi di attività apostolica di cui ricordiamo i principali. Essi sono: le comunità ecclesiali, la famiglia, i giovani, l'ambiente sociale, l'ordine nazionale e internazionale. [...]
    N. 10 - [...] La parrocchia offre un luminoso esempio di apostolato comunitario, fondendo insieme tutte le diversità umane che vi si trovano e inserendole nell'universalità della Chiesa. I laici si abituino ad agire nella parrocchia in stretta unione con i loro sacerdoti apportino alla comunità della Chiesa i propri problemi e quelli del mondo, nonché le questioni concernenti la salvezza degli uomini, perché siano esaminati e risolti con il concorso di tutti; diano, secondo le proprie possibilità, il loro contributo a ogni iniziativa apostolica e missionaria della propria famiglia ecclesiale.
    Coltivino costantemente il senso della diocesi, di cui la parrocchia è come la cellula, pronti sempre, all'invito del loro pastore, ad unire le proprie forze alle iniziative diocesane. [...]
    N. 15 - I laici possono esercitare l'attività apostolica o individualmente o uniti in varie comunità e associazioni.
    N. 18 - [...] Quindi l'apostolato associato corrisponde felicemente alle esigenze umane e cristiane dei fedeli e al tempo stesso si mostra come segno della comunione e dell'unità della Chiesa in Cristo che disse: « Dove sono due o tre riuniti in mio nome, io sono in mezzo a loro » (Mt 18,20).
    Perciò i fedeli esercitino il loro apostolato accordandosi su uno stesso fine. Siano apostoli tanto nelle proprie comunità familiari, quanto in quelle parrocchiali e diocesane, che già sono esse stesse espressione del carattere comunitario dell'apostolato [...].
    N. 19 - [...] Le associazioni non sono fine a se stesse, ma devono servire a compiere la missione della Chiesa nei riguardi del mondo: la loro incidenza apostolica dipende dalla conformità con le finalità della Chiesa [...].
    Salvo il dovuto legame con l'autorità ecclesiastica i laici hanno il diritto di creare associazioni e guidarle, e di aderire a quelle già esistenti. Occorre tuttavia evitare la dispersione delle forze che si ha allorché si promuovono nuove associazioni e opere senza motivo sufficiente [...].
    N. 23 - L'apostolato dei laici, sia esso esercitato dai singoli che dai cristiani consociati, dev'essere inserito, con il debito ordine, nell'apostolato di tutta la Chiesa; anzi l'unione con coloro che lo Spirito Santo ha posto a reggere la Chiesa di Dio (cfr. At 20,28) è un elemento essenziale dell'apostolato cristiano. Non meno necessaria è la collaborazione tra le varie iniziative di apostolato, che deve essere convenientemente predisposta dalla gerarchia. [...]
    N. 24 - Spetta alla gerarchia promuovere l'apostolato dei laici, fornire i principi e gli aiuti spirituali, ordinare l'esercizio dell'apostolato medesimo al bene comune della Chiesa, vigilare affinché la dottrina e le disposizioni fondamentali siano rispettate.
    N. 25 - [...] Si scelgano con diligenza sacerdoti dotati delle qualità necessarie e convenientemente formati per aiutare i laici in speciali forme di apostolato. Coloro che si dedicano a questo ministero, una volta ricevuta la missione dalla gerarchia, la rappresentano nella loro azione pastorale: favoriscano le opportune relazioni dei laici con la gerarchia stessa, sempre aderendo fedelmente allo spirito e alla dottrina della Chiesa; [...]





    [SM=g1740771]

    la domanda si deve collegare a questa: ma dagli anni 60 I MOVIMENTI CATTOLICI: sono un bene o un male?  
    La domanda può apparire banale perché è scontato rispondere:  essi sono un bene per la Chiesa! e non semplicemente perché lo dicono i Papi, ma proprio perché la storia tutta della Chiesa si regge sui MOVIMENTI.... pertanto occorre capire che cosa è un Movimento nella Chiesa, a cosa serve e soprattutto come si muove...  
    Lo Spirito Santo è il motore... la Terza Persona della Santissima Trinità è Colui che "muove"... e ogni Movimento riconosciuto è dallo Spirito Santo "suscitato", ma attenzione, non tutti rispondono, docilmente, alla Voce dello Spirito Santo e non tutti sono da Lui suscitati, il perché è semplice: anche Satana ha il potere di suscitare i movimenti, cioè i "moti nella Chiesa e attorno ad essa", ossia il tentare, imbrogliare, ingannare...esso può perfino traviarli... per questo il Signore e la Chiesa ci invita al discernimento.  
    la discussione svolta da Gianluca nell'articolo e che sto seguendo su FB non mette in discussione questo MOTO, ma mette in discussione coloro che sostengono che sono i  Movimenti a SALVARE LA CHIESA e questa è una berrazione... Wink  
    Inoltre è probabile che come dice il Papa stesso questi Movimenti sono "necessari" OGGI, ma spetterà sempre alla Chiesa decretarne l'inizio e la fine se non si faranno DOCILI ALLA CHIESA STESSA....  
    ricordiamo Pietro Valdo, 40 anni ci vollero alla Chiesa per riconoscere, al concilio lateranense che i valdesi erano eretici e non per lo spirito in se stesso che si rispecchia in san Francesco, MA PER LA DISOBBEDIENZA DI VALDO... Wink  
    idem per Lutero, l'eresia non fu nel suo MOVIMENTO il quale si muoveva anche su cause giuste come la denuncia della vendita delle indulgenze.... MA QUANDO COMINCIO' A DEFINIRE ERETICA LA CHIESA....

    Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un Messaggio al Cardinale Antonio Maria Rouco Varela, Arcivescovo di Madrid (Spagna), in occasione della festa del "Focolare di Nazareth" di questo recente 30 dicembre 2011, ed ha scritto:  
     "Lasciatevi guidare dalla Chiesa alla quale Cristo ha affidato la missione di diffondere la buona novella della salvezza attraverso i secoli, senza cedere a tante forze mondane che minacciano il grande tesoro della famiglia, che dovete custodire ogni giorno".  
    Chiaro no?! Guidare dalla Chiesa non dai Movimenti i quali possono guidare solo se essi stessi si lasceranno guidare dalla Chiesa...  
     
    così diceva Giovanni Paolo II ai Carismatici Cattolici il 1 giugno 1998:  
    "La fede entusiastica che anima le vostre comunità è un grande arricchimento, ma non è sufficiente. Deve essere accompagnata da una formazione cristiana che sia solida, ampia e fedele al magistero della Chiesa...."  
    e ancora, diceva il 30 ottobre 1998 sempre ai Carismatici:  
    "Da una solida formazione deriverà una spiritualità profondamente radicata nelle fonti della vita cristiana e in grado di rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi".  
    Dunque dice il Papa ai Movimenti, alle Associazioni, ai vari Cammini:  
    - la fede non basta!  
    - il Carisma non basta, non è sufficiente;  
    - è necessaria una formazione "ampia e fedele al Magistero della Chiesa"  
    - pertanto il Magistero è  necessario per: rispondere alle domande cruciali poste dalla cultura di oggi!  
    I Movimenti le Associazioni e i Cammini sono utili, nessuno può negarlo purché non si trasformi tale appartenenza ad un obbligo forzato!  è necessario piuttosto capire perché, ad esempio, il Pontefice continua a chiedere obbedienza e fedeltà ? Non ha altro da dire il Papa? o si diverte a richiamare all'ecclesialità?  
    E' piuttosto, quello del Papa, un modo "indolore", mite e paterno per correggere tutti, un richiamo autorevole e non autoritario,  e sta a noi approfondire le motivazioni di tali richiami..

    [SM=g1740733]



    Fraternamente CaterinaLD

    "Siamo mendicanti e chiediamo agli altri anche le loro idee, come la staffetta della posta che riceve il documento dalle mani di uno e poi corre per darlo ad un altro. Faccio una timida parafrasi delle parole di chi ci ha preceduto nel cammino della fede, per annunciarle ad altri."
    (fr. Carlos Alfonso Azpiroz Costa OP
    Maestro dell’Ordine)